[COLOR=darkred][SIZE=5]I RELITTI DI PORTO AZZURRO. ร ON LINE UNA RICERCA DI MICHELANGELO ZECCHINI [/SIZE] [/COLOR]
Riprendendo gli appuntamenti con lโarcheologia sottomarina dellโElba (finora sono stati oggetto di edizione digitale i relitti di Procchio, di Chiessi e di S. Andrea), oggi Michelangelo Zecchini presenta on line su Academia.edu le scoperte di relitti e reperti di epoca etrusca e romana a Porto Azzurro.
Risale al 1971 Il ritrovamento di abbondanti materiali archeologici allโinterno del golfo di Porto Azzurro, a poca profonditร , in una zona ampia che dalla banchina dโattracco parallela allโedificio comunale va verso il centro dellโinsenatura. In occasione dei lavori di sistemazione del molo per navi di linea vennero in luce moltissimi manufatti archeologici (anfore, ceramiche da mensa, lucerne, portaprofumi, catini, vetri, monete, ecc.). Si trattรฒ di un recupero di emergenza. Veri e propri scavi scientifici furono invece eseguiti nel 1977 dalla dottoressa Francisca Pallarรจs del Centro sperimentale di archeologia sottomarina di Albenga e nel 1989 dallโarcheologo subacqueo Enrico Ciabatti coadiuvato dalla ditta Naupegos.
Le testimonianze archeologiche finora disponibili attestano unโ intensa frequentazione della rada di Porto Azzurro dagli inizi del VI secolo a. C. fino al VI secolo d. C. e poi in epoca medievale. La sua importanza come scalo commerciale da e verso Roma e il golfo del Leone, da e verso la Corsica e la Sardegna, aveva fatto sรฌ che lโinsediamento portuale fosse registrato con il nome di Portus longe perfino nella Tabula Peutingeriana. La sua versatilitร nel processo di irradiazione mercantile - davvero a 360 gradi - รจ dimostrata dalla estrema varietร dei prodotti in transito che spaziano dalle aree italiche confinanti a quelle piรน lontane, dalla penisola iberica alle isole dellโEgeo, dalle coste nordafricane alla Gallia.
ร possibile leggere o scaricare lo studio di Zecchini al seguente link:
[URL]https://www.academia.edu/40844741/I_RELITTI_DI_PORTO_AZZURRO[/URL]