Martedì sera ha aperto i lavori con l’atto unico “dove vai tutta nuda” (ottenendo un buon successo e varie richieste di replica), il festival della cultura mediterranea “In viaggio con Enea”, dopo la battuta d’arresto iniziale provocata, almeno per quanto ci riguarda, dalla mancata osservanza dei doveri derivanti dalle proprie obbligazioni da parte di una amministrazione comunale, quella di rio marina, che aveva messo a disposizione della succitata manifestazione, appunto in caso di maltempo, il centro polivalente per lo svolgimento di una kermesse culturale quanto mai interessante ed induttiva per il paese ma che, nel farlo, dimenticava bellamente di essere letteralmente preda del proprio ramo impiegatizio che, con negligenza ed arroganza, non prende neppure in considerazione ciò che un sindaco, un vicesindaco o un qualunque altro assessore hanno debitamente discusso ed approvato, preoccupato com’è ad evitare ogni possibile contagio con il virus “C” (Cultura con la C maiuscola) senza tener conto del fatto che gli anticorpi di cui dispone lo rendono imperituramente immune da tale calamità, tant’è che anche per ottenere il patrocinio morale, si è atteso di vedere prima il logo della Regione Toscana e poi lo si è carinamente concesso. Questo stallo culturale e morale nonché il relativo ostruzionismo perpetrato ai nostri danni che, tra l’altro, non ha alcun movente plausibile, ha costretto l’Associazione a cancellare due impegni con altrettante Compagnie provenienti da altre Regioni d’Italia subendo un danno materiale e di immagine, nonché di continue, malcelate vessazioni, di cui qualcuno certamente dovrà farsi carico. Ma in fondo è comprensibile anche questo, visto che ogni tot di anni, gli unici sederini esposti al fuoco della aleatorietà elettorale sono quelli dei sindaci, vice e quant’altro, (e solo quello dei più onesti ed attenti) mentre i vari “addetti ai lavori”(si fa per dire), rimangono ben stretti ad una meschina sediolina che li fa sentire padroni del territorio proprio come, se non molto più, di un bieco e puerile regime. E questo è ben evidente quando si nota che il suddetto centro viene affidato a mani che tutto sono fuorché attente ed esperte, tanto da manomettere e rendere inidoneo un intero impianto elettrico proprio come è accaduto il giorno 20 u.s. durante un intrattenimento per bambini, mentre viene chiuso, trattenendo al suo interno in maniera proditoria e furtiva, (visto che pur essendo in possesso di recapiti telefonici, nessuno si è peritato di avvisare delle difficoltà insorte, guarda caso, proprio il giorno in cui aveva inizio la suddetta manifestazione) tutto il materiale scenografico che era stato lì collocato, proprio in virtù di una licenza da loro stessi elargita ad una Associazione, l’unica, che più di una volta ha fatto presente a chi di dovere, di aver trovato accese tutte le luci (persino quelle nel vano proiezione che da anni è in disuso), nonché mozziconi di sigarette e gomme da masticare per terra e sulle sedie, o l’impianto di riscaldamento acceso a riscaldare una sala vuota d’inverno, e che, per poter operare ha dovuto prima pulire ciò che tutte queste persone illuminate, fatta eccezione della sola Nuova Compagnia Riese che puntualmente provvedeva a rimettere tutto al suo posto, lasciavano per giorni e, nel caso delle scuole, anche per settimane, prima e dopo la “rappresentazione”. Però alla fine ho anche inteso che, da parte di queste pseudo associazioni, nonché da parte di quel cosiddetto ramo impiegatizio, chi si pone in maniera oltremodo legalitaria e competente, viene visto come colui che gli vieta di annaspare rimanendo a galla nella sua guazza fatta di incompetenza, pressappochismo e superficialità che ormai ha adottato a solo scudo protettivo. È chiaro che tutto ciò che è qui esposto, è ampiamente documentabile e sottoponibile al vaglio degli Organi competenti (certamente non quelli presenti al momento sul territorio che, nicchiando, hanno dato atto di non aver compreso appieno la gravità della cosa), che renderanno certamente giustizia a chi, come noi, ha il solo scopo di diffondere il succitato e famigerato virus “C” che è l’unico poi che potrebbe davvero mettere al sicuro tutti da mali ben peggiori. rlf
