[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/metri.JPG[/IMGSX]Leggo sullla stampa……..Martedì 13 Settembre, dalle ore 15,30 alle ore 20 circa, salvo imprevisti, i tecnici di Asa saranno impegnati in via Carducci a Portoferraio per la sostituzione di un tratto di tubazione e l'inserimento di un nuovo gruppo di valvole.
I tecnici fanno sapere che per consentire l'intervento sarà necessario interrompere l'erogazione dell'acqua nelle vie Manganaro, XX Settembre, Carducci dal civico N°134 al civico N° 240, dell’Annunziata, Mascagni e in località S. Rocco ….ci domandiamo a questo punto se l'amministrazione di Portoferraio così impegnata e oberata di lavoro tanto da non poter intervenire da alcuni mesi a rimettere in sicurezza il marciapiede di Via Manganaro che nonostante preghiere, interrogazioni, segnalazioni a questo, quello e quell'altro inoltre colpevole di altrettante cadute e svariati e fortunati per il momento sbraciolaginocchi è ancora vergognosamente inevasa senza nemmeno una transenna, un avviso che salvaguardi la salute pubblica e renda merito ai nostri risorgenti dei loro buoni propositi ci domandiamo perchè non chiedere un "sagolino" di salvataggio ad ASA .? oppure dobbiamo ancora esporvi al pubblico ludibrio? ma pensate al vantaggio per in nostri indaffaratissimi tecnci (?) che toglierebbero un pericolo e un domani si potrebbe cantare un poetico slogan che recitasse boia deh!….. Come so attenti li nostri risorgenti

pubblicato il 10 Settembre 2022
alle
5:06
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/muf.JPG[/IMGSX]Con particolare enfasi, il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha divulgato una lettera (pubblicata da Green Report) inviata al Presidente Sammuri in cui un “gruppo di prestigiosi ricercatori” – colti da irrefrenabile desiderio di prendere le sue difese – ribadiscono “l’opportunità della eradicazione dei mufloni dall’Isola del Giglio”, prendendo carta e penna per mettere in dubbio il recente studio scientifico che ne certifica “l’unicità” (vedi: #ALIENI / Studio scientifico: il DNA dei mufloni del Giglio è “unico al mondo”).
Diciamo subito, prima di entrare in argomento, che gli estensori di “pronto intervento” sono effettivamente di “chiara fama internazionale”: scienziati e professori universitari, sovente consulenti di Enti di ricerca quali l’ISPRA. Un vero e proprio “sinedrio cattedratico”. Prendiamo, per esempio, il più illustre (non me ne vogliano gli altri) di tutti: Folco Giusti di Massa. Un curriculum che fa provincia: oltre ai titoli universitari, membro dell’Accademia dei Fisiocratici e financo Consigliere del Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta. Nonchè autore di un – purtroppo ingiustamente misconosciuto – romanzo: “L’Isola dell’ultimo ritorno”, ambientato nel V secolo dopo Cristo e che narra le peripezie di Rufio, figlio di Claudio Rutilio Namaziano, che si dipanano attraverso invasioni barbariche e avvento dei primi Cristiani. Ci sarebbe da dire, per la verità, che la sua biografia lo raffigura come “specializzato in morfologia ultrastrutturale in particolare di cellule riproduttive dei molluschi terrestri e d’acqua dolce della regione paleartica“, ma di fronte a cotanto personaggio queste sono quisquilie.
