[COLOR=darkblue][SIZE=5]CARO AMICO TI SCRIVO.... [/SIZE] [/COLOR]
In risposta al messaggio 83241 per quanto riguarda un appunto al mio commento, aggiungo che: Caro Amico, se non devono esistere eroi o paladini della Sanità, è un Tuo pensiero che può essere condiviso o meno.
Per le altre persone che non ho citato, il motivo è molto semplice, come hai scritto Tu, queste persone lavorano in silenzio e senza tanti proclami, quindi viene da se che io non sapendo della Loro esistenza, non ho potuto ringraziarne neanche una. Per quanto riguardala TuaPersona, vorrei ringraziarTi, ma anche Tu sei anonimo e quindi siamo ancora a punto e daccapo e quindi come riferimento per quanto concerne la difesa dell’Ospedale, ci rimane Francesco Semeraro. Come vedi ho indicato la persona giusta, la quale a differenza di quelli che lavorano in silenzio, in continuazione Francesco ci tiene aggiornati sulle novità che riguardano il Nosocomio e tutto questo come Volontario senza percepire uno stipendio e questo non è poco.
Per quanto riguarda l’egocentrismo che è una brutta malattia, Ti dico solo che con le brutte malattie, vacci cauto, dato che sono altro.
Nel Tuo appunto non viene menzionata neanche una virgola del problema a cui ho fatto riferimento, legato alla mancanza di indicazioni stradali che portano all’ anonimo Ospedale.
Quindi da come ho capito, Tu hai dato priorità cercando di chiarire un qualcosa che fa parte della Tua Persona, e per il nocciolo della questione il quale fa parte del sacrosanto diritto di Tutti, nisba.
Anche i Sindaci sono identici, cioè non si adoperano per tutti i problemi che affliggono l’Ospedale.Un esempio è questo: I Sindaci dell’Elba, rappresentano le massime cariche Istituzionali per quanto riguardala Sanitàall’Elba. Quando un Cittadino pone un problema di cui la soluzione va a favore di Tutti, i Sindaci dovrebbero correre per capire di che cosa si tratti, ma questo non avviene. Nonostante che i professionisti siano a conoscenza del problema riscontrato che pone il principio basato sulla fondamentale tempestività di un Pronto Soccorso, i Sindaci non si sono mai adoperati per la soluzione, nonostante le lamentele. In pratica per far comprendere la genuinità della soluzione, con un poco di buona volontà, il Sindaco di Portoferraio potrebbe impegnarsi per dare al “ Gruppo Volontari “ parere favorevole e le autorizzazioni per posizionare le indicazioni e quant’altro e la questione verrebbe risolta in un battibaleno. Il risultato finale, sarebbe quello di consegnare alla Popolazione il percorso e un accesso degno del Pronto Soccorso atteso da anni. Un problema così semplice e non si sono mai adoperati per superarlo, domando come si fa a dargli credito.
Senza contare gli altri numerosi problemi come: “ l’ascensore “che da quando è stato ultimato con i soldi dei Polli, non è entrato mai in funzione e hanno dovuto costruirne un altro con problemi ritardi etcc.
Non mi dilungo dato che c’è molto da dire. Mi auguro però che in un prossimo futuro, si tenga conto di ciò che il Cittadino ha da esprimere. Cordiali saluti
Giancarlo Amore
113273 messaggi.
SBARCHI & GELATI..
Messaggio 78176 del 18.03.2016, 14:05
Se prendiamo per ipotesi che nella prossima stagione ci saranno circa 600.000 passaggi, con una media (per ora..) di 1€ a persona, arriviamo a circa 600.000,00€ che non sono nelle tasche dei turisti. Se poi sempre per esempio immaginiamo che durante la stagione, 50.000 turisti visitano la piazza di Capoliveri e per il motivo qui descritto non gustano un gelato alla panna, per difetto possiamo tranquillamente dire che le gelaterie presenti in paese non avranno incassato circa 25/30 mila euro, il resto, fino ad arrivare a 50.000,00€ il mancato incasso sarà distribuito tra tutte le attività. Tutto questo fino a quando la tassa di sbarco non sarà portata a 3,50€.
_______________________________________________________
Dall'archivio di Paolino l'arrotino.
[URL]http://video.gelocal.it/iltirreno/cronaca/bari-i-vigili-filmano-il-cane-che-sporca-600-euro-di-multa-al-proprietario/76659/78170?ref=fbfti[/URL]
PERCHE' NON PROVIAMO A FARLO ANCHE NOI ?!!!
