Bravi, cambiate M5S, che so io........in, Maria 5volte Santa, predicate e fate opere di beneficienza, ma piantatela di far politica perchè siete un disastro oltre che pericolosi.
E' mai possibile che adesso veniate fuori col dire che i Romani si devono arrangiare a sistemare la città perchè nonostante i vs. "manager meravigliosi (Marra e Romeo?), non siete capaci di tirare fuori un ragno dal buco? Perchè i romani sono ..... romani?
Ma fatemi il favore
Basito
113526 messaggi.
[COLOR=darkred][SIZE=4]CARNEVALE A CAPOLIVERI LA FESTA CONTINUA SABATO 25 E MARTEDÌ 28 FEBBRAIO. [/SIZE] [/COLOR]
Torna sabato 25 febbraio a Capoliveri il Carnevale in piazza. Dopo la bellissima giornata di giochi, musica e divertimento di sabato scorso, la Pro Loco con la collaborazione del Comune di Capoliveri propone un nuovo pomeriggio dedicato a maschere, coriandoli ed euforia per grandi e piccini.
La Piazza di Capoliveri, a partire dalle 14,30 si riempirà di colori e travestimenti per offrire un pomeriggio divertente a tutti e non mancheranno dolci e sorprese.
Ma non è finita qui perché Martedì 28 febbraio, Martedì Grasso, a partire dalle 15,00 si tornerà e festeggiare e sarà un intero pomeriggio di giochi e divertimento per salutare tutti insieme Re Carnevale.
Da inizio legislatura a dicembre 2015 i parlamentari M5S hanno restituito 14 milioni e 246,018.89 euro con una media di 431,697.54 al mese. Questi soldi vanno in parte (circa un milione e mezzo) al fondo di ammortamento dei titoli di stato e il resto al fondo per il Microcredito.
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Vorrei chiedere agli attenti lettori dei fatti di ROMA, se da qualche parte hanno letto o sentito, che anche altri parlamentari restituiscono parte dei loro lauti stipendi o vitalizi. Se così fosse, siete pregati di pubblicizzare al massimo questo fatto.
Paolino l'arrotino-
GIOVEDI’ 23 FEBBRAIO ORE 18,00 e 21,30
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CAPTAIN FANTASTIC – Li aveva preparati a tutto tranne il mondo reale [/SIZE] [/COLOR]
Info e prenotazioni: 0565.939147 – 393.8353820 – [URL]www.flamingo.it[/URL] – facebook.com/cinemateatroflamingo
Giustamente, invece di parlare dello stadio con annessi appartamenti, centri commeciali, alberghi di Roma accanto al depuratore, parliamo della tassa di sbarco aumentata a euro 3,50 a persona e euro 2,50 per i bambini da 2 a 11 anni, pagano anche le crociere, è cosa buona e giusta o è l'ennesimo balzello per spennare i turisti che tanto vengono lo stesso?
Ma come ci diceva Don Matteo, in vacanza in California, niente nuove tasse, io le riduco, ma a chi?
Cosa pensate della nuova legge toscana sul turismo, con l'obbligo, pare per chi affitta anche senza avere una ditta, di autodenunciarsi in Comune?
I comuni elbani sono già pronti?
Del resto l'Elba fa parte dell'Italia e dell'Europa, a proposito il Pd e Forza Italia hanno votato in Europa per inserire il fiscal compact nei trattati europei, a differenza di quello che dicono Don Matteo e Don Silvio in Italia e quindi arriverà presto, anche per l'Elba, l'iscrizione al registro nazionale dell'agenzia delle entrate per chi affitta camere o appartamenti ai turisti per brevi locazioni, arriverà la cedolare secca su interent per chi affitta su airbnb e siti simili, naturalmente il prossimo capo del governo sarà un professore tecnico appoggiato dalla grande coalizione vincente delle elezioni ( + 40% ) di Don Matteo, Don Silvio, Don Angelino e Don PierLuigi, ce lo chiede l'Europa di aumentare le tasse, tagliare la spesa pubblica e dimezzare il debito pubblico.
Faranno il solito teatrino dandosi la colpa l'un l'altro e pagheranno sempre i soliti fessi degli italiani.
