[SIZE=4][COLOR=darkblue]L’ELBA DOPO IL VOTO. [/COLOR] [/SIZE]
Quale Elba ci consegnano queste elezioni? Cosa è cambiato o potrà cambiare nella politica elbana? Possiamo dare due letture: una politico generale del risultato, avvalendosi delle Europee; l’altra amministrativa, di governo locale, riferendosi alle Provinciali e Comunali.
Le elezioni europee ci aiutano ad intravvedere gli orientamenti politici degli Elbani: resta forte la presa del PDL (45,9%) con le punte superiori al 50% di P.Azzurro e Campo E. anche se perde un 1,3 % e voti rispetto alle politiche ‘08; Raddoppia voti la LN (4,7%), con le punte di Campo e Marciana; L’UDC mantiene la sua forza (5,1%); anche l’IDV raddoppia (5,8%) con le punte di Marciana M e Marciana, Pferraio. Il PD perde il 10% e voti, con punte sotto il 20%, Capoliveri, Marciana, Campo; le forze della sinistra antagonista SL e Rc hanno un discreto risultato, sufficiente a farle superare la soglia di rappresentanza formale del 4% ed anche i Radicali riscuotono un buon 3,7%. Alte le schede bianche e nulle rispetto alle elezioni di un anno fa, che segnalano ancora aree di sfiducia politica dell’elettorato.
E’ un voto, quello europeo, che si presta alle valutazioni generali: anche all’Elba l’appello/plebiscito personale a Berlusconi, cioè il potere assoluto ad un solo uomo, non ha convinto l’elettorato di CD. Il PDL mantiene comunque un ampio consenso e la capacità di tenere insieme quelle forze e quegli interessi sul territorio elbano, spaventati ed insicuri rispetto agli effetti economici e sociali della crisi ed ai processi selvaggi immessi nel nostro territorio dalla globalizzazione. Anche la Lega Nord all’Elba sembra raccogliere consistenza e visibilità, cavalcando queste paure, con i suoi orientamenti anticontinentali, antipolitici ed antimmigrazione. L’IDV raccoglie motivi d’insoddisfazione sulla scarsa attenzione ai fenomeni di illegalità, moralità pubblica ed alla lontananza della politica dalla gente. Il PD perde tanto (-10%), come difficoltà a misurarsi con i problemi nuovi prodottisi nel tessuto economico e sociale elbano: l’economia turistica in difficoltà per perdita di competitività, incertezze e strozzature per la crescita e lo sviluppo o con temi come la sicurezza e l’immigrazione, ma non tanto da disperdere o annullare quella matrice di volontà e speranze di forza nuova, riformista e democratica, che ancora la fanno essere in campo, pur con un modesto 21%, per poter alimentare una strada, ancora tutta da percorrere, di alternativa di governo al centro destra all’Elba. Forse è proprio in questa difficoltà del PD, d’indicare una strada nuova, ma sicura e percorribile, di risposta alla crisi, che mantiene una propria consistenza una Sinistra radicale ed antagonista, anche se il fatto nuovo può essere quello di chi tra queste forze si dimostra, come SL, più attenta e sensibile alle politiche di governo ed istituzionali sul territorio.
Il voto amministrativo segna la riconquista da parte del centro destra dei Comuni di Capoliveri, Campo Elba e Marciana. Ognuna di queste realtà dovrà riflettere sulle condizioni ottimali mancate e non raggiunte per poter confermare esperienze di governo che tutto sommato si erano dimostrate positive. Ci preme comunque valutare che il centrosinistra mantiene una forte posizione di governo all’Elba, avendo confermato Portoferraio e Rio nell’Elba. Senza nulla togliere agli altri comuni elbani, ma la battaglia di Portoferraio ha rappresentato per tutta l’Elba un esame politico di prim’ordine per la credibilità del centrosinistra di riconfermarsi come forza di governo all’elba e del centro destra come alternativa totale e unica, sia perché vi risiede più di un terzo della popolazione elbana, ma in particolare, perché in questa città confluiscono i nodi più importanti e strategici della crescita e dello sviluppo elbano: occupazione, trasporti, infrastrutture portuali e di collegamento, scuola e attività produttive e di servizio, ecc. E l’esame è stato passato alla grande dal centrosinistra e dal suo Sindaco, mentre il centrodestra, non tanto e solo per le sue divisioni, ma anche per la scarsa affidabilità di governo e di progetto, ha rinunciato a candidarsi alla guida della città e del futuro dell’Elba ed ha perso. Quindi sia il centrodestra sia il centro sinistra, dopo il voto amministrativo, mantengono ruoli istituzionali e di governo rilevanti: così hanno voluto gli elbani. In questo nuovo quadro amministrativo si ripropongono i nodi lasciati in sospeso in campagna elettorale. Innanzitutto il principale, avviare un governo unitario dell’Elba, per risolvere i problemi strutturali presenti e passati del nostro territorio: piano strutturale, raccolta e smaltimento rifiuti, efficienza rete idrica, scuola e sanità, ecc. facendo decollare e funzionare l’Unione dei Comuni, dando peso e ruolo alla responsabilità ed alla collaborazione dei Sindaci, senza che queste figure istituzionali, rappresentanti di tutti gli elbani, siano immobilizzati da logiche di contrapposizione e di schieramento politico ma lavorino per l’interesse comune degli elbani.
Sembra, infine, che il voto amministrativo abbia già aperto, nelle alleanze amministrative locali del centrodestra elbano, un confronto tra le varie componenti che potrà avere significativi risvolti per gli impegni futuri e per prossime scadenze elettorali amministrative: da una parte la Lega, forte anche del rappresentante provinciale (per la prima volta nella storia elbana), che anche qui sembra ambire a competere al Pdl la leadership di schieramento, aggredendo, come partito, per ora, solo di lotta, le posizioni più moderate e di governo dei Sindaci Pdl o dell’alleato Udc (vicenda barriere Piombino). Dall’altra nella Pdl, vi sono forze che mal sopportano un protagonismo di governo dell’Udc sul territorio elbano, peraltro abbastanza premiato elettoralmente e per questo considerato non sempre affidabile e sicuro nei rapporti politici. Queste effervescenze politiche potrebbero aprire nuove prospettive e nuovi scenari. Sta al PD ed al centrosinistra coglierli.
[COLOR=darkred]Giuseppe Coluccia [/COLOR]
