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TERRA NOSTRA pubblicato il 19 Maggio 2022 alle 13:46
TERRA NOSTRA PROPONE PER LO SVILUPPO DEL PORTO, UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/cano.JPG[/IMGSX] “ Constatata l’impossibilità di affrontare la tematica riguardante il Porto di Rio Marina all’ultimo Consiglio Comunale di Rio, stante la sollevazione di un’interpretazione formale su un articolo di Regolamento interno da parte del Sindaco Corsini, e ritenuto che la vicenda meriti invece seri approfondimenti, sia tecnici, per quanto riguarda il progetto di adeguamento funzionale (che se portato a termine dall‘ Autorità di Sistema Portuale per come pensato, rischia di provocare insabbiamento al suo interno); sia politico - amministrativi, per ciò che riguarda il project financing perseguito dalla Giunta Comunale, abbiamo Inteso richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale aperto alle istituzioni e alla cittadinanza, affinché si verifichi se esista condivisione e si possano conoscere più da vicino i percorsi e le procedure, peraltro non condivise da alcuni esperti del settore. Il testo della richiesta inviata al Presidente del Consiglio dott. Gemelli: Egr. Presidente lo scrivente Gruppo Consiliare richiede in base all'art. 27 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale una seduta di Consiglio aperta, alla quale siano invitate anche altre istituzioni e i cittadini, al fine di discutere il seguente ordine del giorno: "Porto di Rio Marina" Progetti e prospettive di sviluppo alla luce dell'ATF progettato dall' Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Settentrionale e del project financing approvato dalla Giunta Comunale. Restiamo in attesa di conoscere le Vostre determinazioni ed inviamo Distinti saluti Gruppo Consiliare TERRA NOSTRA”
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ANPAS Zona Isola d’Elba pubblicato il 19 Maggio 2022 alle 13:38
MAY DAYS 2022 Oggi alle ore 14 è partito l’ultimo camion della Protezione civile di ANPAS Toscana e così si è chiuso ufficialmente la 20.a edizione del May Days 2022 che si è svolto a Portoferraio dal 13 al 15 maggio 2022. Durante il May Days si sono svolte diverse attività di ANPAS principalmente le “Soccorsiadi” che vedevano impegnate la Protezione Civile, il Sanitario, Tornei di cucina, Conferenze, dibattiti, Seminari e non ultimo la pulizia della spiaggia delle Ghiaie fra tutte le Pubbliche Assistenze Toscane. Tutto questo vedeva impegnati circa 800 volontari provenienti da tutta la Toscana e divisi in 12 zone con circa 80 mezzi sia di Protezione Civile che di sanitario. Con queste poche righe voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato a questo importante evento, non occorre fare nomi perché chi ha dato il suo appoggio con impegno sa di averlo meritato e questo ringraziamento va a tutti i volontari del movimento ANPAS TOSCANA. Ringrazio le Autorità civili e militari, il Comune di Portoferraio perché ci ha dato la possibilità di muoverci in autonomia, la Provincia di Livorno, l’ESA e chi privatamente si è prestato perché la manifestazione avesse il suo giusto successo. Grazie, grazie a tutti da parte del Coordinamento delle Pubbliche Assistenze Elbane. Il Coordinatore ANPAS Zona Isola S’Elba Paolo Magagnini
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FIN SALVAMENTO Isola d'Elba pubblicato il 19 Maggio 2022 alle 13:34
PRIMO ESAME CORSO ASSISTENTI BAGNANTI FIN Nella giornata di lunedì 16 si è svolto il primo esame per il brevetto professionale di Assistente Bagnanti FIN. Il corso teorico-pratico ha, da tre anni a questa parte, la particolarità di prevedere allenamenti ed esercitazioni in mare, per costruire nei candidati al brevetto una maggiore competenza e consapevolezza in quello che sarà il loro ambiente di lavoro naturale. I risultati sono stati ottimi sul piano della preparazione psicofisica. Di fronte alla commissione d'esame composta dal Presidente Arturo Francini, dal Dott. Massimo Mellini, dal segretario All. Nuoto e Nuoto per Salvamento Marco Tozzi e dal sottoscritto, Fiduciario FIN per l'Isola d'Elba, si sono presentati sedici candidati. Al termine della sessione in quattordici hanno superato la prova. Questi i nominativi degli studenti: Boreali Federico, Dell'Orco Alessandro, Gorgoglione Simone, Marinari Daniele, Mazzei Francesco, Mibelli Federico, Noto Manuel, Trambusti Christopher. Questi gli adulti: Mei Nicola, Nessi Tommaso, Pettinario Tommaso, Piazza Enrico, Radul Sergiu, Sorrentino Ilic. Per completare il percorso formativo dovranno a breve affrontare il secondo esame per l'abilitazione MIP al servizio in mare. Intanto prosegue la formazione degli altri iscritti al corso. Complimenti ai neo soccorritori ed in bocca al lupo per la loro futura attività professionale. Andrea Tozzi Fiduciario FIN SALVAMENTO Isola d'Elba