Dunque, la lettera: già l’introduzione di Green Report è invero alquanto balzana. Perchè, rovesciando l’onere della prova, scrive che: “la recente pubblicazione dello studio “Islands as Time Capsules for Genetic Diversity Conservation: The Case of the Giglio Island Mouflon” su MDPI e la nota di Corradino Guacci, presidente della Società italiana per la storia della fauna, mettono in dubbio le tempistiche, la necessità e le basi scientifiche (ma quali?) dell’eradiacazione dei mufloni dall’Isola del Giglio attuata dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano”. Cioè, una ricerca, pubblicata su una delle più prestigiose riviste scientifiche, avversa a un progetto (Let’s Go Giglio) che non ha prodotto alcuno studio a supporto, come ammesso dallo stesso Sammuri a La Repubblica: “E’ universalmente noto che nelle isole gli ungulati sono dannosi per la biodiversità, perciò non abbiamo buttato soldi in uno studio specifico sui danni arrecati dai mufloni all’Isola del Giglio”. Postilla: per fare uno “studio specifico”, no; per dare 25.000 euro all’ISPRA come “premio di risultato” per l’Accordo di cooperazione per l’elaborazione del Piano di eradicazione dei mufloni invece sì…
Ma veniamo al contenuto epistolare degli illustri scienziati di “pronto intervento”: nel dichiararsi “stupiti dal negativo clamore mediatico che un’iniziativa opportuna e utile attivata dall’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha recentemente avuto”, essi volontariamente si prestano a fare “il punto della situazione e chiarire alcuni punti sollevati dallo studio e da chi lo ha ripreso e rilanciato”. Adesso, mi son detto, mi aspetto una forbita enunciazione di rigorose ricerche scientifiche a supporto delle teorie del Parco. Vana attesa. Perchè, tralasciando l’incipit e una lunga (e prolissa) divagazione che ha spaziato dall’Olocene al Pleistocene per finire (“forse”, ipsi dixerunt) al Neolitico, ecco testuale la loro conclusione: “Quanto alla eventuale (per la verità scientificamente provata, NdA) permanenza di geni ancestrali nella popolazione di mufloni introdotta nell’Isola del Giglio negli anni ‘50, entriamo in merito soltanto per ricordare che, in base a fonti diverse (quali?), i mufloni del Giglio dovrebbero o provenire tutti dagli allevamenti di Miemo (Pisa) o essere stati immessi al Giglio dalla Sardegna e Corsica per poi venire importati a Miemo. Comunque sia, a Miemo vivono oggi centinaia di individui, presumibilmente anch’essi latori della stessa caratteristica genetica dei mufloni del Giglio, anche se venisse confermata l’assenza di questa nelle popolazioni attuali di Sardegna e Corsica. Non pensiamo pertanto che esistano oggi gli estremi per una campagna mediatica negativa sull’iniziativa del Parco, che ci appare giustificata da appropriati scopi”.
Beh, se è vero – come è vero – che Giampiero Sammuri ha recentemente dichiarato che “Quando si parla di conservazione della biodiversità ci vuole la Scienza”, francamente il risultato prodotto da cotanto “sinedrio cattedratico” appare quanto meno deludente… Si può dire che si poteva fare di meglio? Ah, un’ultima curiosità: ma se uno studente all’ultimo esame di zoologia si fosse presentato con una Tesi siffatta, gli illustri Professori gli avrebbero dato la Laurea cum laude o gli avrebbero stracciato il libretto universitario in faccia?
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
18:43
Vi ricordate quel progetto ed i lavori iniziati nei vari comuni dell'isola per la posa delle tubazioni per le utenze domestiche?
Che fine ha fatto tutto questo e perchè?
Noi siamo capaci di dire no e fermare qualsiasi cosa come adesso Dissalatore e Rigasificatore creando disservizi e costi spropositati per il cittadino per poi magari dire fra trent'anni, quando disporremo di altre tecnologie, che questa roba era superata o c'era di meglio.
La musica purtroppo è la solita, vecchia di millenni, crea problemi e bisogni al cittadino, mettilo in ginocchio e gli toglierai anche le mutande.
Il consenso di vagonate d' ignoranti imbrancati da capipopolo che li fanno sentire leoni urlando NO, da la forza ai profittatori dei bisogni.
Dovessero essere chiamati ad articolare un ragionamento, non avrebbero neanche la forza di uscire di casa.
