SCOMPARSA DEL PROF. GIORGIO BARSOTTI
Cordoglio del Lions Club Isola d’Elba
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/barso.JPG[/IMGSX]Il vuoto lasciato nel lions Club Isola d’Elba dalla sua inaspettata scomparsa è incolmabile, ma del Prof. Giorgio Barsotti, socio fondatore, resteranno indelebili l’impronta, le tracce guida, la pungente critica costruttiva, l’ispirazione alla vera amicizia.
I soci del Lions Club, in questo momento di profondo sconforto, sono vicini ai familiari con i quali partecipano al profondo dolore.
PS
La redazione di camminando.org , in questo momento di sofferenza, condivide il dolore dei familiari.
113395 messaggi.
LA SPADA DI DAMOCLE e il silenzio dei "risorgenti"
Sono reiterate le segnalazioni e le denunce da parte di commercianti e abitanti il palazzo di Via Manganaro, rivolte all’amministrazione , ai V.U e chi più ne ha più ne metta per cercare una soluzione a questo pericolo che in MESI di disagio ha provocato cadute fortunatamente senza nessuno ferito seriamente.. Cosa fare ancora , forse un esposto ai Carabinieri, una denuncia per omissione d’intervento atto a salvare l’incolumità pubblica alla Magistratura , I commercianti e gli abitantui che vivono o lavorano a pochi metri dalla voragine non sanno più a che santo rivolgersi forse “S.Angelo Zini”…eppure nei negozi ci risulta che siano visitati anche da amministratori e personaggi pubblici .ma probabilmente questo non fa audience ..,.ed anche la minoranza “vede, tace e si da pace”
SIAMO PER IL "NO AL RIGASSIFICATORE" O AL SUO POSIZIONAMENTO???
Non è che noi Elbani si lotta per farlo spostare dal porto di Piombino e poi ce lo ritroviamo posizionato nel canalone a poche miglia dall'Elba?
QUESTA E' LA PREOCCUPAZIONE
METTIAMO DEI PUNTI FERMI.
Non è che per la gloria di qualcuno del "NO a prescindere" poi questa mega nave ce la ritroviamo a due passi dal CAVO mentre echeggiano gli evviva Elbani dei "NO a Tutto" di aver aiutato Piombino a far spostare questo rigassificatore per portarlo inconsciamente più vicino all'Isola??
Ma chi è quel genio che ha disegnato la prova speciale del rally storico che passa da Lacona? Il percorso è assurdo perché blocca completamente la frazione impedendo il transito da tutte le tre vie di accesso ad essa ed è anche pericoloso perché solo un incosciente che non conosce le strade di Lacona può farlo passare in mezzo alle case in una stradina stretta come via Poggio Marcuccio. Farlo passare in via dei golfi rallentando la velocità con qualche chichane o al limite in via dei vigneti lasciando libero il transito dal circolino in avanti su Colle Reciso era così difficile ? Se c'è un'emergenza come si esce o si entra a Lacona? Ed i nostri solerti amministratori con in testa il sindaco e l'assessore laconese perche stanno zitti? Ma l'hanno capito dove passa il percorso in una giornata di settembre con i campeggi ancora pieni di gente? Chi deve partire da dove passa? Lo venite a prendere con l'elicottero?
GRAZIE PER IL VELOCE INTERVENTO
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/gancio.JPG[/IMGSX]
Dopo la mia segnalazione per il gancio dell altalena usurato alle ghiaie noto con piacere che è stato sostituito. Ringrazio il sindaco e L ass Lupi per il celere intervento . Rimango comunque convinto che non debba essere un politico ad occuparsi di queste cose se avessimo un ufficio tecnico operativo a 360 gradi ……
luigi Lanera Consigliere comunale di minoranza Fratelli d Italia
Per quanto riguarda la rimozione di animali morti sulla strada, occorre fare affidamento al canile della zona. Sarà compito del canile procedere alla rimozione della carcassa e al suo trasporto verso un centro di cremazione.
Si tratta di un gesto civile e doveroso, sia nel caso in cui sei responsabile della morte di un animale, sia nel caso in cui trovi una carcassa sulla strada.
NON C'È IL CANILE DI ZONA...QUINDI LA MACCHINA BUROCRATICA AVRÀ I SUOI TEMPI...
Sulla provinciale,direzione Procchio, All'inizio salita Capannone, c'è un cinghiale morto. A bordo strada da tre giorni. Oggi era talmente gonfio che sembrava finto.
Di chi è competenza rimuovere la carcassa prima che scoppi?
HAI RAGIONE VA VENDERE!!