M5S......ANALISI CRITICA E LOGICA:
esaminando quello che è successo negli untimi anni e negli ultimi tempi, desidero avventurarmi in un'analisi scevra da condizionamenti politici di parte ma obiettiva su circostanze, fatti e situazioni.
Fatti, circostanze e situazioni che hanno portato il Movimento 5 stelle ad essere chiamato a gestire situazioni locali a dir poco esplosive.
Esclusa la situazione di Torino, dove i torinesi hanno deciso, in un ottica di cambiamento in favore dell'alternanza e quindi in una situazione governabile, nelle altre realtà la situazione di partenza è stata ed è ben altra cosa.
Parma, Livorno, e Roma, sono state consegnate al M5S da una popolazione che non ne poteva più di situazioni incancrenite negli anni e che, solo la speranza di affidare la guida a persone nuove, per quanto imperfette e in larga parte non esperte del "politichese", auspicava una svolta che solo nel tempo e non a breve avrebbe potuto esserci.
In quelle situazioni, ed in particolare a Roma, Capitale d'Italia, il Movimento che ha idee abbastanza chiare, era ed è impreparato ad affrontare un'altra sfida: quella di poter iniziare a governare!!
Come si può pensare che dopo decenni di gestione del potere da parte di partiti consolidati e di poteri privati forti, gli stessi avrebbero consentito di starsene buoni ed aspettare che altri gestissero il loro "osso".
E' chiaro che si sono scatenati lastricando il terreno di mine ad ogni piè sospinto, con in più una macchina comunale legata a procedure e comportamenti radicati da anni e legata ad altri soggetti.
Il loro errore è stato quello di sottovalutare una tale situazione dove ogni soggetto che è stato chiamato poteva in qualche modo conoscere certe realtà, ed è per questo che siamo stati costantemente in presenza di una "moria" di Assessori.
Forse solo la presenza agli Assessorati di un ampio schieramento di Santi del Calendario, avrebbe forse impedito l'impossibilità di mettere in piedi una Giunta per partire con il loro programma.
Nonostante tutto provano ad andare avanti, consapevoli che per Roma e per altre realtà non c'è altra alternativa se non ricadere nelle gestioni precedenti che hanno espresso tutta la loro capacità poichè ne hanno avuto tutto il tempo.
Il loro elettorato è pienamente consapevole di questo, ed è per questo che il loro consenso viene poco intaccato.
Hanno dovuto per rimanere in piedi in questa situazione modificare anche alcuni loro pensieri per adeguarli alla realtà (vedi la questione indagati, ecc...), e non aprire la porta ad altri molto ben avvezzi a ciò, e trascurati da tanta informazione.
In Italia non è come in altri Paesi che chi vince le Elezioni viene messo in condizione di operare e poi eventualmente mandato via DEMOCRATICAMENTE con le Elezioni, ma come "sale al potere", gli viene subito impedito di governare da quelle stesse persone che avevano governato fino al giorno prima che continuano a definirsi migliori e perfette e non si rassegnano mai alla sconfitta anche quando è SONORA e PLATEALE.
🙂
x cose elbane tempo fa ho sollevato il problema dei 3,50 euro, la risposta qui sul blog anche di quelli che fanno gli arrotini è stata uguale a zero
[COLOR=darkblue][SIZE=4]E' STATO DEMOLITO NELLA PIU' TOTALE INDIFFERENZA QUESTO EDIFICIO DI GRANDE VALORE STORICO. [/SIZE] [/COLOR]
Tutto questo è frutto dell'insensibilità di chi possiede edifici simili e preferisce demolirli per realizzare costruzioni moderne con la collaborazione e sudditanza di tecnici (Architetti, Ingegneri, Geometri, Geologi ecc....) che pensano principalmente al profitto economico e chiudono entrambi gli occhi di fronte al valore storico che questi edifici rappresentano per la comunità.
Purtroppo all'Elba questo non è l'unico caso, in passato tali barbari scempi si sono perpetrati nell'indifferenza e purtroppo continueranno in futuro.
Gli strumenti per impedire episodi simili ci sono ma qualcosa non funziona, ogni progetto di questo tipo, che interviene mutando l'aspetto degli edifici e/o lo stato dei luoghi, deve passare attraverso delle tappe obbligate studiate appositamente per tutelare il BELLO che il territorio rappresenta.
