Oggi ero fuori Elba per lavoro, in un distributore Q8 (non pompa bianca) ho pagato la benzina 1.655,da noi a quel prezzo non fai nemmeno gasolio, la barzelletta del costiero è sempre valida?
Tra l'altro i mezzi che dovevano portare benzina all'elba non sono partiti perché per il trasporto carburante le condizioni del mare non permettevano la navigazione.
L'interesse di pochi al di sopra dell'interesse di un'intera isola, questa cosa non mi piace per niente, ma è un'idea mia.
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Dissalatore.
Il parco dice nel suo parere sul dissalatore: i residui provenienti dal trattamento dell'acqua (salamoia e sostanze chimiche) non scaricano in area di tutela, ma vicino. Questa è la sintesi.
Vi sembra un parere logico?
È questo il parco che vogliamo?
Questa è difesa dell'ambiente?
A prescindere da come la si pensi sul tema della dissalazione ritengo che il ministro dell'ambiente o il presidente di regione, entrambi soggetti che scelgono il nominativo di presidente del parco, dovrebbero leggere tale lettera e agire di conseguenza. Perché? Perché certamente li ha messi a disagio.
Un parco che ha mire ambiziose a terra ed oggi anche a mare non può rispondere...... tanto scarica fuori l'area protetta. Perché il mare non ha barriere.
Le sostanze chimiche potrebbero un domani colpire le aree protette dal parco e capo stella, ad esempio, è molto vicino. Soprattutto ora che la condotta è stata prevista di essere allungata, proprio verso tale area, protetta, e soggetta vento prevalente di scirocco.
Il parco dovrebbe porsi almeno il problema.
Non dico di essere contrari, ma almeno approfondire il progetto. Perché è vero che allungare la condotta ritarda gli effetti collaterali a lido e quindi dare un contentino alla località turistica,ma velocizza quelli su capo stella. Non occorre essere geni... per capirlo....un segmento a, b, c, di cui "a" (lido),"b" (collettore di scarico),"c" (capo stella).... se "b" si allontana da "a" , significa che si avvicina a "c", ovvero a capo stella.
Il parco ad esempio, si è riespresso in tale variante? Ma soprattutto, ha tenuto conto dell'avvicinarsi degli scarichi alle zone di tutela? Un parco, che ha come obiettivo prioritario la difesa dell'ambiente, (aree perimetrate o meno), si è posto il problema?
Proprio il parco che guarda le stelle, non vede ai suoi piedi cosa succede.
Ora mi domando io da ignorante? Se asa ed AIT che vogliono a tutti i costi l'opera, si accorgerebbero subito di una disfunzione, ammetterebbero prima di segni evidenti di inquinamento un loro errore di 15.000 di euro? Ed il parco correrebbe ai ripari.
Certo che no.
A pagare non sarebbero i capoliveresi, o almeno non solo loro, ma tutti gli elbani, soprattutto l'ambiente marino .
Tanto il parco guarda le stelle
Qui non si tratta che voi del pd seguite le regole , e che quindi c era poca gente alla presentazione di quella zeppa per tavoli . tutto si svolgeva all aperto quindi avrebbe potuto intervenire chiunque, mah avranno avuto altro da fa.......
Aeroporto sull'isola di Pianosa......
Ma che stiamo su scherzi a parte 😳😳😳😳
Allegria !!!!
[COLOR=darkblue][SIZE=3] DA CAPO PORO A COLLE PALOMBAIA [/SIZE] [/COLOR]
Mentre in questi giorni si parla di ambiente, di salvaguardia del mare, mentre prosegue senza soste la grande querelle sul costruendo dissalatore di Mola e mentre L’Ente Parco, col suo progetto “Life LetsGo Giglio”, si sta preparando a ricoprire con teli di plastica nera diverse aree nelle quali cresce il Fico degli Ottentotti, Carlo Gasparri responsabile della commissione natura e ambiente della fondazione isola d’elba onlus, riprende i suoi filmati sul monitoraggio della fascia costiera sommersa dell’ Isola d’ Elba mostrandoci un meravviglioso percorso che conduce pinneggiando pinneggiando da Capo Poro a Colle Palombaia…Le immagini parlano da sole . E’ una gioia del cuore immergersi e verificare nel tempo un ottimo equilibrio di tutte le forme di vita marina , dalla fauna alla flora acquatica .
