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D.S. da Toscana pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 12:49
X G.R.  Non credo che Lei sia di Portoferraio ma piuttosto uno "di fori" anche se probabilmente nativo dell'Isola. Anche il sottoscritto si trova nelle stesse acque: cuore alle radici ma mente in continente. Io ho notato una cosa su queste discussioni: gli addetti ai lavori hanno una cultura "continentale", in quanto vivono in realtà demografiche di molte decine, se non centinaia, di migliaia di abitanti e rimaniamo basiti che gli abitanti di un'isola di 30 mila abitanti siano frazionati in 7 comuni. Ma, vede, per gli elbani va bene la situazione attuale e la conferma viene dalla non partecipazione a questo dibattito. Dobbiamo domandarci perché succede questo, entrare nella mentalità di questa gente che probabilmente si è cimentata nei secoli di isolamento e di arroccamento agli attacchi che vengono da fuori. Non ha notato che quando arriva al paese ed incontra i suoi ex-concittadini la prima domanda è "quando sei arrivato?" e la seconda "quando te ne vai?". Sono logiche isolane, che portano soprattutto ad economie sommerse scandalose e che a mio modesto parere determinano indirettamente l'attuale immobilismo. Non se ne esce fuori, in quanto le nuove generazioni lasciano appena possibile il paese per andare in continente. 
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Florio Pacini da Isola d'Elba pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 12:34
Per Giovanni Muti (Il Monello) Caro Giovanni, quanto ho scritto (in maniera poco comprensibile) alla Signora Madioni è per questo: L’articolo della signora mi è sembrato tutto teso santificare Vincenzo Onorato, che nonostante le perdite, continua a mantenere le linee per l’Elba. Sapendo che il dato è sbagliato, anche per la linea di Rio Marina. Ho pensato che la signora fosse una dipendente della Moby, (infatti dico più volte che Onorato è il suo capo). Per questo ho ritenuto che l’articolo volesse preparare il territorio ad un nuovo aumento dei noli. Ora al di la della forma di cui mi sono scusato apertamente. Il punto è che Onorato guadagna, molto grazie all’Elba e chi dice il contrario mente. Per le marchette, sicuramente non ti è sfuggito che in apertura scrivo (ironicamente) che “Elba News e Elba Notizie che (probabilmente) non mi pubblicheranno” (cosa per me certa). Del resto come tu stesso dici, non avrebbe senso che mi riferissi alla signora, se non è una dipendente Moby. Se la signora fosse stata dipendente Moby è ovvio che la marchetta era delle testate che la pubblicavano. La signora nel sul suo articolo, snocciola dei dati che non sono oggettivi, (ma possono sembrarlo), per questo ho pensato ad un articolo di matrice Moby/Toremar e diffuso (dopo la dipartita del Corriere Elbano) da testate amiche. Tieni presente, che (come ho scritto) ho visto l’articolo della signora, su Elba News e Elba Notizie. Caro Giovanni tu sei Riese come me, la memoria non dovrebbe tradirti. Ricordo bene con che spirito, mi fermavi per strada per avere aggiornamenti sulla vicenda Moby Prince e Vincenzo Onorato. Ricordo bene cosa pensavi e mi proponevi. Non mettere in mezzo Fabrizio che è un grande e ha l’unica colpa di far esprimere tutti, compresso un cane sciolto, che scrive male come me. Avere degli spazi pubblicitari non è un reato, non lo è nemmeno fare dei redazionali a pagamento. Ma se per favorire un inserzionista si taglia chi lo critica, questa (per me) è una marchetta, senza ombra di dubbio. Caro Giovanni per finire, che Vincenzo odia l’Elba e gli elbani, oltre a fatti evidenti, ci sono le sue stesse dichiarazioni. Che io stia male nel vedere la Moby in queste condizioni è logico. In quella società ci sono cresciuto e insieme a me, è cresciuta la stessa società e tutta l’Elba. Sono cresciuto anche con Vincenzo, ti sembrerà strano ma sono molto dispiaciuto anche per lui, se mi fosse possibile lo aiuterei e sono pronto a farlo gratuitamente, ma non a discapito dell’Elba e degli elbani. Florio Pacini
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CINEMA TEATRO FLAMINGO pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 11:35
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/cine.JPG[/IMGSX] Venerdì 17 ore 18:00
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GIAMPIERO PALMIERI pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 11:05