La "Commissione Edilizia per il Paesaggio" alla quale ogni progetto che riguarda modifiche esterne ad edifici deve essere sottoposto e che deve esprimere un parere (rigettare o approvare con eventuali prescrizioni), ma per garantire uletriore tutela del paesaggio ogni progetto dopo il parere della "Commissione Edilizia per il Paesaggio" è inviato alla Soprintendenza che deve esprime un ulteriore parere vincolante sulle opere da realizzare.
Quindi la legge italiana prevede che ogni progetto di questo tipo debba essere sottoposto ad un iter burocratico "ridondante" studiato per garantire e tutelare l'integrità di ciò che ci circonda con annessi valori storici e culturali.
Purtroppo il sistema funziona egregiamente sulla carta, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. E' evidente che chi è chiamato a tutelare e difendere il nostro patrimonio non è in grado di adempiere ai suoi doveri, vuoi per incompetenza, inefficienza e perchè no anche eventuale corruzione.
E noi cittadini? Un pizzico di responsabilità ricade anche su di noi, a volte facciamo finta di niente. Quanti di voi (e mi ci metto pure io) hanno detto: E che ci devo pensà io?
La risposta è che magari a volte ci dobbiamo pensare noi.
Per cambiare le cose dovremo cominciare a cambiare noi per primi.
[COLOR=darkred][SIZE=5]ANCHE GLI AFFITTI ESOSI SONO UNA CONCAUSA ALLA CRISI [/SIZE] [/COLOR]
Signor Sergio Bicecci, ho letto attentamente la sua testimonianza circa la desolazione e il degrado che imperversa nel centro storico della città di Portoferraio, condivido appieno le sue rimostranze, specialmente per quanto riguarda la chiusura per mesi e mesi di gran parte delle attività commerciali, nel periodo che va da novembre a marzo inoltrato, in inverno le poche trattorie in attività aprono solamente dal giovedì al sabato e qualche volta anche la domenica. La sera, Calata Mazzini sembra una strada di estrema periferia. È vero, ma lei, pensa veramente che basti riportare i vari uffici pubblici nel centro per ridare vita alla città?
Secondo il mio modestissimo parere ciò che lei pensa è solo una minima parte di ciò che servirebbe. Puntualmente e da anni si ripete sistematicamente, persone che sono senza o cercano di impegnarsi in un lavoro, investono i loro risparmi nell’apertura di nuove attività commerciali, sperando in una stagione fruttuosa che possa garantire loro una vita decorosa ed un minimo di stipendio. E, puntualmente, le loro speranze si vanificano, registrando la chiusura di queste nuove attività nell’arco di un anno o poco più. Signor Bicecci, si è mai chiesto se, oltre alla mancanza degli uffici pubblici, ci potrebbe essere qualcos’altro che potrebbe incrementare la vita del Centro Storico di Portoferraio?
Io si.
Basterebbe che i fondi vuoti venissero affittati ad un prezzo decente e non a cifre esose.
Si faccia un giro, chieda il prezzo degli affitti dei fondi vuoti, poi provi lei ad aprire un’attività nel centro storico e provi a vedere quanto resisterebbe e quanto le costerebbe tenere aperta un’attività. Secondo lei pagare l’affitto di un fondo oltre 1500,00 euro al mese può dare la possibilità a qualcuno di riuscire a vivere? O vive solo chi dà in affitto il fondo!
Provi a mettersi nei panni di coloro che tutte le mattine dovrebbero alzarsi col pensiero che per pagare l’affitto e vivere dovranno incassare almeno 200,00 euro al giorno, e si chieda se a queste condizioni vale la pena tenere aperta l’attività commerciale o lasciare il Centro Storico un desolante luogo di fondi commerciali con la scritta AFFITTASI.
Più Negozi. Più Luce: Più Vita.
Per quanto riguarda le imposte locali, poi, anche e non sono solo le attività del Centro Storico dovrebbero usufruire di una riduzione come Lei si auspicherebbe.
Grazie per l’ospitalità e cordialissimi saluti
Renzo Falcone
Bravi, cambiate M5S, che so io........in, Maria 5volte Santa, predicate e fate opere di beneficienza, ma piantatela di far politica perchè siete un disastro oltre che pericolosi.
E' mai possibile che adesso veniate fuori col dire che i Romani si devono arrangiare a sistemare la città perchè nonostante i vs. "manager meravigliosi (Marra e Romeo?), non siete capaci di tirare fuori un ragno dal buco? Perchè i romani sono ..... romani?
