PENSIONI BANCOMAT DI STATO .CAMBIANO I SONATORI MA LA MUSICA Eโ SEMPRE LA STESSA
Anche lโattuale Governo ripete lโerrore dei governi passati, continuando a fare bancomat sui pensionati italiani.โ A dichiararlo Domenico Proietti, Segretario confederale Uil e Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uil Pensionati. โDopo meno di un mese dal decreto che ufficializzava la rivalutazione delle pensioni del 7,3%, lโesecutivo fa marcia indietro con la legge di bilancio, prevedendo un taglio della perequazione per il 2023. Una riduzione di potere dโacquisto che si traduce in una perdita di circa 450 euro lโanno per una pensione superiore alle 4 volte il minimo (2.100 euro mensili lordi), ma inferiore alle 5 volte (2.600 euro mensili lordi).
ร un fatto molto grave perchรฉ non dร certezza dei diritti ai pensionati italiani e costituisce un intervento che va in direzione opposta alla necessitร di aumentare il reddito dei pensionati, anche al fine di sostenere i consumi ed evitare che lโItalia vada, nel 2023, in recessione economica.
Questo nuovo meccanismo prevederebbe la piena rivalutazione per le pensioni di importo fino a 4 volte il minimo; lโ80% dellโinflazione per le pensioni complessivamente comprese tra 4 e 5 il minimo; il 55% dellโinflazione per le pensioni complessivamente comprese tra 5 e 6 volte il minimo; il 50% dellโinflazione per le pensioni complessivamente comprese tra 6 e 8 volte il minimo; il 40% dellโinflazione per le pensioni complessivamente comprese tra 8 e 10 volte il minimo; il 35% per le pensioni complessivamente superiori a 10 volte il minimo. Il trattamento minimo Inps รจ oggi pari a 525,38 euro mensili lordi.
La mancata rivalutazione determinerebbe una vera e propria perdita di potere dโacquisto e quindi di valore delle pensioni con un danno che per una pensione di 2.600 lorde sarebbe quantificabile in circa 34,32 euro mensili, corrispondenti a 446,17 euro lโanno. Una pensione di 3.100 lorde (tra le 5 e le 6 volte il minimo) perderebbe invece 1.161,75 euro lโanno. Danno che da gennaio 2023 produrrร effetti sulla pensione per il resto della vita del pensionato. Infatti, ogni mancato aumento non ha effetti solo sullโanno di applicazione ma perdura per sempre sulla pensione diminuendone cosรฌ in modo permanente il valore.
Questo ulteriore depotenziamento si aggiunge quindi ai tagli, blocchi e congelamenti che dal 2011 (governo Monti) sono stati operati sulle pensioni fino al 2021, un decennio che ha impattato notevolmente sul potere dโacquisto dei pensionati con gravi danni che si moltiplicarono al crescere del costo della vita.
Eโ proprio il caso di dire che cambiati i sonatori la musica รจ sempre la stessa.
PENSIONI BANCOMAT DI STATO .CAMBIANO I SONATORI MA LA MUSICA Eโ SEMPRE LA STESSA
pubblicato il 29 Novembre 2022
alle
6:00
pubblicato il 29 Novembre 2022
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