Gio. Dic 25th, 2025

Home [old]

Camminando Camminando

Lascia un messaggio

 

 

 

 

Attenzione: questo modulo può essere usato solo se JavaScript è abilitato nel tuo browser.

 


 

I campi con * sono obbligatori.
Il tuo messaggio sarà online dopo l'approvazione della Redazione di Camminando.
Ci riserviamo il diritto di cancellare o non pubblicare il tuo messaggio.

COMUNANZA ETNICA TRA ELBA E CORSICA


da
COMUNANZA ETNICA TRA ELBA E CORSICA


pubblicato il 24 Giugno 2009

alle
5:44

L’invito a mantenere entro l’alveo della politica le rivendicazioni di “Nazione Elbana”, ci pare giusto, anche se non del tutto motivato. Meno centrato e troppo frettoloso ci sembra, invece, il tentativo di liquidare, come improponibili, le analogie tra l’isola d’Elba e la vicina Corsica. E non riproporrò le note enunciazioni di carattere generale che descrivono tutti gli isolani come spiriti liberi, tenaci e fortemente attaccati alla propria terra. Parlo di studi di eminenti storici, antropologi e glottologi che ravvisano tra Elba e Corsica, una chiarissima “Comunanza Etnica”, così come recita il titolo di una pubblicazione del professor Romualdo Cardarelli, risalente al 1934.

La ricerca di questo eminente studioso, non si limita a ripercorrere le vicende storiche delle due isole e i numerosi flussi migratori che le hanno interessate, né si ferma ad analizzare e comparare le analogie lessicali e toponomastiche tra i due popoli e tra loro ed altre “isole linguistiche” del Tirreno, come la Versilia-Lunigiana e la Sardegna settentrionale. Il Cardarelli fa di più: esamina e compara le caratteristiche morfologiche delle rispettive popolazioni maschili, riportate nelle tabelle statistiche dei distretti militari. E sulla base di questo studio avanza l’ipotesi di una comune origine etnica degli abitanti di un’area comprendente la Corsica, la Sardegna settentrionale, l’Elba, la Versilia e la Lunigiana. Una vasta zona che, a grandi linee, corrisponde all’antica colonizzazione dei Liguri Ilvates, i nostri progenitori che giunsero all’Elba nel dodicesimo secolo avanti Cristo e iniziarono, per primi, lo sfruttamento le nostre risorse minerarie .

Non sbaglia, quindi, Giulio Paoli quando, impugna idealmente la bandiera del suo più illustre omonimo, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica sulle colpevoli trascuratezze di Regione e Provincia verso i problemi della nostra Isola. Perché non di errori o sviste estemporanee si tratta, ma “prove di decrescita”: quella filosofia comunistico-ambientalista, maturata nell’ambito del centro-sinistra regionale e così ben descritta dall’assessore Conti alla festa dell’Unita elbana del 2004.
In quell’occasione, infatti, il potente Il dirigente regionale del PD si rivolse agli Elbani dicendo: “L’Elba è un frutto maturo e può solo cadere”, “ Voi Elbani state diventando un tantino ingordi…ve l’ha detto anche il Padreterno mandandovi l’alluvione” e “questo significa che all’Elba non ci può essere altro sviluppo” e allora “se non serve lo sviluppo a cosa vi servono i quattrini?” Quindi “noi gestiremo tutto il denaro e voi non avrete più una lira”. Parole riportate alle pagg. 166-167 del libro “Affari e politica e che non risultano smentite.
Nanni Gioiello

Attendi…