Ma fatemi il favore
Basito
[COLOR=darkred][SIZE=4]CARNEVALE A CAPOLIVERI LA FESTA CONTINUA SABATO 25 E MARTEDÌ 28 FEBBRAIO. [/SIZE] [/COLOR]
Torna sabato 25 febbraio a Capoliveri il Carnevale in piazza. Dopo la bellissima giornata di giochi, musica e divertimento di sabato scorso, la Pro Loco con la collaborazione del Comune di Capoliveri propone un nuovo pomeriggio dedicato a maschere, coriandoli ed euforia per grandi e piccini.
La Piazza di Capoliveri, a partire dalle 14,30 si riempirà di colori e travestimenti per offrire un pomeriggio divertente a tutti e non mancheranno dolci e sorprese.
Ma non è finita qui perché Martedì 28 febbraio, Martedì Grasso, a partire dalle 15,00 si tornerà e festeggiare e sarà un intero pomeriggio di giochi e divertimento per salutare tutti insieme Re Carnevale.
Da inizio legislatura a dicembre 2015 i parlamentari M5S hanno restituito 14 milioni e 246,018.89 euro con una media di 431,697.54 al mese. Questi soldi vanno in parte (circa un milione e mezzo) al fondo di ammortamento dei titoli di stato e il resto al fondo per il Microcredito.
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Vorrei chiedere agli attenti lettori dei fatti di ROMA, se da qualche parte hanno letto o sentito, che anche altri parlamentari restituiscono parte dei loro lauti stipendi o vitalizi. Se così fosse, siete pregati di pubblicizzare al massimo questo fatto.
Paolino l'arrotino-
GIOVEDI’ 23 FEBBRAIO ORE 18,00 e 21,30
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CAPTAIN FANTASTIC – Li aveva preparati a tutto tranne il mondo reale [/SIZE] [/COLOR]
Info e prenotazioni: 0565.939147 – 393.8353820 – [URL]www.flamingo.it[/URL] – facebook.com/cinemateatroflamingo
Giustamente, invece di parlare dello stadio con annessi appartamenti, centri commeciali, alberghi di Roma accanto al depuratore, parliamo della tassa di sbarco aumentata a euro 3,50 a persona e euro 2,50 per i bambini da 2 a 11 anni, pagano anche le crociere, è cosa buona e giusta o è l'ennesimo balzello per spennare i turisti che tanto vengono lo stesso?
Ma come ci diceva Don Matteo, in vacanza in California, niente nuove tasse, io le riduco, ma a chi?
Cosa pensate della nuova legge toscana sul turismo, con l'obbligo, pare per chi affitta anche senza avere una ditta, di autodenunciarsi in Comune?
I comuni elbani sono già pronti?
Del resto l'Elba fa parte dell'Italia e dell'Europa, a proposito il Pd e Forza Italia hanno votato in Europa per inserire il fiscal compact nei trattati europei, a differenza di quello che dicono Don Matteo e Don Silvio in Italia e quindi arriverà presto, anche per l'Elba, l'iscrizione al registro nazionale dell'agenzia delle entrate per chi affitta camere o appartamenti ai turisti per brevi locazioni, arriverà la cedolare secca su interent per chi affitta su airbnb e siti simili, naturalmente il prossimo capo del governo sarà un professore tecnico appoggiato dalla grande coalizione vincente delle elezioni ( + 40% ) di Don Matteo, Don Silvio, Don Angelino e Don PierLuigi, ce lo chiede l'Europa di aumentare le tasse, tagliare la spesa pubblica e dimezzare il debito pubblico.
Faranno il solito teatrino dandosi la colpa l'un l'altro e pagheranno sempre i soliti fessi degli italiani.
Del resto qui all'Elba va tutto bene, gli armatori fanno gli scrittori e registi in teatro senza concorrenza a Milano, ci sono i Santi Volontari che devono pulire l'Elba con diecimila mani, come c'e' San Fornino
a Portoferraio, tutti servizi pagati profumatamente dagli utenti, ma il sistema Italia ( da Roma all'Elba ) funziona male, troppa gente negli uffici e poca gente sul campo.
All'Elba abbiamo tempo buono, supermercati pieni di roba da mangiare, i turisti vengono lo stesso e se hai la salute buona va tutto bene, domani è un altro giorno e si vedrà quello che succederà in Grecia, in Francia, in Germania, noi ci accoderemo a quello che decideranno gli altri.
