L'assessore regionale marras parla della necessità di affidare competenze a regioni e comuni per definire le modalità di governo deld emanio marittimo. prescindendo dal fatto che la materia è di competenza dello stato in termini legislativi e regolamentari generali mentre e la gestione amministrativa è delle regioni che nel caso toscano l'ha girata ai comuni perchè guai a gestire soprattutto quando si tratta di qualcosa di marino (i fiorentini vanno a immare e non sanno acnora cosa sia), le regioni e i comuni definiscano la quota di demanio che deve essere sempre e comunque lasciata di libera fruizione, facciano i piani d'uso del demanio. Ma piani di questo tipo non solo ce ne sono pochi, ma soprattutto devono considerare che il demanio è comunque propreità pubblica e quindi non può esserci affidamento a vita di un bene pubblico e soprattutto un affidamento discrezionale. Se i balneari hanno pensato fosse così è vero che sono stati circuiti, ma fino ad un certo punto dai politici, ma è anche vero che ci hanno marciato alla grande tenuto conto di quanto hanno pagato sino ad oggi per le concessioni. POi dire che le cose sono complesse di qui al 24 per fare le gare obiettivamente sembra una boutade. ci sarà un modo di fare gare che considerino: le tariffe da applicare ai clienti (più punti per chi le ha più basse a parita di servizi offerti), servizi offerti, investimenti in forza di un piano quinquennale, nonchè ristorio indennizzo per chi, concessionario uscente, dovesse perdere la gara e lasciare tutto.
così è la vita e i balneari tirando allo spasimo la corda e pensando sempre di farla franca, tanto che l'unica concessione fatta quando hanno visto la mala parata è stat quella di dire aumentateci il canone ma lasciateci in pace, se la sono , almeno un pò tirata da soli!
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A seguito di oramai acquisito cambio di taglia,regaliamo sia io che signora indumenti maschili taglia xxxl e femminile taglia xl tenuti bene lavati e piegati,amche scarpe taglia 44 uomo.
Ripeto indumenti semi-nuovi !!!
Rif: 3473340060
Alla prima pioggia il laghetto di casa del duca torna puntuale, i quaquaraqqua che governano Portoferraio avevano promesso lavori e una situazione normale, normale fino a che non piove, penosi.
Ora tutti concentrati sull'inutile rotonda
E ti pareva che non cominciavano le manovre su i balneari, poverini!
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/conc.JPG[/IMGSX] Ma non capiscono i balneari che stanno pagando proprio una consuetudine dei politici di rimandare di non risolvere perchè esclusivamente interessati a lisciare il pelo di volta in volta a chicchessia per lucrare qualche consenso?
fermo restando che è un problema anche quello degli attuali gestori delle concessioni per i quali una soluzione che salvi gli investimenti svolti si deve trovare, per i quali in sede di gare si può anche individuare una valorizzazione dell'esperienza di gestione, è possibile che i politici vedano solo la contingenza e non abbiano ma praticato la programmazione, non abbiamo mai effettivamente aiutato le imprese a qualificarsi?
Non sarebbe bene quindi che avessero il buon gusto del silenzio?
Se poi i balneari pensano di avere un alleato in chi chiede iperboli, va be, vuol dire che non c'è rimedio! Ma sia ben chiaro che non è la strada per crescere
.
Curioso e ambientalista
Scusate il terreno dietro il benzinaio Barontini c’è delle montagne di asfalto sbriciolato spero che mi sbagli ,spero lo portino in discarica iani e non lo stendando nel terreno, nessuno sa niente
IL MONTE DI PIETA A PORTOFERRAIO NEL 1700
Parte prima
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/kos.JPG[/IMGSX] La parola “Monte” sta per capitale ed è chiamato “ di pietà” o anche “pio” in quanto il capitale è stato“instituito per il comodo de’ più poveri”
Il monte di pietà è un'istituzione finanziaria senza scopo di lucro, di origini tardo-medievali, sorta in Italia nella seconda metà del XV secolo su iniziativa di alcuni frati francescani, allo scopo di erogare prestiti di limitata entità (microcredito) a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato. L'erogazione finanziaria avveniva in cambio di un pegno: i clienti, a garanzia del prestito, dovevano presentare un pegno che valesse almeno un terzo in più della somma che si voleva fosse concessa in prestito. La durata del prestito, di solito, era di circa un anno; trascorso il periodo del prestito, se la somma non era restituita il pegno veniva venduto all’asta.