E che dire strade dove ci sono tombini TOMBATI.. da terra e fogliame.. Incuria dilagante.. Non ci sono più stradini di una volta.. Certo non si sa dove vanno a finire i fiumi di denaro della tassa di sbarco
Isolanoinc@@o
Vorremmo capire come mai la pro loco non fa più nulla, visto che gli eventi se ne occupa sempre il comune, ma la pro loco ce sempre?, speriamo di si
X Napoleone
Purtroppo hai ragione.
A questo riguardo puoi vedere il messaggio n. 148892 del 6 luglio 2022 : STATO DEI FOSSI .....CONSORZIO ?
Aspettiamo che ci presentino il conto che dalle bollette che come leggo è aumentato dal 2011 al 2021 del 46% in 10 anni.
Comunque .........va tutto bene così
alla prossima piena 😏
ELBA BIKE, RIENTRO DALLE FERIE CON TRE VITTORIE –
A Fosdinovo primi posti di Gioia Costa, Niccolò Mauro e Lorenzo Sardi, sesto Mirko Malaggese
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/squadra.JPG[/IMGSX]Domenica 21 agosto quattro atleti di Elba Bike erano presenti alla gara regionale giovanile a Fosdinovo, in provincia di Massa. Protagonisti Gioia Costa nella categoria G6, Mirko Malaggese nella G6 maschile, Lorenzo Sardi nella G5 e Niccolò Mauro nella G4. Non si tratta di un quartetto a caso: questi quattro ragazzi elbani sono infatti la nostra rappresentativa regionale, che indosserà la maglia della Toscana al Trofeo Coni Nazionale dal 28 al 30 settembre 2021.
Alla ripresa dopo le vacanze di ferragosto le cose sono andate piuttosto bene per i quattro di Elba Bike: tre vittorie e un 6° posto hanno portato la squadra con solo 4 atleti a conquistare il terzo posto a squadre.
Il Pedale Sarzanese – squadra organizzatrice della gara - con Ivan Stagnari e il suo staff avevano ritagliato a Fosdinovo un circuito con accuratezza, esperienza tecnica e maestria che ha esaltato le caratteristiche dei bikers elbani: Mauro e Costa sono stati nell’occasione leader indiscussi della loro categoria. Grande gara di Sardi, che in volata ha avuto la sua soddisfazione su Turini e Orifici del Costa Etrusca e del Pedale Sarzanese. Sesto posto per Malaggese, che non voleva rinunciare alla presenza in gara agganciando questa prova al rientro delle vacanze con la famiglia. Mirko è stato coraggioso e leader nel voler fare squadra, presente anche se la vacanza aveva avuto il sopravvento sulla preparazione in bici, ma in questo caso la voglia di divertirsi con i suoi compagni ha prevalso.
Teniamo d’occhio questi quattro giovanissimi bikers, perché si tratta di un quartetto che ci farà divertire. Gioia Costa sta affinando la sua preparazione puntando a più obiettivi di spessore: il nazionale del Trofeo Coni insieme ai compagni e la preparazione al debutto nella stagione di Ciclocross regionale e nazionale. Per lei si attende un numero sempre maggiore di concorrenti femminili, per aprire confronti , fare esperienza e - perché no - legare nuove amicizie. Per Mauro e Sardi è infine previsto un impegno nel prossimo fine settimana in provincia di Trento, con una gara al Lago di Musiera.
Molti discettano, e anche con giusti motivi,sul rigassificatore, sul caro traghetti, sulla benzina che manca e sulla spazzatura che trabocca da ogni dove, causa l'insensata raccolta porta a porta. Non vedo, però,alle porte dell'autunno, nessun allarme per i corsi d'acqua rimasti tali e quali, se non per qualche pettinatura di cannicci, all'alluvione del 2011.Purtroppo le condizioni climatiche mondiali sono cambiate, in peggio, e nonostante gli allarmi quotidiani degli scienziati, non vediamo la cura e la manutenzione necessarie ad impedire che quello che abbiamo vissuto accada di nuovo,causa burocrazia e lentezze di ogni genere. L'unica cosa che è cambiata,bontà sua, è lo stipendio di chi deve coordinare i lavori di messa in sicurezza dei corsi d'acqua. Quindi, Elbani,sapete con chi prendervela ,al prossimo avvenimento che metterà in ginocchio il nostro territorio.