[COLOR=green][SIZE=4]UNA MERAVIGLIOSA GIORNATA CON I VOLONTARI DI 10.000 MANI PER L’ELBA [/SIZE] [/COLOR]
Domenica scorsa 19 Febbraio Carlo Gasparri presidente la commissione ambiente della Fondazione Elba ci aveva invitato a trascorrere una giornata di volontariato con “10.000 mani per l’Elba”, ormai affermata e condivisa iniziativa per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio naturalistico dell’isola promossa da Prefettura di Livorno – ufficio staccato dell’Elba - in collaborazione con Esa, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Corpo Forestale dello Stato, Visitelba – Gestione Associata per il Turismo e Comuni dell’Isola d’Elba.
Carlo Gasparri, con i suoi servizi ambientali, ormai è divenuto a pieno titolo punto di riferimento di questo ed altri progetti che puntano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del rispetto dell’ambiente mediante azioni concrete sul territorio , Carlo in questa giornata ha incontrato anche il Primo e indimenticato presidente del Parco Beppe Tanelli , Il vice prefetto Daveti che ha seguito personalmente le operazioni per coordinare le esigenze dell’ultima ora insieme a tanti volontari..
Insomma un servizio questo che ci regala Carlo Gasparri che mette in evidenza il grande lavoro fatto dai partecipanti ed un reiterato appello affinché questo nostro immenso patrimonio ambientale venga rispettato e salvaguardato….ma vediamo il servizio
Clicca sul Link e BUONA VISIONE
[URL]https://youtu.be/juUmj5Y029k[/URL]
Quello che dice Zio Mauro non fa una piega!
E' Quello che ho sempre pensato pure io, e sono convinto che se il fallimentare referendum per il Comune Unico fosse stato per fare tre Comuni oggi il risultato sarebbe stato ben diverso perchè, secondo me, molti Elbani sarebbero stati favorevoli.
Tre comuni all'Elba sono perfetti e soprattutto garantirebbero anche un minimo di forza ed indipendenza dalla regione "Matrigna" che si era impuntata tanto per il Comune unico che, secondo me, per gli Elbani non avrebbe avuto alcun senso né vantaggio, tranne che la presunzione imposta dalla politica regionale di poter "asfissiare" un territorio come il nostro sotto un unico mantello con eventuali candidati sindaci dai nomi altisonanti che per forza di cose ci sarebbero stati imposti dai partiti per estrometterci da ogni decisione, farci divenire ospiti in casa nostra.
[COLOR=darkred][SIZE=4]BASTA CON IL DEGRADO E LA SPOLIAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DEL RIESE [/SIZE] [/COLOR]
È un’antica battaglia quella che si combatte tra il nuovo che avanza e il vecchio che tenta di resistere. Personalmente faccio il tifo per il nuovo, salvo quando aggredisce ciò che testimonia in modo esemplare di una storia e di una cultura. Il nuovo, vestito di questi panni, si chiama barbarie, qualunque sia la ragione che lo anima. Si tratta di un’ovvietà, che l’accresciuta attenzione negli ultimi decenni al patrimonio storico-artistico e naturalistico, rende ormai familiare ad ampi strati del corpo sociale. Ciò è vero anche per l’Elba, come ci dicono i numerosi interventi che possiamo elencare a favore, ad esempio, di importanti emergenze architettoniche, realizzati un po’ dovunque nei suoi confini. Basterà fare cenno, qui, al restauro della chiesa romanica di S. Stefano alle Trane, della rocca del Volterraio, delle fortezze del Falcone, di Marciana, di S. Piero e di S. Ilario in Campo, del Forte Inglese, del teatro dei Vigilanti, del complesso della Linguella. Sorprende e amareggia, pertanto, che sopravvivano delle realtà dove tali interventi risultano essere solo sporadici, estranei a un piano generale che li coordini e comunque assolutamente insufficienti a pareggiare il conto con quanto viene lasciato a una sorte che può essere quella del più completo abbandono o della trasformazione arbitraria o della rovina.
È sotto gli occhi di tutti come la torre bastionata del Giove o Giogo, un illustre esempio di architettura militare del Quattrocento, che credo di poter ipotizzare ragionevolmente di mano di Andrea Guardi, sia ormai sul punto di diventare un irrecuperabile cumulo di macerie. Eppure basterebbe un impegno organizzativo ed economico modesto per metterla almeno in sicurezza attraverso un sistema di ponteggi e per bonificarne le strutture ancora leggibili dalle piante infestanti. Il suo possibile recupero restituirebbe alla collettività un punto panoramico di eccezionale valore, la memoria di uno degli episodi più drammatici legati alle incursioni turco-barbaresche sull’isola nel Cinquecento, un monumento unico nel suo genere nella nostra provincia.