[COLOR=darkblue][SIZE=4] UNA PIETRA NELLO STAGNO [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/fo.JPG[/IMGSX] Dario Fo, Franca Rame e la compagnia Nuova Scena arrivarono a Portoferraio alla metà di gennaio del 1970, chiamati dal Circolo Culturale Antonio Gramsci, per rappresentare al Cinema Teatro Astra Mistero Buffo. La “giullarata popolare” Mistero Buffo (frutto di una ricerca sul teatro e sui canti popolari, soprattutto medievali), dopo un'anteprima a Milano, fu rappresentata per la prima volta il 1° ottobre 1969 al Cinema Teatro Ariston di Sestri Levante, a conclusione della assemblea nazionale dei dirigenti dell'A.R.C.I. L'autunno del 1969: un periodo di grandi fermenti e cambiamenti, in Italia. Nel 2012, in occasione della presentazione del “suo” Mistero Buffo al Teatro dei Vigilanti, Paolo Rossi dirà, “ricordando il periodo particolare in cui Dario Fo, nel 1969 lo creò e lo portò in giro”: “Oggi sono anni peggiori e con più problemi, ma c’è molto meno fermento culturale e sociale”. In quel periodo Fo, Rame e Nuova Scena cercavano circuiti alternativi a quelli tradizionali per proporre i propri lavori. Achille Mango, che aveva collaborato con Fo alla ricerca e alla scelta dei testi per Mistero Buffo, scrisse sul settimanale del P.S.I.U.P. Mondo Nuovo un articolo (“Alle origini del teatro popolare”) in cui affermava che “spettacoli sul genere di quello offerto da Fo” avrebbero dovuto rivolgersi “al pubblico dei piccoli centri, a quello dei paesi e delle campagne”. Mistero Buffo e le altre opere portate in tournée ottennero da subito il successo di pubblico che meritavano. Ci furono però atteggiamenti pesantemente ostili del P.C.I. e del suo giornale nei confronti della pièce L'operaio conosce 300 parole, il padrone 1000: per questo lui è il padrone. In un corsivo anonimo (intitolato “Un pamphlet qualunquista” e impaginato accanto all’inserzione pubblicitaria “Calli estirpati con olio di ricino”) Fo veniva accusato di “una sorta di rozzo qualunquismo sentimentale” e di “errori di valutazione e di prospettiva”. In un altro articolo L'Unità criticò L'operaio conosce 300 parole, definendolo “Il discusso spettacolo di Fo a Genova”, che “poggia su ipotesi semplicistiche che spesso distorcono la realtà” e rintuzzando con puntiglio inquisitorio diversi passaggi del lavoro, giudicato pieno di “battute da rivista” ed ispirato da “una concezione moralistica” mutuata dal “libro della scuola di Barbiana” di Don Lorenzo Milani. Ma l'attacco più duro e vile a Fo, Rame e Nuova Scena fu quello scatenato sul territorio: dichiarazioni bellicose, manifestazioni di insofferenza, contestazioni organizzate e pretestuosi dinieghi a richieste di spazi, che faranno dire a Dario (ben deciso ad opporsi all'uso dell'”arma della scomunica”) che “il resto della tournée venne sabotato dai vertici del PCI”. Eppure, nonostante quel clima, il Circolo Gramsci si accordò con l'A.R.C.I. nazionale per portare Fo all'Elba. La serie di spettacoli di Nuova Scena era stata preannunciata con comunicati stampa, pubblicati dal Corriere Elbano, che annunciavano la rappresentazione di Mistero Buffo, con l'invito a rivolgersi per informazioni e prenotazioni alle Galeazze o al Bar Sport o al Bar Emy o al Bar Royal. Alle 21 del 17 gennaio 1970 il Cinema Teatro Astra si riempì di persone (si parla di quattrocento) che nei giorni precedenti erano state tesserate dal Circolo Gramsci; il tesseramento serviva a rendere privata la serata, quindi illegittima la presenza della polizia. Due agenti in borghese entrarono in sala, ma Fo si rifiutò di salire sul palco in loro presenza e allora si allontanarono. Lo spettacolo ottenne un notevole successo, festeggiato da Dario e Franca a casa di Danilo Alessi e, nei giorni successivi, nella trattoria di Elbano Benassi (mangiando -si narra- spaghetti aglio olio e peperoncino). Il 22 novembre 1969 Nedo Volpini per il Circolo Gramsci aveva scritto al Sindaco Michele Villani presentando “la richiesta di un contributo”, ritenuto necessario stante il “notevole impegno organizzativo e finanziario”, “considerata la qualità e l'importanza del prodotto culturale”, visto anche che “l'attività del gruppo di Nuova Scena non ha fini speculativi” e rilevato che “in tal senso il Comune ha in altre occasioni dimostrato la propria sensibilità”. La Giunta municipale, presieduta, in assenza del sindaco, da Elvio Bernardi (presenti Giuseppe Bensa, Domenico Paolo Amorosi e Bruno Bolano - assenti Angelo Sangalli e Franco Bardino), prese in esame la richiesta del Circolo Gramsci e deliberò (con atto n.33 del 13 gennaio) di erogare a favore del Circolo “un contributo “una tantum” di £ 100.000, dando atto che la spesa graverà su apposito capitolo del Bilancio 1970”. Il 26 gennaio il Prefetto Puglisi comunicò al Sindaco che occorreva che fosse “indicato in concreto l'articolo di bilancio cui la spesa verrà imputata” e il 29, non avendo avuto risposta, trasmise il decreto di annullamento dell'atto (la delibera “è annullata perché illegittima”). Il Sindaco lo comunicò al Circolo Gramsci il 13 febbraio. Qualcuno ha ipotizzato che la Giunta avesse adottato la delibera con la “segreta speranza” di una bocciatura prefettizia. La decisione di concedere il contributo fu contestata in Consiglio comunale, con una interrogazione del Consigliere del M.S.I Oreste Bertucci e con un intervento del Consigliere del P.L.I. Aulo Gasparri, che poi, sul periodico Il Giornale dell'Elba, scrisse che il Comune di Portoferraio non avrebbe dovuto “permettersi il lusso di sovvenzionare frivolezze-chiamiamole pure così-d'oltre canale, quando esistono necessità assistenziali e filantropiche assai più pressanti ed assai più nostrali (AVIS, Arciconfraternita del SS. Sacramento, Rev Misericordia, Croce Verde ecc.)”