Del resto qui all'Elba va tutto bene, gli armatori fanno gli scrittori e registi in teatro senza concorrenza a Milano, ci sono i Santi Volontari che devono pulire l'Elba con diecimila mani, come c'e' San Fornino
a Portoferraio, tutti servizi pagati profumatamente dagli utenti, ma il sistema Italia ( da Roma all'Elba ) funziona male, troppa gente negli uffici e poca gente sul campo.
All'Elba abbiamo tempo buono, supermercati pieni di roba da mangiare, i turisti vengono lo stesso e se hai la salute buona va tutto bene, domani è un altro giorno e si vedrà quello che succederà in Grecia, in Francia, in Germania, noi ci accoderemo a quello che decideranno gli altri.
[COLOR=green][SIZE=4]UNA MERAVIGLIOSA GIORNATA CON I VOLONTARI DI 10.000 MANI PER L’ELBA [/SIZE] [/COLOR]
Domenica scorsa 19 Febbraio Carlo Gasparri presidente la commissione ambiente della Fondazione Elba ci aveva invitato a trascorrere una giornata di volontariato con “10.000 mani per l’Elba”, ormai affermata e condivisa iniziativa per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio naturalistico dell’isola promossa da Prefettura di Livorno – ufficio staccato dell’Elba - in collaborazione con Esa, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Corpo Forestale dello Stato, Visitelba – Gestione Associata per il Turismo e Comuni dell’Isola d’Elba.
Carlo Gasparri, con i suoi servizi ambientali, ormai è divenuto a pieno titolo punto di riferimento di questo ed altri progetti che puntano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del rispetto dell’ambiente mediante azioni concrete sul territorio , Carlo in questa giornata ha incontrato anche il Primo e indimenticato presidente del Parco Beppe Tanelli , Il vice prefetto Daveti che ha seguito personalmente le operazioni per coordinare le esigenze dell’ultima ora insieme a tanti volontari..
Insomma un servizio questo che ci regala Carlo Gasparri che mette in evidenza il grande lavoro fatto dai partecipanti ed un reiterato appello affinché questo nostro immenso patrimonio ambientale venga rispettato e salvaguardato….ma vediamo il servizio
Clicca sul Link e BUONA VISIONE
[URL]https://youtu.be/juUmj5Y029k[/URL]
Quello che dice Zio Mauro non fa una piega!
E' Quello che ho sempre pensato pure io, e sono convinto che se il fallimentare referendum per il Comune Unico fosse stato per fare tre Comuni oggi il risultato sarebbe stato ben diverso perchè, secondo me, molti Elbani sarebbero stati favorevoli.
Tre comuni all'Elba sono perfetti e soprattutto garantirebbero anche un minimo di forza ed indipendenza dalla regione "Matrigna" che si era impuntata tanto per il Comune unico che, secondo me, per gli Elbani non avrebbe avuto alcun senso né vantaggio, tranne che la presunzione imposta dalla politica regionale di poter "asfissiare" un territorio come il nostro sotto un unico mantello con eventuali candidati sindaci dai nomi altisonanti che per forza di cose ci sarebbero stati imposti dai partiti per estrometterci da ogni decisione, farci divenire ospiti in casa nostra.
[COLOR=darkred][SIZE=4]BASTA CON IL DEGRADO E LA SPOLIAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DEL RIESE [/SIZE] [/COLOR]
È un’antica battaglia quella che si combatte tra il nuovo che avanza e il vecchio che tenta di resistere. Personalmente faccio il tifo per il nuovo, salvo quando aggredisce ciò che testimonia in modo esemplare di una storia e di una cultura. Il nuovo, vestito di questi panni, si chiama barbarie, qualunque sia la ragione che lo anima. Si tratta di un’ovvietà, che l’accresciuta attenzione negli ultimi decenni al patrimonio storico-artistico e naturalistico, rende ormai familiare ad ampi strati del corpo sociale. Ciò è vero anche per l’Elba, come ci dicono i numerosi interventi che possiamo elencare a favore, ad esempio, di importanti emergenze architettoniche, realizzati un po’ dovunque nei suoi confini. Basterà fare cenno, qui, al restauro della chiesa romanica di S. Stefano alle Trane, della rocca del Volterraio, delle fortezze del Falcone, di Marciana, di S. Piero e di S. Ilario in Campo, del Forte Inglese, del teatro dei Vigilanti, del complesso della Linguella. Sorprende e amareggia, pertanto, che sopravvivano delle realtà dove tali interventi risultano essere solo sporadici, estranei a un piano generale che li coordini e comunque assolutamente insufficienti a pareggiare il conto con quanto viene lasciato a una sorte che può essere quella del più completo abbandono o della trasformazione arbitraria o della rovina.