Godiamoci dunque le immagini di Carlo Gasparri mentre tra curiosità e natura Carlo racconta la purezza e la qualità del nostro mare in questo meraviglioso viaggio sollecitando sub e addetti ai lavori che vanno per mare di continuare a monitorare e preservare tutte le nostre coste.
Certo nel finale non poteva mancare una frecciatine sul “ fico degli ottentotti” e l’invito a tutti a Meditare sul nostro mare e sul nostro irripetibile ambiente evitandone ulteriori scempi
Ricordiamo ai lettori che ogni segnalazione su anomalie dell’ ambiente elbano subacqueo o terrestre possono sempre essere segnalate alla Fondazione Isola d’ Elba onlus che le inoltrerà immediatamente alla Commissione Ambiente
Commissione natura e ambiente
Fondazione Isola D’Elba onlus
Vedi il filmato e...BUONA VISIONE
http://BzhDhQ6gh9c
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/lapila.JPG[/IMGSX] 2 righe sull’Aereoporto, un argomento che pare sulla bocca di tutti soprattutto di chi lavora nel Turismo.
A quelli che fanno politica, che ne parlano per accaparrarsi le simpatie degli elettori, preferisco non rispondere…
Gli uomini senza idee concretizzabili sono come uomini privi di sex appeal (per non dire altro).
Ho letto diversi interventi in questi anni e in questi giorni sull'argomento noto un gran movimento. Trovo sgradevole leggere che tutti parlano di come deve essere fatto l’allungamento, il perché, come, le parti tecniche, a chi gioverà e a chi no ma secondo il mio modesto parere l’aereoporto di Marina di Campo non ha futuro se non quello di essere modernizzato e adeguato così come è. Senza se e senza ma. Questa è la verità, nessuno ha il coraggio di esprimere che più di quel che abbiamo non si può ottenere.
Per un Aereoporto diverso rispetto a quel che abbiamo, una pista più lunga che possa permettere Aerei da rotta diretta con capienza da 200 passeggeri e non quel che pensate, perché oggi è antieconomico per qualsiasi avventore e o vettore e per poter cambiare la vita della nostra isola e dell’Arcipelago, l’unica soluzione sarebbe:”l' Aereoporto sull’Isola di Pianosa”…!!!
Chi sa’ di cosa parlo è tenuto a rispondere il resto prima si documenti e non apra la bocca solo per dargli fiato…
un caro saluto agli ecoterroristi…
COP26 il festival del nulla,so convinti di comandare il clima,poveracci,con i soldi che sprecano, ci farebbero un sacco di pozzi in africa, ecc.....
Il fatto che alla presentazione del libro fossero 4 gatti è dovuto al fatto che nel Pd le regole covid vengono rispettate alla lettera altrimenti sai quanta gente sarebbe andata
Non c'è cosa piu' meschina che denigrare pubblicamente una persona assente solo per il gusto di avere 5 minuti di notorieta' soprattutto su falsita'. Una bella denuncia??????
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/idea.JPG[/IMGSX] I.d.E.A. S.r.l. promuove una selezione, per titoli e colloquio, per l’attivazione di tirocinio non curriculare, area amministrativa. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata alle ore 12.30 di venerdì 19 novembre 2021.
L’avviso di selezione e la domanda di partecipazione sono disponibili sul sito www.ideaelba.it.
Per informazioni contattare il numero 0565/904191 oppure scrivere a info@ideaelba.it
Boia che assembramento alla presentazione del libro di Fiano.Penso che non gli sia mai capitato di vedere tutta questa calca,immagino l'emozione.
IL VERDE PUBBLICO
Filippo Pacini su Elbareport parlando del degrado del centro storico di Portoferraio scrive che bisognerebbe che per le nuove elezioni politiche i futuri schieramenti politici mettessero nero su bianco su come intendano provvedere a questo sfacelo. Primo tra tutti il verde pubblico, settore dove manca un responsabile qualificato, un architetto del paesaggio per esempio, per il verde in generale.
Nero su bianco è già esistente come si intende provvedere al verde pubblico.
Lo ha fatto la lista civica Cosmopoli Rinasce nel programma che ha sottoposto al corpo elettorale durante le ultime elezioni comunali e per il quale è attualmente al governo della città.