Magari esagero, ma mica troppo da quello che si vede e si tocca con mano.
Claudio F.
da
ELBA PRESS
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
18:21
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
17:48
Incontri con i candidati all’Elba
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/hood.JPG[/IMGSX]
Questo fine settimana la lista UNIONE POPOLARE con De Magistris sarà presente all’Elba con due iniziative pubbliche. Sabato 10 settembre dalle ore 17,00 il “Gazebo Robin Hood” sarà a Portoferraio all’inizio di Viale Manzoni (incrocio per Le Ghiaie) alla presenza di FABRIZIO CALLAIOLI (avvocato) candidato nel nostro collegio per il Senato della Repubblica.
Domenica pomeriggio, sempre dalle 17,00, il gazebo sarà invece allestito sul lungomare di Marciana Marina dove la candidata alla Camera FRANCESCA PACCHINI (insegnante) incontrerà gli elettori.
Invitiamo la popolazione ad avvicinarsi ai nostri gazebo per conoscere i nostri candidati e il nostro programma elettorale.
Lista Unione Popolare con De Magistris
da
Rio
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
17:23
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
16:39
Fattostà che la Regione – sotto la guida dell’economista Francesco Pigliaru, si era tirata indietro ed era uscita dal consorzio Galsi. Una delibera, presentata dal presidente Francesco Pigliaru e concordata con gli assessori al Bilancio, Raffaele Paci, e all’Industria, Maria Grazia Piras, conteneva tra l’altro altre ipotesi per portare comunque il metano in Sardegna attraverso soluzioni alternative. Finora mai attuate.
Insomma, dal 2017 la Sardegna ha messo una pietra tombale sul progetto Galsi e la stessa Unione Europea lo ha eliminato dalle sue priorità.
da
li
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
14:36
Allora la regione difese gli interessi elbani? Cioè, dopo 10 anni come fa un cittadino a dire che hanno fatto danno, vergogna! Non voglio indagare per sapere se quello stesso cittadino era a favore o meno del Galsi e soprattutto se non riteneva giusto e necessario e indispensabile che fossero concessi benefit agli utenti dell'isola e di Piombino, però voglio dire che è facile dire certe cose oggi. Sappiamo bene che siamo in campagna elettorale e tutto fa brodo, ma forse quel cittadino dovrebbe più correttamente interrogare i partiti circa la mancata progettazione e realizzazione di un piano energetico ecologico elbano ; forse se non lo fa è perchè da quasi sempre le amministrazioni elbane sono state in maggioranza del centrodestra? Come dire andiamoci piano a sparare e soprattutto ora che è possibile costituire comunità energetiche quali sono i comuni che l'hanno fatto per consentire una produzione di energia pulita condivisa?
forse basterebbe partire da queste piccole cose per capire chi poi fa gli interessi dell'isola e chi no.
ma è più facile sicuramente sparare dopo 10 anni!
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
13:35
Pescherecci e INQUINAMENTO DA NYLON
Come si può vedere dalla prima foto il sistema è chiaro Si Lega in masso di circa 50 kg al filo di nailon che vedi nel rotolo e si cala sul fondale per “ ancorare “i barchettini con la luce che si vedono sulla poppa dei pescherecci . Nella seconda foto si vede un cassone a bordo del peschereccio pieno di massi a riprova che vengono usati per il motivo sopra esposto la domanda sorge spontanea……… secondo voi il filo di nailon di 100-200-300 metri che viene calato sul fondale sarà recuperato o abbandonato ????