È sotto gli occhi di tutti come la torre bastionata del Giove o Giogo, un illustre esempio di architettura militare del Quattrocento, che credo di poter ipotizzare ragionevolmente di mano di Andrea Guardi, sia ormai sul punto di diventare un irrecuperabile cumulo di macerie. Eppure basterebbe un impegno organizzativo ed economico modesto per metterla almeno in sicurezza attraverso un sistema di ponteggi e per bonificarne le strutture ancora leggibili dalle piante infestanti. Il suo possibile recupero restituirebbe alla collettività un punto panoramico di eccezionale valore, la memoria di uno degli episodi più drammatici legati alle incursioni turco-barbaresche sull’isola nel Cinquecento, un monumento unico nel suo genere nella nostra provincia.
Lo stesso desolante abbandono riguarda i resti della chiesa di S. Quirico, l’antica plebana dello scomparso borgo di Gràssera. Essi sussistono nell’intero sviluppo dei muri perimetrali e in una porzione di abside, che fanno registrare la tecnica costruttiva “a sacco” e il paramento a filaretti degli edifici di stile romanico. La loro vista, tuttavia, è totalmente impedita da un impenetrabile e tenace manto vegetale, che anno dopo anno disintegra le malte, compiendo un’opera di disarticolazione seconda solo a quella esercitata dagli agenti atmosferici. Una semplice copertura e una pulizia periodica permetterebbero di inserire anche questo manufatto nel circuito degli itinerari finalizzati alla scoperta dell’edilizia religiosa medievale della nostra isola.
Un’analoga situazione di trascuratezza interessa uno degli ultimi testimoni dell’architettura rurale di pregio settecentesca presenti all’Elba, vale a dire il “casino” di campagna dove il 5 maggio 1814 l’ex governatore generale dello Stato di Piombino Lazzaro Taddei Castelli ricevette Napoleone. Le strutture dell’edificio, ubicato tra Rio e Rio Marina, che comprende anche un’elegante cappella con un bel portico, sono sul punto di collassare. Sarebbe doveroso, da parte dei poteri pubblici, esplorare la possibilità di giungere ad una convenzione con gli attuali proprietari per l’esecuzione degli interventi più urgenti; convenzione che una recente legge regionale sembra rendere praticabile.
Poco lontano, a Cavo, il mausoleo della famiglia Tonietti, una delle opere realizzate all’Elba dall’architetto Adolfo Coppedé, letteralmente smontato pezzo per pezzo in pratica da un secolo a questa parte, ma con maggior accanimento negli ultimi cinquant’anni, attende la libecciata che lo atterrerà. Corre, tra la proprietà e il Comune di Rio Marina, una storia infinita di cui non si vede la conclusione, per cui bisognerà, prima o poi, se s’intende salvare il salvabile, fare punto e ripartire da zero con proposte che privilegino la pubblica utilità.
Suscita tristezza l’area mineraria, che la vegetazione sta progressivamente occultando, cosicché i caratteristici colori delle antiche lavorazioni affiorano ormai solo a tratti, mentre deperiscono a vista d’occhio i fabbricati che una volta erano laverie, depositi, impianti di discenderie, insieme alle strutture in metallo e al poco d’altro che è scampato a un’opera di eliminazione sistematica di quanto poteva attrarre lo studioso di archeologia industriale e il semplice visitatore. Né si può tacere il destino di mortificazione che condanna uno degli archivi storici industriali più importanti d’Italia, comprendente la documentazione prodotta dalle società concessionarie delle miniere Ilva, Ferromin e Italsider, cui anni or sono, inserito in un’équipe nazionale diretta da Valerio Castronovo dell’Università di Roma, dedicai una ricognizione topografica durata diciotto mesi. Ci dobbiamo chiedere cosa non ha funzionato fin qui, quando le ex miniere da decenni sono parte di uno di quei parchi specifici che in Europa e nel mondo alimentano dinamiche economiche capaci di dare da vivere a intere comunità. Sembra marcare il passo, peraltro, la spinta positiva che alle cose aveva impresso la presidenza illuminata e lungimirante di Luigi Pieri, interrotta per ragioni imperscrutabili.