Ecco integralmente il capitolo dedicato al verde pubblico:
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/verde.JPG[/IMGSX] “IL DECORO E LA RIGENERAZIONE URBANA – IL VERDE PUBBLICO
L’amministrazione di una città viene molto spesso misurata nell’attenzione che ripone al decoro cittadino e alla gestione delle attività ordinarie di manutenzione, oltre che nell’efficacia e tempestività con cui interviene per la cura del territorio. Il comune di Portoferraio ha sempre mostrato particolari sofferenze in questo senso e per questo, oltre a garantire maggiori risorse ed un potenziamento dell’Ufficio Tecnico Comunale, intendiamo mettere a regime un Servizio di Pronto Intervento, coordinato proprio dagli Uffici Comunali che saranno affiancati dalle sue Società Partecipate e da tutti gli operatori attivi che lavoreranno sul territorio per la manutenzione e la pulizia della città, con l’obiettivo di:
• intervenire immediatamente a seguito di segnalazioni per la soluzione di problemi legati al decoro, al degrado e alla pulizia della Città, oltre che per problemi legati all’illuminazione pubblica, al servizio idrico e alla manutenzione di strade, marciapiedi e segnaletica stradale;
• monitorare costantemente il territorio e il lavoro degli operatori che collaborano col Comune, oltre che per programmare gli interventi
• coinvolgere i cittadini nella sfida della rigenerazione della qualità urbana. In questo senso intendiamo attivare anche nuove forme di partenariato e di partecipazione con tutte le comunità cittadine, sia organizzate che spontanee, attraverso i “patti di collaborazione” allo scopo di garantire una particolare cura del territorio, la rigenerazione di parti della città (specie per le periferie e le frazioni), la realizzazione di progetti di recupero sia ambientali che di immobili comunali, oltre che per favorire eventi culturali che valorizzino il patrimonio storico, culturale, archeologico e ambientale della Città. Con riferimento invece alla gestione ordinaria del verde pubblico, metteremo a regime subito un sistema efficace, con nuovi progetti, nuovi contratti di manutenzione e maggiori investimenti, per superare l’attuale gestione frazionata allo scopo di garantire immediatamente il decoro, l’implementazione del verde ove necessario ed il controllo di tutte le aree verdi della Città, dalle fioriere alle rotatorie, dalle siepi spartitraffico ai giardini pubblici. In ogni caso, per la gestione avvieremo subito un percorso per la predisposizione del Piano del Verde, strumento per eccellenza per la gestione del patrimonio paesaggistico della Città di estrema importanza ecologica ed economica nella gestione e nello sviluppo urbanistico e che consentirà di poter effettuare scelte adeguate e programmate per l’utilizzo e la manutenzione del verde
pubblico, per progettazioni future e per migliorare l’attuale contesto del comprensorio comunale. Contestualmente attiveremo anche tutte le iniziative necessarie per la stesura di un Piano del Colore e del Decoro allo scopo di garantire che gli interventi di manutenzione, di rigenerazione urbana e di recupero dell’immagine della Città rispettino la sua identità storica e culturale. Infine intendiamo attivare subito un Piano degli Ambiti Stradali con l’obiettivo di programmare gli interventi di manutenzione e di riqualificazione di strade, piazze e marciapiedi integrati da arredi, verde pubblico e illuminazione”
Marcello Camici
Puliamo il mondo.
Ma prima vai a pulì casa tua con tutta la monnezza che c’è per le strade.
Hanno ridotto Roma a un cesso.
Poi arrivano tutti in macchinoni al convegno del gi venti che ci è costato l’ira di Dio e che non è servito a una s……a.
E’ tutta una presa per il c…….o
Ma che c……o è questo ministero della transizione ecologica.
E’ un mistero non un ministero.
Che deve fa ? Un si capisce niente.
E intanto continuiamo a pagà bollette e tasse
Appena fa un po’ più caldo è il clima che cambia
Se fa un po’ più freddo è il clima che cambia
La bimbetta svedese è sempre fra i c…………i invece di andà a scuola.
Ora ci si è messo in mezzo anche il papa numero 2: parla di tutto fuorchè di Dio.
