Caro amico Benedetto Lupi approvo e sottoscrivo il tuo impegno a difesa dei beni, venduti o svenduti a privati, anche se la serie del vendesi non si ferma certo ai due casi da noi citati. infatti รจ di poche ore fa la notizia che la Provincia spenderร [COLOR=darkred]1milione euro [/COLOR] per il restauro della Gattaia a Portoferraio, un altro bene che aldilร delle volontร dei cittadini ci รจ stato scippato e passato alla Provincia che di fatto ne diverrร proprietaria ( checchรฉ ne dicano i nostri amministratori ) sarร opportuno anche in questo caso ricordare la storia antica e recente di quella parte di fortezze mediceee.
Originariamente si chiamava โTenaglia delle Fascineโ, e si colloca proprio alle porte della Darsena medicea, sotto il โBastione del Cornacchinoโ, lungo via Vittorio Emanuele II, con unโarea di sedime complessiva di circa 750 mq. Naturalmente lโattuale denominazione di Gattaia deriva dallo stato di incuria e degrado che progressivamente, per l'inerzia delle amministrazioni, hanno trasformato lโarea in luogo preferito di rifugio e ristoro per gli amici felini.
Nel 1744 viene prevista la realizzazione di un piazzale alla testata della Tenaglia delle Fascine, verso la darsena, โper il comodo di stendere gli attrezzi della Tonnara โ. Nel 1750 si procede alla costruzione di una nuova cucina a ridosso del Cornacchino, mentre nel giugno del 1769 il granduca di Toscana Pietro Leopoldo decide di realizzare addirittura un nuovo manufatto da ammorsare alle mura medicee. Facciamo adesso un salto al dopoguerra quando una parte del costruito รจ stata oggetto di interventi discutibili in cemento armato ed adibita a deposito idrocarburi (per la trasformazione in energia elettrica), passando sotto la proprietร dell'Enel, mentre la rimanente parte รจ diventata zona off-limits demaniale, sino al recente acquisto comunale. Vorrei infine ricordare che Napoleone in persona (1814) fece costruire in loco una stalla per i cavalli ed il rimessaggio delle carrozze (verosimilmente posta dove attualmente sorgono i quattro portoni lignei ). Da non dimenticare Lโarchitetto Nervi che in epoca fascista 1921 vi costrui "la cittadella" , deposito di combustibile che aveva lo scopo di rifornire la flotta della Regia Marina.
Una cittadella con una struttura sotterranea concepita come autosufficiente ed atta a garantire per lungo tempo ed in piena autonomia la sopravvivenza degli occupanti; oltre ai depositi di carburante, uno da tremila tonnellate, uno da mille tonnellate e due da trecento, vi sono realizzati dei dormitori, una cucina con sala mensa, un deposito d'acqua a doppia struttura di contenimento di oltre centomila litri, oltre a tutti gli altri servizi tipici di una vera e propria cittร fortezza ….( che fine farร ?)
Lโex sindaco Fratini e lโesponente della minoranza Giardini qiualche tempo fa espressero , in tempi e modi distinti, la loro opinione favorevole alla possibilitร di abbattere almeno le strutture non vincolate, un giovane architetto ferraiese, presentรฒ un progetto con giardini e scala mobile verso l'internio delle fortificazioni … Niente!
Non mi dilungo oltre ma tengo solo sottolineare come ancora una volta si sia platealmente disatteso a quella tanto ventilata partecipazione e nonostante i mille pareri contrari, le eminenti esternazioni, le proposte e le minacce di incatenamenti ed altre ventilate manifestazioni, a breve ci vedremo (ripeto senza il nostro assenso ) depredati di un'altra porzione delle mura di Cosimo .
[COLOR=darkblue]Giobbe [/COLOR] ๐