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Forse sono muto…questa è l·inevitabile conclusione di chi provando a comunicare si rende conto di non essere compreso…dapprima si pensa che gli altri non sentano, che abbiano problemi di udito, poi si giunge inevitabilmente alla conclusione di cui sopra…
Se la mia osservazione sulle RRSSAA, e tengo a precisare nuovamente che era un·osservazione generica e non mirata ad una realtà specifica che non conosco, è stata fraintesa fino al punto di apparire come una critica verso le persone in età avanzata, vuol dire che il problema è cumulativo, vuol dire che al mio mutismo si aggiunge l·altrui sordità…
Io volevo evidenziare come l·istituzionalizzazione di certi ambienti vede prevalere gli interessi degli operatori su quelli delgi ospiti, o meglio come nelle RRSSAA spesso si standardizzano i bisogni degli anziani decidendo per loro cosa è meglio fare e farli fare…se a portoferraio nei corridoi si respira odor di lavanda meglio per chi ci abita, ma è quando sento parlare di animazione che tremo…è una parola che mi richiama scene di letture forzate di giornale in gruppo, di visite poco spontanee di gruppi di ragazzini che recitano o cantano o raccontano storielle, di iniziative colorate e poco vicine agli interessi reali di chi è dentro, di chi avrebbe solo voglia di essere ascoltato, di condividere storie o ricordi…
non so chi mi ha risposto evidentemente fraintendendendo la mia precedente letterina, spero non sia proprio uno di quegli esseri mitologici così vicini alle parche che si chiamano assistenti sociali…voglio solo dire che ho lavorato tanto accanto ad anziani non autosufficienti e le cose che ho scritto nel precedente messaggio sono cose contro le quali ho combattuto, proprio nel rispetto di coloro che abitavano le residenze in oggetto…se poi chiamare le cose con il proprio nome suscita tanta reattività, bene…abbiamo bisogno, in questo paese, di più verve, maggior partecipazione…di fare tutti, ognuno di noi, una piccola rivoluzione interiore…
…sono stato muto anche questa volta? spero di no