Il Parco Nazionale nell’ Arcipelago Toscano è inadeguato , sia come strumento di tutela ambientale, sia come funzione sociale , sia come valorizzazione turistica.
L’esempio di Pianosa che dopo 10 anni di gestione Parco probabilmente torna carcere è solo uno dei tanti, ed è comprensibile che , rispetto al degrado ed all’ abbandono di oggi , il carcere possa sembrare addirittura migliorativo.
Fino a quando i nostri gioielli saranno trattati come latrine, non ci dobbiamo stupire se a qualcuno viene l’idea di farci i “bisogni” !
I cosiddetti “Ambientalisti” sono sempre pronti a vietare tutto sostenendo che la Natura deve fare il suo corso, ma si sono scordati che anche l’Uomo fa parte della Natura e ha il preciso dovere di rimboccarsi le maniche e gestirla in modo armonico , attivo e rispettoso.
Pianosa e Montecristo vanno aperte, anzi spalancate, al turismo.
Questo non vuol dire fare speculazioni edilizie o andarci a pesca , ma io credo che chiunque voglia ormeggiare in rada a Pianosa o fare il bagno a Cala Maestra deve poterlo fare liberamente.
Le visite a Pianosa oggi sono ridicole , sia per il numero , che per le modalità.
Non possiamo obbligare tutti i turisti a navigare per 12 miglia su una piccola imbarcazione stipata di gente , solo per godere di pochi metri di spiaggia vicino al porto; Pianosa è molto di più !
Se vogliamo salvare queste isole meravigliose dal degrado degli ultimi anni dobbiamo sottrarle al monopolio del Parco e farle conoscere e amare dalla gente ,aprendole al turismo e trasformandole da subito in una potentissima attrazione .
Con calma si faranno poi tutte le necessarie valutazioni per la ristrutturazione e destinazione degli immobili già esistenti , sempre mantenendo un estrema tutela dell’equilibrio ambientale.
E’ chiaro che sarà sempre necessario limitare al massimo la permanenza di turisti durante la notte , in modo che ci sia un notevole ritorno per le strutture dell’ Elba.
Andrebbero incentivate le visite e il diving guidato , l’informazione scientifica ,lo snorkelling e il libero diporto, andrebbe assicurata una stretta sorveglianza ambientale , ma quello che è certo è che non possiamo trasformare dei Paradisi in “Parchi per Zecche”.
[COLOR=blue]Marco Mantovani. [/COLOR]