Leggo con estremo imbarazzo ma non certo con sorpresa, l’endorsement del Comitato Elba salute (o solo di Semeraro?), nei confronti di un candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative campesi.
Ritengo inopportuno che un comitato civico a difesa dei diritti della salute, che dovrebbe essere per definizione laico, si schieri apertamente con un candidato. Peraltro il Semeraro ci ha spesso abituato a queste prese di posizione, anche se, per rispetto e correttezza, dovrebbe chiarire se la sua posizione sia condivisa o meno agli altri membri del comitato stesso (sempre che esistano altri membri iscritti …).
D’altro canto ormai siamo abituati a tutto, anche al fatto che alcuni politici locali e regionali entrino nel merito della scelta dei protocolli terapeutici e debordino dalle proprie pertinenze e competenze, credendo che un ruolo politico gli dia il diritto di poter e dover pontificare su argomenti estremamente complessi e di alta competenza tecnico-scientifica. E’ indubbio che tali prese di posizione siano utili per trovare quel minimo di consenso elettorale personale e soprattutto malcelare la proprio incapacità di incidere davvero sulle scelte politiche sanitarie, che non riguardano certo il tipo di trattamento a cui devono essere sottoposti i pazienti ma l’azione di politica sanitaria che concerne l’organizzazione e la gestione dalla sanità insulare.
Ma tornando all’analisi del Semeraro, è chiaro che l’endorsement verso Galli è di natura politica e non certo legata al programma sulla sanità. Anche perché, da quanto riferito dallo stesso Semeraro, è chiaro che il Galli, come molti candidati sindaci, poco ne capisce di politica sanitaria, quindi si limita ad enunciare proclami che vanno bene per tutte le stagioni, omettendo la cosa più importante. Il modo con cui i programmi elettorali sulla sanità vengano poi tradotti in atti concreti.
Il Galli lo omette di dire perché semplicemente non lo sa, e forse non sa nemmeno che, quanto promette, è di impossibile realizzazione. Sarebbe utile che tutti i candidati la finissero di scrivere un programma pieni di intenti ma non spiegare, in maniera precisa, quali sono le modalità di attuazione degli stessi.
Galli afferma: “attenzioni e risorse a partire da un ospedale più forte e funzionale”. Benissimo Galli, benissimo Semeraro. Con quali azioni politiche (tra l’altro di competenza regionale e nazionale) il comune di Campo nella persona del Galli pensano di rafforzare l’ospedale e renderlo più efficiente? Cosa può fare il comune di Campo nell’Elba per convincere i medici a venire a lavorare all’Elba? Quale sarebbe la ricetta di “Scelta di Campo” per avere un ospedale più competitivo, oltre allo scontato proclama elettorale, che non ha alcun valore se non approfondito?
Lo stesso Galli afferma la necessità (evidentemente condivisa da Semeraro) di avere sul territorio Campese la “Casa della Salute e di Comunità”. Perfetto. Fermo restando che sarebbe utile spiegare il concetto di Casa della salute e casa di Comunità, forse Galli non è molto preparato su tali aspetti.
Non è prevista, allo stato attuale, dall’ ASL NO Toscana, nessuna istituzione di casa di Comunità di Campo (che sarebbe certamente auspicabile). I fondi del PNRR (missione 6) sono stati stanziati, per l’Elba, solo per la realizzazione della Casa di Comunità di Portoferraio (con un finanziamento di 1.350.000 euro) e del Centro Operativo Territoriale di Portoferraio (173.000 euro). Se il Galli pensa che sua utile una casa di Comunità (a cui dovrebbe afferire evidentemente l’intero versante Ovest dell’Isola), è necessario che ci dica dove trovi i finanziamenti, dove trovi un’area, compatibilmente il piano operativo, in cui tale casa possa dovrebbe essere edificabile, mancando l’attuale distretto di tutti i requisiti richiesti dalla Regione, per poter diventare Casa di Comunità. Il progetto di ampliamento del distretto sanitario (che non avrebbe comunque i requisiti per diventare Casa di Comunità) c’è, ma è di difficilissima attuazione per la mancanza di spazi adeguati. A meno che non si voglia sventrare il palazzo comunale.
Insomma, l’efficientamento dei servizi sanitari territoriali e i modelli di integrazione territorio-ospedale richiedono analisi ben più complesse rispetto a inutili proclami elettorali che malcelano la totale impreparazione ed inadeguatezza a declinare temi che dovrebbero essere trattati con più serietà e competenza. Possibilmente non maniera non strumentale, perché qui si parla di cose serie.
Beo
pubblicato il 23 Maggio 2022
alle
9:57
pubblicato il 23 Maggio 2022
alle
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