IL NOSTRO TG
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ELBA PRESS
pubblicato il 30 Dicembre 2022
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18:28
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Ci avviciniamo a grandi passi ai festeggiamenti per l’anno che verrà e come al solito si torna a parlare dei tradizionali botti…?
I “botti” di Capodanno per le persone rappresentano un'occasione di festa, ma per gli animali costituiscono soltanto una pesante fonte di stress e un serio fattore di rischio. «Gli animali domestici e selvatici hanno sensi molto più sviluppati dei nostri, l'udito in particolare. Inoltre, possedendo codici linguistici e comportamentali diversi da quelli dell’uomo: per loro il fragore dell'esplosione costituisce un inequivocabile segnale d'allarme che innesca reazioni incontrollate di panico, e non come per noi il presunto segno di un momento di festa.»
E le conseguenze dei botti talvolta sono tragiche. Terrorizzati, gli uccelli fuggono all'impazzata dai loro nidi volando spesso alla cieca; molti di loro perdono la vita urtando contro un muro o un traliccio dell'alta tensione. Ma la notte di Capodanno tra i “sorvegliati speciali” ci sono anche cani e gatti. «Ogni anno leggiamo nelle cronache del “giorno dopo” nella notte di San Silvestro non solo la lunga fila di giovani feriti da i botti ma dobbiamo anche annotare la fuga terrorizzata di centinaia di cani e gatti di proprietà , molti di loro spariscono nel nulla perché perdono la vita sotto una macchina o non riescono a più ritrovare la strada di casa.
Molti cittadini pensano a ragione che la soluzione più efficace sia quella di vietare “l'uso dei botti”; una strada, questa, che alcune amministrazioni comunali hanno già iniziato a prendere vedi Marciana Marina che ha emesso un'ordinanza contro petardi e fuochi d'artificio l'ordinanza firmata il 6 dicembre u.s dal Sindaco di Marciana Marina vieta l'utilizzo di petardi, botti ecc.. in tutto il territorio comunale. L'ordinanza N.74/2022 è valida fino al 31 gennaio 2023 e recita : “E’ tassativamente vietato, su tutto il territorio comunale di Marciana Marina, far esplodere fuochi d’artificio, petardi, botti di qualsiasi tipo.I trasgressori saranno puniti con sanzione amministrativa da € 25 a € 500. La Polizia Locale di Marciana Marina e tutti gli organi di polizia devono curare l’esecuzione della presente Ordinanza.
Ci auguriamo che l’esempio questo esempio venga seguito anche dagli altri comuni isolani e ….facciamo festa dunque ma lasciamo che anche i nostri amici a quattro zampe possano essere liberi ed in sicurezza nelle loro case o sulla strada …sarebbe un segno di civiltà.
Con il termine “Abbondanza” chiamata anche “annona”,si intende A)la quantità di derrate alimentari ,in modo particolare cereali e biade,necessaria ad una città o a uno stato,B) l’organizzazione e la disciplina della pubblica alimentazione da parte dell'autorità statale .
Nel settecento alla gestione dell’annona in Portoferraio è deputato il Magistrato dell’Abbondanza che è una istituzione cittadina civile molto importante.
E’ costituita da 1) Il governatore come soprintendente 2) i tre anziani di seggio che ogni semestre fanno parte della magistratura comunitativa 3) due abbondanzieri eletti da Sua Altezza Reale
A questi dirigenti chiamati “ministri dell’ Abbondanza “ si aggiungono i ministri subalterni di detta magistratura dell’Abbondanza che sono :lo Scritturale,il Camarlingo,un Custode dei grani ,un Pesatore,un Procuratore dei poveri,due Deputati uno di porta di Mare e uno di porta di Terra,un Bidello.
Inoltre per la vendita delle farine e per la panizzazione vi sono li seguenti ministri:
un Ministro dei forni,il Camarlingo,lo Scrivano, e le maestranze per fare il pane ,un canoviere per la vendita di pane e farina al minuto.
Tale numero di persone addette rende conto della importanza assunta dalla Abbondanza in Portoferraio. Nata sul finire del seicento come negozio con compiti di smercio esclusivo del pane ,nel settecento,in breve volgere di tempo, aveva assunto carattere di stabilimento per funzioni e compiti che ad essa erano stati affidati oltre a quello della gestione pubblica esclusiva del pane .