Lo stesso desolante abbandono riguarda i resti della chiesa di S. Quirico, l’antica plebana dello scomparso borgo di Gràssera. Essi sussistono nell’intero sviluppo dei muri perimetrali e in una porzione di abside, che fanno registrare la tecnica costruttiva “a sacco” e il paramento a filaretti degli edifici di stile romanico. La loro vista, tuttavia, è totalmente impedita da un impenetrabile e tenace manto vegetale, che anno dopo anno disintegra le malte, compiendo un’opera di disarticolazione seconda solo a quella esercitata dagli agenti atmosferici. Una semplice copertura e una pulizia periodica permetterebbero di inserire anche questo manufatto nel circuito degli itinerari finalizzati alla scoperta dell’edilizia religiosa medievale della nostra isola.
Un’analoga situazione di trascuratezza interessa uno degli ultimi testimoni dell’architettura rurale di pregio settecentesca presenti all’Elba, vale a dire il “casino” di campagna dove il 5 maggio 1814 l’ex governatore generale dello Stato di Piombino Lazzaro Taddei Castelli ricevette Napoleone. Le strutture dell’edificio, ubicato tra Rio e Rio Marina, che comprende anche un’elegante cappella con un bel portico, sono sul punto di collassare. Sarebbe doveroso, da parte dei poteri pubblici, esplorare la possibilità di giungere ad una convenzione con gli attuali proprietari per l’esecuzione degli interventi più urgenti; convenzione che una recente legge regionale sembra rendere praticabile.
Poco lontano, a Cavo, il mausoleo della famiglia Tonietti, una delle opere realizzate all’Elba dall’architetto Adolfo Coppedé, letteralmente smontato pezzo per pezzo in pratica da un secolo a questa parte, ma con maggior accanimento negli ultimi cinquant’anni, attende la libecciata che lo atterrerà. Corre, tra la proprietà e il Comune di Rio Marina, una storia infinita di cui non si vede la conclusione, per cui bisognerà, prima o poi, se s’intende salvare il salvabile, fare punto e ripartire da zero con proposte che privilegino la pubblica utilità.
Suscita tristezza l’area mineraria, che la vegetazione sta progressivamente occultando, cosicché i caratteristici colori delle antiche lavorazioni affiorano ormai solo a tratti, mentre deperiscono a vista d’occhio i fabbricati che una volta erano laverie, depositi, impianti di discenderie, insieme alle strutture in metallo e al poco d’altro che è scampato a un’opera di eliminazione sistematica di quanto poteva attrarre lo studioso di archeologia industriale e il semplice visitatore. Né si può tacere il destino di mortificazione che condanna uno degli archivi storici industriali più importanti d’Italia, comprendente la documentazione prodotta dalle società concessionarie delle miniere Ilva, Ferromin e Italsider, cui anni or sono, inserito in un’équipe nazionale diretta da Valerio Castronovo dell’Università di Roma, dedicai una ricognizione topografica durata diciotto mesi. Ci dobbiamo chiedere cosa non ha funzionato fin qui, quando le ex miniere da decenni sono parte di uno di quei parchi specifici che in Europa e nel mondo alimentano dinamiche economiche capaci di dare da vivere a intere comunità. Sembra marcare il passo, peraltro, la spinta positiva che alle cose aveva impresso la presidenza illuminata e lungimirante di Luigi Pieri, interrotta per ragioni imperscrutabili.
Non muta il quadro, se ci rivolgiamo all’archeologica classica. Essa, nel riese, conta molti siti interessanti, ma due sono quelli che rivestono un rilievo particolare.
Il primo si identifica con la villa romana di Capo Castello di Cavo. Interpretata come una città, Faleria, da un noto propalatore di fantasie seicentesco, conosce almeno dal Settecento un’opera di devastazione che l’ha portata, oggi, a consistere in pochi brani su cui è arduo condurre uno studio. Questo, infatti, si scontra con gli ostacoli che oppongono decine di costruzioni moderne, non di rado edificate sull’opus reticulatum o sull’opus latericium e comunque in modo tale da spezzare una trama di ambienti una volta ricchi di marmi, di mosaici e di decori di alto valore artistico. Un comitato per la salvaguardia del manufatto, proposto due anni fa, non ha mai conosciuto il suo decollo. La bozza di uno statuto che potrebbe renderlo operativo giace da più di sei mesi presso il Comune di Rio Marina. Non ha avuto seguito un progetto inteso ad illustrare per immagini la teoria delle ville romane esistenti nell’arcipelago e sulla vicina costa toscana, finalizzata anche ad una raccolta di fondi da devolvere a favore della ricerca nella domus cavese.