I Monti di Pietà per l’attività finanziaria e bancaria svolta sono precursori delle casse di Risparmio .
Dopo l’unità d’Italia furono trasformati in Opere Pie.
Come sopra accennato ,in Italia sono sorti nel secolo XV.
Prima di quell’epoca, si possono individuare quali loro predecessori le fondazioni religiose cristiane medioevali, ad esempio i Templari,che avevano avviato la prima attività bancaria dell’occidente.
Il Monte di Pietà sorto in Italia ad opera dei francescani come istituto di credito su pegno divenne poi una magistratura cittadina e finì per erogare prestiti con interesse.
Anche a Portoferraio sorse il Monte di Pieta’ nel 1699
Vincenzo degli Alberti nel 1766 nella sua relazione manoscritta così scrive sul Monte di Pietà a Portoferraio
“Relazione di Portoferraio fatta a Sua Altezza Reale dal Conte Vincenzo degli Alberti suo Consigliere di Stato” così scrive sul Monte Pio a Portoferraio :
“ Per quel che riguarda infine quel Monte Pio ho ritrovato che questo fu stabilito col fondo di pezze 1500 da otto reali somministrato dall’Abbondanza che fu poi aumentato a Pezze 2000 di cui ne ritira la stessa Abbondanza l’interesse alla ragione del tre per cento l’anno finchè non sia restituito il capitale.
Dalla Memoria che è qui segnata al N .13 che mi hanno data quei Ministri di detto Monte si rileva che detti fondi sono aomentati presentemente fino a pezze 6000 che fano lire 34500,capitale che stimo sufficiente per supplire ai pegni che i Poveri di Portoferraio sono in necessità di fare di tempo in tempo ma perché è necessario di dar più attività a detti capitali quali ho trovati incagliati in pegni assai antichi sarebbe bene che i detti pegni dopo quattordici mesi ( giacchè portano così le costitizioni de Monti) o si riscuotessero dai proprietari o si riconducessero col pagamento degli interessi scaduti o si vendessero all’asta pubblica ,che ho partecipata alla Deputazione de Monti Pii perché dalla medesima sia esaminata ,si propone di tenere aperto due volte la settimana il Monte per comodo di ricondurre i Pegni e che ogni giorno di festa quelli che non sono ricondotti venghino posti all’incanto e quando in Portoferraio manchino compratori siano mandati a vendersi a Livorno.
Importerebbe anche molto per il vantaggio di detto Monte che non fosse permesso ai Ministri di dar maggior somma di lire 35 sopra qualunque pegno poiché essendo il detto Monte instituito per il comodo dei più poveri è giusto che loro abbino la preferenza sopra gli altri che sono più comodi”
(“Relazione di Portoferraio fatta a Sua Altezza Reale dal Conte Vincenzo degli Alberti suo Consigliere di Stato ” .Pagina 43. Manoscritto del 1766.Vincenzo degli Alberti.Biblioteca comunale.Portoferraio)
MARCELLO CAMICI
PENSIERI ,PAROLE E PROBLEMI DELL'ISOLA
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/33.JPG[/IMGSX] Su alcuni grandi Temi che ci interessano persiste un acceso dibattito fra favorevoli e contrari. Cito ad esempio la Portualità e il Desalinizzatore. Per questi due l’Elba non è l’unico Attore, Infatti il confronto è allargato all’AdSP e alla Regione. Vorrei però attirare l’attenzione sulla necessità di adeguare o no la pista di atterraggio dell’aereoporto di Marina di Campo. Trattasi di un intervento che richiederebbe, per l’allungamento della pista stessa, un radicale cambiamento di quella parte di territorio del suddetto Comune. Oltre ad una importante deviazione della viabilità si pensi ai conseguenti necessari espropri e risarcimenti di terreni e fabbricati. Comprensibile perciò che esistano non soltanto