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Linda Del Bono da Linda Del Bono pubblicato il 3 Luglio 2009 alle 8:53
Gentile Sig.ra Nonna, malauguratamente per lei e per gli altri blogger oggi sono particolarmente “acida”, colpa degli antibiotici e della mia gola in fiamme, nonché dell’impossibilità di usufruire del bene “acqua dai rubinetti” dalle ore 10 alle ore 20 circa. Sono indecisa sulla stesura del mio intervento….procedo per ordine cronologico o per pesantezza-assurdità dei contenuti da lei esposti? Direi di procede in ordine cronologico. Incominciamo: -cit: “Signorina”. Le comunico che sono sposata, e fino a prova contraria, in merito alle recenti normative sul costume e privacy, siamo tutte, Signore. Certo…lei poteva non saperlo, ma ne dubito, dal momento che il mio nome&cognome è ben scritto sul lato sinistro del monitor, e a Portoferraio ci conosciamo un po’ tutti. -cit: “lei non è né linda, né bona nei modi” Le assicuro che, come già detto in apertura, nonostante l’acqua scarseggi, ho il terribile vizio di lavarmi, talvolta alche due volte al giorno. Altresì, credo di non aver mai mancato di rispetto a nessuno su queste pagine, bensì di aver sempre espresso la mia opinione con termini chiari ed educati….sicuramente ho ironizzato un sacco, ma le assicuro che in molti gradiscono, lo confermano le mail che mi invano in privato alcuni blogger, e le assicuro che non sono né amici né “compagni”, semplicemente persone alle quali ho strappato un sorriso. Poi le dirò, per avere 28 anni ed aver messo al mondo un paio di figlioli….sono ancora abbastanza “bòna”, non solo nei modi.  Cit: “se mi scrive "Portodiseducato" alludendo alla nostra città” -E certo che mi riferisco alla nostra città, a quale sennò?! Ed ho scritto pure Portotroiaio, Portobagnato,Portocaccato,o Portoasciugato, Portoindignato, Portoferraio….zona studio, Portoferraio….zona nanna… è solo una fotografia della tematica affrontata, di ciò che vedo dalla finestra, o del momento in cui scrivo….mi sa che iniziamo ad attaccarci alle virgole cara Signora! Cit: “ai miei tempi ho conosciuto classi anche di 30/35 alunni e non era scandaloso- cerano meno scuole, la gente veniva a piedi da magazzini e bagnaia e a scuola si stava quasi tutto il giorno” - Non so bene a che epoca appartengono i suoi ricordi, ma sicuramente il progresso ha portato alcuni benefici in termini di quantità e qualità (forse questa un po’ meno) di servizi. Le famiglie erano più numerose, ed i bambini più disciplinati; pur non essendo concorde con tale pratica educativa, le ricordo Signora che nei tempi passati i maestri potevano dare punizioni corporali (le famose bacchettate o i ceci per terra), e che molti bambini, soprattutto in campagna, andavano a scuola per mangiare più che per studiare, ed i genitori di questi bambini passavano le giornate nei campi. Insomma, non sono minimamente paragonabili il periodo storico che lei evidenzia e con l’attualità. Cit: “Dico che quando si viene all'Elba a insegnare, non si dovrebbe uscire dalla nave con un piastrone sullo stomaco e non veder lora di andarsene senza dimostrare dedizione per quello che si fa e non mi risponda che è colpa del solito berlusconi,” - Personalmente esco dalla nave con il piastrone sullo stomaco pure io, che non insegno. Crede che le insegnanti che da Portoferraio vanno a Piombino arrivino a scuola meno scombinate? Berlusconi non l’ho mai nominato il questo blog (se non in risposta a Lei), ed evito in generale di nominarlo, mi produce una certo reflusso gastro-esofageo . Cit: “le maestre di fori: quando la mia figliola è andata a parlarci, cera una fila fori della porta dell'aula che non finiva più” - Mia madre quando andava a parlare con le maestre prendeva il giorno di festa; le famiglie che se lo possono permettere in termini lavorativi, per fare un po’ prima vanno in due: babbo e mamma. Gli incontri con i genitori ci sono due massimo tre volte l’anno e le file ci sono sempre state. Poi mi scusi, ma per parlare con le maestre “di dentro” invece la fila non la fa’? No, e sa perché?! Perché le maestre residenti, le fermiamo per strada, a rompergli l’anima al supermercato, ai giardini, in piazza, al telefono, operazioni che si danno per scontato, mentre loro non sono tenute a farlo, sono solo persone educate, spesso amanti del loro lavoro, e dei nostri figli. Cit: “dico (e sottoscrivo!) che quando una accetta l'incarico, dovrebbe anche stare sul posto di lavoro “ Certo, e magari dovrebbe passare 10 mesi isolate sotto terra! Signora, ma secondo Lei queste insegnanti sono tutte trentenni zitelle, o possono avere su terra ferma una vita propria, una famiglia, dei figli, un cane? Sono educatori o macchine da combattimento? Cit: “invece alluna vedi che scappano a prendere l'aliscafo come se la tera gli bruciasse sotto i piedi e d'inverno, quando il mare è grosso arrivano in ritardo” Ai ragazzi studenti residenti a Cavo e Rio Marina, è permesso di uscire 15 min prima al fine di prendere l’aliscafo e farli arrivare a casa almeno per la merenda. Gli insegnanti non escono prima…e corrono. Signora ma lei ha idea di cosa sta accadendo in Italia con i trasporti pubblici? Lo sa che per essere a Firenze alle 14:30 bisogna partire alle 8:00 del mattino perché ci sono interi buchi nelle fasce orarie? Cit: “quando una maestra sè alzata alle 4, à preso la mareggiata..che forsa à di insegnare?” Ha la stessa che ho io quando vado a lavorare dopo che mi figlia è stata sveglia tutta la notte a causa dell’otite. Signora il lavoro non è un optional, la gente si fa forza e coraggio, e va. Cordialmente
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