ABUSIVA OCCUPAZIONE DI DEMANIO MARITTIMO DA PARTE DI UNO STABILIMENTO BALNEARE
Ancora un’abusiva occupazione di area demaniale marittima destinata alla libera fruizione. Stavolta ci troviamo nella parte sud della Provincia di Livorno. I controlli sono scattati subito dopo il ferragosto a seguito di una specifica segnalazione pervenuta agli uffici della Capitaneria di porto. Nella denuncia si riferiva di una presunta occupazione abusiva di area demaniale da parte di uno stabilimento balneare in località Marina di Bibbona. I militari della Guardia Costiera di Cecina, competente sulla zona oggetto del presunto abuso, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Livorno e congiuntamente a personale della Polizia Municipale e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Bibbona, effettuavano i relativi accertamenti sui luoghi e sulle eventuali autorizzazioni possedute. Nel corso del sopralluogo veniva accertata l’occupazione abusiva di circa 100 metri quadrati di spiaggia libera, sul quale il concessionario aveva di fatto attrezzato un vero e proprio magazzino per le attrezzature dello stabilimento stesso. I militari della Guardia Costiera, coadiuvati dalla Polizia Municipale, provvedevano pertanto alla contestazione dell’illecito all’intestatario della concessione, intimando l’immediato ripristino dei luoghi. Il concessionario, che ha provveduto nella stessa giornata a sgomberare l’area dalle suppellettili e dalle opere impiantate (tutte amovibili e pertanto di rapida rimozione) restituendo alla libera fruizione il tratto di spiaggia, è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per l’abuso commesso.
CONCERTO AMMF 24/08/2022
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/arrte.JPG[/IMGSX]
Un flauto, un oboe, un clarinetto, un corno ed un fagotto soffiano in alto la propria musica in questo progetto per Armonie Marciana Marina Festival.
E così sollevano un’idea del Novecento sotto il segno della leggerezza.
Arrangiamenti pensati per i sapienti interpreti di questi strumenti e le numerose possibilità timbriche di relazione tra loro.
I fiati si librano sulle note di Rossini con ariosità e leggiadria, con naturalezza e spontaneità si passa a Verdi.
E sempre liberi e sospesi si arriva a Gershwin e Bernstein, tra ritmo e soffio, terra e aria.
Come a ricordare che la poetica del soffio abita la dimensione più autentica della musica, anche attraverso l’Ottocento e il Novecento.
Anche stamani vado a lavoro e vedo che manca la benzina, ormai ho imparato e non mi sono fatto trovare impreparato ma l'immagine che diamo ai turisti è deprimente, diciamo che va bene così, scriviamo che c'è stato un boom di turisti e il problema è risolto
Palamara ricostruisce i rapporti vischiosi fra il Pd e la magistratura: ecco come funziona
Rapporti fra magistratura e Pd, relazioni tossiche fra giornalisti e potere politico-giudiziario, messaggi trasversali spediti alla controparte attraverso convegni dove sono piu le toghe che il pubblico in sala: Luca Palamara racconta in una imbarazzante (per il Pd) intervista i trattamenti in guanti bianchi che le Procure hanno riservato agli uomini del Nazareno.
L’ex-presidente dell’Anm può ragionevolmente essere definito, come fa La Verità, “uno dei massimi esperti” in materia di rapporti con la politica, di sinistra e e del Pd particolare.
Palamara, la cui moglie lavora alla Regione Lazio, aveva rapporti strettissimi con Zingaretti. Indimenticabili i suoi affettuosi messaggi Whatsapp scambiati con il presidente della Regione.
“Siamo tutti con te, un abbraccio”, scriveva con entusiasmo contagioso il pm al piddino. E, poi, ancora più coinvolto emotivamente, rincarava: “Grande Nicola, grande vittoria! Ripartiamo da questo!”
In queste ore in giro per presentare il suo secondo libro sul Sistema e in corsa per una candidatura in Parlamento Palamara rispolvera le faccende giudiziarie imbarazzanti del Pd quando, per esempio, venne travolto – prima di tutti gli altri – nello scandalo soprannominato con incauta fantasia dall’Espresso, “Roma Capitale”.
Un’etichetta che finì via via appiccicata come un bollino di garanzia sui vari esponenti del Pd romano che finirono travolti da quell’inchiesta. Che, letteralmente, decapitò il Pd romano e i suoi ras.
Incalzato da La Verità, Palamara ricorda l’incontro notturno con Zingaretti per parlare di Venafro e dell’inchiesta Mafia capitale.
«Posso confermarle che in quella occasione l’incontro aveva a oggetto le dimissioni di Venafro, ma, come ho già detto, parlerò di questi fatti davanti all’autorità giudiziaria».
“Lei consigliò quelle dimissioni a Zingaretti?” chiede incuriosito il cronista.
«Più che consigliarle, mi sembravano a quel punto inevitabili».
E qui, inevitabilmente, arriva la domanda delle cinque pistole: “Prima di dare quel suggerimento si era consultato con l’allora procuratore Giuseppe Pignatone o con qualcun altro?”
“Diciamo – risponde cauto Palamara – che ne avevo parlato in Procura».
Zingaretti e Palamara si erano visti pochi giorni prima al Csm. “L’argomento era lo stesso?”
“Sì – ammette Palamara. – L’inchiesta Mafia capitale, che coinvolgeva anche alcuni dem, aveva creato fibrillazione nei rapporti tra una parte del Pd, quella che comandava, e i vertici della Procura di Roma.
