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Eโ€™ tempo di scendere in piazza uniti e pacifici


pubblicato il 30 Settembre 2022

alle
8:43

Il mondo occidentale, che un tempo fu liberale e parzialmente democratico, รจ talmente in crisi che per sopravvivere deve procedere di emergenza in emergenza. Pur condividendo questa visione sul tramonto della nostra civiltร , vi aggiungo lโ€™elemento paradossale che abbiamo vissuto durante i due anni di pandemia, della cui assurda, per non dire colpevole gestione, non ho dubbi e sono pronto a darne conto.
Adesso perรฒ siamo stati spintonati verso la pancia oscura dellโ€™assurditร , quella che provocherร  gigantesche sofferenze e danni irreparabili a chiunque: la guerra.
Dalla guerra non si salva nessuno.
I ricchi penseranno di svignarsela da qualche parte del globo, forse ci riusciranno, ma sarร  un esilio: dorato quanto vuoi, ma esilio rimarrร  e comunque le radiazioni viaggiano coi venti e non coi jet privati. I poveri e i cosiddetti โ€œceti mediโ€, sanno giร  cosa li aspetta. Ma la decadenza e la miseria in cui stiamo velocemente affondando a causa delle scellerate politiche neocoloniali, pompate quotidianamente da giornali e televisioni e attuate da una classe politica servile e imbelle, puรฒ ancora essere sventata.
Solo un moto unitario di tutti i popoli europei e americani che si faccia sentire non solo virtualmente, ma scenda pacificamente in piazza in mille manifestazioni, in ogni cittร , in ogni paese, puรฒ fermare questa follia. Perchรฉ la guerra รจ sempre follia: o fermiamo questa locomotiva impazzita che sta deragliando verso la guerra nucleare, o vedremo distrutta la vita in Europa e non solo.
Non sorprende scoprire le persone comuni spaventate, ma quasi inconsapevoli di ciรฒ a cui stiamo andando incontro, la propaganda ha ormai ipnotizzato le menti sdoganando psicologicamente ciรฒ che non รจ sdoganabile: la guerra e in particolare la guerra nucleare in Europa.
Eโ€™ talmente forte il condizionamento filo governativo diffuso attraverso i media che neanche lโ€™appello, non dico alla fratellanza universale, ma alla difesa della vita dei propri cari, i figli, i genitori, i nipoti, suscita lo sdegno e la ribellione contro la tragedia imminente. Sembra dโ€™essere sul Titanic qualche istante prima dellโ€™inabissamento, quando fu dato ordine allโ€™orchestrina della nave di continuare a suonare.
Quando i pochi sopravvissuti dovranno fare i conti con le gravissime malattie indotte dalle radiazioni, lโ€™impossibilitร  di nutrirsi a causa della contaminazione radioattiva (che non si esaurirร  in tempi umani, ma geologici), con la miseria, la perdita di persone care, le macerie di un mondo altrimenti prospero, il tonfo finale di una civiltร  e la scomparsa di ogni virtรน in favore della legge del piรน forte, ecco, allora anche chi oggi continua ad ascoltare lโ€™orchestrina del Titanic, sentirร  il vento freddo del rimorso: quello di non aver fatto tutto il possibile per salvare se stesso e le persone care.
Ora รจ il momento di superare ogni identitarismo ideologico e religioso, qualsiasi appartenenza culturale, sociale, economica e politica: Eโ€™NECESSARIO SCENDERE TUTTI IN PIAZZA non per belare โ€œpace paceโ€, ma per chiedere senza nessuna ambiguitร  lโ€™immediato armistizio tra le parti (USA e Federazione Russa), LE ARMI DEVONO TACERE ADESSO: basta sostenere la guerra, basta inviare armi, basta propaganda di guerra e si torni ad un giornalismo dignitoso. Adesso รจ il momento di finirla con le armi. Gli stati europei devono mettere in campi i loro migliori diplomatici, in Italia ne abbiamo di ottimi e anche in altre nazioni europee cโ€™รจ chi puรฒ fare intendere le ragioni della pace e della civiltร  giuridica nata sul diritto romano.
Se non ora quando.
Graziano Rinaldi
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