”Il Negozio dell’Abbondanza “ è una istituzione annonaria comunale la cui costruzione è stato un processo articolato e complesso che si è sviluppato sin dalla seconda meta del XII secolo
Giovanni Cherubini scrive una interessante analisi sull’approvvigionamento alimentare delle città toscane tra il XII e il XV secolo.Analizzando le differenti difficoltà all’approvvigionamento alimentare da parte delle principali città della Toscana,dipendente dal tipo di territorio in cui si trovano, afferma che “ i semplici cittadini, anche in conseguenza di queste maggiori o minori difficoltà di approvvigionamento , elaborarono una vera e propria politica annonaria comunale ,che riguardò il vino, la carne, il pesce, ma in primissimo luogo i cereali, e condusse anche alla istituzione di apposite magistrature”. (99+) L’approvvigionamento alimentare delle città toscane tra il XII e il XV secolo [RSA 2000-1] | Giovanni Cherubini – Academia.edu
L’origine del Negozio dell’Abbondanza è dunque legata alla politica economica messa in atto non solo dai comuni italiani ma anche europei per far fronte alle carestie con acquisti di grano e di altre derrate alimentari fuori del distretto cittadino ,per avere pane di buona qualità per il pubblico indipendentemente dalle condizioni economiche di ogni singolo acquirente e infine , al tempo stesso, per porre un freno con vincoli e regolamenti al prezzo del pane e alla delinquenza legata al suo commercio.
A tutto ciò ,come sopra ho accennato, erano preposti gli ufficiali dell’annona chiamati ministri dell’Abbondanza o “abbondanzieri”
L’istituzione annonaria dell’Abbondanza rappresenta pertanto uno dei primi strumenti di politica economica messo in atto per far fronte alla penuria di un bene comune :il pane.
Ciò comportò vincoli e restrizioni.
A questo proposito,in Toscana,per quanto riguarda il sistema annonario ,Maria Pia Oelker così si esprime
“E’ forse assai difficile oggi rendersi conto di quali e quanti vincoli, regolamenti, tasse doganali, proibizioni venissero imposti ad una serie infinita di attività commerciali, artigianali e agricole ancora nella Toscana degli anni ’60 del 1700. Ciò aveva , come è facile capire, serie conseguenze sulla vita quotidiana della popolazione in modo particolare quando i vincoli e i regolamenti riguardavano la produzione e la vendita del grano e del pane, che rappresentava per molta parte della gente la base dell’alimentazione quotidiana. Quando alla metà degli anni ’60 del 1700 la carestia imperversò nel granducato per circa 4 anni, portando fame, malattie e moltissime morti, la fragilità e farraginosità del sistema annonario, così come era stato concepito nella Toscana repubblicana e medicea, venne drammaticamente alla luce, imponendo urgenti e radicali misure di modifica di tutto l’apparato che doveva sovrintendere alla raccolta e allo stoccaggio del frumento, alla produzione e alla vendita dei pani con severe misure che impedivano la libera coltivazione e circolazione dei grani nonché la possibilità per un qualunque privato di cuocere e vendere il pane” .
https://www.academia.edu/37522226/Il_pane_quotidiano
Queste restrizioni e vincoli sono tra le maggiori cause che condussero alla chiusura e scomparsa dell’Abbondanza sul finire del settecento,come sopra scritto da Oelker.