opinioni diverse sulla opportunità di un simile intervento, ma anche e soprattutto interessi particolari che il Comune interessato non può o non vuole disattendere. Già adesso l’aereoporto, sia pure con la ridotta potenzialità attuale, grazie al vettore Silver Air si è dimostrato di estremo interesse e utile, in particolare per diverse categorie di cittadini di ogni Comune dell’Isola. Ricordo soltanto le tante agevolazioni tariffarie concesse dai Comuni, Portoferraio per primo e per motivi sanitari, altrettanto dicasi per studenti per le facoltà di Pisa e Firenze. A tanto si aggiunga il contributo ottenuto dal movimento turistico particolarmente estivo da Lugano come da Milano ed ex novo, da quest’ anno, da e per Bologna. Sarebbe ipocrita negare che i tanti collegamenti attuali non abbiano esitato un buon vantaggio per tutta l’Elba. A noi elbani tutto questo consente di spostarci agevolmente e in poco tempo raggiungere paesi strategici per le nostre necessità. Non sta certamente a chi scrive dimostrare con dati matematici quanto asserito. L’aereoporto rappresenta una importantissima infrastruttura del Territorio ed è pertanto da ritenere impensabile farne a meno, come rinunciare aprioristicamente a programmare un ulteriore indispensabile sviluppo. Pertanto perché l’Elba tutta unita, dal Privato al Pubblico, Associazioni, Partiti, Sindacati ed i Comuni per primi non prendono l’iniziativa per un confronto con il Comune di Marina di Campo finalizzato a comprendere quali siano i reali ostacoli e superarli con in contributo di tutti? O, noi cittadini elbani dobbiamo continuare a ritenere che questa è l’Isola del NO! secco e perenne a tutte le iniziative che darebbero respiro, ricchezza e anche posti di lavoro, oltre a pennellate di novità qualificanti alla nostra Isola? Siamo forse autorizzati a pensare che ogni Amministrazione continui sola e indisturbata ad occuparsi del proprio orticello, con la solita limitata percezione della realtà e del futuro? Qui mi permetto ,scusandomi per tanto osare, una riflessione che rivolgo al Comune di Portoferraio Capoluogo, importante centro Mediceo e Napoleonico, luogo di sbarco del 90% e oltre di passeggeri e merci dirette all’Elba, secondo me dovrebbe avere in avvenire una visione più territoriale quando si affrontano temi che interessano tutta l’Elba, dovrebbe essere un generatore di Idee, di progetti, di iniziative con il fine di coinvolgere naturalmente le altre Amministrazioni, perché come dicevo Viabilità, Collegamenti marittimi, terrestri e aerei, Portualità turistica e commerciale, Sanità e Desalinizzazione, altro argomento su cui grava qualche colpevole silenzio, non dovrebbero più rappresentare una parcellizzazione del Territorio ma, ora e a maggior ragione in futuro, un unicum imprescindibile per tutti.
Sergio Bicecci
16 febbraio 2022
Barbetti scrive meglio di Lanera (dé…) ma scrive un sacco di cose non vere.
Non c’è nessun “esproprio”, si va a gara nel 2024, gli imprenditori balneari che avevano già la concessione verranno indennizzati. Che poi, dopo anni di proroghe illegali, se lo potevano anche aspettare… (Comunque io a chiedere l’elemosina non ce ne ho visto mai uno).
Non ci sarà una multinazionale che gestisce 1000 spiagge, perché c’è un limite, basso, alle spiagge che si possono avere in concessione (forse qualcuno all’Elba lo supera già senza essere una multinazionale).
E poi conta più l’interesse di 30.000 (?) imprese balneari o quello di 60.000.000 italiani?
Per il resto rimando agli altri commenti che già fanno piazza pulita della propaganda.
