Le tasse "stupide" esisteranno finchè permettiamo che esistano le evasioni "furbe". Allora se non vogliamo essere idioti fino in fondo e complici dei ladri, spostiamo il tiro da chi è costretto a inventare tasse "stupide" per far quadrare i bilanci ed assicurare un minimo di servizi, su chi invece ruba a piene mani non pagando le tasse dovute. Vogliamo capirla che il problema è tutto lì? Ce la facciamo a tirar fuori un po' di dignità cominciando a prendere le distanze da questa gentaglia o no? Al bar, per esempio, facciamogli prendere il caffè da soli e per strada scappelliamoci con meno passione, vedrete che presto ci sentiremo orgogliosi di aver fatto la cosa più giusta del mondo!
Unico2012
Elba Pride
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[SIZE=4][COLOR=darkred]Capoliveri: La Lista Liberi presenta una mozione sul Comune unico dell'Elba [/COLOR] [/SIZE]
Fausto Martorella consigliere comunale al Comune di Capoliveri e Capogruppo della Lista Liberi ha presentato una proposta di mozione "..per conoscere la posizione dei singoli Consiglieri del Comune di Capoliveri in merito all’iniziativa progetto in atto per l’istituzione di un Comune Unico per l’intera Isola d’Elba"
riportiamo qui di seguito il testo del documento:
“A febbraio 2011, su iniziativa delle Associazioni di Categoria dell’Isola d’Elba – CNA, CONFESERCENTI, CONFCOMMERCIO, COLDIRETTI, ASSOCIAZIONE ALBERGATORI, CONFINDUSTRIA, CIA, API LIVORNO - si è costituito il Comitato per la iniziativa popolare di legge regionale per la fusione dei comuni esistenti all’Isola d’Elba - COMITATO PER IL COMUNE UNICO ALL’ISOLA D’ELBA.
Il Comitato sta procedendo alla raccolta delle firme con l’obiettivo di raccoglierne almeno 5000 firme per dar luogo al Referendum regionale sul Comune Unico;
Nello specifico, la Regione accertata la regolarità di almeno 5000 firme, sottoporrà la proposta, unitamente agli eventuali emendamenti, che dovessero essere presentati, alla votazione del Consiglio Regionale, cui seguirà l’indizione del referendum consultivo fra i soli elettori Elbani al termine del quale, non essendo richiesto il quorum, se prevarranno i voti favorevoli dei votanti si procederà alla fusione degli otto Comuni in un solo Comune.
(SEGUONO PERSONALI CONSIDERAZIONE OVE RITENUTO DI VOLERLE RENDERE, QUI NE VENGONO RIPORTATE ALCUNE NEI CONTENUTI ESPRESSE IN DISTINTE OCCASIONI DA ALCUNE FIGURE ISTITUZIONALI DEGLI OPPOSITORI)
A quest’ultimo riguardo preliminarmente evidenziamo l’esclusione dal progetto in parola, dell’Isola del Giglio e di Capraia ed al contempo non possiamo non sottolineare che solo impropriamente si parla di progetto, stante l’assenza anche di sole linee di principio confrontate con ognuna delle realtà dei territori comunali dell’Elba in quanto vengono poste a base delle argomentazioni del fautori del Comune unico solamente generiche affermazioni su riferiti vantaggi conseguibili; non senza rilevare, altresì, che la mancata previsione del quorum degli elettori, lascia prefigurare che la decisione finale potrebbe essere ben lontana dalla reale volontà dei residenti ma frutto del solo giudizio discrezionale degli organi regionali.
Le argomentazioni dei fautori del comune unico, si sostanziano, come accennato, in affermazioni avulse da riscontri, che si limitano a preannunciare benefici conseguibili: “Non solo e non tanto sui costi della pubblica amministrazione, sui gettoni di presenza di assessori e consiglieri. Non solo e non tanto per semplificare e rendere più efficiente l’ente pubblico. Ma per far sì che le divisioni non ricadano sulle tasche degli elbani. Quelle divisioni che impediscono le scelte, bloccano lo sviluppo, costano.” Affermazioni ricondotte all'astratto dogma “Un Comune unico per decidere e risparmiare.”