In Firenze,Contini e Vivoli, sintetizzano la storia del sistema annonario con queste parole:
“Fin dall'epoca repubblicana l'Abbondanza costituì, insieme alla Grascia, la principale magistratura annonaria fiorentina. Le sue attribuzioni consistevano nel regolamentare la produzione e la circolazione dei grani all'interno dell'ambito cittadino. A tale scopo provvedevano sia gli ufficiali stabili, che controllavano la vendita dei grani sul mercato urbano, sia ufficiali straordinari incaricati, invece, di acquistare i grani nei momenti di carestia. Nel corso del '500, in seguito alla formazione di una nuova entità statale regionale e alla conseguente ristrutturazione amministrativa del territorio operata da Cosimo I, la magistratura annonaria da organismo cittadino divenne statale e, da magistratura straordinaria, ordinaria e tale rimase fino alla seconda metà del Settecento. In quest'epoca infatti, in seguito al succedersi di numerose e gravi carestie e ad un considerevole aumento dei prezzi, il sistema annonario fiorentino risultò incapace a risolvere i problemi della sussistenza all'interno dello stato toscano ed entrò definitivamente in crisi. Con l'editto del 29 ottobre 1768, Pietro Leopoldo di Lorena (anche per l'influenza dei principi liberoscambisti di matrice francese), abolì i protettori dell'Abbondanza e il magistrato della Grascia. Le competenze, anche se oramai limitate, in campo annonario passarono al nuovo organismo istituito nella medesima occasione: la Congregazione dell'Annona…”
https://archiviodistatofirenze.cultura.gov.it/inventari/u/biado/intro/introduzione.html
A Portoferraio,che sin dalla sua fondazione ha sempre fatto parte della giurisdizione e dominìo fiorentino con particolari privilegi ed esenzioni, l’istituto o negozio dell’Abbondanza ha fatto la sua comparsa nel 1681,essendo granduca Cosimo III de medici, divenendo,nel breve volgere di anni, una delle più importanti magistrature cittadine e tale perdurò per tutto il settecento.
Era infatti arrivata ad essere una vera e propria azienda .
”Stabilimento” la chiama Vincenzo degli Alberti nel suo manoscritto del 1766,perché ad essa furono affidate funzioni e còmpiti oltre a quelli per i quali era nata cioè l’esclusiva funzione di provvedere al rifornimento,custodia,macinazione ,panificazione del grano.
L’acqua e il pane sono sempre stati due importanti ed essenziali elementi per poter vivere in una città “murata” come quella di Cosmopoli pensata e costruita dal suo fondatore per la difesa in lunghi assedi.
Non a caso a Portoferraio sin dalla fondazione sono esistiti i granai per far fronte alla mancanza di farina nei casi di penuria in corso di carestie o assedi prolungati,i mulini a vento per la macinazione del grano,la biscotteria per la cottura del pane , le cisterne per raccolta di acqua piovana.
“…Nel 1681 il commissario di Portoferraio ,Sergente Maggiore Pietro Paolo Nardi coll’imprestito di pezze 400 e di altra somma somministrata dalla comune introdusse il negozio dell’ Abbondanza perché il popolo abbia pane di buona qualità scriveva Giuseppe Bonavantura il 20 luglio 1685….”
(Cfr pg 87 “I Medici a Portoferraio 1548-1737”Marisa Sardi Persephone edizioni 2021)
Nata in epoca medicea ha operato per circa cento anni in Portoferraio fino a quando,in epoca asburgo-lorenese, fu soppressa con editto granducale da Pietro Leopoldo nell’ottobre del 1768 .
A Portoferraio,il forno comunitativo successe all’Abbondanza nello smercio del pane.
MARCELLO CAMICI
“La Dirigente Pieruccini – si legge in una nota – i Docenti ed il personale ATA, partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa dell’Avvocato Tiziana Campitelli, madre della Presidente del Consiglio di Istituto, Sivia Lupi”.
Alla famiglia di Tiziana Campitelli le più sentite condoglianze anche da parte della redazione di ElbaPress e camminando ,org
Ovviamente il privato tutelerà i suoi interessi, però non si sfugge al fatto che le istituzioni sono state quantomeno assenti o distratte ed hanno combinato un danno. Un danno perchè il privato avrà fatto anche il "furbo" ma saranno il comune ed eventualmente la magistratura a dimostrarlo, ma se l'acquisto è stato legittimo, ora che si fa si revoca? e chi paga?
Queste considerazioni sono fatte sulla base delle notizie apparse sulla stampa, potrebbero anche essere inesatte, per questo sarebbe oltremodo utile e corretto che il Comune, come il ministero della cultura facessero chiarezza. Altrimenti si può anche pensare che si gioca tranquillamente con le norme, si è distratti o assenti e poi si scaricano sulle casse pubbliche le probabili richieste risarcitorie del privato, sempre che il vincolo imponga la conservazione del bene allo stato attuale o addirittura preesistente se sono nel frattempo stati eseguiti interventi.
Il sindaco può essere contento, ma comunque sia è chiaro che siamo di fronte ad un pasticcio!