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ELBA BIKE pubblicato il 19 Maggio 2022 alle 9:37
ELBA BIKE, VITTORIE IN CASA E IN TRASFERTA NEL WEEK END – DANIELE MARINARI SECONDO JUNIOR E CAMPIONE ELBANO ALLA CONQUISTADORES CUP, NICOLETTA BRANDI E GIOIA COSTA VINCITRICI AL GP CENTRO ITALIA [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/bik.JPG[/IMGSX] Un’altra domenica di grandi soddisfazioni per Elba Bike. E stavolta le buone notizie arrivano per prime da…casa, perché all’Elba si è disputata la Conquistadores Cup, gara nazionale valida come prova del Mtb Tour Toscana e del circuito Rampitek. A Porto Azzurro gloria in particolare per il giovane Daniele Marinari, secondo della sua categoria junior sul percorso Classic ma soprattutto Campione Elbano di categoria, titolo questo tradizionalmente assegnato ogni anno dalla gara longonese. Gran parte della squadra dei giovani bikers di Elba Bike era però a Barga, in provincia di Lucca, impegnati nell’ultima prova del G.P. Centro Italia: ottimi risultati da parte di Anna Rododendro, Nicoletta Brandi, Gioia Costa, Dario Velasco, Fabrizio Matacera, Edoardo Pagano, Ettore Tozzi, Lorenzo Canovaro e Tommaso Alberti, che con i loro piazzamenti hanno contribuito a portare Elba Bike al quarto posto assoluto nella classifica finale a squadre del circuito. Gloria anche per le due giovani promesse al femminile di Elba Bike: Nicoletta Brandi e Gioia Costa, entrambe arrivate seconde nella gara finale, hanno vinto il Grand Prix Centro Italia nella loro categoria. A Barga, nella giornata di sabato, hanno corso anche i giovanissimi con ottimi piazzamenti: un primo posto di Mirko Malaggese, un terzo posto di Lorenzo Sardi e un sesto posto per Vittorio Neirotti. Per quanto riguarda la squadra master di Elba Bike , infine, buone soddisfazioni sono arrivate addirittura dalla Francia: nella gran Fondo su strada di Nizza, gara di 126 chilometri con 2800 metri di dislivello, Matteo Coltelli e Giuseppe Fazio hanno molto ben figurato in campo internazionale cogliendo rispettivamente un diciannovesimo e un ventesimo posto.
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Marcello Camici pubblicato il 19 Maggio 2022 alle 9:32
SECOLO DECIMO NONO. LAVORI PUBBLICI ESPLETATI IN PORTOFERRAIO DAI FORZATI ALLA CATENA PARTE OTTAVA E’ con l’espletamento di lavori pubblici quale espiazione della pena che i forzati del bagno penale di Portoferraio entrano indissolubilmente a far parte della storia e della vita quotidiana di Portoferraio anche nel secolo decimo nono come nei secoli precedenti .I lavori pubblici devono tenere perennemente occupato il forzato: è previsto nel Regolamento Generale per l’amministrazione dei bagni dei forzati esistenti nel Granducato ,approvato da Sua Altezza Imperiale e Reale con suo Real Dispaccio del 22 gennaio 1817 . “ Nessun forzato deve essere escluso dal lavoro , menochè non sia malato o realmente difettoso di macchina,Qualunque connivenza dei custodi su tal proposito sarà repressa e i forzati infingardi saranno puniti dai direttori locali “ (Art. 118 del regolamento generale dei bagni del granducato di Toscana del gennaio 1817 .Cfr. volume secondo “Tra forzati,guardiani e fazionieri,Due anni di vita e pena nel Bagno di Portoferraio (1818-1819)” Tesi di laurea .Annalisa Tori. Biblioteca comunale Portoferraio) Nel secolo decimo nono Il bagno penale di Portoferraio fa parte del circuito del sistema penitenziario del granducato .Diviene uno dei più importanti bagni penali granducali della Toscana in forza dell’art 3 e dell’art 4 del suddetto regolamento generale dei bagni penali del granducato 🙁 Vedi foto n 1) “I forzati del Gran-Ducato allorchè i bagni saranno definitivamente preparati,resteranno ripartiti come segue: In Livorno n.168 In Portoferraio n. 180 