Luigi Lanera Fdi
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
12:56
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/dindi.JPG[/IMGSX]Con rammarico, ma avevamo ragione quando fin dall’inizio raccomandavamo al Sindaco di fare attenzione, senza mai essere ascoltati. La spesa corrente,(9,4 mln/€)è inferiore alle entrate di 700.000, i residui attivi (in prevalenza tributi non incassati) sfiorano 8,0 mln/€; 2,0 da pagare in conto residui passivi, e l’avanzo di amministrazione libero che diminuisce da 1,4 mln/€ a meno di 250.000. Come se non bastasse, i ratei passivi fissi che passano da 605.000 a 920.000, anche in virtù della scellerata operazione di terziarizzazione dell’illuminazione che costerà ai Riesi 258.000 ad esercizio per i prossimi vent’anni. Il sindaco, sempre rassicurante, ha dovuto ammettere al Consiglio Comunale in sede di manovra generale di assestamento, che quando dall’anno prossimo si dimezzerà di mezzo milione il contributo in entrata derivante dalla fusione dei comuni, si dovrà provvedere. Ma come? Aumentando tasse comunali e tariffe: non hanno altra strada. E ciò per non aver voluto ascoltare mai TERRA NOSTRA. Il sindaco ha testualmente detto che è bene che un comune riduca l’avanzo, spendendo per gli investimenti. Quali? Lo dica ai paesani, che non vedono nulla! In quattro anni di loro gestione, il nulla al quadrato. Il fallimento della gestione è sotto gli occhi di tutti, e quel poco che si è fatto (si vantano aver fatto partire la strada del piano) l’avrebbe fatto qualunque altra amministrazione e con minore tempo. Di che parlano? Del nulla, che i cittadini hanno sotto gli occhi, e che dovranno pagare lo stesso per le difficoltà di bilancio che questa Giunta ha loro procurato.
Gruppo Consiliare Terra Nostra
Rio ,9 settembre 2022
da
Rio Marina
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
12:48
Sempre pronti a criticare ogni mossa di Corsini ma MAI che abbiamo fatto una proposta costruttiva in base alle loro critiche.
Di politica capisco poco ma così non si arriverà mai da nessuna parte.
da
Capoliveri
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
10:46
P. S senza tener conto del prezzo delle bollette… Salato come l'acqua che fate uscire dai rubinetti..
E noi paghiamo… Anche gli elettrodomestici che grazie a voi hanno vita breve!!! 😡😠
da
Porto
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
9:11
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
8:46
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
5:35
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/galsi.JPG[/IMGSX]Un’idea nata nel 2001 per trasportare da una sponda all’altra del Mediterraneo dagli 8 ai 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno. L’obiettivo, già in tempi non sospetti, era quello di diversificare il più possibile la rosa dei fornitori in chiave strategica. Il progetto, che avrebbe dovuto collegare gli impianti algerini di Koudiet Draouche con Piombino, passando per Porto Botte e Olbia in Sardegna, aveva ricevuto il decreto di via da parte dei ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali nel 2011.
Nel 2012 anche la Sardegna esprime la propria intesa. Ma alla fine tutto si arena perché la Toscana, allora governata dalla giunta di sinistra di Enrico Rossi, finisce per non dare l’ok. L’oggetto del contendere furono le compensazioni per il territorio. Qualche mese fa l’assessore all’Ambiente di Eugenio Giani, Monia Monni, rispondendo ad un’interrogazione sul tema del consigliere leghista Marco Landi, portavoce dell’opposizione, lo ha ribadito.
"A suo tempo erano state richieste, quali misure compensative per la realizzazione dell’opera, una condotta sottomarina per la metanizzazione dell’Isola d’Elba" e un accordo per "forniture ad un prezzo favorevole di gas per le aziende sulla costa". "La società Galsi non accettò", ricorda Monni e "neanche proposte un credibile quadro di misure alternative".
Così, dopo una serie di proroghe chieste dall’azienda che doveva realizzare l'infrastruttura, il progetto è naufragato, fino all’archiviazione definitiva del procedimento autorizzativo da parte del ministero della Transizione Ecologica nel marzo del 2021. Un epilogo che ha finito di fatto per avvantaggiare, negli anni, il colosso russo degli idrocarburi Gazprom sul mercato italiano. Non a caso, un anno fa l’economista algerino Abderrahmane Mebtoul, intervistato dall’Agenzia Nova, aveva parlato di una vera e propria "offensiva" del gruppo contro il progetto Galsi per mantenere le proprie quote di gas in Europa.
La commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, è tornata sull’argomento, spiegando come per la realizzazione del gasdotto fossero stati stanziati dall’Ue ben 120 milioni di euro. Nonostante nel 2013 avesse ottenuto anche lo status di Progetto di interesse comune, per la sua utilità nella diversificazione delle forniture, nel 2014, proprio per effetto delle mancate autorizzazioni della giunta di sinistra della Regione Toscana, la sovvenzione per il Galsi è stata revocata e i fondi sono tornati nel bilancio dell’Ue.
L’eurodeputata toscana della Lega, Susanna Ceccardi, che ha presentato un’interrogazione sul caso alla Commissione Ue, parla di "occasione sprecata". "Abbiamo la conferma, nero su bianco, che il progetto Galsi aveva tutto, in termini di finanziamenti e approvazione da parte dell’Ue per essere realizzato. Se ciò non è accaduto – commenta – è colpa delle scelte della Regione Toscana, guidata dal Pd". "Letta non perde occasione per dare patenti di filo putinismo agli avversari, ma il governo che ci ha reso più dipendenti dal gas russo è stato proprio il suo", attacca la leghista, con riferimento al fatto che la decisione di ritirare i finanziamenti europei per il Galsi sia maturata proprio nel periodo in cui il leader Dem era a Palazzo Chigi.
"I soldi della Commissione – incalza – sono andati in fumo perché il Pd, che amministrava la Toscana, non ha dato le necessarie autorizzazioni, contribuendo a mettere a repentaglio la nostra sicurezza energetica. Oggi per Piombino ci ritroviamo a parlare di rigassificatore, un progetto necessario, certo, ma sicuramente più costoso e impattante di un gasdotto che avrebbe trasportato direttamente e a prezzi più vantaggiosi la materia prima".
da
Elba
pubblicato il 9 Settembre 2022
alle
0:43
Ci ha gia' dimostrato il suo nulla cosmico… durante il penultimo mandato… per il quale vi si puo' ricordare solo per la questione con un dirigente comunale che sara' costato fior fiori di quadrini,,,,
e cos'altro avete portato a termine????
Quali migliorie avete apportato a portoferraio??? e all'Isola ?? Cosa avete fatto durante il vostro quinquennio di potere , a parte girare per Cosmopoli tutti tronfi e fieri…
Dovreste essere banditi dalla cosa pubblica voi …e non meno di voi ,
i facenti parte dell'attuale amministrazione, capace come voi solo di slogan elettorali e di promesse vane (anche se la Rotatoria l'hanno fatta … a schifo… ma l'hanno fatta)
le vostre appartenenze politiche ,per quanto opposte e differenti , sono accomunate dal medesimo colore dell'inconsistenza che fa assumere quel tipico tono del grigio del tutto simile al fumo che ci volete continuare a vendere a caro prezzo.
Se alle Amministrative saranno questi soliti soggetti ,a presentarsi , non andro' a votare e sono certo che non avro' nessun senso di colpa per questo.
da
Da Capoliveri
pubblicato il 8 Settembre 2022
alle
22:53
Una serata il cui incasso verrà completamente donato ad agbalt.
Il cuore più bello era il tuo e della tua bella famiglia.
Capoliveri è sempre Capoliveri
da
ELBA PRESS
pubblicato il 8 Settembre 2022
alle
19:37
da
Capoliveri
pubblicato il 8 Settembre 2022
alle
18:41
Mi dispiace solo che per motivi elettorali abbia fatto una mezza marcia indietro.
Ma su questo lo capisco.
Sono anche sicuro che tra due anni ritornerà a essere sindaco visto l'inerzia di Montagna e dei suoi compagni di merende.
Altro che magnalonga
pubblicato il 8 Settembre 2022
alle
16:27