– SEQUESTRATO UN QUINTALE DI PESCE SPADA SOTTOMISURA.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_35/giro.JPG[/IMGSX]Nellโultima settimana di ottobre la Direzione marittima di Livorno ha coordinato una complessa operazione di vigilanza e controllo mirata alla tutela del patrimonio ittico, con particolare riguardo alla salvaguardia del pesce spada.
Lโattivitร si colloca nellโambito di un piรน ampio piano di azione nazionale condotto dal Comando generale della Guardia Costiera e previsto dallโEFCA (European Fisheries Control Agency). LโAgenzia comunitaria per il controllo della pesca con sede a Vigo, in Spagna, coinvolge, difatti, ogni anno, tutti gli Stati membri che si affacciano sul mare, con lโobiettivo di garantire la corretta applicazione della politica comune della pesca dellโUnione Europea.
Durante le attivitร di verifica a Livorno e Viareggio, a bordo di unitร da pesca sia professionali che da diporto, i militari hanno rinvenuto numerosi esemplari risultati inferiori alla taglia minima consentita dalla legge europea.
Ben 16 i pesci spada sottomisura (di cui รจ fatto assoluto divieto di pesca, detenzione e commercio), occultati nelle stive di un locale peschereccio e pronti per essere consegnati in qualche ristorante o pescheria compiacente. Il piรน piccolo pesava 1 chilo scarso rispetto agli 11,4 minimi previsti dalla normativa europea.
Gli ispettori della Guardia Costiera di Viareggio hanno sottoposto a sequestro amministrativo lโintera partita di circa 50 chili che รจ stata poi donata in beneficienza.
Altri 120 kg di prodotti ittici, tra cui circa 40 di pesce spada, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo a Scarlino (LI) dove il titolare di un punto di vendita allโingrosso non รจ stato in grado di fornire alle autoritร di controllo la prevista documentazione attestante la provenienza del pescato.
A Carrara e Viareggio, invece, i comandanti di 4 pescherecci sono stati sanzionati per aver omesso la registrazione delle catture di pesce spada e di effettuare la prenotifica di sbarco (il preavviso di arrivo in porto da comunicare, per legge, alla Autoritร marittima). Lโomissione, senzโaltro finalizzata ad eludere i controlli da parte del personale della Capitaneria allโatto dellโingresso dei pescherecci in porto, ha portato ad elevare, nei confronti dei responsabili degli illeciti, pesanti sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di circa 10.000 euro.