Non muta il quadro, se ci rivolgiamo all’archeologica classica. Essa, nel riese, conta molti siti interessanti, ma due sono quelli che rivestono un rilievo particolare.
Il primo si identifica con la villa romana di Capo Castello di Cavo. Interpretata come una città, Faleria, da un noto propalatore di fantasie seicentesco, conosce almeno dal Settecento un’opera di devastazione che l’ha portata, oggi, a consistere in pochi brani su cui è arduo condurre uno studio. Questo, infatti, si scontra con gli ostacoli che oppongono decine di costruzioni moderne, non di rado edificate sull’opus reticulatum o sull’opus latericium e comunque in modo tale da spezzare una trama di ambienti una volta ricchi di marmi, di mosaici e di decori di alto valore artistico. Un comitato per la salvaguardia del manufatto, proposto due anni fa, non ha mai conosciuto il suo decollo. La bozza di uno statuto che potrebbe renderlo operativo giace da più di sei mesi presso il Comune di Rio Marina. Non ha avuto seguito un progetto inteso ad illustrare per immagini la teoria delle ville romane esistenti nell’arcipelago e sulla vicina costa toscana, finalizzata anche ad una raccolta di fondi da devolvere a favore della ricerca nella domus cavese.
Il secondo sito si colloca sull’ansa costiera a ridosso di Capo Pero. Esso comprende i resti di una fornace per la riduzione di minerali ferrosi e una grande quantità scorie mescolate a ceramica databile tra il IV/III sec. a. C. e il I sec. d. C., offerta in una lettura stratigrafica da uno sbancamento. Fino alla metà degli anni Settanta ne faceva parte anche, sommerso a tre metri dal litorale, il relitto di un’oneraria romana d’età repubblicana con un carico di anfore. Le vicende, tutt’altro che esaltanti, di un tale prezioso panorama, già osservato, meno il relitto, da Vincenzo Mellini intorno al 1870, meriterebbero assai più dello spazio che mi sono ripromesso di occupare in questa sede. Mi limito a dire che uno scavo esteso anche all’entroterra fornirebbe con ogni probabilità più di una risposta agli interrogativi che ancora gravano sull’antica siderurgia e non solo a livello elbano. Tuttavia, ciò potrà avvenire difficilmente, stante il fatto che il sito, già demaniale, è oggi proprietà di privati, i quali dispongono anche degli immobili che vi insistono, tra cui la villa ottocentesca destinata ai direttori delle miniere pro tempore, vecchio fortilizio dei cannonieri guardacoste granducali, uscita ora definitivamente dall’alveo della propria storia.
La zona di Capo Pero con il Dormentorio ai primi del '900
È di queste ore, infine, la notizia di un edificio immediatamente a monte di Capo Pero, noto come Il Dormentorio, completamente demolito per fare spazio, pare, a una grande villa. Costruito nella seconda metà dell’Ottocento, il Dormentorio ospitò in una fase della sua esistenza i domiciliati coatti giunti all’Elba e in altre isole dell’arcipelago in base alla legge sul brigantaggio meridionale e gli ergastolani di Porto Longone che affiancarono i minatori locali nelle escavazioni, quando, con la nascita del Regno d’Italia, lo sfruttamento dei giacimenti conobbe una decisa impennata. Il fabbricato, di notevole rilievo architettonico, dopo la totale trasformazione del vicino Bagno, era rimasta la sola struttura carceraria riconoscibile all’interno della miniera. Il suo valore testimoniale appariva, perciò, oggettivamente altissimo e chi aveva il dovere di riconoscerlo e non lo ha fatto, nella migliore delle ipotesi non ha saputo vedere.
Mi domando, e la risposta mi sembra evidente, se la sdemanializzazione che ha interessato vasti tratti del territorio comunale di Rio Marina sia stata accompagnata da una mappatura di quanto potesse risultare significativo sotto il profilo storico, archeologico e architettonico presente al loro interno.
Non rimane che sperare in un futuro in cui si alleino, in chi amministra e gestisce, a qualsiasi titolo,
la cosa pubblica, la correttezza dei comportamenti, la consapevolezza di essere al servizio della comunità, la sensibilità verso quanto è memoria ed espressione artistica, la volontà di preservare alle generazioni che verranno quanto la nostra ha ricevuto non in eredità, ma solo in prestito.