INCAGLIO IMBARCAZIONE DA DIPORTO E SOCCORSO EQUIPAGGIO
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/incaglio.JPG[/IMGSX]
Nella serata appena trascorsa perveniva alla Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino una richiesta di soccorso da parte di un’imbarcazione da diporto, che si trovava con quattro persone a bordo in località Parco della Sterpaia, in difficoltà per avaria ai mezzi di propulsione (vela e motore).
È stato disposto l’intervento sul posto della motovedetta CP 805 di Portoferraio, congiuntamente ad un mezzo privato prontamente reperibile.
A causa delle avverse condizioni meteomarine e della prossimità dell’unità al litorale, dopo ripetuti tentativi volti al trasbordo dell’equipaggio, le persone sono state recuperate via terra in buono stato di salute e senza necessità di soccorso sanitario da parte di una pattuglia terrestre di militari della Guardia Costiera di Piombino.
L’armatore ed il conduttore dell’imbarcazione incagliata sono stati diffidati ad adottare, nel più breve tempo possibile, ogni misura utile per prevenire qualsiasi forma di inquinamento, con l’onere di attivarsi per la pronta rimozione dell’unità.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/g20.JPG[/IMGSX] Prima il G20 poi Cop26, il problema del clima e della limitazione del riscaldamento terrestre è all'attenzione dei decisori politici ed è urgentissima.
La transizionee cologica è un imperativo, e trova tutti d'accordo.
Tuttavia dalle dichiarazioni di principio ai fatti ci corre e molto e non solo al livello di stati.
Prendiamo ad esempio l'isola d'Elba. non c'è traccia o quasi di produzione energetica da fonti alternative, se non pochi pannelli solari "appiccicati" su qualche tetto di palazzine di nuova realizzazione perchè qualche comune lo ha reso obbligatorio per accedere ai benefici che la legislazione ha definito. Ma non c'è un impianto, uno, solare termico, solare fotovoltaico, eolico, che produca energia da fonte rinnovabili. L'eolico ed il solare in grandi dimensioni sono banditi da decisioni della Regione Toscana e dall'asservimento ai vincoli e ai desideri di molte associazioni ambientaliste (e ci dovrebbero spiegare la contraddizione queste), ma non c'è stata neppure una politica volta a favorire gli impianti dove si poteva e dove si poteva avere qualche effetto positivo, per esempio coprendo i tetti di tutti i capannoni esistenti; non c'è stato un icnentivo alla ricerca per elocio compatibile o che altro ancora.
Tutto questo quando un'isola non oil sarebbe stato di grande valore etico e promozionale. Ecco dato che di transizione energetica si deve e si dovrà parlare, ci dicano questi esperti ambientalisti come si può fare sull'isola?
sia ben chiaro non è una domanda polemica è voglia di capire.
Alla C.A, del sig. Sindaco di Portoferraio
Buongiorno sig Sindaco, ho la sfortuna di stare sulla strada di Colle Reciso, e ripeto per mia sfortuna costretto a farla almeno 4 volte al giorno, ora sono anni che almeno una volta l`anno porto l`auto dal meccanico per revisionare braccetti ammortizzatori, cuscinetti vari silent block... visto che spendero in media 6-700 euro l`anno, quest`anno la fattura la faccio fare al Comune di Portoferraio?? visto e considerato che dopo varie richieste ad un avvocato di mia fiducia sono riuscito ad avere un paio di riferimenti dove posso tranquillamente fare richiesta di rimborso danni al Comune, mi stavo giusto chiedendo perche`non mettere a conoscenza tutti i vari cittadini della possibilita che esiste....
Il Pnat è una diretta emanazione del ministero dell' Ambiente o come diavolo si chiama ora.
Il presidente viene scelto dal Ministero di concerto col presidente della Regione. La lottizzazione quindi è doppia: partiti politici e mondo più o meno dell' ambientalismo.
Una cosa però un Presidente per restare in sella deve garantire: che i progetti (per lo più assurdi) del ministero vadano avanti senza intoppi.
E che la pletora di società che prosperano all' ombra del ministero non restino mai disoccupate.
Questo spiega tante cose.
PNAT ?
Tutta la mia solidarietà ai cittadini Gigliesi che si ribellano alle follie ambientaliste di questo Parco inutile, anzi dannoso e costosissimo.
