qualche settimana fa due consiglieri di opposizione dichiararono che il responsabile locale di un partito di centro destra, in pieno fermento di campagna elettorale era rappresentate di Lista per il partito nelle precedenti elezioni, e questo avvalorava la tesi della vicinanza di detto personaggio al potente ex vicesindaco e pregresso pluriassessore. Il tutto comprovato da un documento rilasciato dal Comune.
Niente di male, voi direte, uno può cambiare idea, l'ho ha fatto anche Bondi! Ok.
Ma a sorpresa l'interessato nega tale affermazione e accusa i consiglieri di aver prodotto un falso. E qui arriva il problema.
Delle due, una
1) o l'interessato ha ragione e i due consiglieri di opposizione devono vergognarsi, dimettersi e soprattutto essere indagati per aver prodotto un falso di un documento pubblico.
2) o l'interessato ha torto e si deve dimettere in quanto dice cose non vere e non è garanzia di trasparenza. Dovrebbe inoltre chiedere scusa ai consiglieri campesi il consigliere regionale che ha difeso il suddetto e che ha definito l'attacco al suo delfino, falso e vergognoso. E forse potrebbero esserci gli estremi per una denuncia di diffamazione nei confronti dei consiglieri di opposizione (che dovrebbere essere pubblici ufficiali nell'eserczio della loro funzione), come fatto rilevare da un bell'intervento dello Zio Mauro nei giorni scorsi.
La terza opzione, quella più probabile è fare decadere la cosa, perché tanto all'Elba regna la menzogna e l'assoluta anarchia. Ed evidentemente noi elbani abbiamo la memoria corta…
Vedremo