Stimatissimo Sig. Mantovani, ho letto con attenzione il Suo intervento in merito alle mancate opportunitร derivanti dalla gestione delle isole di Pianosa e Montecristo.
Parlare di inadeguatezza del Parco come strumento di tutela ambientale mi pare francamente assurdo se ci riferiamo nello specifico all'Ente di Via Guerrazzi.
Una critica piรน onesta potrebbe essere rivolta alle leggi in base alle quali il Parco agisce o al budget di cui questo dispone.
Trovo anch'io assolutamente privo di senso stabilire limiti di carico antropico basati su parametri di tipo strettamente emotivo legati all'orientamento politico di chi gestisce l'Ente di volta in volta e sono convinto che qualsiasi scelta restrittiva del diritto alla mobilitร dei cittadini oltre che repressiva delle attivitร economiche dovrebbe derivare da seri ed approfonditi studi scientifici ma torniamo al punto precedente, di quali fondi dispone il Parco per dare luogo a quel minimo di ricerca scientifica necessaria ad una gestione corretta dei vincoli da imporre sulle zone di propria competenza???
Se questo di tipo di approccio non sarร mai possibile vedremo un continuo spostarsi dell'asticella in alto o in basso a seconda della coscienza piรน o meno ambientalistica versus economica dei vertici del Parco.
Come si fa a stabilire seriamente se siano corrette le visite giornaliere delle 250 persone di Tozzi o le 350+residenti di Barbetti quando magari da uno studio appropriato potrebbero risultare 1000 oppure 50 e comunque in ognuno di questi casi avrebbero sbagliato tutti e due.
Il caso di Pianosa รจ poi emblematico per ridicolizzare qualsiasi accusa possa muoversi al Parco circa funzioni sociali e valorizzazione turistica.
Premesso che non credo che punto le leggi vigenti inseriscano tra i compiti del Parco occuparsi di questi aspetti sono convinto che il primo e principale responsabile della disattenzione nei confronti di questi aspetti sia il Comune di Campo nell' Elba, espressione democratica della realtร locale nel cui ambito territoriale รจ compresa Pianosa.
Certo sarebbe auspicabile una dirigenza del Parco di tale profilo da indurre anche le amministrazioni locali ad adempiere alle proprie funzioni ma se invece di una dirigenza "super" il Parco ne ha una soltanto "normale" non mi pare il caso di inveirgli contro.
Con rispetto.
Dario Pozzi