In Orbetello n. 200 In Piombino n. 140 Il bagno di Pisa è destinato per deposito e per luogo di primo ricevimento dei forzati” (Art 3 del regolamento generale dei bagni del granducato di Toscana del gennaio 1817.Cfr. volume secondo “Tra forzati,guardiani e fazionieri.Due anni di vita e pena nel Bagno di Portoferraio (1818-1819)” Tesi di laurea .Annalisa Tori. Biblioteca comunale Portoferraio) L’articolo 4 sancisce l’importanza del bagno penale di Portoferraio poiché in questa sede devono passare tutti i condannati a vita o per più di cinque anni dell’intero granducato di Toscana : “ I condannati a vita o per di più di 5 anni dovranno tutti passare nel Bagno di Portoferraio per esservi trattati in modo coerente alla loro respettiva condanna secondo le dichiarazioni stabilite dalla legislazione di tempo in tempo vigente” (Art 4 del regolamento generale dei bagni del granducato di Toscana del gennaio 1817.Idem come sopra) A. Tori nella tesi di laurea scrive : “La ciurma del bagno di Portoferraio era costituita nel 1818-1819 di circa 180 teste.I Forzati provenivano da varie parti della penisola anche se la maggior parte di essi era toscana,oltre l’ottanta per cento rappresentava i comuni della regione: Pisa,Firenze,Fucecchio,Navacchio,Pietrasanta,Arezzo,Massa Carrara ecc.Circa le professioni si andava dal contadino al sarto,al navicellaio,mugnaio,barocciaio;le uniche due professioni non presenti nel bagno di Portoferraio di cui la direzione locale lamentava la necessità ,erano lo scarpellino e il muratore. Quanto ai reati dei quali essi erano stati riconosciuti colpevoli consistevano nel furto che poteva essere violento, a mano armata,a mano armata con violenza con chiavi false; per poi passare alla rapina,omicidio,latrocinio. La pena che i forzati scontavano all’interno del bagno penale era quella dei lavori pubblici,che poteva essere a vita oppure a tempo determinato a seconda della gravità del reato compiuto.I condannati ai lavori pubblici a vita dovevano portare l’anello tondo,la doppia catena,camminare a piedi nudi e avere appeso al petto il cartello cin impresso il delitto da loro compiuto;inoltre dovevano avere un vestito di taglio e colore diverso dagli altri condannati ,infatti per i condannati a vita dei bagni penali del Granducato di Toscana il colore del vestito era il giallo ,mentre quello degli altri condannati a tempo era il rosso. I condannati ai lavori pubblici a tempo, la cui pena variava dai tre ai venti anni,portavano a differenza di quelli condannati a vita una catena semplice .Quindi i condannati venivano suddivisi in base al tipo di pena che dovevano scontare ,ma il trattamento di vitto,vestiario a parte il colore e le scarpe era lo stesso per tutti “ (Cfr. Volume primo “Tra forzati,guardiani e fazionieri. Due anni di vita e pena nel Bagno di Portoferraio (1818-1819)” Tesi di laurea .Annalisa Tori.pg 132-134. Biblioteca comunale Portoferraio) “I lavori che i forzati espletano sono sia all’interno del bagno penale che all’esterno. LAVORI ESTERNI SVOLTI FUORI IL BAGNO PENALE I principali lavori esterni dei forzati consistevano nello spazzare la città,lavorare nelle saline e spesso anche impiegati nelle miniere.(vedi foto 3 ) A questi lavori va aggiunto quello del dragaggio della darsena. Lo annota nel 1842 Attilio Zuccagni Orlandini il quale nella corografia dell’Elba scrive “…Portoferrajo la bella Darsena,che viene espurgata con puntone costruito nel 1829 ,per opera dei forzati tenuti nel Bagno ,posto presso la Linguella…” (Cfr.in pg 62 “Corografia dell’isola dell’Elba” Attilio Zuccagni Orlandini.1842 “ “Per quanto poi riguarda i lavori esterni quando fuori era ancora notte dovevano essere incatenati dalle guardie alla presenza del custode che controllava la regolarità dei ferri .Compiuta questa operazione i forzati venivano condotti in coppia (in quanto per evitare possibili tentativi di fuga i forzati erano incatenati a coppia )sul luogo di lavoro .I lavori principali svolti dai forzati consistevano soprattutto nello spazzare la città lavorare nelle saline e spesso anche nelle miniere m per questo tipo di lavoro non ci sono chiare notizie “ (Cfr pg 181 Volume primo “tra forzati,guardiani e fazionieri.Due anni di vite e di pena nel bagno di Portoferraio 1818-1819” Annalisa Tori,Tesi di laurea.Biblioteca comunale