Ho letto oggi lโintervento su โIl Tirrenoโ del Sindaco di Portoferraio, in relazione alla crisi dellโospedale di Portoferraio, che soffre di cronica carenza del personale, aggravatasi particolarmente negli ultimi anni. Nocentini auspica unโestensione del progetto โAnchโio allโElbaโ anche agli altri lavoratori della sanitร isolana. Questo intervento denota, fondamentalmente, una mancata visione sulla sanitร elbana, che indubbiamente malcela una impreparazione su tale tema, comunque complesso. La sanitร elbana non ha bisogno di interventi esterni random per poter risolvere le criticitร vivendo alla giornata, ma di una visione globale che possa sviluppare una innovativa idea di sanitร isolana che, in primis, metta in sicurezza i pazienti elbani e, in secondo luogo, utilizzando in particolare le nuove tecnologie, possa costruire unโidea virtuosa di sanitร in territori disagiati. Tra lโaltro, รจ proprio di questi giorni lโarrivo di un decreto del Ministero della Salute Orazio Schillaci, che delinea le linee guida che delimitano le condizioni di utilizzo dei medici ed infermieri โgettonistiโ, che hanno determinato, negli ultimi anni, una spesa di 1,7 miliardi di euro. Con le linee guida pubblicate in Gazzetta Ufficiale, tali professionisti esterni potranno essere utilizzati nei soli casi di necessitร ed urgenza, in unโunica occasione, senza possibilitร di proroga, laddove non sia possibile ovviare altrimenti alle carenze. Inoltre sono stati fissati i limiti economici orari (75-85 euro per i medici, 25-28 euro per gli infermieri). Con questa norma, credo che il โprogetto Elbaโ possa diventare incostituzionale e difficilmente prorogabile. In questo modo (forse finalmente), gli attori in campo, compresi gli amministratori locali, saranno chiamati a risolvere il problema in maniera piรน seria ed articolata, per costruire un futuro sanitario sullโisola moderno e virtuoso. Certo, per fare questo sono necessarie competenze e quel salto di qualitร politico-amministrativo che il governo dellโisola meriterebbe, una volta per tutte.