In particolare rileviamo la totale mancanza di un’attenta analisi valutativa a sostegno del progetto; esame fattuale che avrebbe dovuto sostenere la proposta per rappresentare innanzitutto, sotto il profilo squisitamente normativo e con documentate previsioni di dettaglio, la fattibilità e l’efficacia conseguibile dall’unificazione delle discipline regolamentari ed amministrative vigenti nei distinti Enti che regolano settori primari per l’economia di ciascun comune (quali l’edilizia, l’utilizzazione del suolo pubblico, il commercio, le tipologie dei contratti di lavoro, le forme e le iniziative di offerta dei servizi sociali, i modelli di consolidamento e di trasmissione delle tradizioni e gli altri settori e profili che costituiscono i segmenti di particolare pregio e valenza nei distinti Comuni) in ragione delle specificità e peculiarità, anche storiche, che distinguono i singoli territori.
A queste riflessioni – che si aggiungono al già ricordato profilo di mancanza di certezza in ordine all’accertamento dell'effettiva volontà dei residenti apertamente compromessa da un procedimento referendario che esclude la necessità della presenza di un quorum di elettori adeguato allo spessore del quesito referendario – si aggiungono non trascurabili considerazioni di merito connesse essenzialmente all’estensione del territorio che l’ipotizzato comune elbano si troverebbe a gestire e che porterebbe, altresì, l’Elba ad avere l’estensione costiera più vasta nel territorio nazionale.
Il Comitato si posiziona sulla base di ulteriori argomentazioni, che sostanzialmente intendono sostenere che “Alla base di questo processo per l’unificazione del territorio elbano c’è l’idea che un unico centro decisionale possa garantire una semplificazione amministrativa, il rilancio dell’economia elbana, una maggiore promozione del territorio e, non ultimo, il risparmio di risorse che attualmente negli 8 comuni si disperdono senza dare veramente una risposta per servizi più efficienti né ai cittadini né ai turisti che soggiornano sull’Isola. Secondo i promotori dell’iniziativa è inoltre necessaria un’unica voce istituzionale che sappia far valere anche fuori dell’Elba i diritti del territorio, superando le divisioni che in questi anni, spesso, hanno visto in disaccordo gli otto sindaci elbani.”
A queste affermazioni di principio avulse non solo dalla benché minima rappresentazione di verificate circostanze, episodi, condizioni e criticità a cui si riferiscano – invece solamente declamate con petizione di principio- ma anche in assoluto sfornite di basilari progetti e pianificazioni in ordine alle modalità di risoluzione delle riferite criticità e di ottenimento dei sicuri riferiti vantaggi, sentiamo di doverci discostare con fermezza non solo per contrastare effetti nocivi e irreversibili, certamente non auspicabili, che potrebbero incidere negativamente sulla qualità della vita e sull’economa dell’Elba - come gli stessi promotori mostrano chiaramente di non aver valutato – ma altresì per controbattere che i cittadini elbani, quando sono in gioco i loro diritti fondamentali, come visibilmente è stato dimostrato per il caso della sanità, si ritrovano su unico fronte uniti e compatti per chiedere all'unisono garanzie e tutele.
Pari dissociazione di vedute non possono essere nascoste anche sul versante di ambiti risparmi conseguibili; Ricordano i fautori del comune unico che “oggi all’Elba ci sono 8 sindaci, 44 assessori, 124 consiglieri, 5 segretari comunali e 8 bilanci diversi. Il tentativo è quello di arrivare ad un unico Comune con oltre 30mila abitanti, una riduzione della spesa pubblica per 400mila euro, oltre a contributi statali ordinari aggiuntivi per i Comuni che si fondono.”
E’ agevole per tutti poter rilevare che i riferiti risparmi, verosimilmente, rimarrebbero solo fantasie ed, in proposito, basta riflettere sull’esiguità dei compensi che percepiscono i Consiglieri comunali – tra l’altro anche drasticamente ex lege ridotti nel numero - che porterebbe a trascurabili risparmi che verrebbero inoltre prontamente e completamente assorbiti dai maggiori costi per l'approvvigionamento di personale professionalmente di qualifica Dirigenziale adeguato alla nuova classe demografica, con retribuzione altamente superiore a quella oggi percepita dai responsabili di area pur con l'incremento dovuto alla retribuzione di posizione (al fine non sarebbero sufficienti le unità in carica a Portoferraio) e senza la possibilà di procedere ad un riequilibrio della compagine gestionale stante l’impossibilità di procedere a licenziamenti tra il personale in servizio. Dunque maggiori costi che potranno, nella migliore delle ipotesi, solo porsi in pareggio con l'entità complessiva dei contributi statali oggi destinati ai singoli comuni.