Portoferraio) “….Il lavoro che i forzati compivano presso le Saline veniva pagato all’amministrazione del bagno nella somma di un palo a testa al giorno,un quarto spettava ai forzati e l’altro in deposito nella cassa del bagno …Da un rapporto inviato dal direttore Cantini di Portoferraio all’Ufficio dei fossi di Pisa racconta che nella mattina del 19 giugno 1818 i forzati inviati al travaglio delle saline si erano rifiutati di lavorare se non gli veniva corrisposto l’intero paolo.Questi forzati ricondotti al bagno vennero puniti dal custode con quindici staffilate.Il custode dispose che se la situazione si fosse ripresentata il giorno successivo avrebbe aomentato la punizione…” (Cfr pg 183 Volume primo .Idem come sopra) “…I condannati ai lavori pubblici a vita in seguito all’emanazione dell’articolo 6 dell’editto del 22 giugno 1816 dovevano portare la doppia catena .l’anello tondo e andare a piedi nudi con l’abito di colore staglio diverso da quello degli altri forzati …” (Cfr pg 233 Volume primo : Idem come sopra) I forzati non potevano lavorare all’esterno in luoghi distanti più di quattro miglia dal Bagno e inoltre non potevano andare a lavorare in botteghe o negozi privati. Solo lavori pubblici.In questo riprendendo quanto stabilito sin dal tempo del granduca Cosimo I de Medici. LAVORI INTERNI DENTRO IL BAGNO PENALE (vedi foto n. 4 e n. 5) Accanto ai lavori esterni per i quali i forzati venivano a contatto con la popolazione essi eseguivano anche lavori interni utili alla vita del paese :la filatura del cotone,l’impagliatura dei fiaschi,la lavorazione delle bretelle .Esercitavano mestieri come il calzolaio e il sarto.I lavori interni erano eseguiti specie in inverno quando non è possibile svolgere lavoro nella Saline Tra le attività sostitutive da svolgersi all’interno del Bagno era in ogni caso escluso il lavoro del fabbro e qualunque altro ritenuto pericoloso. MARCELLO CAMICI
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CAPITANERIA DI PORTO Livorno pubblicato il 19 Maggio 2022 alle 9:16
: ESERCITAZIONE COMPLESSA DELLA GUARDIA COSTIERA Duplice intervento della Guardia Costiera – Soccorso un targhetto con incendio a bordo – Recuperata una persona in mare caduta da una barca a vela. Lo scorso 12 maggio, il Centro Secondario di Soccorso Marittimo della Guardia Costiera di Livorno ha coordinato una esercitazione complessa di soccorso, a cui hanno partecipato alcuni Enti pubblici e soggetti privati. Le operazioni sono state svolte nell’ambito dell’attività addestrativa cui sono costantemente sottoposti i militari della Guardia Costiera per testare il livello di preparazione del personale, la capacità di reazione e risposta della catena di soccorso, l’efficacia delle procedure operative, con particolare riferimento alla cooperazione tra i vari soggetti istituzionali, e non, che possono utilmente concorrere nelle emergenze in mare. L’esercitazione ha visto coinvolti mezzi navali della Capitaneria di Porto, un elicottero della Base Aeromobili della Guardia Costiera di Sarzana, mezzi navali dei Vigili del Fuoco, un battello disinquinante dislocato nel porto di Livorno, oltre a mezzi e personale del 118. La simulazione addestrativa ha preso il via alle 16.30 circa con la richiesta di soccorso, pervenuta, alla Sala Operativa della Direzione Marittima di Livorno, da parte di un traghetto in ingresso in porto e con un incendio in sala macchine. E’ stata anche simulata la presenza di un membro dell’equipaggio ustionato e l’intossicazione di alcuni passeggeri. La Sala Operativa della Guardia Costiera, coordinata per l’occasione dal Capo servizio operazioni della Direzione Marittima di Livorno, Capitano di Fregata Riccardo Cavarra e dal Sottotenente di Vascello Marco Di Benedetto, ha assunto quindi la direzione delle operazioni, inviando in zona una propria unità navale, due unità dei Vigili del Fuoco di Livorno e un elicottero della Base Aeromobili G.C. di Sarzana. Una seconda unità navale della Guardia Costiera ha atteso in banchina l’arrivo del 118 per l’imbarco del personale medico. Una volta arrivati in zona, a circa 2.5 miglia a Sud del porto di Livorno, sono intervenuti inizialmente i Vigili del Fuoco per estinguere l’incendio. A seguire il velivolo della Guardia Costiera provvedeva al recupero ed al successivo trasferimento presso l’ospedale