Prof. Gianfranco Vanagolli
Presidente Onorario di Italia Nostra Arcipelago Toscano
[COLOR=orangered][SIZE=5]DI MAIO ALL’ELBA: ED ORA ? [/SIZE] [/COLOR]
Grazie agli attivisti locali del M5S ed in particolare al Consigliere Regionale Cantore Enrico, il vice-presidente della camera dei deputati on. Di Maio ha messo piede sull’Elba, venendo a contatto con le problematiche dell’insularità e di uno dei territori periferici e più disagiati di Toscana.
Chi non era in piazza e non si è connesso in streaming (circa 15.000 !) ha perduto un’occasione.
Un ragazzo dell’età dei nostri figli con i capelli troppo corti, che è riuscito a farmi emozionare per l’onestà e la limpidezza del suo pensiero, che mi ha riportato ai comizi di Occhetto agli inizi degli anni 70. Non è nato ricco ed ha già rinunciato a circa 250.000 euro del suo compenso di parlamentare. E’ insignito di un’alta carica istituzionale, ma non ha mai preso un aereo di stato, viaggiando con mezzi pubblici e senza una scorta. Luigi Di Maio è un predestinato.
Ha cenato con gli attivisti sull’isola….pagandosi la cena “alla romana”, come vuole una buona usanza della capitale ( e di tutti i parlamentari del M5S !).
Di Maio è un leader del Movimento, già in campo per le prossime battaglie elettorali come alfiere dei diritti costituzionali dei cittadini. E’ determinato e consapevole che si andrà allo scontro politico senza esclusione di colpi.
Difatti l’Italia post-berlusconiana offre una ribalta confusa e frammentata caratterizzata da un carosello di correnti di partito, da lobbisti onnipresenti e sfacciati, da una classe dirigente fatta di uomini antichi e senza idee.
Di Maio con la forza e l’arroganza dei suoi trent’anni appartiene alla nuova generazione emergente, quella dei gladiatori della politica, votati per l’arena ed assai poco disponibili per la mediazione. Un segno dei tempi che verranno.
Agli amici, ai conoscenti ed agli isolani che si chiedono “Ed ora ?” vorrei rispondere con una riflessione contenuta fra le righe delle parole proprio di Di Maio :
il domani appartiene a coloro che oggi si preparano e si impegnano ad affrontarlo
(…così disse anche Malcom X qualche tempo fa…).
claudio coscarella
x luigi , capisco che la mia querelle possa aver annoiato tutti , ma forse potrebbe far capire a tutti che non è oro quello che riluce e che ci si confronta su un blog elbano è anche perchè ci sentiamo parte dell'isola e come condividiamo i problemi dello scoglio mi pareva utile condividere gli altri buona giornata
[URL]http://video.repubblica.it/socialnews/londra-la-nuova-vita-dei-rifugi-sotterranei-campi-di-rucola-cinema-e-ristoranti/268495/268916?ref=HRESS-2[/URL]
A Portoferraio ci sono diversi ambienti sotterranei...
ELBA una o trina ?....
Diamo un' occhiata alla storia per vedere cosa dovremmo fare con l'uso del cervello:
Prima della discesa in Italia delle truppe francesi nel 1799,il territorio dell'isola d'Elba era suddiviso politicamente e giuridicamente in tre parti:
1) La CITTA' DI PORTOFERRAIO,che faceva parte del Granducato di Toscana, sotto il dominio degli Asburgo - Lorena, con tre miglia di territorio intorno alla città.
2) La PIAZZAFORTE DI LONGONE, essa faceva
parte dello Stato dei Presidi ( Talamone, Orbetello e Monte Argentario ), il quale era incluso a sua volta del Regno delle Due Sicilie, con il diritto di presidiare le torri dell'isola d'Elba.
3) lo STATO DI PIOMBINO che comprendeva i Comuni di Rio e Capoliveri, S.Piero,S.Ilario, Poggio e Marciana nella parte occidentale.
Questa tripartizione, che è durata fino al 1802, aveva provocato delle conseguenze notevoli sullo sviluppo sociale, economico e politico delle popolazioni isolane,
poichè aveva ostacolato la diffusione delle idee innovatrici che invece erano state attuate nella parte continentale
del Granducato di Toscana.
La situazione attuale è ancora più frammentata con 8 comuni.
Non sarebbe affatto peregrina, molto più consona alle realtà, alla morfologia dell'Elba, e alla natura delle popolazioni (anche assonanza di idioma), una tripartizione di questo tipo:
1) Portoferraio;
2) Campo Nell'Elba, Marciana e Marciana Marina;
3) Rio Marina, Rio Nell'Elba, Capoliveri, Porto Azzurro.