. Fatto sta che il Comune di Portoferraio non ha mai erogato alcun contributo a favore del Circolo Gramsci per gli spettacoli di Nuova Scena. Quindici anni dopo la vicenda sarà rievocata sulle pagine della rivista Lo Scoglio dallo stesso Gasparri con un articolo (“Distrazione di denaro pubblico”), in cui si definiva Mistero Buffo “una delle commedie pseudo socio-culturali” di Dario Fo, si raccontava di una burla (a seguito della quale Fo avrebbe fatto ritirare biglietti omaggio e dichiarato di non voler più mettere piede all'Elba), si affermava il falso parlando di “quattrocentomilalire assegnate a titolo di contributo” e si riportava fra virgolette, a proposito della bocciatura prefettizia della delibera, una motivazione inventata (“Il bilancio comunale di Portoferraio non permette simili distrazioni di denaro pubblico”). Ma la cosa più interessante da raccontare a proposito della presenza a Portoferraio di Fo, quella che ha fatto dire a Danilo Alessi nel suo libro La fatica della politica che “l'evento lasciò una significativa traccia nelle diverse pieghe, politiche e culturali, della società elbana”, è stata la polemica fra il bollettino della comunità parrocchiale, Colloquio, e il Circolo Gramsci. Come ha raccontato Nedo Volpini, “ci fu chi prese molto di traverso” l'esibizione di Nuova Scena; tra questi il parroco del Duomo, Don Pietro, che fece distribuire all'uscita della messa domenicale di mezzogiorno un testo in cui Mistero Buffo veniva definito blasfemo e “sfacciatamente marxista” e venivano criticati i cattolici presenti in sala, che avrebbero assistito passivamente ad uno spettacolo contenente anche “un abbondante pizzico di pornologia”. La replica del Circolo Gramsci (“Portoferraio, li 4.2.70-ciclo proprio-Antonini Mary, Valle di Lazzaro”) -redatta, pare, da Uberto Lupi e ispirata dallo stesso Fo- era intitolata “I nostalgici di Bonifacio VIII: lettera aperta ai redattori di Colloquio”. L'incipit era fulminante: “Quando una pietra cade nello stagno, non manca mai qualche ranocchio che salti su a gracidare, risentito per il turbamento che ne viene al suo quieto vivere. Il recital di Dario Fo ha smosso le acque stagnanti del benpensantume clericale”. Secondo il Circolo Gramsci, i redattori di Colloquio (“addirittura alcuni non si sono presi neppure il disturbo di assistere allo spettacolo”) si erano lanciati in una “sgangherata invettiva, dal tono oscurantista”. L'ultima parte del testo era dedicata al rapporto fra cristianesimo e società: “il nostro prossimo sono i poveri, i rifiutati, gli oppressi”. Ci si chiedeva poi “in che cosa consisterebbero gli errori e le nefandezze commesse da Dario Fo” e si sosteneva che “Dario Fo ci ha aiutato a riscoprire il volto autentico di Cristo”. Nelle settimane successive Dario Fo e Franca Rame torneranno all'Elba per rappresentare le altre commedie della stagione. In una di queste occasioni Dario si infilò nella Fiat 500 color nocciola, provvista di megafono, che girava per la città per pubblicizzare lo spettacolo serale, si fermò in Piazza Cavour e cercò di stanare il noto professionista cattolico ritenuto estensore del testo anti Fo pubblicato da Colloquio, allo scopo di discutere pubblicamente con lui; la sfida non venne accettata e allora Fo improvvisò uno strepitoso monologo, una vera e propria appendice a Mistero Buffo, di cui purtroppo non è rimasta traccia se non nella memoria di chi vi ha assistito. Cinquant'anni fa Dario Fo a Portoferraio ha gettato davvero una pietra nello stagno. Oggi Dario Fo e Franca Rame non ci sono più. Lo stagno c'è ancora. Giampiero Palmieri
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ANCORA SULLA PREVENZIONE INCENDI pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 10:58
[COLOR=darkred][SIZE=4] CANTIERE FORESTALE DI FUOCO PRESCRITTO PER PREVENIRE GLI INCENDI BOSCHIVI [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/fuoco.JPG[/IMGSX] Nelle giornate di giovedì e venerdì, 16 e 17 gennaio, verrà svolto in località Poggio Corsetti a cavallo tra i comuni di Capoliveri e Portoferraio, un cantiere di fuoco prescritto per mantenere in efficienza il viale parafuoco che si trova in prossimità del crinale. L’intervento verrà realizzato dagli operai forestali con l’Unione dei Comuni Colline Metallifere con il supporto dell’Organizzazione Regionale Antincendi Boschivi e delle Associazioni di Volontariato Antincendi Boschivi (CVT). Si tratta del primo intervento nonché del primo cantiere di fuoco di questo tipo all’Isola D’Elba. Il fuoco in molte parti del mondo è utilizzato da personale esperto per limitare la quantità di materiale vegetale infiammabile nel sottobosco e per rendere le foreste più resistenti agli incendi. Il tutto senza danneggiare il bosco e chi lo abita. La tecnica del “Fuoco Prescritto” che partirà da un’analisi dei luoghi e del loro contesto, è una pratica consolidata - i cui effetti vengono studiati fin dagli anni sessanta - diventando in alcune realtà forestali