di Pisa del membro dell’equipaggio ustionato. Successivamente il personale medico del 118, giunto in zona in un secondo momento, trasbordava a bordo del traghetto per prestare soccorso ai passeggieri intossicati. Inoltre in zona veniva anche segnalata la presenza di un inquinamento in mare, per il quale la sala operativa della Capitaneria labronica disponeva l’invio del mezzo antinquinamento, il “Nos Taurus”, presente in porto. In concomitanza alla predetta emergenza perveniva un’ulteriore richiesta di soccorso, questa volta da parte di un’unità da diporto a vela con infiltrazioni d’acqua a bordo e un membro dell’equipaggio in mare. Una delle due unità della Guardia Costiera veniva quindi dirottata verso l’unità da diporto, dove provvedeva al recupero dell’uomo a mare e a prestare assistenza all’imbarcazione. L’esercitazione ha avuto esito positivo, mettendo in luce la grande professionalità del personale coinvolto e confermando, ancora una volta, l’eccellente sinergia tra la Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco di Livorno e il personale del 118, che spesso sono chiamati a collaborare nelle attività di ricerca e soccorso in mare. Essenziale il contributo della componente aerea – spesso decisiva per la tempestività dei soccorsi – che ha consentito il celere trasferimento del ferito in ospedale. Da evidenziare, altresì, la strategica utilità del mezzo disinquinante dislocato a Livorno dal Ministero della Transizione Ecologica, la cui disponibilità costituisce un importante presidio a tutela del prezioso e delicato ecosistema marino toscano. Nel corso dell’esercitazione è stato inoltre testato il “Sistema ICT”– sviluppato nell’ambito del Progetto “Innovazione per la sicurezza del mare - ISIDE”, che è parte del “Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020” e che vede come partner anche l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale. Tale strumento si sostanzia in un apparato radiotrasmittente portatile, autoalimentato e dotato di propria antenna che, sfruttando le potenzialità del sistema automatico d’identificazione satellitare (AIS), integra gli attuali sistemi di comunicazione mare/terra in uso con apparati radiotrasmittenti portatili, consentendo di associare alla normale comunicazione vocale dei messaggi di testo, al fine di migliorare le comunicazioni in situazioni di emergenza. http://dzoS0B3ieYQ
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Cittadino da Portoferraio pubblicato il 19 Maggio 2022 alle 7:53
Si raddoppia? Perché due è sempre meglio di uno!!!! Ieri per le grotte altri scavi altro semaforo ancora code imprecazioni ma che ci frega tutto Va bene così. Ma purtroppo devono lavorare cerchiamo di avere pazienza, ma ora credo che siamo al limite, ma qualcuno forse oltre che avere pazienza deve essere anche bendato per non vedere... Siamo la vergogna!!
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Antiche saline da Discarica pubblicato il 19 Maggio 2022 alle 6:53
C’è un tentativo di far nascere tipo un comitato anti deposito ESA, deposito che sembra sia previsto nella zona delle antiche saline in una posizione non certo congrua visto le attività che vi sono intorno. Orbene per tornare al presunto comitato, iniziativa certamente valida e sostenuta da colei che sarebbe la più danneggiata dal nuovo deposito, in quanto sarebbe confinante con la sua attività. La signora in questione però è presidente di una associazione di categoria, e quando gli è stato chiesto un aiuto sulle regole che ESA aveva attuato per scaricare alla casaccia da parte delle ditte, non è stato mosso un dito. Una presidente assente, vittima del super ego del super presidente provinciale, dove si fa molte chiacchiere ma pochissimi fatti, ora però che tocca direttamente il proprio interesse, allora ci muoviamo con l’effige e l’appoggio dell’associazione di categoria. Cara mia la vita non è solo presenza , bisogna fare le cose se ci si assume un incarico, sennò se non siamo capaci si cede il passo . Ad maiora da un ex associato
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fabio da portoferraio pubblicato il 18 Maggio 2022 alle 21:35
Volevo fare un ultimo saluto a Massimo Russo atleta corridore famoso in tutta l'Elba e non solo . ciao Massimo ci mancherai. magari ora sei su a correre anche per noi.