E io ho avuto modo di discutere di questi aspetti sia con il presidente Zingaretti sia con Pignatone anche nei giorni precedenti alla partecipazione di quest’ultimo a una conferenza del Pd”.
Una conferenza che fece scalpore proprio per la presenza del capo della Procura della Capitale. In molti rimasero allibiti per quella scesa in campo ufficiale di Pignatone. E per i tempi della vicenda visto che, poche ore dopo, sarebbe deflagrata l’inchiesta che vedeva indagati anche uomini del Pd.
“In quel caso l’invito” a partecipare al convegno “fu rivolto direttamente a Pignatone – ricostruisce Palamara – da qualcuno del partito di Roma. Io rimasi colpito da quella partecipazione visto che il procuratore era restio a prendere parte a eventi pubblici di questo tipo a cui era più facile trovare esponenti della sinistra giudiziaria adusi ad esporsi”.
Sembrava quasi un segnale da mandare all’esterno a favore del partito che stava per essere travolto con accuse gravissime di mafia. Era così?
«Io lo percepii in quel modo».
Ma nella storia dei rapporti vischiosi fra magistratura e Pd questo non è certo l’unico caso. E forse neanche il più eclatante.
La Verità ricorda un’altra vicenda spinosa e imbarazzante per il Pd, l’inchiesta della Procura di Perugia che costrinse alle dimissioni l’ex-presidente (Pd) della Regione Umbria Catiuscia Marini.
Anche in quel caso si parlò di pressioni di Zingaretti e del tesoriere Walter Verini.
E qui Palamara si addentra nei “meccanismi del Sistema”. L’ex-pm romano, già segretario dell’Anm ed ex-consigliere del Csm la spiega così: “Arriva un uccellino che ti consiglia su come muoverti. Però direi: occhio, perché c’è sempre in agguato un cecchino che può colpirti alle spalle”.
Cosa vuol dire Palamara? “Se si porta la magistratura in un campo di contrapposizione politica tutti rischiano, nessuno escluso”.
L’ex-magistrato romano che ha messo a nudo le porcate delle toghe svela anche la data del big bang del buco nero magistratura-Pd romano.
“Ricordo che all’inizio della mia esperienza come presidente dell’Anm partecipai a un convegno organizzato dal Partito democratico di cui era segretario Walter Veltroni in via di Ripetta a Roma. Nel comitato organizzatore formato da parlamentari del Pd c’erano più magistrati che pubblico in aula. Ricordo un Veltroni visibilmente imbarazzato”.
Ma la Capitale così vicina ai luoghi del potere politico è un caso a parte? Secondo Palamara no: “Nel capoluogo lombardo e anche a Roma procuratori di peso come Edmondo Bruti Liberati o Pignatone gestissero l’azione penale anche politicamente».
Palamara è testimone degli incontri di Pignatone con Matteo Renzi e l’ex sottosegretario Luca Lotti alla vigilia dell’inchiesta Consip. Ma non solo.
“Sono anche testimone -ricorda l’ex-pm – di un incontro sulla terrazza dell’hotel Bernini di Roma in concomitanza con l’inchiesta Mafia capitale in cui l’allora neonominato direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana incontrò Pignatone, l’aggiunto Michele Prestipino e il sottoscritto. Quel pranzo fu organizzato da Sergio Crippa, manager di Italcementi e durante l’incontro vennero illustrati ai giornalisti gli sviluppi dell’indagine”.
Palamara affronta anche la questione dei magistrati che andranno in Parlamento, come il procuratore uscente dell’Antimafia Federico Cafiero de Raho o Roberto Scarpinato.
“De Raho la attese per due ore con la scorta in piazza Esedra. Di che cosa dovevate discutere?”, chiede La Verità.
“In quel periodo era in ballo un incarico a presidente di sezione al Tribunale di Napoli per cui era in corsa la moglie”.
E Scarpinato?
“Mi farebbe piacere – lascia cadere Palamara – che chiarisse la storia della documentazione trovata a casa di Antonello Montante (l’ex-paladino dell’Antimafia condannato dalla Corte di appello di Caltanissetta ad otto anni per corruzione e associazione per delinquere, ndr), al quale all’epoca moltissimi magistrati, compreso lui, si rivolgevano per fare carriera”.
Quanto all’ex-collega Carlo Nordio che dovrebbe essere candidato da Fratelli d’Italia, Palamara riconosce e ammette, senza difficoltà che “è sempre stato attaccato dalla sinistra giudiziaria, ma è uno di quei magistrati che oggi devo riconoscere, più di tanti altri, è titolato a parlare non avendo mai fatto parte del sistema di spartizione correntizia e non ha mai fatto il questuante per questa o quella nomina”.
PAOLO LAMI
La foto è chiara, ci possono essere tutte le etichette del mondo, quel pezzo va sostituito.