europee una prassi usuale. Come prevede il progetto, al fine di garantire una maggiore sicurezza nelle procedure di intervento, verranno attivati l’Ufficio di Protezione Civile nonché le squadre di Volontariato, Protezione Civile e Antincendio Boschivo del Comune di Capoliveri. “Si procede solo in presenza di precise condizioni metereologiche – spiega l’Ufficio di Protezione Civile di Capoliveri - in modo da non danneggiare il suolo, la fauna e la vegetazione che, al contrario, deve essere protetta”. In Italia sono già state realizzate diverse esperienze di questo tipo e in Toscana la legge forestale e il relativo regolamento fissano le norme dell’intero settore compreso l’uso del fuoco prescritto. I risultati dei primi interventi realizzati in Toscana ormai da diversi anni, sono incoraggianti sia dal punto di vista della prevenzione AIB che dal punto di vista naturalistico.
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x Roberta Madioni da Portoferraio pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 9:38
La ringrazio per la risposta di cui però non sono riuscito a legare i vari passaggi. Saluti G.R.
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Roberta Madioni pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 8:52
Sig. GR di Portoferraio, Ho fatto la mia tesi di laurea all"universita di Modena / ReggioEmilia sui vantaggi di Elba Comune Unico e spiegando , già in tempi lontani perché invece un'unione dei Comuni sarebbe fallita . E la mia tesi di laurea era basata solo su dati scientifici ed economie di scala . L'unione dei Comuni ha distanza di anni è poi fallita ed i suoi debiti sono stati ripartiti fra tutti gli ex 8 Comuni. Ma in questo momento non abbiamo un Comune Unico e serve agire e programmare., come si sono trovati d'accordo per scongiurare la chiusura dell'ospedale mi auguro che riescano a trovare un accordo per scongiurare una crisi economica. P.s : ho vinto la borsa di studio e la mia tesi di laurea fu inserita nella biblioteca universitaria e delle copie acquistate da 12 piccoli comuni dell'hinterland di Reggio Emilia che scelsero la strada della fusione .
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COMITATO CARPANI pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 8:37
VIENI CON NOI [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/comitato.JPG[/IMGSX] Aperta la campagna di Tesseramento 2020. Caro Amico, questo è un invito ad essere con noi quest'anno, la tua adesione al nostro COMITATO CARPANI è importante perché ci consente di proseguire con slancio ed entusiasmo nei nuovi eventi culturali, sociali e sagre gastronomiche. Essere nel Comitato Carpani diventa una occasione di incontro e divertimento e un modo di stare insieme. Non importa il tempo che ogni persona è in grado di dedicare perché prima di tutto l'importante è esserci. La vita di tutti i giorni diventa sempre più frenetica e abbiamo sempre meno tempo da dedicare agli altri per cui approfittiamone per trovarci e lavorare tutti per un fine comune, quello di tenere viva la nostra cara località Carpani e gioire quando un bambino gioca e si diverte nel nostro giardino. Ti aspettiamo per rinnovare o attivare la nuova Tessera 2020 nella sede del Comitato Carpani all'interno dei giardini Lunedì 20 gennaio alle 20,30. La Direzione.
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TANTI AUGURI "CAMPIONI" pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 6:41
[COLOR=darkred][SIZE=4] UNA DOPPIA FESTA IN CASA GASPARRI NOZZE D’ORO E COMPLEANNO [/SIZE] [/COLOR] Ancora due ciliegine sulla torta da mettere nella vita di Carlo Gasparri la prima si chiama Loretta …..Amore, Rispetto e Complicità questi sono stati gli ingredienti che hanno determinato la riuscita del rapporto tra Carlo e Loretta una donna che ha fatto della fedeltà e la comprensione un elemento fondamentale per arrivare a festeggiare 50 anni di Matrimonio! Uno stimolo continuo per Carlo che lo ha condotto verso i centinaia di successi portando il nome dell’isola d’Elba in tutto il mondo. Ma la seconda ciliegina è il traguardo degli 83 anni che oggi compie il nostro campione e credetemi ci vorrebbe un tomo di grandi dimensioni per descrivere la carriera di Carlo, il suo tuffarsi in mare come ci si tuffa nel letto di un amante ed ascoltare i suoi sussurri e le sue grida, il suo “dialogare” con i pesci e raggiungere quelle profondità che a noi comuni mortali fanno paura mentre a lui aprivano semplicemente le porte del paradiso..il suo paradiso. E poi dovremmo ricordare le sue mille avventure, le sue guasconate, le sue vittorie, i suoi servizi in Rai nel cinema, le avversità della vita che pochi anni fa gli hanno strappato Carla la giovane figlia compensando la perdita con Lavinia l’amata nipote e poi dovremmo ancora scrivere, scrivere e scrivere fino a giungere all’attualità che lo vede ancora in prima linea nelle vesti di inarrestabile strenuo e difensore dell’Ambiente Elba . TANTI AUGURI A LORETTA E CARLO “RAGAZZI ELBANI ” ...VI ASPETTIAMO PER LE NOZZE DI SMERALDO E DIAMANTE…..