Infine sentiamo il dovere di contrastare con altrettanta convinzione la posizione di chi crede che il territorio possa crescere solo attraverso il confronto ed il coordinamento, in tal modo semplicemente stralciando ogni profilo di responsabilità e di autonomia, da sempre sinonimi di maggiore attenzione e cura delle esigenze locali (confronto e coordinamento che, peraltro, svariate volte in diversificate forme si attestano anche nell'attuale assetto istituzionale), concludendo pertanto che, in definitiva, la proposta del Comune Unico si riveste solo di una forte connotazione politica.
Per quanto si qui rappresentato, che costituisce, la convinta posizione dei firmatari, presentiamo la presente mozione per certificare, in formale atto, l'orientamento di ciascuno dei rappresentanti politici eletti nel Comune di Capoliveri in merito all'istituzione del Comune Unico dell'Elba attraverso la fusione degli otto Comuni elbani”
Visto l’art. 43 del Testo Unico degli Enti Locali D.Lvo n. 267 del 18 agosto 2000, che testualmente recita: “ I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del consiglio. Hanno inoltre il diritto di chiedere la convocazione del consiglio secondo le modalita' dettate dall'articolo 39, comma 2, e di presentare interrogazioni e mozioni.”;
Rilevato che, trattandosi di atto “politico”, la presente deliberazione a norma dell'art. 49 del D.Lgs. n. 267 del 18.8.2000, non è assoggettata alla preventiva istruzione tecnica e contabile;
Martorella Fausto Capogruppo Lista Liberi
Media & regime
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Rete è in rivolta. Il governo tace
Il decreto Salva Italia prevede il pagamento di un abbonamento speciale su apparecchi che ricevono trasmissioni radiotv fuori dall'ambito familiare. E viale Mazzini pretende di riscuotere la tassa
di Eleonora Bianchini
CLAUSOLA GRAVIDANZA NEI CONTRATTI RAI
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[URL]http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/20/canone-dispositivi-collegati-rete-rivolta-monti-passera-tacciono/192569/[/URL]
La discussione sulla tassa di soggiorno impazza , ma sinora nessuno , men che meno l'associazione Albergatori, ha detto una parola su come s'intenda eliminare ,o quantomeno ridurre pesantemente, l'impatto degli affitti al nero che non pagano nè IRPEF nè tasse di soggiorno e rappresentano il 50% delle presenze sull'isola.
Come mai ? Eppure eliminando il problema del nero si costringerebbe in qualche modo la clientela ad orientarsi verso le strutture ufficiali...con conseguente maggior competitività delle stesse, capacità d'investimento, più posti di lavoro ecc.ecc.
Basterebbe un impegno serio dei Comuni e della GDF , perchè alla fine tutti sanno chi e dove affitta al nero.
Come mai questo silenzio?
E' l'ora di smetterla con tutte queste tasse astruse inventate solo per spennare la gente , tassa sui fossi ( la paghino i proprietari dei fossi , privati , Comuni , Province che siano ) , la tassa di sbarco , la tassa di soggiorno , ora la tassa sulla proiezione al suolo delle insegne pubblicitarie .... stiamo rasentando il ridicolo , la benzina che ormai arriva a 2 euro al litro ...ma dove andiamo a finire ? I turisti scapperanno tutti , i residenti seconde case che erano una garanzia , loro tornavano sempre, venderanno le loro case anche sotto costo, tutto troppo caro , dai trasporti marittimi , alle autostrade.. almeno leviamo queste tase odiose invenzioni di teste bacate.
Per Roberto da S. Vincenzo.
Il mio intervento era di semplice sostegno all'azione di chiarificazione che Gasparri sta tenacemente perseguendo (abbi la pazienza di leggerti l'ultimo suo intervento e capirai di cosa si parla).
L'aspetto della pesca sportiva (in apnea) è solo secondario, e c'entra perchè al solito si cerca di attaccare l'operato di Carlo rinvangando il suo passato da campione (e che campione !!).