Se siamo ancora a difendere il modello di economia “facciamo più soldi possibile in tre mesi fregandocene di tutto e tutti” mi sa che siamo messi male…
Disegno di legge di delega al governo
Un aspetto cruciale del nuovo impianto è che le concessioni assegnate con procedure concorsuali a evidenza pubblica proseguono fino alla naturale scadenza. Si passa poi a un disegno di legge che prevede «una delega al governo per l’adozione, entro sei mesi, di uno o più decreti legislativi per semplificare la disciplina sulle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative». Gli obiettivi della delega, sottolinea Palazzo Chigi, sono quelli di «assicurare un utilizzo più sostenibile del demanio marittimo; favorirne la pubblica fruizione; promuovere un maggiore concorrenza sulle concessioni balneari».
Principi e criteri guida
Per quanto riguardi i «principi e criteri dei decreti legislativi» vengono sintetizzati in un «equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate»; così come nell’affidamento delle concessioni nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità, da avviare con bando di gara almeno dodici mesi prima della loro scadenza. Si punta poi a favorire la massima partecipazione delle microimprese e piccole imprese, e di enti del terzo settore, con la definizione dei presupposti e dei casi per l'eventuale frazionamento in piccoli lotti delle aree demaniali da affidare in concessione. E l’elenco delle finalità si completa con un «adeguato rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio», con il migliorare l'accessibilità e la fruibilità del demanio, anche da parte dei soggetti con disabilità e «assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull'ecosistema».
SAPETE FARE SOLO CAMPAGNA ELETTORALE
Gli investitori stranieri vanno bene quando devono investire su aziende italiane spesso decotte, ma non vanno bene per gli investimenti sugli stabilimenti balneari, però gli ombrelloni e le sdraio va bene anche affittarli ai turisti stranieri.
Un gran bel modo di pensare.
CON LA DIRETTIVA BOLKESTEIN SI RISCHIA DI SVENDERE LE SPIAGGE ITALIANE AI GRANDI INVESTITORI STRANIERI.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/cavoli.JPG[/IMGSX] L’intento di Fratelli d’Italia, illustrato di recente da Giorgia Meloni riferendosi alle spaccature interne alla maggioranza su questo tema, è di dimostrare «in maniera chiara e definitiva chi sta dalla parte di imprese e lavoratori italiani e chi invece vuole regalare questo patrimonio del nostro turismo agli appetiti di multinazionali e grandi gruppi stranieri». «Fratelli d’Italia – ha continuato Giorgia Meloni – sostiene da sempre l’esclusione dei balneari, come degli ambulanti, dalla direttiva Bolkestein».
Per tutta risposta a questa battaglia per le imprese e per il lavoro, ieri 15 febbraio, il Consiglio dei Ministri, all’unanimità quindi anche con i voti di Forza Italia e Lega, ha approvato l’emendamento al disegno di legge concorrenza relativo alle modalità di affidamento delle concessioni demaniali. Il testo del Governo prevede, purtroppo, che le concessioni in essere continuano ad avere efficacia solo fino al 31 dicembre 2023 per cui dal 1° gennaio 2024 si dovrà provvedere ad andare a gara, senza tenere conto di tutte quelle attività d’impresa che hanno costruito la storia che delle innumerevoli località di vacanza nel corso dei decenni.
Intanto, alla Camera nella seduta del 14 Febbraio 2022, si è dato il via alla discussione delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative, alla luce della direttiva nota come Bolkestein. Nella seduta sopra citata, Fratelli d’Italia ha presentato una mozione il cui voto è slittato e probabilmente non sarà votata entro la settimana. Nella mozione si chiede di sostenere in sede di Parlamento Europeo l’inapplicabilità della direttiva per le concessioni marittime, fluviali o lacuali per fini turistico-ricreativi, come già fatto con altre nazioni come Spagna e Portogallo, le quali hanno già potuto prorogare le concessioni senza alcuna contestazione da parte dell’Unione.
Fratelli d’Italia ribadisce con forza come il turismo balneare italiano rappresenti un unicum nel panorama europeo e mondiale, soprattutto grazie agli investimenti sostenuti negli anni dai concessionari, i quali si ritroverebbero di fatto espropriati e continua a chiedere al “Governo dei migliori” di tutelare un settore di fronte ad una direttiva ingiusta, che di fatto contribuirà a svendere le spiagge italiane a favore dei grandi investitori stranieri.