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Adamo da Capoliveri pubblicato il 18 Maggio 2022 alle 17:25
Ho avuto modo di vedere la pieve di San michele di notte. È veramente bella. L'illuminazione risalta l'edificio storico. Complimenti al consigliere ROSSI. Ma perché non sistemare anche l'area esterna con lastre in granito, panchine, dove portare i ragazzi delle scuole. È solo un'idea! al consigliere Rossi dobbiamo anche l'illuminazione artistica della piazza Matteotti e l'illuminazione della croce del monte dello zuccale. Ad ognuno il suo, è proprio vero. E l'impegno premia, Sempre
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X Bill pubblicato il 18 Maggio 2022 alle 12:50
Caro Brill Cream resti esterrefatto??? te lo avevo detto ma non hai dato retta, il soggetto di cui parli siffatto politico di scuola democristiana ha sempre giocato sull'ambiguità, demagogia e l'ovvietà data dal fatto che gli argomenti non hanno originalità e fondatezza e a volte offensivi dell'altrui intelligenza... Campo è e sarà un bel campo di prova... Davide Montauti rappresenta il futuro ? il Galli il passato? Il Montauti non ha Governato male e parla tranquillamente con tutti, il Galli che si è presentato più volte (non gli sono bastate) questa è la terza da candidato Sindaco ed è stato Assessore..., mi verrebbe da pensare come qualcuno citava anni fa: "chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo"? Ai campesi l'onere della scelta, difficile? Non direi... spero nella libertà di pensiero ed ovviamente del voto
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ELBA SALUTE da Francesco Semeraro pubblicato il 18 Maggio 2022 alle 12:10
IL PAZIENTE GUARITO DAL COVID CON LA SOMMINISTRAZIONE DI “PLASMA IPERIMMUNE” RISPONDE ALL’ARTICOLO DELL’USL TOSCANA NORD OVEST. “Somministrazione di plasma iperimmune: “un caso eccezionale” secondo la ricostruzione dell’Azienda USL Toscana nord ovest” [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_34/immune.JPG[/IMGSX] Leggo con stupore la nota dell'Azienda Asl Toscana nord ovest mirata soprattutto a difendere la propria immagine sostenendo con toni elegiaci l'operato dei propri operatori durante la pandemia. Leggo che il tutto avviene – compreso il mio caso – nella piena sintonia tra medici e specialisti. Sarebbe stato bello però se, oltre a sentire il parere dei vostri professionisti, qualcuno di voi, ivi compresi i medici che tanto vi affannate a difendere, aveste anche solo provato ad interpellare me che grazie alle negligenze di molti ho quasi rischiato di morire. É inaccettabile che diciate ora che il paziente è stato preso in carico; citando il pronto soccorso e il laboratorio analisi, quando è stato proprio il pronto soccorso, da voi accusato ed ostacolato con e-mail e telefonate, a sostituire le mancanze di cui sono stato oggetto. Leggo poi che mi era stato proposto il ricovero al reparto di malattie infettive dell'ospedale di Livorno, ma vorrei sapere quando? nonostante le nostre continue e disperate richieste di cure non sono mai sono stato ricoverato a Livorno o altrove come tanti altri pazienti gravi che la ASL si gloria di aver trasferito. È stato anche affermato che non avrei avuto beneficio né dai farmaci antivirali né dai monoclonali tanto è vero che nessuno di questi farmaci mi sono stati mai proposti, né prescritti né tanto meno somministrati. L'interessamento proattivo del Dott. Sani, è stato quando il 27 aprile mi ha cercato tramite mia moglie, non aveva neppure avuto l’accortezza di appuntarsi il mio numero, e lo ha fatto solo per attaccarci pesantemente dopo aver saputo della trasfusione di plasma del giorno precedente, che invece mi ha strappato a morte certa curando i sintomi e la polmonite bilaterale ormai in stato avanzato. Vorrei mettervi al corrente che prima di allora non mi era mai stata fatta alcuna TAC, se non quella che mi sono dovuto pagare in clinica privata poiché il medico di famiglia a fine febbraio mi giudicava in via di guarigione e non riteneva necessaria alcuna indagine ulteriore. Inoltre, come già detto né monoclonali né antivirali mi sono mai da voi stati prescritti: o meglio dal reparto di ematologia di Pisa, dove sono seguito per la mia malattia, era stata segnalata la necessità ed urgenza di somministrazione di tali monoclonali, i quali purtroppo risultavano “NON DISPONIBILI”, così mi è stato riferito dal mio medico di famiglia. Erano tutti quanti al corrente che avessi febbre alta e tosse fissa da gennaio: le cure a me somministrate sono state solo a tentativi, spesso iniziate e poi sospese. Tutto fatto a distanza senza mai aver ricevuto una vera visita medica, monitoraggio o supervisione, salvo una visita multifunzionale del 7 marzo. Vorrei sottolineare che tali scelte e lunghe attese hanno complicato e aggravato la mia già fragile situazione clinica. Solo io e chi mi sta vicino sappiamo e possiamo sapere cosa abbiamo passato, il dolore, la paura, il senso di orribile abbandono, la percezione che non ci sarebbe stata una fine a questo inferno. Siamo stati per mesi in bilico, ad un passo dal precipizio senza nessuno che ci abbia proposto alcun efficace rimedio. E sentirsi dire dopo mesi di sofferenze e vita sprecata che è stato fatto tutto e vantandovi dell'interesse proattivo dei vostri specialisti, oltre ad essere assolutamente falso, vergognoso, inaccettabile è incredibilmente frustrante e avvilente. Qui si parla di vita, della vita dei pazienti, i vostri pazienti che sono uomini, padri, mariti, figli, nonni, amici... e se solo fosse vero quello che da voi è stato scritto non potrei che esserne felice e fiero ma purtroppo così non è stato. Sono stato male, quasi al limite della sopportazione. A casa, sempre e solo a casa in attesa che qualcuno facesse qualcosa. A combattere per intere giornate a tenere duro aggrappandomi alla vita e a quello che di più prezioso ho. Se sono oggi qui a rispondere alle vostre giustificazioni non è certo grazie a voi ed a nessuno dei professionisti da voi citati. Sentirvi dire di essere stati impeccabili fino ad oggi suscita in me solo rabbia e tanta amarezza, quando invece è proprio grazie a colui che secondo voi avrebbe “deviato”, parole vostre, dall'iter aziendale che sto pian piano tornando alla mia normale vita. Mi premeva spiegare tutto questo in risposta alla vostra nota che, in conclusione, ammette che le trasfusioni sono state regolari avendo il Comitato Etico riconosciuto la sussistenza dei necessari requisiti. Questo per me, per la mia salute, è ovviamente la cosa più importante. Tutto il resto mi amareggia, ed è per questo che seguirò con attenzione l'evolversi della vicenda e le conclusioni dell'indagine interna avviata dall'Asl.
