Vi è un controllo continuo, giornaliero da parte dell' Usl in quella famiglia per seguire l' evoluzione della malattia?
Sarei grato se qualche sanitario potesse rispondere a questi interrogativi.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/orti2.JPG[/IMGSX] Firmata la convenzione tra comune di Portoferraio e Auser del Comprensorio Elba Piombino Val di Cornia, per il lancio delle attività degli “Orti sociali” che saranno gestiti in un'area coltivabile, posta in Albereto a Portoferraio. Saranno impegnati pensionati, studenti e anche diversamente abili e più in generale chiunque ne farà richiesta al Comune, che sta per varare un apposito bando per la partecipazione; un piano finanziato dalla regione Toscana. La firma è avvenuta tra il sindaco Angelo Zini e il rappresentante dell'Auser comprensoriale Bono Banchi, direttamente nella struttura esistente al campo di via Nomellini, che si trova a fianco della strada provinciale che porta all'Enfola. "Gestiremo questi spazi che riusciranno a dare una valida occupazione del tempo libero, a tutti coloro che vorranno aderire- ha detto Giancarlo Pacini delegato sull'isola dell'Auser- da tempo stiamo attivando impegni socio-culturali, oltre a questo piano degli orti sociali, e quindi realizzeremo una serie di impegni comprese gite, meeting culturali, soggiorni estivi e gemellaggi con altre realtà, un insieme di attività ricreative, che saranno attuate in particolare per la terza età. Il comune poi ci consegnerà tra un paio di mesi, locali ristrutturati, esistenti presso lo stadio Lupi per attività sociali e ludiche”.
All'incontro di Albereto ha partecipato anche Annalisa Marinari della cooperativa Arca, la quale ha assicurato la massima collaborazione della sua associazione a tali progetti illustrati da Pacini. Allo stesso modo si è espressa Maria Alessandri, in rappresentanza del Centro disabili di San Giovanni, la quale ha trovato il progetto veramente adatto alle esigenze dei meno fortunati, che potranno partecipare a tale attività, già sperimentata presso il loro centro. “Un'ottima occasione;– ha detto – negli orti sociali i nostri ragazzi saranno inseriti maggiormente nella comunità locale”. Si è espresso pure Fabrizio Antonini, delegato volontario dell'Auser, che ha informato della prossima creazione del bilancio di previsione per il 2022 dell'Auser, comprendente le varie attività programmate, bilancio che verrà pubblicato per assicurare la massima trasparenza. Verrà anche aperto un conto corrente presso la banca cooperativa dell'Isola d'Elba. “ Quanto prima – ha detto il volontario -saranno fornite le coordinate bancarie perché chiunque potrà contribuire sostenendo queste iniziative, versando liberamente dei contributi in denaro”. Il sindaco Zini, prendendo la parola, si è complimentato per questi impegni ai quali l'amministrazione comunale darà il massimo sostegno e tra non molto sarà varato dagli uffici competenti il bando per partecipare agli Orti sociali e ci vorrà un'apposita domanda fatta da chi vuol partecipare. Anche Grazia Battaglini ex dirigente scolastica dell'Istituto Tecnico Cerboni, ora pensionata, laureata in Agraria, ha offerto la propria consulenza volontaria per la gestione di tali impegni di coltivazione. Rinnovato il direttivo Auser nel meeting detto: Giancarlo Pacini presidente, Leo Ferrini Vice, Cosetta Pellegrini segretaria, quindi i vari consiglieri: Antonella Parolini, Grazia Battaglini Francesco Dibrizzi, Nedo Volpini, Duilio Biani, Antonio Paglia, Luigi Lombardo, Tiziano Nocentini, Roberto Pagnini, Maurizio Melani, Paolo Monti e Fabrizio Antonini.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/lidozei.JPG[/IMGSX] Elba. La spiaggia dell’ Lido
Le notizie di queste ultime settimane apparse nella stampa locale sull’ultimo ricorso di Capoliveri al TAR per evitare l’installazione del dissalatore, hanno trattato dell’ennesima sconfitta del Comune e della conseguente inevitabile rassegnazione a dover ospitare la intera costruzione dell’impianto.