Con questa situazione gli abitanti sarebbero più o meno della stesso numero (oltre i 10000).
La divisone territoriale è verticale e perfetta: Centro, Est, Ovest.
Un referendum fra le popolazioni potrebbe stabilire il nome del Comune e le sedi Municipali distaccate per i servizi essenziali.
Ragioniarci sopra per il bene dell'Elba
🙂
Hai perfettamente ragione, sarebbe ora che noi elbani però cominciassimo a ragionare con la testa intera e non con un ottavo di testa. Mi auguro che vada in porto la fusione tra i comuni di Rio nell'Elba e Rio Marina e che questo funzioni da catalizzatore per il processo di unificazione di tutti i comuni dell'Elba così che si possa ragionare il termini di Sistema Elba.
Remigio
Certo che se sistemerete l'italia con la lingua come state sistemando Roma, stamo freschi. Pensi che avremo l'onore di avere un segno che siete stati buoni a fare qualcosa di concreto o dobbiamo aspettare che Grillo scenda dal palcoscenico come gesù scese dal cielo, solo però quando ci saremo tutti convertiti al grillismo?
Campese
Io non capisco come su un blog prettamente elbano, alcuni "naviganti " altro non hanno da dire che su ciò che succede in altre parti del continente ITALIA.....
Ma su questo adorabile scoglio.....non abbiamo problemi...gioie...dolori ??
Ma perche non parliamo e ci confrontiamo su chi siamo....che vogliamo fare...che faremo , come sfruttare al meglio le poche ma ottime opportunità che il turismo ci offre??
Anche perchè se non ci mettiamo del nostro....i politici ( Tutti ) i governi tutti...ci passano sopra e non si curano di noi !!
Forse non lo abbiamo ancora capito !!!
Un saluto a tutti
Se non l'hai capito te che vivi all'innamorata, come puoi chiedere a me? Una cosa però te la dico, continuate su questo tasto romano, gli italiani non sono stupidi, tanto è vero che i numeri danno ragione al movimento, che dopo la scissione.. sarà la prima forza politica italiana, in contrapposizione a quelle forze politiche che votano contro al dimezzamento dei loro stipendi su proposta del M5S (agosto 2016) e che sono a favore del vitalizio e di molti altri privilegi. Spero tanto per te, che tu non sia un lavoratore con lo stipendio più basso d'Europa, un pensionato che se fai il pranzo non fai la cena, in buona salute visto che per una visita medica specialistica devi aspettare mesi, o (forse?) un piccolo o grande imprenditore turistico che paga le tasse tra le più alte al mondo.
Paolino l'arrotino.
Com'e' buffo il mondo......
Una nota pubblicità d' acqua minerale e il suo calciatore testimonial,che come S.Francesco parlava agli uccellini...terminava lo spot parafrasando "DOMANI COMPRO UN GATTO"...M'immagino le bordate di proteste da piu' parti per il "verbo" utilizzato.....dimostrazione che adesso lo spot termina....."DOMANI PRENDO UN GATTO"... aaahhhhahhahhhahhha
Ma tutti gli sproloqui che passano dai vari talk, se cosi si possono chiamare ,tipo:
Testa di c....o, ma va' a fan in c..o, sei una m...a ect a questi nessuno fa' caso?
e se i giovani che crescono oggi, qualcuno viene storto,di chi e' la colpa?
Scusa Paolino, tu che sei dentro le cose grilline, mi sai spiegare se il sindaco di Roma attuale è Virginia Trump o Beppe Pound? Da quello che si è visto ieri in tv e dalle dichiarazioni di m5s, non sono riuscito a capire gran che.