Fratelli d’Italia sta quindi facendo a tutti i livelli, un enorme sforzo per scongiurare l’applicazione della direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali marittime. Non lo fa da oggi, ma lo fa da sempre perché crede che sia prioritario difendere le imprese che hanno reso le nostre coste un esempio di eccellenza e che tanto hanno contribuito al turismo in Italia e all’Isola d’Elba. Lo fa stando all’opposizione del governo nazionale dal quale ci si poteva aspettare un intervento più deciso soprattutto dopo una sentenza del Consiglio di Stato che, stabilendo al 2023 il termine entro cui fare le gare, di fatto entra nelle competenze del Parlamento. Per le altre forze politiche è finito il momento di nascondersi e ora, dopo le nefaste decisioni del Governo, il Parlamento deve dare delle risposte ai nostri imprenditori.
Per Fratelli d’Italia la battaglia per la corretta applicazione della Bolkestein è una battaglia identitaria. Dentro c’è la difesa dell’economia storica e sana non solo del nostro paese ma anche della nostra isola, così come c’è la difesa di un’offerta turistica di qualità. Mettere all’asta l’attività di 30.000 imprese italiane e di centinaia di imprese dell’Elba rischia anche di essere il più grande danno per tutte le imprese ricettive del nostro territorio che potrebbero essere private di offrire un servizio, legato alle prenotazioni turistiche, tanto caro ai nostri ospiti quale è quello fornito sulle nostre spiagge. Continueremo con il nostro impegno, lo faremo in Regione, al Governo e in Europa, ovunque.
P.s.: come troppo spesso accade, anche questa volta Lega Elba non pervenuta.
Ruggero Barbetti
Se la gente ricordasse davvero certe cose, FdI non prenderebbe nemmeno un voto
Tranquillo Gigino che ce lo ricorderemo. Concessioni date a due bocce che rendono palate d'oro a esercenti che spesso privatizzano oltre il lecito porzioni di spiaggia.
Speriamo che l'Europa liberalizzi anche i Taxi e tutti quei centri di potere che si sono fermati a discapito degli altri cittadini.
BENE PUBBLICO = BANDO PUBBLICO
Sicuramente mi ricorderò...., e mi ricorderò anche delle forze politiche che oggi sono maggioranza e di chi alle prossime sarà in coalizione con chi oggi fa parte del governo.
Dimenticavo: correttezza vorrebbe che i politici in palese conflitto d’interesse si astenessero dal ragionare di provvedimenti che coinvolgono i loro interessi economici. O, almeno, che li ricordassero e li palesassero.
Se avessi una latteria e fossi un esponente del partito, chessò, “Cugini dell’Elba”, e ci fosse una proposta di legge per calmierare il prezzo del latte, piuttosto che dire “Noi di Cugini dell’Elba siamo contrari” sarebbe meglio tacere e far parlare qualcun altro, oppure dire più correttamente “Io che ho una latteria sono contrario”.
1) al signore che deve andare a fare la TC fuori Elba: capisco la difficoltà, ma, nella difficoltà, se il suo medico le prescrive un trasporto sanitario con mezzo attrezzato, la porteranno dove serve con un mezzo attrezzato, a carico dell’Asl
2) concessioni balneari: ho capito che all’Elba c’è tanta gente che ci mangia, ma la situazione finora era assurda, con concessionari che facevano ricavi assai alti e anche milionari a fronte di concessioni pluriennali e canoni di concessione ridicoli e invariati per anni. Le spiagge sono un bene pubblico e non possono essere svendute né i soliti noti possono pretendere di camparci di rendita (per non parlare di quando addirittura subappaltano). Ora le concessioni vanno all’asta e al contempo sono previste tutele per i piccoli imprenditori e chi aveva già la concessione, nonché per gli utenti. Insomma se è finita l’epoca in cui imprenditori più o meno improvvisati prendevano la spiaggia dando allo Stato due lire per ridarti l’ombrellone anche a prezzi da rapina senza magari offrire servizi adeguati, e lavorando tre mesi all’anno ci cambiavano il SUV ogni stagione, mi pare che dobbiamo essere tutti contenti: gli imprenditori saranno anche tanti ma in spiaggia (bene pubblico cioè nostro) ci andiamo tutti! Poi capisco che chi vuole raccattare due voti all’Elba presenti come uno scandalo che una concessione vada addirittura a GARA PUBBLICA (!!!) ma tutti noialtri non ci caschiamo. Gli imprenditori veri, fra l’altro, hanno ben due anni per organizzarsi. Chi pretende il rischio imprenditoriale zero e i guadagni garantiti (come di fatto è stato finora)… faccia un concorso per impiegato statale!!!
