Con gentile preghiera di pubblicazione
Egregio Direttore, ho diretto ed editato per anni โ[COLOR=darkred]Tendence [/COLOR] โ, un magazine diffuso nelle edicole e conosco la mole di lavoro che quotidianamente un Direttore si sobbarca, dunque mi spiace per lโaccaduto. Se avessi anche colpe da farmi perdonare, non esiterei a chiederLe scusa, ma non in questo caso: Le ho inviato โil pezzoโ e poi una versione riveduta con una nota per sollecitare un Suo โcennoโ che, diversamente da volte precedenti, non รจ pervenuto. Tra gente del mestiere certi silenzi valgono piรน di mille discorsi e dopo ben tre giorni โ il โtimingโ (tempistica) in queste faccende รจ tutto – ho pubblicato altrove. Anche perchรจ consapevole che, trattandosi di un pezzo satirico, Lei era esonerato da โdiritti di replicaโ e poteva legittimamente sottrarre dallโimbarazzo il Suo โcandidoโ non pubblicandomi. Ciรฒ che invece faccio assai volentieri, dopo la sua spiegazione di natura tecnica, รจ ritirare le mie considerazioni sullโ โammainabandieraโ della Sua indipendenza. Pur consapevole che ciรฒ non mi salverร dalla preannunciata censura-purga nei miei confronti, che i compagni del KGB โnostraleโ da tempo invocano. Quanto alla โpietosa lamieraโ da Lei stesa sulle mie โcronacheโ a mรฒ di lapide, segua i loro consigli ed attenda il culmine della campagna elettorale per scoperchiarla. Farร la gioia loro, dei lettori e mia. Eโ anche un consiglio da editore: in fin dei conti siamo colleghi.
[COLOR=darkblue]Cordialmente Suo,
Stefano Martinenghi [/COLOR]