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marco pubblicato il 18 Maggio 2022 alle 11:56
A proposito della rotonda,sento dire che quelli che vengono da portoferraio pensano di avere la precedenza(sbagliando) quindi basterebbe mettere un rallentatore....
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marco pubblicato il 18 Maggio 2022 alle 11:53
xrobertino,caro robertino la rotonda un c'entra niente,basta osservare il codice della strada
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isolanoinnamorato da li pubblicato il 18 Maggio 2022 alle 10:22
Il consiglio direttivo del parco respinge le dimissioni di Mazzantini e lo invita ad un confronto. Siamo su scherzi a parte. Primo perchè se non c'è stato confronto in 30 anni di presenza di Mazzantini in consiglio direttivo è lecito domandarsi cosa c'è stato? occupazione di una poltrona? pagamento di un indennità? Secondo perchè è tale l'accusa di mazzantini al parco che una marcia indietro sconfesserebbe almeno il parco, perchè che il rientro attesterebbe un abiura di quanto fatto e dare ragione a mazzantini, ma forse anche Mazzantini perchè se le divisioni sono profonde come annunciato sarebbe oltremodo ridicolo accettare un compromesso. Come la si gira la vicenda la potremmo definire surreale, o meglio è indicativa di come tutto si tenga in forza di una ragione di soddisfacentemente dei reciproci interessi. legittimi certamente, ma avere un nuovo rappresentante di una associazione ambientalista, magari diversa, può rompere gli equilibri e come si sa innescare dinamiche non sempre controllabili. vedremo
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Volpe da Marciana Marina pubblicato il 17 Maggio 2022 alle 22:07
Supporters senza alcun ritegno stanno già s@@rdando il Mazzei su social e lungomare, adducendo che egli sia manovrato. Ossessionati ancora da colui che come loro, al massimo, tifa. Almeno il Ciumi non passa le giornate a spammare su pagine fasciste di facebook le gesta dei loro nuovi beniamini. Su Mazzei, niente di più falso. Il Mazzei non si fa mettere i piedi in capo da nessuno e se ha accettato questo ruolo perché spinto da nobili motivazioni. Un Dirigente che ha avuto la responsabilità di decine di impiegati. Chi dice ciò, non lo conosce ed è in malafede. Per il cdx una persona di altissimo valore che saprà presentare il suo programma con convinzione e soprattutto saprà collaborare con i suoi consiglieri per il bene del paese. Sulla Allori invece, a me pare che abbia costruito una lista molto fiacca, almeno se paragonata a 5 anni fa. Perfetti sconosciuti pendenti a babordo. Ora, i programmi. Poi si parla.
