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bruno paternò da bruno paternò pubblicato il 2 Luglio 2009 alle 8:17
Chi legge Camminando sicuramente legge anche Teleelba sul sito della quale la brava e gentile ( e bella ) Signora Blando ha riportto l'intervista del Dr. Massimo Scelza. La sottopongo anche a voi, camminatori, perchè amio parere merita di essere letta e diffusa. "LA PROVINCIA, IL PD, LE DELEGHE, VI SPIEGO IL MIO NO" INTERVISTA A MASSIMO SCELZA DOPO IL "GRAN RIFIUTO" OPPOSTO A KUTUFA': "NON PER VILTA' MA PER COERENZA QUANDO SONO SPARITI TURISMO E TRASPORTI, MATERIE STRATEGICHE PER L'ELBA. IL POTERE NON M'INTERESSA" Massimo Scelza, sembrava ormai certo per lei l’incarico di assessore provinciale, al Turismo… e poi? Cosa è successo? Perché ha rifiutato le deleghe che le aveva proposto Kutufà? “Erano più che voci quelle che mi davano come candidato all’assessorato. Il partito si era espress. C’era stato il consenso del partito regionale a nome del segretario regionale Andrea Manciulli, della federazione di Piombino-Elba e del partito di Portoferraio. Dunque era una candidatura possibile con un’alta percentuale di essere accolta. E’ successo che nonostante l’impegno forte del partito all’Elba per rivendicare l’assessorato al Turismo - per il ruolo importante che quest’isola riveste in questo settore e anche perché non lo ha mai avuto (lo ha avuto per due legislature San Vincenzo) - ora è stato assegnato a Cecina per problemi di equilibri e per problemi di aree insoddisfatte e comunque esigenti”. Niente assessorato al Turismo dunque. Su questo avete rotto? “Io a quel punto non ero più disponibile anche perché la mia accettazione era condizionata a questo. Le trattative sono comunque andate avanti, per arrivare a un compromesso che secondo me era onorevole anche se oneroso. L’idea era di un assessorato nuovo da riempire di contenuti, che avrebbe dovuto avere una competenza ampia nei confronti dell’Arcipelago, affascinante e interessante. Poi le politiche dei Trasporti che sono una grande criticità dell’Elba e che con l’aeroporto, i trasporti marittimi, la viabilità, presenta dei punti di crisi, tanto che assegnarlo a un elbano avrebbe dato la sensazione di affidare la gestione – e quindi anche la soluzione del problema – a chi questi problemi li vive quotidianamente”. Deleghe strategiche per l'Elba dunque… “A queste era stato aggiunto l’assessorato ai Lavori pubblici, una sorpresa dell’ultima ora. Rispetto a questo assessorato avevo posto delle perplessità, ma non per fare dei capricci, perché non mi sento capace di gestire questo settore. E poi perché è un assessorato non di programmazione, ma di gestione, e vivendo un all’Elba e un po’ a Livorno come sarebbe stato necessario, non era facile. Comunque anche su questo avevamo trovato un compromesso, concordando delle collaborazioni di qualità che avrebbero attenuato il mio impegno quotidiano su questo tema, e quindi avevo accettato”. Poi cosa è accaduto? "A distanza di meno di 24 ore sono cominciati dei rumors, vuoti di memoria, amnesie, che mi hanno un po’ impressionato e preoccupato. Arriviamo al momento in cui sono stato chiamato da una segretaria del presidente, che non mi aveva mai chiamato per comunicarmi le scelte – sarebbe stato opportuno e forse anche di buon gusto – per convocarmi per questa mattina per le nove e per chiedermi l’invio di un curriculum per organizzare la cartella stampa. A questo punto ho chiesto se poteva dirmi quali erano le mie deleghe, e dalla segretaria ho avuto notizia che le mie deleghe si erano nuovamente ridotte a Rapporti con le isole, Viabilità e Lavori pubblici”. Erano scomparsi i Trasporti. “Sì, scomparsi annullando il contenuto che in qualche modo poteva essere strategico per l'Elba. A quel punto ho riferito alla segretaria – anche perché non ho avuto altri interlocutori - che non sarei stato presente stamani alla riunione della giunta e che non accettavo il ruolo di assessore. Dunque facevo gli auguri di buon lavoro al presidente e alla giunta e finiva la mia avventura in Provincia. Si è scatenato, com’era immaginabile, il 48, quindi sono stato subissato di telefonate di gente che mi chiedeva di soprassedere a questa decisione, magnificando il ruolo della delega ai lavori pubblici. Io non ho mai negato la sua importanza, semplicemente non m’interessava: io non faccio politica per professione ma per passione, e le passioni se permettete me le voglio anche scegliere. Dunque ho rinunciato, e le difficoltà erano – mi è parso – in che modo dire ai giornalisti del mio rifiuto. Ho risposto che sicuramente avrebbero trovato la soluzione: e che non sarebbero mancati certo i pretendenti”. Ed è stata trovata una soluzione, infatti. “Nel giro di mezz’ora la soluzione si è trovata, e addirittura ho visto che qualcuno non ha nemmeno tenuto conto di ciò che era successo prima. Ho letto che la decisione è caduta su Catalina Schezzini per dare più peso alla presenza elbana in Provincia. Vorrei ricordare che è vero che la scelta su Catalina ‘è caduta’, ma perché è scivolata sul mio rifiuto”. Un rifiuto, come si dice, sbattendo la porta… “Il mio rifiuto non è per viltà, ma per coerenza. Poi più che rifiuto lo chiamerei rinuncia. Sono serenissimo anche se ho vissuto giornate di grandi tensioni, ma in fondo non era una scommessa. Sono arrivato a un’età in cui la saggezza sembra sia un fatto naturale. E’ dunque ho preso questa decisione da saggio: le mie giornate sono sufficientemente piene. Certo come gli elefanti ho una memoria incredibile. Ricordo tutto e, spesso, non sono buoni ricordi, però va bene lo stesso”. Che programmi ha ora Massimo Scelza? “Massimo Scelza fara una cosa che era già prevista. Convocherò il direttivo del circolo di Portoferraio e presenterò le mie dimissioni. Vorrei fosse chiaro che non c’entra assolutamente nulla con quello che è accaduto a Livorno. Due anni fa ho preso il mandato difficile che aveva obiettivi molto precisi: la costruzione del Pd, e le elezioni di Portoferraio. Il partito nuovo è stato fatto, le elezioni le abbiamo vinte. Credo che posso lasciare con ragionevole serenità e con qualche piccola soddisfazione”. RiBla
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