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GIOVANNI MUTI (Il monello) pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 6:38
[COLOR=darkblue][SIZE=4] QUALCHE OSSERVAZIONE SULL’INTERVENTO DI FLORIO PACINI SUI GIORNALISTI MARCHETTARI di G. Muti ( il Monello) [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/monello.JPG[/IMGSX] Fabrizio, Florio Pacini , cercando di scusarsi con Roberta Madioni chiarisce che non intendeva darle della Marchettara e si spiega così : “Con quella frase, mi riferivo a quei giornali che per una Manchetta pubblicitaria, si vendono l'anima” Ma veramente quella frase dice qualcosa di diverso. Eccola: il suo pezzo dice Pacini“ sembra una marchetta, per preparare il territorio all’aumento del prezzo dei traghetti.” Non parla di giornali ne’ di pubblicità, ma di preparare il territorio all’aumento dei prezzi dei biglietti. E siccome il l’articolo è definito una marchetta e le marchette si fanno per interesse, quale sarebbe quello della Dott.sa Madioni? Avrebbe forse una percentuale sull’aumento dei biglietti ? Dopo la tassa di sbarco avremmo la “Madioni tax”? Quindi si tratta di una cosa senza senso. Allora Pacini cerca di rimediare con la pezza dei giornali che fanno marchette. E questo , poteva anche funzionare come un dubbio da insinuare sull’onestà di chi dirige un giornale. Solo che in questo caso è proprio impossibile: la pezza non tappa il buco, perché su Elbanotizie non c’è pubblicità. Su Elba Notizie, da 6 anni, appare il link Moby, ma non si tratta di pubblicità. Noi pubblichiamo gratuitamente il link per accedere alla biglietteria, come un servizio per ai nostri lettori che ci leggono da oltre canale. Infatti, uno spazio identico è dato anche alla concorrente Blu Navy. Bastava informarsi E poi, in generale, non è giusto insinuare il dubbio che, chi ha la pubblicità nel proprio giornale, potrebbe averla ottenuta facendo marchette. Questi errori si possono commettere quando ci si avvicina ai problemi e a temi complessi, senza il necessario distacco. Allora può uscire fuori un discorso, che non solo non sta in piedi, ma che non sta nemmeno seduto. E, per dirla tutta, un discorso che non sta nemmeno straiato e ne’ in cielo ne’ in terra. Punto e basta. E’, come si vede, può succedere a tutti. Anche a quelli bravi come Pacini che, in passato, ha affrontato e continua ad affrontare, problemi importanti, per l’Elba. Ma lui e un riese come me e i riesi sono atti così. Poi un fatto importante è certamente il periodo difficile che sta passando la Moby dove, in passato, Pacini ha svolto in ruolo importante. Fa piacere sentirgli dire che “ soffre nel vedere Moby in quelle condizioni”, ma non si capisce come pensa di aiutarla scrivendo cose molto dure contro chi la dirige come “ Vincenzo che odia gli elbani”. Vincenzo può anche aver commesso degli errori, ma perché accanirsi contro di lui, proprio in questo momento? In chiusura , devo fare i complimenti alla dott,sa Roberta Madioni per la professionalità e la concretezza con cui affronta ed analizza problemi, anche se molto complessi, e per la chiarezza con cui li espone
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x Roberta Madioni da Portoferraio pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 21:38
Sig.ra Madioni, se non si passa prima dal comune unico non si va da nessuna parte. Lo capisce che un territorio non potrà mai essere amministrato da sette diverse amministrazioni che niente hanno a che fare l'una con l'altra? Che razza di strategia unitaria, perchè di questo si ha necessità, potrebbe partorire una simile frammentazione di interessi ? L' Elba è una così come una deve essere l'amministrazione, comune unico vuol dire sistema Elba, vuol dire confronto costruttivo fra la gente, vuol dire mediare ed accordarsi su soluzioni condivise e solo a questo punto ci sono le condizioni per poter remare assieme a tempo. Sta nell'ordine naturale delle cose, come le fondamenta per una casa, portare a fattor comune i processi amministrativi e gli strumenti idonei, persone e tecnologie, per definire le strategie di sviluppo dell'isola prima di passare alla fase operativa. Al contrario non ha mai funzionato, da nessuna parte, prima si prepara il terreno, si razionalizza e poi si semina! Perchè si ostina a mettersi in braccio alla speranza se non addirittura ai miracoli anzichè analizzare la realtà? E poi casomai, secondo la sua visione, su quale barca, delle sette attuali, dovrebbero imbarcarsi gli Elbani, chi decide la rotta e con quale bandiera andremmo verso il futuro? Sarebbe troppo facile la risposta se si considera la sua analisi sui trasporti marittimi Elbani . Purtroppo per come stanno le cose, cara dott.ssa Madioni, con le barche e gli equipaggi che abbiamo ora, al massimo riusciamo a fare il palio remiero. G.R.