Al recensore dell’incontro PD chiedo:
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/ave.JPG[/IMGSX] Le risulta che ieri mattina, domenica, nell’atmosfera culturale che sa creare la Titolare di una libreria di piazza della Repubblica dove un Deputato del Parlamento Italiano in veste di scrittore presentava il suo libro è intervenuto un noto esponente del PD, sostenuto da una consigliera anche lei di questa Amministrazione, dichiarando che in un particolare Consiglio Comunale un Consigliere di minoranza ha salutato con il braccio alzato??
Alcuni presenti da me sentiti hanno affermato che lo stesso scrittore benché politico e la titolare dell’esercizio erano in evidente imbarazzo perché quella non era la sede per denunciare atti politici di una certa gravità.
Se ciò fosse vero, il Dirigente PD è tenuto a rivolgersi alla Procura della Repubblica e al Ministero degli Interni mentre, se una alzata di mano per una dichiarazione di voto è stata volutamente scambiata per un saluto fascista per creare acredine, ci sarebbero gli estremi per una querela per diffamazione.
Quando si va ad un incontro culturale bisogna lavarsi l’anima e il cervello.
Luisa
L’ENTE PARCO COPRIRÀ IL FICO DEGLI OTTENTOTTI CON TELI DI PLASTICA NERA
scritto da www.giglionews.it
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/fico.JPG[/IMGSX] L’Ente Parco, col suo progetto “Life LetsGo Giglio”, si sta preparando a ricoprire con teli di plastica nera diverse aree nelle quali cresce il Fico degli Ottentotti (Carpobrotus). In queste zone dell’Isola, comprese tra zone terrazzate e scoscese scogliere, tale pianta, nel tempo, ha generato una piccola fascia ecosistemica che è destinata a perdersi con la distesa dei teli neri di plastica, che oltre a disseccare il Fico degli Ottentotti, sancirà la fine di un intero piccolo Mondo vivente, comprese le specie endemiche. Esperti in Botanica ci hanno fatto notare proprio come qui al Giglio il vento e le particolari condizioni atmosferiche, facciano crescere il Fico degli Ottentotti non sempre a “tappeto” ma prevalentemente a chiazze, formando spesso delle “aiuole” naturali dove viene trattenuto del terreno. Quelle aree tra entroterra e scogliera, che sarebbero prive di humus (vita) a causa del dilavamento e dell’erosione dovuti sia al vento che alla pioggia, sono diventate così, nel tempo, una fascia incredibilmente ricca di vita.
IL PARERE DI ESPERTI IN BOTANICA
Ecco cosa ci ha insegnato Augusto De Bellis, cultore, docente, ricercatore di Botanica ed Erborista: “L'habitat creato dal Carpobrotus non è esclusivo ma forma per lo più una cenosi botanica dove chiaramente si osserva che le piante competitive trovano una migliore situazione di protezione vegetazionale, nutritiva e di stabilità del suolo. Si pensi alle nuove piantine che nascono protette e difese dalla eventuale brucatura, proprio dal Carpobrotus. Si osserva chiaramente che il Limonium sommierianum, il Senecio cinerea, l'Helicrysum litoreum, il Lotus creticus, l’Artemisia arborescens, le Euphorbie e molte altre specie vegetali, si presentano più rigogliose quando sono in consociazione al Carpobrotus. Inoltre, il metodo di eradicazione prospettato dai tecnici dell’Ente Parco, quello sì che non è selettivo e votato a creare vaste aree litorali con un vuoto botanico e zoologico assoluto. Molto meglio sarebbe stato un progetto di contenimento, là dove necessario, effettuato manualmente, rispettando le altre specie ed evitando anche un abbrutimento paesaggistico fatto di teli neri di plastica”. Ci ha poi fatto notare come nell’habitat costituito dal Carpobrotus si nascondano grilli dal colore delle sue foglie, insetti, impollinatori, gechi, lucertole, lumache e tante altre creature che utilizzano la pianta come riparo ed i suoi fiori come sostentamento e che sono cibo, a loro volta, per uccelli ed altre forme di vita: “un incredibile ecosistema”, spiega De Bellis, “unico nel suo genere”.
TUTTE LE AZIONI ADOTTATE DOVREBBERO RIDURRE AL MINIMO L'IMPATTO SULLE SPECIE NON BERSAGLIO
La proposta dell'Ente Parco di mettere dei teloni di plastica nera su ampie distese di questo importante habitat sembra essere sbagliata.
