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CARDENTI MICHELA PER IL VATICANO E ALTRE PERSONE…


da
CARDENTI MICHELA PER IL VATICANO E ALTRE PERSONE…


pubblicato il 10 Dicembre 2008

alle
13:41

Buongiorno cara romana da sette generazioni, complimenti per il tuo intervento, finalmente, spero mi passerai il termine che sto per usare, qualcuno dei “ vecchi” ha deciso di rispondermi in modo sensato, per carità questo sempre secondo il mio modo di vedere le cose.. ironicamente cito una canzone di Jarabe de Pablo: “dipende, da che dipende, da che punto guardi il mondo tutto dipende”.. tra i complimenti che mi fai, spunta la parola “donna” e mi dai un prezioso consiglio, ma io ti rispondo anche così (dandoti ragione) : e chi ha detto che la lotta per l’emancipazione femminile è finita?!?!?!? Sembra assurdo ma è vero… onestamente sono molto orgogliosa che mi abbiano dato della quarantenne, anche se puntigliosa!! Perché è anche grazie a questo mio modo di essere che fino ad oggi mi sono sempre trovata bene nel parlare con persone più grandi e in situazioni non sempre a me favorevoli… che io so di cavarmela con le parole e i discorsi è da quando andavo alle medie, dove ricevetti la proposta di scrivere e leggere il discorso di inaugurazione del viale Australia, per proseguire poi con degli interventi alle conferenze della mia scuola.. per cui sono molto fiera del mio percorso come oratrice fatto fin’ora.. ancora una volta, qualcuno, non certo te, ha sottolineato la mia inesperienza nei confronti della vita, mettendo in dubbio le mie capacità di comprensione… che pallonzole.. vi prego di passarmi l’espressione!!! La prossima volta che rinasco giuro di assicurarmi di reincarnarmi in un cinquantenne (esemplare vecchio e maschio!!)!!! Ma dico, chi mi dice queste cose si è forse scordato di aver avuto vent’anni ??? Comunque facendo due calcoli, poi posso anche essermi sbagliata, le persone che mi hanno discriminato per essere una giovane con poca esperienza, dovrebbero aver vissuto la loro giovinezza tra il 1968 e la prima metà degli anni ’70… per cui sapete cosa vi dico??? Complimenti, no no complimentoni!! Ma con quale coraggio cercate di tappare la mia voce sapendo di quale periodo siete figli??? Possibile che sia sparita in voi ogni traccia di quel periodo? Qualcuno potrà obiettare che in una realtà come l’elba e capoliveri, certe idee, rivoluzioni, atteggiamenti non sono arrivati, e che c’era da pensare ad altro.. allora ribatto immediatamente, ma non avete ma i lottato per nulla in vita vostra quando eravate giovani?? Lasciando perdere questo discorso, mi fa piacere vedere come la nostra romana ammetta come abbia provveduto, in un secondo momento della sua vita, al suo bagaglio culturale, e questo semplicemente perché non aveva avuto la possibilità da giovane, ed è fiera di averlo fatto quando i suoi figli erano grandi e laureati, come si può anche leggere tra le righe che è fiera di aver fatto dei sacrifici per permettere a questi di studiare, non incolpando però questa loro fortuna.. nel mio ultimo intervento se non ricordo male, ho inserito la parola miseria, preoccupandomi di metterla tra le virgolette. Anche qui qualcuno si è come risentito della cosa.. per cui sarà meglio che io vada a precisare cosa intendevo dire.. credo che la frase incriminata sia questa: . Quando scrivo miseria lo faccio perché veramente a volte tra le righe di alcuni interventi si legge una certa nostalgia di quando non ci si poteva permettere un litro di latte tutti i giorni, o un paio di scarpe in più.. a me dispiace di questo ma non posso certo farci nulla, non è che la cosa dipendesse da me, era semplicemente il periodo storico del nostro stato, e la sua condizione economica a determinare quella condizione delle famiglie, di certo è lontano da me il pensiero di scriverlo in modo dispregiativo mirando invece a sottolineare la mia “fortuna”. Fortuna che per inciso ritengo di non avere (mi riferisco a quella economica), perché non navigo nell’oro, piuttosto arrivo alla fine del mese, come del resto fanno tutte le famiglie d’Italia in questi ultimi tempi, ma sono contenta comunque. Sottolineo la parola famiglie, perché anche io adesso ho una mia piccola famiglia personale, costituita da me, il mio compagno, e dal bambino che tra un mese arriverà tra di noi.. viviamo con una sola busta paga, per cui come si dice, tanti grilli per la testa non possiamo permetterceli e so benissimo quindi il significato della parola sacrificio.. inoltre voglio raccontare anche io qualcosa della mia infanzia. Nella mia famiglia siamo 3 figli, tra noi ci sono dieci anni per uno, quando io avevo pochi anni mio babbo faceva anche il doppio lavoro per farci vivere tranquillamente, e se un mese mia mamma comprava i vestiti a mio fratello più grande non li comprava a me, e viceversa.. le cose sono iniziate a cambiare dopo, già il mio fratello più piccolo sta molto meglio e può avere quasi tutto quello che vuole… e meno male!!! Comunque le paia di scarpe che potevo avere erano al massimo 3, un paio invernale, uno estivo e uno per cambiarmi, e fino a quando non ce ne era bisogno non se ne compravano altre… (in questo non vedo tutta questa grande differenza), ho iniziato ad avere 4 paia di scarpe per l’inverno, vestiti firmati, cellulare “alla moda” ecc.. quando a 14 anni ho iniziato a lavorare.. quindi i grandi discorsi riguardo certe condizioni risparmiamoceli, perché ancora oggi esistono veramente certe realtà, eppure si va avanti senza incolpare né chi ha di più, né chi è più fortunato, qualunque sia il modo in cui si vuol vedere la cosa.. perché a casa mia questo modo di fare si chiama da una parte autocommiserazione, dall’altra invidia. Un saluto affettuoso alla romana (il vaticano) e uno a tutti quanti.
Cardenti Michela
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