Però se tu, in modo indiretto, nel tuo predicozzo, praticamente mi dai dell' imbecille, perchè (raramente purtroppo) pratico la pesca in apnea, sappi che del poco pesce che pesco non spreco proprio niente perchè lo mangio con amici e famiglia.
Come ha fatto notare Dreamer, ciò è sicuramente più eco-compatibile che acquistare in pescheria una frittura di paranza arata dai nostri poveri fondali. Quindi, a meno che tu sia vegetariano, ti consiglio di procurati almeno un paio di filaccioni ed una totanaia e provare a rimediare una "cenetta intelligente".
Saluti
La soluzione alla tassa di soggiorno c'è ed è una soluzione giusta.
Anzichè farla pagare al turista, la tassa di soggiorno la facciamo pagare alla categorie degli operatori turistici che in media dichiarano al fisco mediamente 6-7 mila euro all'anno, evadendo palesemente molto di più di quello che farebbe entrare la tassa di soggiorno. Se qualche operatore dovesse protestare, lo si obblighi ad esibire la propria dichiarazione dei redditi, che se risulta a posto, viene esonerato dal pagamento, se no, zitto e mosca. Cosa ne pensano le associazioni di categoria di questa idea? Non vi sembrerebbe una cosa giusta? In questo modo salviamo turismo e faccia, non vi pare?
Fate pure senza timore, io non chiedo i diritti d'autore sull'idea.
Campese
Leggo su Tenews: "non c'è alcun danno se si eccettua la morte di alcuni gabbiani reali", parole del Corpo Forestale.
Arrivano le prime ammissioni, sara' una strage silenziosa e nessuno potra' andare a controllare quello che e' successo.
T REX ESTINTI
TUTTI AVEVAMO LA NETTA SENSAZIONE, SE NON LA CERTEZZA, CHE I DINOSAURI FOSSERO ORMAI ESTINTI
NOSTRO MALGRADO SONO TORNATI E STANNO AZZANNANDO LA PREDA.
Buon pasto..................................
La tassa di soggiorno mettiamola si, ma su cose che ci costano migliaia di euro in favore di una casta in divisa che predica bene e razzola male...
Tipo il villaggio vacanze di Val carene, detta base logistica che ha tanto di stabilimento balneare. O appartamenti di 80mq a 150€ al mese in zona albereto. E poi ti vengono a controllare lo scontrino! Bella vitA si per loro!
Si comunica che l’Amministrazione Comunale di Marciana
incontrerà i cittadini della Fraz. di Chiessi, questa sera,
MARTEDI 21 FEBBRAIO ALLE ORE 21.00 presso i locali del circolo.
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Bidoni tossici mare Livorno: 60 individuati, alcuni aperti
Riunione al ministero, ma mancano ancora decine di fusti [/COLOR] [/SIZE]
Circa 60 bidoni individuati, alcuni aperti, altri deformati ed altri integri. Ne mancano ancora 50. E' emerso dalla riunione al ministero dell'Ambiente che ha fatto il punto sulla vicenda dei fusti tossici caduti in mare da un cargo della Grimaldi a circa 23 miglia da Livorno, a nord dell'isola di Gorgona. Oltre ai bidoni, che contengono catalizzatori di nichel e molibdeno, sono stati individuati anche i due semirimorchi dove il materiale era sistemato durante il viaggio. Secondo l'Arpat, ''sono visibili limitate quantita' di materiale sfuso sul fondo''.
[SIZE=4][COLOR=darkred]COMITATI E CONFERENZA DEI SINDACI AGGUERRITI PER SOLUZIONI CONCRETE SUL PROBLEMA SANITA' [/COLOR] [/SIZE]
Come noto alla cittadinanza nella mattinata di mercoledì 22 febbraio i “Comitati Cittadini pro-sanità Elba” parteciperanno, insieme alla Conferenza dei sindaci e al direttore generale della Asl Livorno Monica Calamai, al tavolo dei lavori che ha come oggetto la discussione e redazione del nuovo Piano Sanitario locale e che prevede il ripristino dello stato di efficienza dei servizi sanitari dell'Ospedale e del Territorio, drasticamente ridotti negli ultimi cinque anni.