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Buone prospettive per i prossimi giorni: arriva il maltempo. da L' assurdo pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 17:13
Da "La Nazione" Finalmente arriva il maltempo!Una volta era il contrario,ora per risolvere i problemi dello smog... è meglio che piova!
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PARROCCHIA DI S.GIUSEPPE pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 17:13
[COLOR=darkblue][SIZE=4] DOMANI PRIMO INCONTRO DEL CORSO GRATUITO PREMATRIMONIALE ALLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE DI CARPANI A PORTOGERRIO [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/chiesa.JPG[/IMGSX] Domani 16 gennaio parte il corso prematrimoniale gratuito gestito dal Vicariato elbano, con impegnati tutti i parroci dei vari comuni e la sede scelta è quella della parrocchia di San Giuseppe a Portoferraio. Il primo incontro è fissato appunto per giovedi 16 gennaio alle ore 21, presso il salone parrocchiale, per cui la prevista Lectio Divina è sospesa e riprenderà dopo lo svolgimento delle varie lezioni del corso prematrimoniale, sempre di giovedì feriale, alle ore 21, aperta a tutti i parrocchiani che vogliono approfondire la conoscenza della Bibbia con don Sabù. Per aderire al corso basta che le coppie lo segnalino al proprio parroco, ma anche è possibile presentarsi direttamente al primo incontro, che tratterà il tema "Il matrimonio cristiano" tenuto da Don Sergio, il successivo, dopo una settimana esatta, stesso orario, stesso luogo, avrà come tema "La Famiglia Cristiana" e parlerà Don Mattia. Si passa poi al 30 gennaio con don Emanuele impegnato a dire dell'argomento "La preghiera nel matrimonio", mentre il 6 febbraio sarà Don Arcadio a svolgere il tema "Dalla coppia alla famiglia", infine gli ultimi tre incontri: il 13 febbraio avverrà un incontro con una coppia di giovani sposi che diranno della loro esperienza, successivamente il 20 febbraio, sempre come le altre volte il giovedì alle 21, sarà Don Sabu a intrattenere sull'argomento "Il matrimonio segno dell'amore di Dio" e l'ultimo incontro vedrà tutti i parroci insieme presenti, per tirare le somme nel percorso svolto, sul tema nel matrimonio. Infine don Domenico Pinheiro, parroco della chiesa di San Giuseppe, ricorda che il 27 gennaio, dopo la messa vespertina delle 18, fino alle ore 23, è prevista l'adorazione silenziosa e chiunque può partecipare.
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ROBERTA MADIONI pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 17:08
[COLOR=darkred][SIZE=4] AMMAINIAMO LE VELE [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/madioni.JPG[/IMGSX] Forse sono solo una sognatrice ma mi piacerebbe vedere commenti propositivi, non ho detto positivi, da chi legge i miei articoli. Sono cresciuta in una famiglia con idee politiche agli antipodi ed ogni volta che ci sedevamo a tavola e c'era il telegiornale in TV i grandi iniziavano a litigare come scolaretti. Ognuno che per difendere l'operato della propria appartenenza ideologica massacrava l'operato dell'altro fino a rinfacciarsi le scelte dei padri, dei nonni, dei bisnonni e degli antenati tutti. Mia nonna mi prendeva da parte e mi diceva :"lasciali sfogare, lasciali litigare, quando avranno capito che azzuffarsi non serve a cambiare le cose, smetteranno. " Non l'hanno mai capito e casa mia si divideva fra comunisti , socialisti , capitalisti ed io che ero bambina mi dicevo che brutta cosa 'sta politica che fà litigare anche chi si vuol bene , è sicuramente un mostro o forse è il diavolo in persona. Mio nonno non l'ho conosciuto , è morto quando mia madre era bambina, poco dopo la guerra . E' stato un partigiano , in seguito lavorò come operaio alle acciaierie , agli altiforni. Ebbe quasi subito problemi di silicosi per i fumi e le alte temperature del luogo di lavoro . Iniziarono gli scioperi , per ottenere condizioni di lavoro migliori e lui era sempre in prima fila con i "Compagni". Fù ferito ad un occhio con una spranga di ferro. Perse l'occhio e gli venne la setticemia , morì nel giro di pochi giorni. Mia madre all'epoca era solo una bambina ed i suoi fratelli di 15 e 17 anni emigrarono in Germania per poter dar da mangiare alla famiglia. Mia nonna mi ha insegnato che per risolvere i problemi si devono proporre soluzioni, arroccarsi nelle ideologie per partito preso non serve a niente, al padre dei suoi figli era costata la vita. Era orgogliosa di quell'uomo che aveva combattuto per le sue ideologie , ma a volte mi diceva che se non si fosse esposto forse avrebbe visto i suoi figli crescere. Unirsi a prescindere dalle proprie credenze può invece essere costruttivo e per una volta mi piacerebbe vedere gli Elbani uniti sotto un'unica bandiera , fieri di essere Elbani e propositivi . Non serve un comune unico per essere uniti , importante sarebbe invece stabilire una rotta di navigazione condivisa . Non facciamoci portare dal vento e dalle correnti dei vari versanti, ammaniamo le vele ed iniziamo a remare insieme e tutti nella stessa direzione , per il bene della nostra economia , per il bene della collettività elbana, per il futuro dei nostri giovani. Chi non condivide la mia proposta per il "Porto Franco " , faccia altre proposte, proviamo a mettere nel cassetto inutili e sterili rappresaglie, condividiamo le nostre idee, valuitiamole. Diamo delle alternative su cui discutere civilmente, nessuno possiede mai la verità assoluta. Cambiare il titolo ad un mio articolo è divertente, apprezzo anche questo metodo burlesco di affrontare un argomento, ma poi servono le argomentazioni vere. Mi piacerebbe sentire le voci dei nostri Amministratori , qualcuno ha messo timidamente un "mi piace" ai miei articoli , senza commentare . Apriamo un dialogo , ben vengano anche le critiche se terminano con una proposta basata su dati scientificamente analizzati e dimostrabili. Roberta Madioni
