Un ampio, coraggioso e preciso documento che fa luce sugli anni più bui della città di
Portoferraio , un libro-documento che va letto, riletto e ponderato perché svela trame
politiche e vicende giudiziarie che hanno mietuto vittime innocenti e minato profondamente
l’immagine della nostra isola.
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Ma soprattutto perché tutto questo non abbia a ripetersi! [/SIZE]
[FONT=comic sans ms][COLOR=darkred]“La risposta di Conti che segue è stata ricostruita attraverso degli appunti presi sul posto e da quello che si è potuto recuperare da un registratore portatile disturbato dagli altoparlanti. “E' vero compagni… vero che dai 24 progetti approvati abbiamo escluso tutti quelli che arrivavano dall'Isola d’Elba, e che quindi noi gestiremo tutto il denaro e voi non avrete una lira.
Però cari Compagni (…) voi vivete in un paradiso terrestre che, come ha detto il compagno Mussi, è un bene dell'Umanità. E questo bene va protetto.
Questo significa che, in quest'isola, non ci può esser un ulteriore sviluppo. L'Elba è ormai un frutto maturo e può solo cadere.
Diciamocelo chiaramente compagni, come si fa tra amici, altro sviluppo significa altre strutture, significa intervenire sul territorio con mattoni e cemento e, come ha detto il compagno Mussi, il mattone, ormai, è un bene rifugio a livello internazionale.
Figuriamoci all'Elba.Voi elbani, poi, state diventando un tantino ingordi, come giustamente vi ha detto il compagno Mussi. Ma ve lo ha detto anche il Padreterno mandandovi un alluvione d'avvertimento. Non ve lo
dimenticate. Anche i segni della natura vanno saputi interpretare.
Su un punto, però, voglio essere estremamente chiaro. Compagni, come Regione noi non vogliamo assumerci la responsabilità di darvi i mezzi per rovinare questo territorio (…). Lasciandovi fare, riempireste questo territorio di cemento e di turismo di massa, che poi vi deteriorerebbe anche la qualità della vita.
Lo ha detto anche il compagno Mussi: quello che conta è la qualità della vita. Voi dovete puntare sul turismo di qualità, cioè gente che abbia una barcata di quattrini,
di quelli che vanno negli alberghi di lusso e che comprano orologi Rolex.
Cosa ve ne fate dei turisti pizza e coca cola? Questi vi ingolfano le strade e le spiagge. Per concludere, cari compagni, c'è bisogno di un cambiamento profondo, di una presa di coscienza definitiva: l'Elba non deve diventare Rimini.
Lo ha detto anche il compagno Mussi. Lo ha detto anche Matteoli. Lo hanno detto anche Mazzantini di Legambiente e Barbetti, capo del Parco. In pratica, compagni, su questo punto siamo tutti d’accordo.
Allora, voglio dire, se non serve lo sviluppo a cosa vi servirebbero i quattrini? Cari compagni, in quest'isola, soldi da oltre canale, ne sono arrivati anche troppi.
Posso immaginare che forse gli elbani avranno qualche difficoltà a capire, ma è funzionedel partito far capire le cose alla base. Fatelo, maremma zucchina”..”[/COLOR] [/FONT]
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