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Io ero Comunista….


da
Io ero Comunista….


pubblicato il 30 Maggio 2009

alle
8:42

Qualcuno era comunista……
Mi ricordo,
Si, mi ricordo che anch'io, una volta armato di idee, propositi e volontà partecipavo a quel grande atto di democrazia attiva recandomi a votare, ad esprimere una convinzione, talvolta una battaglia, con un semplice segno di matita su una scheda.
Mi ricordo che ai tempi delle scuole superiori, ogni manifestazione in difesa di diritti calpestati, mi vedeva in prima fila con striscioni e bandiere a difendere quando il diritto allo studio, al lavoro o quando era solo espressione di solidarietà.
Mi ricordo che le mie idee, mi facevano illudere che l'unica via, l'unica lotta, l'unica possibilità di libertà uguaglianza e democrazia passasse sotto il colore di una bandiera rossa.
Si, ero comunista, come mio povero nonno che avrebbe voluto il funerale con le bandiere rosse al vento (mia nonna lo ha invece portato in chiesa e spero che non si stia rigirando ancora nella tomba) , si, io figlio di operai, simpatizzavo per la lotta di classe, contro lo sfruttamento dei padroni, contro il mantenimento dei privilegi dei soliti ricchi e potenti a discapito dei più deboli. Idee, ideali spesso utopistici, dettati dalla giovine età e da una straripante voglia di libertà. Principi come rispetto, solidarietà, voglia di fare, di sentirsi attivo di voler cambiare le cose. La chiamavamo la "forza delle idee" e armati di quella pensavamo di poter cambiare il mondo.
Poi, sono cresciuto, la famiglia, il lavoro, la dura legge della vita altro che idee…. ho smesso di partecipare, è crollato il muro di Berlino, tante cose sono successe, l'impotenza di vedere sempre le solite facce,i soliti problemi irrisolti, le solite promesse, i disinganni, infine lo schifo di mani pulite e le "scese in campo" hanno fatto il resto.
No, non ho più votato, 20 anni e più di "libero esercizio del non voto".
Si mi ricordo, mi ricordo ancora l'ultima volta, era per le provinciali, in lista c'era il Lupi padre di quel Benedetto ora candidato a Sindaco a Portoferraio, Democrazia Proletaria, mi pare.
Dico questo perchè il nome in cima alla lista "unaltracittà" ha suscitato in me una strana sensazione, ed un ripensamento: allora tutto non è perduto, allora se figlio di "cotanto padre"…… Una speranza c'è ancora, e allora quasi quasi, …..
Bene mi riarmo di buona volontà, leggo la lista, no, non conosco tutti ormai mi sono troppo "anarchicamente" allontanato dalla vita politica quotidiana… Una lista Comunista, non mi sembra vero……..
Poi, un giorno, distrattamente sulle righe di questo blog leggo:
Affari e politica:
Tratto dalla comunicazione inviata dal Capitano Distefano al Dottor Pennisi
“Nel pomeriggio del 4 Dicembre 2003 si presentavano al cospetto dello scrivente capitano Distefano, i sigg Sergio Rossi, giornalista, e Daniele Palmieri, libero professionista e consigliere di minoranza del comune di Portoferraio ……. eccetera eccetera …..

No, non è più. Non voterò.
– Fine dei buoni propositi –

[SIZE=1][COLOR=darkred]Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà. .. la mamma no. Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una
promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva,
il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche. . . lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista. Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona. Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l'operaio. Qualcuno era comunista perché voleva l'aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe…
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.
Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c'era il grande partito comunista.
Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista. Qualcuno era comunista perché non c'era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d'Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda. Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant'anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.
Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l'Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera…
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos'altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo.
Perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come… più di sé stesso.
Era come… due persone in una.
Da una parte la personale fatica quotidiana e dall'altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No. Niente rimpianti.
Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare…come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due.
Da una parte l'uomo inserito che attraversa ossequiosamente
lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall'altra il gabbiano senza più neanche l'intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.
[/COLOR] [/SIZE] [URL=http://www.youtube.com/watch?v=emoFu3iejiQ]Giorgio Gaber[/URL]

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