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PREVENZIONE INCENDI BOSCHIVI pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 11:29
[COLOR=darkred][SIZE=4] CANTIERE FORESTALE DI FUOCO PRESCRITTO PER PREVENIRE GLI INCENDI BOSCHIVI [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/incendi.JPG[/IMGSX] Nella giornate di giovedì e venerdi prossimi, 16 e 17 gennaio, se le condizioni meteo saranno favorevoli, verrà realizzato in località Poggio Corsetti a cavallo tra i comuni di Capoliveri e Portoferraio, un cantiere di fuoco prescritto per mantenere in efficienza il viale parafuoco che si trova in vicinanza del crinale. L'intervento sarà realizzato dal personale dell'Unione dei Comuni Colline Metallifere con il supporto dell'Organizzazione Regionale Antincendi Boschivi e delle Associazioni di Volontariato Antincendi Boschivi (CVT). In molte parti del mondo da anni il fuoco è utilizzato da personale esperto per limitare la quantità di materiale vegetale infiammabile nel sottobosco e per rendere le nostre foreste più resistenti agli incendi. Il tutto senza danneggiare il bosco e chi ci abita. Questa tecnica si chiama “fuoco prescritto” e viene applicata seguendo scrupolosamente un progetto elaborato da personale abilitato. Gli operatori sono tutti esperti nell’uso delle tecniche di conduzione del fuoco. Il fuoco prescritto è una pratica consolidata i cui effetti vengono studiati fin dagli anni Sessanta e in alcune realtà forestali europee è una prassi usuale. Si procede solo in presenza di precise condizioni metereologiche, in modo da non danneggiare il suolo, la fauna e la vegetazione che deve essere protetta. In Italia sono già state realizzate diverse esperienze e in Toscana la legge forestale e il relativo regolamento fissano le norme dell’intero settore forestale, compreso l’uso del fuoco prescritto. I risultati dei primi interventi realizzati in Toscana, ormai da diversi anni, sono incoraggianti sia dal punto di vista della prevenzione AIB che dal punto di vista naturalistico. Se avvisti del fumo nella zona interessata dal cantiere forestale, tieni quindi presente che si tratta di fuoco controllato; non è necessario avvertire i numeri di emergenza (800 425 425 o 115) né tantomeno allarmarsi, ma se vuoi richiedere maggiori informazioni, puoi contattare il personale dell’Unione al seguente numero 335 5396085.
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Duelli Rusticani da Portoferraio pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 9:47
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/botte.JPG[/IMGSX] Cari vari estensori ma non sarebbe meglio che i ragionamenti venissero fatti con la testa invece che con la pancia soprattutto quando ci si ostina a firmarli come se fossero delle volpate o dei trattati megagalattici da statisti? Saluti Claudia
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IL CIMITERO DIMENTICATO pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 8:52
[COLOR=darkred][SIZE=4] CHI MUORE TACE E CHI VIVE SI DA PACE……..SENZA RISPETTO NE DIGNITA’ [/SIZE] [/COLOR] In questi ultimi anni chiunque abbia fatto visita al proprio defunto, presso il locale Cimitero comunale di Portoferraio , si è trovato di fronte ad uno stato di profondo degrado ambientale e strutturale. Impalcature edili montate e fatiscenti che fecero sperare in un ripristino delle cadenti facciate che trasudano umidità, anche le lettere sopra l’ingresso che indicavano il cimitero sono cadute lasciando che le rimanenti mostrino una scritta sporca e indecifrabile , di fronte fa da degna cornice un contenitore della Caritas sempre stracolmo , contornato da sacchi abbandonati di materiale vario. E in tutto questo ci sia permesso dire senza tema di smentita è il frutto della noncuranza e ignoranza di chi deve gestire o ha gestito gli affari cimiteriali, senza alcun controllo, i nostri cari, inermi le cui lapidi negli anni hanno subito ogni sorta di deturpazione dagli escrementi dei piccioni alle altre mancanze . Senza alcun rispetto, né dignità. È proprio veritiero quel vecchio detto popolare che recita “Chi muore tace e chi vive si da pace”. Nei cittadini la rabbia è tanta, e se accompagnata da uno stato di mortificazione nella visita al caro estinto , fa ripensare alle grandi promesse i grandi progetti sciorinati senza parsimonia dai nostri governanti , e questo lo porta a reagire e protestare per tanto squallore. Le promesse i progetti e le parole non contano sono defunte e abbandonate come questo cimitero.