Sul tavolo le richieste sintetizzate nel documento del 28 ottobre scorso stilato dagli stessi Comitati e Sindaci e avvallato e condiviso dall'Azienda Livornese e dallo stesso assessore regionale Scaramuccia, per le quali è stata ribadita la inderogabile necessità di fissare delle scadenze per l’effettiva attuazione dei punti in essere e che in breve sintesi riguardano:
a)Ospedale
b)Territorio
c)Prestazioni Ambulatoriali
d)Riabilitazione
e)Ripristino normalità dei servizi
Nonché la redazione di un progetto specifico per l'Elba (e Arcipelago Toscano?) che tenga conto delle peculiarità dell'Isola.
Le deficienze del sistema sanitario locali sono ormai sotto gli occhi di tutti, di chi le ha vissute sulla
propria pelle e di chi ne è venuto a conoscenza grazie alla capillare campagna d'informazione promossa dai comitati sia mezzo stampa che attraverso assemblee cittadine e social network.
Affidarsi esclusivamente all'iniziativa dei nostri sindaci o dei Partiti nella conferenza aziendale può non
bastare ed è proprio grazie all'interessamento e alla spinta dei cittadini elbani (che con l'imponente manifestazione del 7 ottobre scorso hanno palesemente espresso il loro interessamento per una materia così delicata, complessa e vitale) che ancora uno spiraglio è aperto per ricomporre una situazione non ben gestita e sottovalutata dalle dirigenze aziendali e politiche del territorio.
I Comitati inoltre, in un'ottica di trasparenza e di rendicontazione della spesa pubblica e per contribuire al miglioramento stesso del Progetto Sanitario Elba con proposte concrete di ottimizzazione delle spese, appoggiano e sostengono la Conferenza dei Sindaci elbani nel richiedere all'Azienda ASL che siano rese pubbliche le spese analitiche sostenute per la sanità dell’Elba e per l’ospedale di Portoferraio nel periodo 2006/2011, (in base agli art.12-26-37-125-126-127comma4 della Legge Regionale 40/2005), compresi gli stipendi versati al personale medico ed amministrativo nonché le spese per i servizi di supporto
(trasporti, pulizie lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria).
Si chiede che vengano resi noti anche l'ammontare di tutti i fondi pubblici stanziati per l’ospedale di Portoferraio nello stesso quinquennio.
I Comitati Cittadini Pro-Sanità Elba, a seguito della verifica di mercoledì 22 febbraio, chiederanno un incontro con i rappresentanti delle Associazioni di Categoria, i Partiti, i Sindacati e la Società Civile insulare affinché si possa definitivamente studiare una strategia comune nel caso che la ASL 6 e la Regione Toscana non dovessero rispettare gli accordi presi come sopra citati dal documento del 28 ottobre.
Non è solamente a rischio la nostra salute in quanto residenti ma la stessa sicurezza degli ospiti vacanzieri che potrebbero non sentirsi più tutelati nella loro permanenza, mettendo così a rischio lo stesso comparto turistico.
C'è da sottolineare ancora una volta l'unicità e vulnerabilità della nostra situazione territoriale: ci vediamo infatti troppo spesso considerati nel capitolo "piccole isole" o "isole minori", ma non siamo un'isola minore.
Esclusa l'isola di Sant'Antioco, che è collegata da un ponte alla Sardegna, dopo l'Elba per grandezza c'è Pantelleria, che non arriva a 8000 abitanti, eppure ha un ospedale che non verrà chiuso e un aeroporto efficiente. (a.marsala.it/cronaca/sanita/item/55719-asp-lospedale-di-pantelleria-non-chiude.html),
I Comitati per la Sanità non cedono sull'indispensabilità di un ospedale efficiente e ben organizzato in tutti i suoi reparti, dotato di una vera "ortopedia", "cardiologia", "radiologia" e "rianimazione", oltre, naturalmente all'irrinunciabile reparto di "maternità".
[SIZE=3][COLOR=darkred]NON SIAMO UNA DELLE TANTE ISOLE MINORI!