Il secondo sito si colloca sull’ansa costiera a ridosso di Capo Pero. Esso comprende i resti di una fornace per la riduzione di minerali ferrosi e una grande quantità scorie mescolate a ceramica databile tra il IV/III sec. a. C. e il I sec. d. C., offerta in una lettura stratigrafica da uno sbancamento. Fino alla metà degli anni Settanta ne faceva parte anche, sommerso a tre metri dal litorale, il relitto di un’oneraria romana d’età repubblicana con un carico di anfore. Le vicende, tutt’altro che esaltanti, di un tale prezioso panorama, già osservato, meno il relitto, da Vincenzo Mellini intorno al 1870, meriterebbero assai più dello spazio che mi sono ripromesso di occupare in questa sede. Mi limito a dire che uno scavo esteso anche all’entroterra fornirebbe con ogni probabilità più di una risposta agli interrogativi che ancora gravano sull’antica siderurgia e non solo a livello elbano. Tuttavia, ciò potrà avvenire difficilmente, stante il fatto che il sito, già demaniale, è oggi proprietà di privati, i quali dispongono anche degli immobili che vi insistono, tra cui la villa ottocentesca destinata ai direttori delle miniere pro tempore, vecchio fortilizio dei cannonieri guardacoste granducali, uscita ora definitivamente dall’alveo della propria storia.
La zona di Capo Pero con il Dormentorio ai primi del '900
È di queste ore, infine, la notizia di un edificio immediatamente a monte di Capo Pero, noto come Il Dormentorio, completamente demolito per fare spazio, pare, a una grande villa. Costruito nella seconda metà dell’Ottocento, il Dormentorio ospitò in una fase della sua esistenza i domiciliati coatti giunti all’Elba e in altre isole dell’arcipelago in base alla legge sul brigantaggio meridionale e gli ergastolani di Porto Longone che affiancarono i minatori locali nelle escavazioni, quando, con la nascita del Regno d’Italia, lo sfruttamento dei giacimenti conobbe una decisa impennata. Il fabbricato, di notevole rilievo architettonico, dopo la totale trasformazione del vicino Bagno, era rimasta la sola struttura carceraria riconoscibile all’interno della miniera. Il suo valore testimoniale appariva, perciò, oggettivamente altissimo e chi aveva il dovere di riconoscerlo e non lo ha fatto, nella migliore delle ipotesi non ha saputo vedere.
Mi domando, e la risposta mi sembra evidente, se la sdemanializzazione che ha interessato vasti tratti del territorio comunale di Rio Marina sia stata accompagnata da una mappatura di quanto potesse risultare significativo sotto il profilo storico, archeologico e architettonico presente al loro interno.
Non rimane che sperare in un futuro in cui si alleino, in chi amministra e gestisce, a qualsiasi titolo,
la cosa pubblica, la correttezza dei comportamenti, la consapevolezza di essere al servizio della comunità, la sensibilità verso quanto è memoria ed espressione artistica, la volontà di preservare alle generazioni che verranno quanto la nostra ha ricevuto non in eredità, ma solo in prestito.
Prof. Gianfranco Vanagolli
Presidente Onorario di Italia Nostra Arcipelago Toscano
[COLOR=orangered][SIZE=5]DI MAIO ALL’ELBA: ED ORA ? [/SIZE] [/COLOR]
Grazie agli attivisti locali del M5S ed in particolare al Consigliere Regionale Cantore Enrico, il vice-presidente della camera dei deputati on. Di Maio ha messo piede sull’Elba, venendo a contatto con le problematiche dell’insularità e di uno dei territori periferici e più disagiati di Toscana.
Chi non era in piazza e non si è connesso in streaming (circa 15.000 !) ha perduto un’occasione.
Un ragazzo dell’età dei nostri figli con i capelli troppo corti, che è riuscito a farmi emozionare per l’onestà e la limpidezza del suo pensiero, che mi ha riportato ai comizi di Occhetto agli inizi degli anni 70. Non è nato ricco ed ha già rinunciato a circa 250.000 euro del suo compenso di parlamentare. E’ insignito di un’alta carica istituzionale, ma non ha mai preso un aereo di stato, viaggiando con mezzi pubblici e senza una scorta. Luigi Di Maio è un predestinato.