Si tratta come è noto, del molto criticato dissalatore che Capoliveri con plurimi ricorsi giudiziari contro AIT e ASA, ha sempre contestato e contrastato finora senza pratico successo.
L’ultima vertenza si è infatti risolta a favore dei due Enti che intendono dotare l’Isola di questo ingombrante impianto industriale.
La lunga controversia
Anche in quest’ ultimo periodo di maggiore difficoltà, il Comune di Capoliveri è stato lasciato praticamente solo, ad opporsi alla costruzione del complesso di dissalazione di acqua marina per la produzione idrica potabile dell’intera Isola.
Vi è infatti un voluminoso carteggio di atti accumulati durante anni di infruttuosi tentativi di Capoliveri nelle varie sedi istituzionali per impedire l’ installazione di questo impianto: istanze, diffide, richieste di misure cautelari o interdittive nonché relazioni, interrogazioni regionali e parlamentarie e ancora istanze, atti amministrativi unitamente a procedimenti giudiziari instaurati con ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato.
Ma come interpretare dopo così tanto impegno per ottenere un risultato, allorquando si era già da anni, giunti a porre fine a questa logorante controversia sulla base di un esito favorevole di un precedente ricorso al TAR Toscana?
Come può essere di fatto sfuggito al Comune di Capoliveri di risolvere una volta per tutte ed elegantemente, l’installazione del dissalatore?
Il “Meglio” è nemico del “Bene”
Anche in questo caso, si tratta di una condizione che, risulta essersi verificata poiché cercando il “meglio”, è stato tralasciato ciò che poteva essere sufficiente a bloccare la costruzione del dissalatore.
Infatti l’ordinanza cautelare del TAR Toscana n. 437 del 2017, emanata a seguito di un ricorso del Comune di Capoliveri, stabiliva che i lavori relativi all’installazione del dissalatore non avrebbero potuto proseguire senza un reciproco consenso tra le parti.
La sospensione era quindi, una decisione temporanea condizionata soltanto ad un accordo che doveva essere formalmente espresso con atto scritto, tra il Comune di Capoliveri e l’ASA.
I sostenitori del dissalatore faranno certamente notare che il provvedimento aveva carattere provvisorio tanto che si trattava di un’ordinanza cautelare. Tutto ciò è vero ma proprio per questo, la provvisorietà riguardava esclusivamente il tempo precedente al consenso. Ma se il questo non vi è stato, la sospensione è ancora valida; quindi i lavori dovevano essere ripresi soltanto dopo che le parti ne avessero concordato la continuazione.
Il Consiglio di Stato
Non è chiaro pertanto, per quale motivo il Comune non si sia opposto al proseguimento dei lavori, tanto che ha riproposto un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, per violazione delle norme ambientali, chiedendo questa volta, il divieto di costruzione. Infatti il Consiglio di Stato, con Ordinanza n. 05499 del 2019, ha respinto la richiesta mettendo più o meno esplicitamente in evidenza la contraddizione della stessa istanza esaminata. In che modo? Ha menzionato nel preambolo il divieto disposto dal TAR Toscana di due anni prima stabilendo che “L’avvio dei lavori è subordinato alla stipula di un accordo di esecuzione concordato con l’Amministrazione comunale”.
Ciò significa che per quanto riguardava l’ istanza presentata non sussisteva alcuna violazione di carattere ambientale che l’ASA avrebbe commesso effettuando i lavori che sono poi continuati ma non per il fatto che se l’accordo non era stato ancora stipulato, il divieto fosse stato sanato dal tempo trascorso. E allora perché non è stata bloccata l’installazione?
Gli Uffici competenti
E’ pur vero che queste disposizioni dovevano essere prese al volo dagli Uffici competenti della struttura comunale che, invece sono state chiaramente tralasciate. La situazione era dunque favorevole a Capoliveri, che però ha preferito altri argomenti per “aprire una porta aperta”; argomenti che, con l’ultimo verdetto del TAR, si sono invece ribaltati contro lo stesso Comune. Infatti, nel novembre 2021, con la sentenza sulla presunta violazione ambientale da parte di ASA e AIT, il TAR Toscana asserisce per ben cinque volte che Capoliveri aveva già dato il proprio consenso alla costruzione del dissalatore, non frapponendo ragioni di impedimento ambientale che invece ha riproposto con altri ricorsi sulle varianti, sicuramente migliorative dell’opera inizialmente progettata.
