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Massimo Coradazzi


da
Massimo Coradazzi


pubblicato il 4 Dicembre 2008

alle
6:35

Europa 7″ aveva vinto una gara pubblica a scapito di Retequattro, ma non ha mai avuto le frequenze per trasmettere. Cosรฌ la societร  ha fatto ricorso al Tar Lazio (perso) e poi รจ andata in appello al Consiglio di Stato che ha chiesto un intervento alla Corte di Giustizia Ue la quale ha espresso una sentenza favorevole a Europa 7. Questa sentenza (che vale solo tra le parti in causa, cioรจ lo Stato ed Europa 7 – in gergo si parla di pronuncia inter partes) รจ stata rimessa al Consiglio di Stato che dovrร  pronunciarsi con una propria sentenza definitiva, a favore o contro Europa 7. In sostanza, la decisione della Corte Ue vale solo come indirizzo MA NON HA DECISO NULLA IN CONCRETO IN FAVORE DI EUROPA 7.

Lโ€™emendamento proposto dal Governo, invece, ha come obiettivo โ€œufficialeโ€ quello di evitare una procedura di infrazione aperta dallโ€™Ue relativa alla tutela del pluralismo e alle trasmissioni su frequenze digitali terrestri.

Lโ€™emendamento consente โ€œa tutti i soggetti che ne hanno titoloโ€, di operare sulle frequenze terrestri fino al 31 dicembre 2012, termine provvisorio previsto per la conversione totale al digitale.

Art. 8-bis. – 1. Lโ€™articolo 15, comma 1, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, รจ sostituito dal seguente:

ยซ1. Fatti salvi i criteri e le procedure specifici per la concessione dei diritti di uso delle radiofrequenze per la diffusione sonora e televisiva, previsti dal Codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1o agosto 2003, n. 259, in considerazione degli obiettivi di tutela del pluralismo e degli altri obiettivi di interesse generale, la disciplina per lโ€™attivitร  di operatore di rete su frequenze terrestri in tecnica digitale si conforma ai principi della direttiva 2002/77/CE della Commissione del 16 settembre 2002 e della direttiva 2002/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 marzo 2002. Tale attivitร  รจ soggetta al regime dellโ€™autorizzazione generale, ai sensi dellโ€™articolo 25 del Codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1o agosto 2003, n. 259ยป.
2. Le licenze individuali giร  rilasciate ai sensi della deliberazione dellโ€™AGCOM n. 435/01/CONS, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono modificate, su iniziativa del Ministero dello sviluppo economico, allineandole alle disposizioni del presente articolo. รˆ abrogato lโ€™articolo 25, comma 12, della legge 3 maggio 2004, n. 112
3. Fermo restando quanto stabilito dalla vigente normativa in materia di radiodiffusione televisiva, il trasferimento di frequenze tra due soggetti titolari di autorizzazione generale avviene nel rispetto dellโ€™articolo 14 del Codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1o agosto 2003, n. 259, e successive modificazioni. La prosecuzione nellโ€™esercizio degli impianti di trasmissione รจ consentita a tutti i soggetti che ne hanno titolo, anche ai sensi dellโ€™articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, fino alla scadenza del termine previsto dalla legge per la conversione definitiva delle trasmissioni televisive in tecnica digitale, nel rispetto del programma per il passaggio definitivo alla trasmissione televisiva digitale di cui al comma 5 e dellโ€™attuazione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze.
4. Nel corso della progressiva attuazione del piano di assegnazione delle frequenze televisive in tecnica digitale terrestre, nel rispetto del relativo programma di attuazione di cui allโ€™articolo 42, comma 11, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, i diritti di uso delle frequenze per lโ€™esercizio delle reti televisive digitali saranno assegnati, in base alle procedure definite dallโ€™Autoritร  nella delibera n. 603/07/CONS e sue successive modificazioni e integrazioni, nel rispetto dei principi stabiliti dal diritto comunitario, basate su criteri obiettivi, proporzionati, trasparenti e non discriminatori.
5. Al fine di rispettare la previsione dellโ€™articolo 2-bis, comma 5, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, e successive modificazioni, e di dare attuazione al piano di assegnazione delle frequenze, con decreto del Ministro dello sviluppo economico non avente natura regolamentare, dโ€™intesa con lโ€™Autoritร  per le garanzie nelle comunicazioni, รจ definito, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, un programma per il passaggio definitivo alla trasmissione televisiva digitale terrestre con lโ€™indicazione delle aree territoriali interessate e delle rispettive scadenze.

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