Ha cenato con gli attivisti sull’isola….pagandosi la cena “alla romana”, come vuole una buona usanza della capitale ( e di tutti i parlamentari del M5S !).
Di Maio è un leader del Movimento, già in campo per le prossime battaglie elettorali come alfiere dei diritti costituzionali dei cittadini. E’ determinato e consapevole che si andrà allo scontro politico senza esclusione di colpi.
Difatti l’Italia post-berlusconiana offre una ribalta confusa e frammentata caratterizzata da un carosello di correnti di partito, da lobbisti onnipresenti e sfacciati, da una classe dirigente fatta di uomini antichi e senza idee.
Di Maio con la forza e l’arroganza dei suoi trent’anni appartiene alla nuova generazione emergente, quella dei gladiatori della politica, votati per l’arena ed assai poco disponibili per la mediazione. Un segno dei tempi che verranno.
Agli amici, ai conoscenti ed agli isolani che si chiedono “Ed ora ?” vorrei rispondere con una riflessione contenuta fra le righe delle parole proprio di Di Maio :
il domani appartiene a coloro che oggi si preparano e si impegnano ad affrontarlo
(…così disse anche Malcom X qualche tempo fa…).
claudio coscarella
x luigi , capisco che la mia querelle possa aver annoiato tutti , ma forse potrebbe far capire a tutti che non è oro quello che riluce e che ci si confronta su un blog elbano è anche perchè ci sentiamo parte dell'isola e come condividiamo i problemi dello scoglio mi pareva utile condividere gli altri buona giornata
[URL]http://video.repubblica.it/socialnews/londra-la-nuova-vita-dei-rifugi-sotterranei-campi-di-rucola-cinema-e-ristoranti/268495/268916?ref=HRESS-2[/URL]
A Portoferraio ci sono diversi ambienti sotterranei...
ELBA una o trina ?....
Diamo un' occhiata alla storia per vedere cosa dovremmo fare con l'uso del cervello:
Prima della discesa in Italia delle truppe francesi nel 1799,il territorio dell'isola d'Elba era suddiviso politicamente e giuridicamente in tre parti:
1) La CITTA' DI PORTOFERRAIO,che faceva parte del Granducato di Toscana, sotto il dominio degli Asburgo - Lorena, con tre miglia di territorio intorno alla città.
2) La PIAZZAFORTE DI LONGONE, essa faceva
parte dello Stato dei Presidi ( Talamone, Orbetello e Monte Argentario ), il quale era incluso a sua volta del Regno delle Due Sicilie, con il diritto di presidiare le torri dell'isola d'Elba.
3) lo STATO DI PIOMBINO che comprendeva i Comuni di Rio e Capoliveri, S.Piero,S.Ilario, Poggio e Marciana nella parte occidentale.
Questa tripartizione, che è durata fino al 1802, aveva provocato delle conseguenze notevoli sullo sviluppo sociale, economico e politico delle popolazioni isolane,
poichè aveva ostacolato la diffusione delle idee innovatrici che invece erano state attuate nella parte continentale
del Granducato di Toscana.
La situazione attuale è ancora più frammentata con 8 comuni.
Non sarebbe affatto peregrina, molto più consona alle realtà, alla morfologia dell'Elba, e alla natura delle popolazioni (anche assonanza di idioma), una tripartizione di questo tipo:
1) Portoferraio;
2) Campo Nell'Elba, Marciana e Marciana Marina;
3) Rio Marina, Rio Nell'Elba, Capoliveri, Porto Azzurro.
Con questa situazione gli abitanti sarebbero più o meno della stesso numero (oltre i 10000).
La divisone territoriale è verticale e perfetta: Centro, Est, Ovest.
Un referendum fra le popolazioni potrebbe stabilire il nome del Comune e le sedi Municipali distaccate per i servizi essenziali.
Ragioniarci sopra per il bene dell'Elba
🙂
Hai perfettamente ragione, sarebbe ora che noi elbani però cominciassimo a ragionare con la testa intera e non con un ottavo di testa. Mi auguro che vada in porto la fusione tra i comuni di Rio nell'Elba e Rio Marina e che questo funzioni da catalizzatore per il processo di unificazione di tutti i comuni dell'Elba così che si possa ragionare il termini di Sistema Elba.
Remigio