Grazie, dall'Innamorata
[COLOR=darkred][SIZE=4]10.000 MANI PER L’ELBA: IL GRANDE LAVORO DEI VOLONTARI NELLA COSTA OCCIDENTALE [/SIZE] [/COLOR]
Un ciclomotore arrugginito anni ’60 è diventato il simbolo della giornata di pulizia che si è svolta domenica scorsa 19 febbraio nella costa marcianese tra Le Tombe e Marciana e in un tratto del Comune di Campo nell’Elba. Il terzo appuntamento di 10.000 mani per l’Elba si è svolto sul versante occidentale dell’isola e ha visto una partecipazione popolare molto attiva e importante. Hanno lavorato fianco a fianco cittadini, albergatori locali, volontari delle associazioni, vigili del fuoco e rappresentanti delle istituzioni: il sindaco Anna Bulgaresi, Zanichelli del Parco, Solari di ESA, Beppe Tanelli, ecc. Il vice prefetto Daveti ha seguito personalmente le operazioni per coordinare le esigenze dell’ultima ora. Sotto i ponti, lungo le scarpate coperte dalla macchia erano annidati enormi accumuli di vecchi rifiuti. A viva forza di braccia e con le corde sono stati issati a bordo strada, radunandoli in cataste dove poteva poi essere più facile la raccolta.
ESA ha garantito il necessario supporto del servizio di raccolta mentre i residui di ferro sono stati recuperati dagli operai del Comune di Marciana. Le facce dei volontari soddisfatti del risultato di tanta fatica scorrono nelle immagini riprese sui cumuli raccolti. Sono ritornati in superficie tonnellate di oggetti consunti, testimonianze di una pratica molto diffusa in passato dove senza scrupoli molti si liberavano dei propri oggetti inutilizzabili lanciandoli direttamente dai parapetti. Una sega da falegname ancora pende da un leccio sottostante la strada irraggiungibile.
Le autorità hanno raccolto l’invito dei volontari a fare di più! Il Parco e il Comune si stanno alleando per ripetere ancora una giornata a breve per rendere più bella l’isola. A metà marzo per questo si farà un’altra iniziativa. Ad una prima analisi del materiale raccolto si evidenzia che l’abbandono dei rifiuti è ancora attivo. I cumuli più freschi sono spesso di inerti, materassi e potature, e in minor misura, materiale elettrico e attrezzature informatiche. È necessario tutelare il valore dei luoghi aumentando l’informazione ma sono necessarie video camere nei punti più delicati per colpire chi non demorde. Questa iniziativa di raccolta è stata accompagnata da azioni formative rivolte alla cittadinanza e alle scolaresche degli istituti superiori.
Dulcis in fundo Elba taste e alcuni produttori locali hanno ristorato i volontari all’ora di pranzo nella piazzetta sotto il faro di Patresi per una gustosa conclusione sotto il sole e davanti al mare.
Dal Comune di Marciana sono stati raccolti circa 2.000 kg tra ingombranti e materiale ferroso, mentre Esa ha raccolto 8.590 kg per le stesse tipologie di rifiuti.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]PIOVONO LE ISCRIZIONI ALLA CAPOLIVERI LEGEND CUP: COME SCEGLIERE IL PERCORSO GIUSTO [/SIZE] [/COLOR]
A meno di tre mesi dal via la Capoliveri Legend Cup è presa d’assalto dai biker di tutta Italia e sono numerosissime le iscrizioni dall’estero.
La gara Marathon, anche quest’anno, sarà internazionale e prova UCI World Marathon Series e questo comporta una distinzione dei percorsi.
Tutti i tesserati FCI, tenuti all’iscrizione con fattore K, che vorranno partecipare al percorso marathon dovranno farlo con id gara 127451.
Ovviamente anche i non tesserati FCI potranno partecipare alla marathon, completando la registrazione on-line (con carta di credito, paypal e bonifico bancario): direttamente sul sito [URL]www.enternow.it[/URL] o accedendo dal sito internet [URL]http://www.capoliverilegendcup.it/[/URL] al menù iscrizioni seguendo le indicazioni, mentre per le squadre numerose è prevista l’iscrizione tramite apposita modulistica, scaricabile dal sito [URL]http://www.capoliverilegendcup.it/,[/URL] da compilare in ogni sua parte e inviare direttamente agli organizzatori a [EMAIL]info@capoliveribikepark.it[/EMAIL].
Ricordiamo che è possibile iscriversi anche al percorso Classic, id gara 128697, o al cicloturistico, id gara 128696.Per non avere complicazioni fate attenzione a registrarvi sul percorso da voi prescelto e non dimenticate di fare in fattore K.
Le iscrizioni si chiuderanno anticipatamente al raggiungimento dei 1.500.Non perdere l’occasione di “ENTRARE NELLA LEGGENDA”, iscriviti subito!Capoliveri Bike Park
Iscrizioni e info: [URL]http://www.capoliverilegendcup.it/[/URL]