SIAMO LA TERZA ISOLA MAGGIORE D'ITALIA, oltre che vetrina promozionale internazionale per la Regione stessa ! [/COLOR] [/SIZE]
Comitati Cittadini Pro-Sanità Elba
Non credo che Peria, ricordando la pur breve esperienza lavorativa, sia veramente favorevole alla tassa di soggiorno, ma purtroppo, come tutti sanno, non è lui che amministra il comune di Portoferraio e se poi, il Vero Sindaco si dovesse sentire offeso di queste poche righe, sicuramente gli imporrà una lettera con la quale esalterà le capacità professionali dei sui collaboratori.
Vorrei fare una domanda ai promotori del comune unico: perché invece di chiedere o addirittura estorcere firme fuori i supermercati agli indecisi, non spiegate agli scettici come sara' strutturata l'isola nel caso in cui si andasse in quella direzione? Perché il rappresentante della comunità più libertina dell'Elba inspiegabilmente si schiera dalla parte del comitato promotore? Non sara' mica che i rappresentanti della destra e della sinistra si sono accordati per creare un nuovo carrozzone politico, che tanto per cambiare porterà benefici solo per pochi? Credo di aver espresso il pensiero di moltissimi, quindi una esaustiva risposta potrebbe spostare il pensiero di molti indecisi o addirittura contrari a favorevole. Grazie
La Tassa di soggiorno renderà ancora meno conveniente trascorrere le vacanze presso le piccole strutture come le C.A.V ( Case e appartamenti per vacanze). Queste strutture si troveranno in difficoltà a riscuotere la Tassa di soggiorno perchè, chi sceglie di prendere in affitto gli appartamenti, sa che non deve pagare ulteriori costi al prezzo stabilito precedentemente.
Inoltre queste strutture,che non fanno notizia ma danno da mangiare a centinaia di persone, già soffrono della concorrenza sleale degli affitti in nero che non dovranno sottostare a questo iniquo ed ingiusto balzello.
Ancora si continua a colpire chi vuole lavorare onestamente e lasciare perdere su tutto il resto........ come si suole dire : " becchi e mazziati".
Titolare di una CAV
Politica & Palazzo
Veltroni: 'Governo Monti di sinistra'
Vendola polemico: 'Trasecolo'
L'ex segretario spacca il Partito democratico e dà vita a una polemica interna aspra. Fassina lo definisce "in linea con il Pdl". Mentre il governatore della Puglia commenta: "L'ex sindaco di Roma sembra Marchionne"
La risposta del giustino non andava bene....speriamo che quest'ultima appena letta sia esaustiva pei demolitori......
Bella, mi è piaciuta, una bella scaldata direi!!
Avanti!!! 😎
[SIZE=4][COLOR=darkred]Corte dei conti Toscana, amministrazioni negligenti.
Procuratore, non segnalano fatti dannosi per erario [/COLOR] [/SIZE]
Amministrazioni negligenti non segnalano fatti dannosi per l'erario: e' l'accusa di Angelo Canale, procuratore generale della Corte dei Conti sezione Toscana, intervenuto stamani all'inaugurazione dell'anno giudiziario.
''Spesso - ha detto - noi apprendiamo dalla stampa o da privati cittadini o associazioni fatti dannosi che i vertici amministrativi si sono guardati bene dal denunziare: un comportamento, quest'ultimo, che se non e' dolosamente omertoso e' quantomeno colposamente negligente''
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Richiesta di revoca della Determina n. 24 del 2/2/2012 ad oggetto "Progetto eradicazione ratti da Isola di Montecristo. Revoca determinazione n. 8 del 17/01/2012”. [/COLOR] [/SIZE]
Preso atto della Determina n. 24 del 2/2/2012 a firma del Dirigente dell'Area 3 Arch. Parigi relativa alla eradicazione dei ratti dall'Isola di Montecristo, rilevo quanto segue:
1. con nota prot. 2929 del 25/01/2011, in riscontro alla "richiesta di autorizzazione per realizzazione intervento di eradicazione del ratto nero presso l'Isola di Montecristo" effettuata dall'Ente Parco con nota prot. 1133 del 13/1/2011, il Dirigente Arch. Parigi esprimeva il proprio Nulla osta;
2. con Determina n. 8 del 17/1/2012, a seguito della nota con cui Arcipelago Libero evidenziava perplessità circa l'intervento di derattizzazione dell'Isola di Montecristo, lo stesso Dirigente sospendeva il nulla osta predetto e motivava la decisione affermando che la richiesta di autorizzazione dell’Ente Parco “non risultava accompagnata da elementi e documenti progettuali, ma evidenziava solamente che il progetto/iniziativa era promossa nell’ambito del progetto LIFE+ Montecristo 2010”;
3. sempre in data 17/01/2012, in occasione della riunione dei capi gruppo, il sottoscritto provvedeva ad avanzare al Sindaco richiesta di sopralluogo sull'Isola di Montecristo al fine di verificare lo stato dei luoghi, rappresentando contestualmente che l'Ente Parco aveva già eseguito il trattamento di derattizzazione con l'elicottero;
4. in data 24/01/2012 con nota prot. 2235, l'Arch. Parigi comunicava al Parco che la nota prot. 2929 del 2011 "non costituisce autorizzazione";
5. in data 26/01/2012 il sottoscritto, rispondendo alla nota del Direttore del Parco, effettuava una ulteriore richiesta di sopralluogo;
6. in data 31 gennaio u.s. l'assessore Rizzoli mi comunicava per e-mail che la Direttrice del Parco avrebbe posto la questione del sopralluogo in occasione dell’incontro in data 1° febbraio al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, in qualità di “principale soggetto titolare dell’intervento di derattizzazione”.
