Lo strano caso delle auto elettriche dei politici europei, ricaricate… a gasolio
di Omar Abu Eideh | 24 FEBBRAIO 2023
Questa volta l’immagine vale davvero più di mille parole. Mentre si discute animosamente sulla decisione europea di vietare, di fatto, la vendita di auto termiche nel 2035, dalla Francia arriva uno scatto fotografico destinato a far discutere. L’immagine è stata immortalata a Lione tra il 9 e il 10 febbraio scorso dalla testata locale Le Progrès: in quei giorni, c’è stato un vertice tra i ministri degli Affari esteri e della Salute dei vari Paesi membri dell’Unione Europea.
Fra i temi affrontati pure quello della mobilità elettrica: quale migliore occasione, quindi, per promuovere le vetture a batteria se non utilizzarle per raggiungere il luogo del summit? Peccato che la trovata politica – la presidenza francese dell’Unione Europea impone ai partecipanti di utilizzare solo auto elettriche per i vari spostamenti – sia diventata un tragicomico boomerang mediatico. Infatti, complice l’assenza di un adeguato numero di colonnine per la ricarica poste vicino al palazzo della Prefettura, dove è avvenuto l’incontro, per rifornire le batterie delle vetture elettriche in questione sono stati utilizzati dei tradizionali generatori alimentati a gasolio…
La vicenda fa sorridere ma anche riflettere: al di là dell’inopportunità (e della poca furbizia?) dimostrata dalle stesse Istituzioni in questa occasione, lo scatto fotografico sembra la perfetta sintesi di ciò che denunciano molti osservatori. E cioè che l’auto elettrica ha un reale senso ambientale esclusivamente se prodotta e alimentata con energia da fonti rinnovabili. Senza contare che la sua diffusione dipende dall’adeguatezza dell’infrastruttura di ricarica, evidentemente carente in questo specifico caso.
Il fatto che alcuni politici europei si siano fatti “pizzicare” a ricaricare le proprie vetture elettriche bruciando il demonizzato gasolio è senza dubbio un cattivo spot pubblicitario per l’auto elettrica medesima. Ma anche un bagno di realtà per chi ritiene che la decarbonizzazione della mobilità passi solo ed esclusivamente attraverso le vetture a batteria.