Va però anche posto nella giusta evidenza che il TAR, allorquando annovera gli atti prodotti in Tribunale sulla costruzione del dissalatore, non aggiunge il disposto della propria ordinanza del 2017, con la quale, come detto, stabiliva che per la ripresa dei lavori fosse necessario un accordo tra le parti. Tutto ciò il TAR sembra non averlo ricordato, così come non risulta menzionata l'ordinanza del Consiglio di Stato del 2019 che parimenti nel suo preambolo ribadisce il medesimo concetto.
Ma ora ….. [/b]
Ma dove sta il problema? Non c’ è bisogno di cercare altri motivi per opporsi alla costruzione dell’impianto se si vuole impedire veramente la realizzazione del dissalatore. E’ sufficiente far prevalere in modo formale neppure la motivazione del mancato accordo, ma semplicemente e soltanto quest’ ultimo.
Le condizioni dunque sussistono non certo per proporre al Consiglio di Stato ancora un’opposizione ma per mettere in condizione ASA e AIT di valorizzare le risorse idriche naturali nell’Isola, senza il ricorso al dissalatore.
Le attuali forzature di coloro che intendono imporre all'Elba un impianto ritenuto controindicato alle aspettative degli abitanti e del turismo estivo dell'Isola, se Capoliveri vorrà, non potranno prevalere sull'interesse pubblico di un’ acqua potabile a basso costo e a volontà. L’Elba potrebbe infatti avvalersi per la propria autonomia idrica della sua favorevole condizione di piovosità che raggiunge un volume complessivo di quasi 10 volte quello necessario alle esigenze dell’intero anno compreso l’alto consumo nella stagione estiva. Si tratterebbe sicuramente di un acquedotto dotato di relativo stoccaggio, più adeguato alle aspettative della popolazione locale e di quella turistica proveniente da tutto il mondo, nella terza Isola del nostro Paese.
Conferita la Targa Lions al poeta Manrico Murzi
A confronto le eccellenze vinicole di Montalcino con quelle elbane
Manrico Murzi, il noto poeta giramondo di Marciana, è stato insignito della Targa Lions, il massimo riconoscimento che il Lions Club Isola d’Elba conferisce, in base ad un severo regolamento, a personaggi che abbiano con il loro lavoro o con le loro passioni divulgato l’immagine dell’Elba al di fuori del nostro territorio.
La consegna del prestigioso riconoscimento, fusione in bassorilievo opera dell’artista lion Giancarlo Castelvecchi, è avvenuta sabato 18 dicembre per mano del Presidente del Lions Club Ciro Satto nel corso del tradizionale incontro di fine anno che il sodalizio elbano organizza annualmente a ridosso delle Feste Natalizie.
Murzi, svelandosi commosso ed onorato per l’accoglienza e per il valore del riconoscimento, accresciuto per il suo profondo rapporto di amicizia avuto con Castelvecchi, nel corso dell’allocuzione di ringraziamento, eseguita con voce ferma, altisonante e dando enfasi all’esposizione con appropriati toni e pause, ha dato lettura di una sua ultima poesia intitolata “Ritrovare il senso della vita”, ambientata nell’epoca della pandemia, dalla quale emerge l’incitamento alla fiducia nella scienza e nel contempo nello Spirito, in quanto, come egli stesso ha affermato: “Alla fine della fisica e della chimica c’è ancora Dio”.
Il Presidente Satto ha quindi introdotto il secondo argomento dell’evento che, guidato dal viticoltore elbano Antonio Arrighi, era inteso ad illustrare alcune eccellenze della produzione vinicola di Montalcino.
Erano presenti per l’occasione gli esponenti di tre famose aziende della nota zona del senese: Le Chiuse, Solaria e Fattoria Barbi, che, oltre a descrivere le peculiarità dei vini di loro produzione, hanno sottolineato come essi, nonostante la piccolissima quantità immessa nel mercato in rapporto alla coltura e all’esportazione mondiale, siano presenti in tutti i continenti ed apprezzati da consumatori sempre più esperti e capaci di percepire le caratteristiche e le qualità enologiche dei vini loro proposti.