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Florio Pacini da Isola d'Elba pubblicato il 14 Gennaio 2020 alle 17:42
X Roberta Madioni Le chiedo scusa, ma le garantisco che la frase delle marchette non era rivolta a lei. Con quella frase, mi riferivo a quei giornali che per una Manchetta pubblicitaria, si vendono l'anima. Per il resto volevo essere un pò ironico e la cosa a quanto pare mi è riuscita molto male. A mia parziale giustificazione, le posso dire che sono stato dirigente di Moby per tanti anni, e soffro nel vederla in queste condizioni. Infondo è una azienda che ho visto crescere e purtroppo imboccare la via del declino. Le rinnovo le mie scuse non era mia intenzione offendere nessuno tanto meno lei che non conosco e quindi non ho motivo. Se può mi perdoni Florio Pacini
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INCONTRI IN BIBLIOTECA pubblicato il 14 Gennaio 2020 alle 15:42
[COLOR=darkblue][SIZE=4] LA COMPLESSITA’ DELLA VITA [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/campo.JPG[/IMGSX] Con il 2020 a Campo nell’Elba continuano gli incontri organizzati dalla biblioteca comunale in collaborazione e con il contributo dell’amministrazione comunale. Gli incontri che hanno come tema portante “La complessità della vita” sono tenuti da insegnanti, professionisti del mondo dell’educazione e della salute. Un confronto per affrontare e comprendere meglio il complesso mestiere di essere genitori e conseguentemente anche quello di essere figli, per scoprire nuove prospettive per questo importante viaggio. Il tema del prossimo incontro è “Nascita di una madre: tra immaginario e vissuto”, in programma giovedì 16 gennaio alle ore 17.00 nella sala consiliare del comune di Campo nell’Elba. Sarà presente la dottoressa Nadia Salvetti, ostetrica esperta in medicina non convenzionale. La prossima settimana, giovedì 23 gennaio, sempre alle ore 17.00 nella sala consiliare, si parlerà di diversità con “Io sono ok? Bambini e ragazzi tra identità personale ed appartenenza”, con la dottoressa Maria Frangioni, psicologa psicoterapeuta. “Anche lo scorso anno la biblioteca ha organizzato un ciclo di incontri rivolti ai genitori – spiega il vicesindaco campese, Valentina Petrocchi – e visto il successo di partecipazione riscontrato abbiamo deciso di ripetere l’esperienza collaborando nell’organizzazione e mettendo a disposizione un ambiente più capiente. Per questo i dibattiti si terranno nella sala consiliare del comune. Tanti gli argomenti affrontati e che saranno trattati in questo ciclo di appuntamenti. Un’opportunità di scambio per i genitori, per chi aveva già partecipato e per chi non aveva avuto l’occasione, lo scorso anno, di fare questa esperienza che ci prepara ad affrontare meglio il nostro ruolo di genitori.” Gli incontri sono aperti a tutti.
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Per Florio Pacini da Elba pubblicato il 14 Gennaio 2020 alle 15:38
Caro Florio, seguo tutto quanto inerente la nostra isola, rispettando sempre le altrui posizioni, pur magari contrastandone la logica più che il merito. Sinceramente la tua risposta nei confronti della signora Madioni, inappuntabile nel punto di vista tuo personale, mi pare comunque un poco arrogante e mancante di un elemento sostanziale, il rispetto. E guarda che non è un valore da sottovalutare. Ce ne fossero di elbani che condivisibili o meno portano un contributo alle problematiche dell'isola. E almeno avresti potuto aggiungere eventualmente un commento anche al tema della defiscalizzazione. Tra l'altro pur non totalmente, io riscontro nell'articolo delle verità, la prima quel mordi e fuggi estivo di alcune compagnie di navigazione, la seconda un netto miglioramento dei traghetti Toremar, ricordo bene quando mancava anche la carta igienica. Sosteniamo il dibattito, senza arrogarci portatori di verità assolute, ne siamo pieni e forse è il vero problema elbano, tante chiacchere e pochi fatti. Il vincente ha sempre soluzioni, il perdente ha sempre una scusa. Un saluto molto cordiale, Elbano (non te ne venì fori con questo cavolo di firmarsi, serve solo quando si fanno accuse serie)
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