In attesa della fissazione del Consiglio Comunale e della discussione sulla mozione presentata dal sottoscritto sulla derattizzazione dell'Isola di Montecristo e in assenza di riscontri circa la richiesta di sopralluogo, l'Arch. Parigi, in data 2/02/2012, ha assunto la Determina
n. 24 che ritengo illegittima per violazione di legge ed eccesso di potere per i seguenti motivi:
1. secondo il Dirigente il termine “derattizzazione” è stato utilizzato a fini esplicativi nella lettera del Direttore del PNAT, mentre dato che il Progetto “è classificato come funzionale alla eradicazione di specie aliene”, non sussisterebbe alcuna competenza del Comune ai sensi della Legge Regionale Toscana n. 59/2009.
A parte il rimando alla Legge sbagliata (si tratta invece della Legge Regionale Toscana n. 39/2001, in quanto la 59/2009 riguarda “Norme per la tutela degli animali”), è decisamente scorretto escludere la competenza del comune ed eludere l'applicazione della normativa regionale sostenendo che si tratta di eradicazione invece che di derattizzazione. E’ del tutto evidente che, comunque lo si voglia chiamare, l'intervento effettuato dal Parco sull'Isola di Montecristo, tramite lancio di 26 tonnellate di esche avvelenate con Brodifacoum, ossia veleno per topi, seppur finalizzato alla eradicazione di specie aliene, costituisce una vera e propria attività di derattizzazione e come tale è pienamente assoggettabile alla normativa regionale e di conseguenza subordinato ad autorizzazione comunale;
2. la successione temporale delle note e delle determinazioni adottate dal Dirigente, non fa che confermare l'assoluta contraddittorietà, incoerenza e illogicità delle stesse, ed in particolare la manifesta illegittimità dell’ultima determina pubblicata:
a) dapprima, evidentemente ritenendo sussistere la competenza comunale al riguardo, Parigi rilascia il nulla osta, pur senza aver visionato alcuna documentazione tecnica;
b) poi, con Determina n. 8 del 17/01/2012, lo sospende, ammettendo chiaramente che la richiesta dell’Ente Parco non “risultava accompagnata da elementi o documenti progettuali”; dunque, su quali basi ha concesso un nulla osta senza aver visionato alcuna documentazione tecnica? Sebbene la richiesta del Parco indicasse la presenza dell’allegato “Piano per l’eradicazione del ratto nero dall’Isola di Montecristo”, il Dirigente ha dichiarato infatti che la medesima non risultava accompagnata da elementi e documenti progettuali.
c) nella nota prot. 2235 del 24/01/2012 con cui comunica al Parco tale determinazione giustifica la decisione adducendo che, essendo stato approvato il progetto solo con provvedimento 822 del 28/12/2011 del Direttore del PNAT, "il Comune non poteva che accordare un nulla osta che non è lessicalmente una autorizzazione che può essere rilasciata solo a seguito di remissione di tutta la documentazione progettuale, pareri o quant'altro costituente il progetto";
d) in data 02/02/2012, adotta una nuova determinazione (n. 24) nella quale decreta la "reviviscenza" del proprio nulla osta, pur indicando nella premessa e nella motivazione della determina, che trattandosi di eradicazione di specie aliene il Comune non ha alcuna competenza; però raccomanda al Parco una campagna di ricerca e rimozione delle esche avvelenate! Non avrebbe dovuto “raccomandare” ma “imporre” tale adempimento, così come è previsto dall’ordinanza del ministero della salute!
