Venerdi' sono andato ad ascoltare l' incontro di Confindustria a Livorno sul nucleare,incuriosito soprattutto dal Tirreno che anticipava l' indicazione di siti possibili. Tra chi prepara l'opposizione al nucleare l' opinione e' che fino a dopo le elezioni europee ed amministrative non sara' detta mezza parola su probabili siti nucleari, le eventuali anticipazioni sarebbero state dunque una notizia di interesse nazionale e non solo locale. Ma la notizia non c'era, il professor Mazzini ha parlato dello studio del 1979 al quale ha partecipato anche lui, ma non era questa la parte principale della sua relazione che ha illustrato soprattutto la tecnologia nucleare e i criteri con i quali sono scelti i siti.
Il presidente di Confindustria di Livorno dalle cronache del Tirreno sembra un paladino del nucleare nella sua provincia. Io ho sentito di persona solo l'introduzione all' incontro ed il taglio era diverso del tipo "vogliamo capire, ascoltare gli esperti,favorevoli e contrari, e farci un' idea ".
Cosi l' assessore Bramerini e' stata brava a spiegare la sua opposizione al nucleare in ogni parte di Italia e soprattutto in Toscana dove ci sono 150 comitati di cittadini in difesa del loro territorio ma non ha bloccato nessun progetto perche' nessun progetto e' stato presentato.
Allora tutto come non detto?
No, effettivamente se dovessero pensare ad una centrale in Toscana penserebbero come prima scelta a Pianosa, QUINDI UN NO PREVENTIVO E' OPPORTUNO DIRLO. Come dice giustamente Legambiente, si pronuncino i sindaci e candidati elbani ,come si sono pronunciati in Sardegna e nell' Alto Lazio ai primi accenni vaghi di possibili localizzazioni.
Ma chi potrebbe volere la centrale nucleare a Pianosa e' il potere politico,(quello del g8 all'Aquila….) non il buon professore Mazzini.
DIRE NO SUBITO AL NUCLEARE A PIANOSA MA IL PERICOLO NON VIENE DAL PROF.MAZZINI.