Il regolamento UE 1143/2014 afferma espressamente quanto segue: “(1) La comparsa di specie esotiche, che siano animali, vegetali, funghi o microrganismi, in nuovi luoghi non è sempre fonte di preoccupazione. (25) È opportuno prendere in considerazione metodi non letali e tutte le azioni adottate dovrebbero ridurre al minimo l'impatto sulle specie non destinatarie di misure”.
L'uso dei teloni neri di plastica avrebbe un impatto negativo sulle specie non destinate alla misura, come sottolineato da De Bellis, “in quanto si andrebbe a disseccare tutto il mondo che lì vive, comprese le stesse specie endemiche che l’Ente Parco dichiara di voler proteggere”. Se dunque in alcune zone di scogliera si ritenesse necessario ridurre la presenza del Fico degli Ottentotti, basterebbe prelevarlo periodicamente a mano, utilizzando il raccolto per farne prodotti di erboristeria o per condire ed insaporire le pietanze o addirittura per farne tisane benefiche, ma “mai coprire con teli”.
PATRIMONIO CULTURALE, TRADIZIONALE ED AFFETTIVO
Inoltre, può essere importante notare che sia i residenti che i frequentatori del Giglio sono profondamente innamorati del Fico degli Ottentotti. I fiori che sbocciano sulle scogliere, tingendole periodicamente di incredibili colori, sono diventati un'icona ed un attributo distintivo dell'identità e dell’espressività dell'Isola del Giglio. Il Fico degli Ottentotti è stato perfino ritratto sulla copertina degli opuscoli del centro visitatori. Privare questi fiori della luce del Sole sarebbe un insulto diretto alla Natura ed alla sensibilità di chi ama il Giglio. Chi conosce il Giglio è cresciuto con il Fico degli Ottentotti ed è una presenza che è arrivata a ricordare loro casa. I bambini chiamano amorevolmente le foglie della pianta "patatine". Si è ipotizzato che l'arrivo del Fico degli Ottentotti possa essere avvenuto in tempi remoti, portato sull'isola non semplicemente per scopi ornamentali ma per la sua vasta gamma di proprietà medicinali che gli antichi conoscevano ed utilizzavano.
VALORE TURISTICO DEL FICO DEGLI OTTENTOTTI
Alcuni turisti programmano i loro viaggi al Giglio intorno alla fioritura del Fico degli Ottentotti per poterla fotografare. I fiori aggiungono colore, bellezza e creano un'atmosfera edificante. In un periodo nel quale i nostri turisti hanno scritto numerosi commenti anche sui giornali locali, lamentando che la loro amata isola sembra essere in un crescente stato di abbandono, piuttosto che restituirle qualcosa, l'Ente Parco ha deciso, monocraticamente, di privare il Giglio di ciò che ha anche valore turistico, oltre che culturale, ambientale e paesaggistico. Quando i turisti torneranno in primavera e troveranno il Capel Rosso privato dei suoi fiori o peggio, ricoperto di teli di plastica nera, come potremmo mai aspettarci che ritornino al Giglio l'anno successivo?
CONSERVAZIONE DEL FICO DEGLI OTTENTOTTI E DEL PAESAGGIO VIVENTE DEL GIGLIO
Sebbene si possa comprendere che le piante endemiche debbano essere salvaguardate, l'approccio, l'ideologia e la metodologia utilizzati in questo progetto non potrebbero essere più lontani dalle aspettative della nostra comunità e della comunità scientifica che hanno espresso la loro preoccupazione per le tecniche estremiste di contenimento ed eradicazione che l’Ente Parco ha deciso di adottare. Attraverso queste azioni devastanti, la distanza tra l'Ente Parco e la comunità locale sta rapidamente crescendo. La nostra isola è piccola ed i nostri residenti e coloro che amano il Giglio meritano di avere voce in capitolo. Le azioni dovrebbero essere decise insieme ai membri della comunità, ponderate e programmate in base alla sostenibilità, alla compatibilità con i bisogni della comunità ed alla capacità di soddisfare gli obiettivi di conservazione della Biodiversità di quest’isola che è unica e meravigliosa così come è...guarda il filmato
http://fDd4gAnFJDA