[COLOR=darkblue][SIZE=3] NON C’E’ PIU’ SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE [/SIZE] [/COLOR]
Mentre si pubblicizza sui media e sulla carta stampata pulizie e si enfatizza con comunicati e interviste nuovi progetti urbani , ci sono zone importanti che passano inosservate, ricordate il recente servizio di Carlo Gasparri che denunciava il degrado dei portici in Calata Italia , pavimentazione disfatta e pericolosa, senza luce e addirittura con timore per chi li percorre di notte, ma questo crediamo sia un capitolo della nostra realtà portuale che nessuno legge o non non vuol leggere per porvi rimedio,
Citiamo un caso emblematico che dovrebbe avere la priorità proprio perché in una zona che possiamo ben definire d’accoglienza ovvero il dormitorio sotto portici dove ci sono le scale che salgono sulla piazza virgilio già degradate da graffiti e sporcizia .
Come documentano le immagini odierne è facile riconoscere l’Interno di un locale ( una volta di prestigio ) dove oltre alla spazzatura s'intravedono materassi .. il locale che immaginiamo frequentato da qualche senzatetto sfortunato , è reso accessibile da una porta rotta in basso e chiusa da un pannello rimovibile.. Insomma come Gasparri anche noi rinnoviamo l’appello a chi di dovere non è possibile parlare, scrivere, progettare e parlare di accoglienza quando uno spettacolo del genere rimane visibile da tutti turisti compresi..
Fate tornare la fiducia nelle istituzioni..i lavori da fare sono tanti, e la vostra voglia di fare pare risvegliata lo sentiamo ripetere dal Sindaco a destra e a manca ….. l’immagine di questa città grida vendetta e non vi sentiate offesi se i cittadini vi criticano solo perché vogliono essere ascoltati , ricordatevi che la vostra bandiera elettorale era..... PARTECIPAZIONE.
BASTA per favore!! ALMENO non prendeteci per stupidi.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/tac.JPG[/IMGSX] Ho da fare una TAC e dopo aver letto che l’USL ha dato tanti soldi a una sanità privata per aumentare l’offerta e le prestazioni di diagnostica per immagini come le ecografie, tac, e risonanze magnetiche che si fanno nel nostro ospedale per venire incontro ai bisogni sanitari degli elbani, sono andato al CUP per una TAC e la signora allo sportello mi ha detto che nell’ospedale non è per ora possibile farla. SE proprio volevo potevo andare a Livorno che forse la potevo fare ad aprile. Non camminando bene e non avendo nessuno che mi possa accompagnare (per venire al cup ho preso un taxi) ho chiesto di farmela fare nel centro sanitario privato dove è stato dato quasi 200 mila euro dei nostri soldi. Mi hanno risposto che li fanno solo le TAC ai malati oncologici. E NOI MALATI NORMALI?.
Sindaco MONTAUTI , tu che sei il mio sindaco e negli ultimi tempi ti stai dando da fare con proposte e richieste, mi dici dove cavolo posso fare questa TAC? Me lo paga il Comune di Campo il viaggio in ambulanza per andare a Livorno o ti dai da fare per dire alla “Padrona “ dell’USL che agli elbani non serve la propaganda ma serve una sanità che curi?