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bill pubblicato il 17 Maggio 2022 alle 21:43
Leggo estrefatto le dichiarazioni del Consigliere Regionale della Lega, Marco Landi, che sveste i panni di commerciante ed indossa quelli da scienziato esperto in terapie contro le manifestazioni autoimmuni sistemiche da infezione da SARS Covid 19. Sarebbe utile spiegare a Landi e agli altri politici che entrano nel merito di complessissime questioni medico-scientifiche, che avere un ruolo politico non vuol dire necessariamente diventare esperti di materie ardue che richiedono ben altro curriculum vitae e studiorum. Per poter trattare lontanamente di temi inerenti i protocolli scientifici validati nel trattamento di qualsiasi patologia, bisognerebbe conoscere le regole della Medicina Basata sulle Evidenze, che è quella che ha consentito una enorme evoluzione della scienza medica negli ultimi decenni ed ha permesso che fossero trattate patologie che, fino a qualche anno fa, erano assolutamente orfane di trattamenti risolutivi. Basti pensare alle patologia autoimmuni o alle patologie oncologiche trattate con anticorpi monoclonali o terapie geniche che hanno permesso di contrastare e spessissimo sconfiggere leucemie e linfomi fino a qualche anno fa, fatali. La medicina basata sulle evidenze è uno strumento universale attualmente riconosciuto da tutte le società scientifiche universali e seguito da tutti i medici. Basti pensare che la recentissima legge Bianco-Gelli, che ridisegna i confini della colpa medica mettendo al primo posto la sicurezza del paziente senza dimenticare il diritto del professionista sanitario a lavorare con serenità, presenta un apparato normativo che fa riferimento proprio al rispetto delle evidenza scientifiche. Dal punto di vista strettamente pratico, la medicina basata sulle evidenze ha, come strumenti principali di valutazione, una scala di livelli di evidenze e di forza delle raccomandazioni. Il livello maggiore di evidenze è "la" che comprende le revisioni sistematiche di studi clinici controllati randomizzati, che sono gli studi che danno maggiore accuratezza scientifica e sono quelli effettuati su grande numero di pazienti, con metodo scientifico assolutamente rigoroso e validato universalmente, studi necessari per la registrazione dei farmaci. All’ultimo posto di questa scala le opinioni degli esperti che, senza supporto degli studi sopraccitati, non hanno alcuna validità. E’ chiaro che il discorso sia molto complesso, e forse noioso, ma questo per far capire che non si può pensare che, in un dibattito politico, si possano declinare temi di tale profondità e complessità. Landi, nel sua dichiarazione afferma letteralmente, “da mesi abbiamo invece la riprova che la somministrazione di plasma convalescente entro 9 giorni dall’insorgenza dei sintomi ha ridotto il rischio di ospedalizzazione”. Ma quale ricerca, e con quali livelli di evidenza scientifica che ne validino i risultati? La scienza non è politica per cui tutti possono dire tutto quello che vogliono. La scienza medica, rispetto alla politica, è cosa seria e non va utilizzata in maniera impropria, senza averne contezza e soprattutto autorevolezza, solo per meri motivi di propria autopromozione. La politica si deve occupare di politica sanitaria, non di Medicina. Che è cosa ben diversa. Dopodiché, per completezza, se Landi vuole capire perché la Regione non ha inserito nel protocollo del trattamento per il Covid il plasma, si vada a leggere i risultato dello studio TSUNAMI, studio clinico randomizzato e controllato, promosso dall’Istituto superiore della Sanità e dall’AIFA e coordinato dall’ISS, sul ruolo terapeutico del plasma convalescente nei pazienti che hanno sviluppato malattia COVID-19. Lo studio TSUNAMI non ha evidenziato un beneficio del plasma in termini di riduzione del rischio di peggioramento respiratorio o morte nei primi trenta giorni. E i risultati dello studio TSUNAMI sono in linea con quelli della letteratura internazionale, prevalentemente negativa. Al contrario dei trial clinici sui vaccini e sulle nuove terapia contro il Covid recentemente validate che hanno dimostrato una enorme efficacia sia in termine di riduzione della morbilità che mortalità. E ne hanno permesso l’utilizzo nel trattamento contro la patologia Covid correlata. Cerchiamo di rimanere con i piedi per terra e soprattutto di non essere tentanti da quella sindrome di autorevolezza e di conoscenza scientifica che purtroppo sta colpendo molti protagonisti politici a vari livelli ma che che nessuna carica politica può dare. La credibilità passa anche dalla conoscenza dei propri limiti. Altrimenti, da voler apparire credibili, si rischia di diventare ridicoli
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Sanità a campo elba da Costa ovest pubblicato il 17 Maggio 2022 alle 20:57
Nella frazione di Seccheto ormai abbiamo perso l'ambulatorio del medico della mutua, nelle altre frazioni il dottore riceve e a Seccheto non viene più. I candidati a sindaco hanno una posizione in merito?
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Un vecchietto da Capoliveri pubblicato il 17 Maggio 2022 alle 20:08
A Capoliveri le cose sembrano migliorare notevolmente di giorno in giorno. Dalla nostra sede la veduta di piazza Matteotti è veramente bella, libera, spaziosa. Sono stati posizionati corri mano un po' ovunque che forse non servono ai giovani, ma a noi ottantenni si. Sembra che la fioriera frettolosamente cementata qualche anno fa, divenga nuovamente posto per una pianta. Era l'ora. Questi lavori, per nulla costosi, fanno la gioia degli occhi di chi come noi, che abbiamo poco da fare, ma tra una chiacchera e l'altra ,vediamo rinascere il centro. Sarà l'età, ma per me è giusto così
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