E’ necessario ribadire che la legge regionale n. 39/2001, oltre a prevedere che il Comune indichi nell'atto di autorizzazione la durata del trattamento e le sostanze da utilizzare (art. 2 comma 3), gli impone di attivare, con procedura d'urgenza, in collaborazione con l'Azienda unità sanitaria locale competente per la zona e la Polizia Provinciale, adeguate attività di bonifica dell'area colpita (art. 5 comma 1).
Inoltre, l’ordinanza ministeriale prevede che al termine dell'operazione le esche non utilizzate siano rimosse dall'ambiente e venga redatto un apposito verbale di chiusura dell'operazione, a cura del responsabile della stessa, nel quale sia indicato il numero di esche immesse nell'ambiente, l'area interessata dall'operazione e il numero di esche non utilizzate e rimosse al termine dell'operazione. Il suddetto verbale, inviato in copia al Ministero della salute, è a disposizione delle autorità competenti per eventuali controlli.
E’ del tutto evidente l’illegittimità del procedimento amministrativo con cui è stata rilasciata l’autorizzazione alla derattizzazione dell’Isola di Montecristo. Inoltre, la determina n. 24 manca della necessaria motivazione.
3. L’ultimo grave errore da cui consegue l’illegittimità della determina n. 24 concerne la presunta incompetenza del Comune di Portoferraio sull’Isola di Montecristo: infatti Parigi afferma che Montecristo godrebbe di una sorta di “extraterritorialità” perché ai sensi del DM del 1971 l’Isola è riserva naturale e l’accesso è consentito solo per motivi di studio e ricerca scientifica.
Ebbene, ai sensi dell’art. 3 del suddetto DM, l’accesso è consentito oltre che per le ragioni indicate da Parigi anche per compiti amministrativi e di vigilanza; pertanto, sussiste la piena legittimazione del Comune di Portoferraio ad effettuare gli opportuni sopralluoghi sul proprio territorio. Inoltre, tale legittimazione risulta ancor più giustificata dalla circostanza di verificare gli impatti del trattamento di derattizzazione ai fini delle azioni di bonifica imposte dalla Legge Regionale n. 39/2001 e dall’ordinanza del Ministero della salute. Ulteriore conferma della competenza comunale al riguardo, viene proprio fornita dalla circostanza che anche l’Ente Parco, consapevole della normativa vigente, ha richiesto la necessaria autorizzazione.
Sebbene sia oramai noto a tutti che il lancio di esche avvelenate è stato effettuato dal 10 al 12 gennaio 2012, a tutt’oggi l’Ente Parco non ha ancora comunicato ufficialmente di aver effettuato il trattamento di derattizzazione. Essendo decorso già un mese, ritengo che la mancata comunicazione abbia arrecato ulteriori conseguenze negative, impedendo di fatto al Comune l’attivazione della procedura di bonifica del territorio. Inoltre, dato che il sottoscritto aveva espressamente avvertito che il trattamento era stato effettuato, è da considerare parimenti grave la mancata adozione da parte del Comune di ogni attività finalizzata al rispetto della normativa regionale vigente, nonché dell’ordinanza del Ministero della salute, che denota anche un profondo disinteresse verso il proprio territorio.
Per tutti i motivi sopra esposti chiedo l’annullamento della determina n. 24 del 02/02/2012 a firma del Dirigente dell’Area 3 Arch. Parigi, rinnovo al Comune la richiesta di effettuare un sopralluogo urgente con le autorità competenti per l’effettuazione delle analisi necessarie per verificare lo stato dei luoghi e chiedo al Comune l’acquisizione presso l’Ente Parco di copia del verbale previsto dall’ordinanza ministeriale sopra citata.
[COLOR=darkblue]Giancarlo Gasparri [/COLOR]
