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LE PRIME FERITE DELLA GUERRA da LE PRIME FERITE DELLA GUERRA pubblicato il 23 Settembre 2019 alle 15:19
[COLOR=darkred][SIZE=5]LE PRIME FERITE DELLA GUERRA ALL'ELBA RIVISSUTE AL FORTE FALCONE โ€“ [/SIZE] [/COLOR] Di Pierpaolo Quagliotti Quest'anno, senza rivaleggiare in tema di celebrazioni locali, anche l'associazione di rievocazione e ricerca storica "Elbafortificata" ha inteso rivolgere, a modo suo, un pensiero alle vittime elbane della II guerra mondiale. Sull'isola รจ consuetudine fermarsi a ricordare la memoria di quei disgraziati giorni il 16 e il 22 settembre di ogni anno. Perchรจ l'isola ha conosciuto la devastazione della guerra sulla propria pelle nel modo piรน brutale proprio verso la fine del '43, dopo quel fatidico 8 settembre, giorno dell'Armistizio. Infatti, pochi giorni dopo l'annuncio dato alla radio per tutta la nazione, il centro storico del capoluogo veniva quasi raso al suolo da aerei nazisti. Oltre un centinaio di morti e dispersi e feriti per tre volte tanto. Un tributo ancor piรน pesante di vite spezzate si aggiunse di lรฌ a una settimana per l'affondamento del piroscafo "A. Sgarallino" per mano alleata. Trecento morti. E fu solo l'inizio. Da allora e fino al '44 l'Elba conobbe decine di bombardamenti e, infine, lo sbarco degli alleati. Perรฒ, tornando a quei giorni d'estate '43, chissร  quanti - certo pochissimi - potevano prevedere che la guerra avrebbe anche sull'isola mostrato il suo terrificante volto. I piรน speravano che l'Elba sarebbe risparmiata da eccidi e distruzioni. Quando poi - e arriviamo al 15 settembre 1943 - i portoferraiesi videro giungere al Comando Marina due ufficiali nazisti con la bandiera bianca, non si fecero piรน illusioni: l'isola stava per diventare campo di battaglia. Gli elbani pretesero a quel punto le armi per difendere il loro focolare, ma il comandante della piazza, il generale Achille Gilardi non poteva acconsentire. Per un contrattempo il giorno prima lui e lo stato maggiore elbano si erano trasferiti a Villa Ottone; questo segnale allarmรฒ fino alla disperazione la popolazione del capoluogo, ma le sorti dell'isola sembravano ormai decise. Alberto Campedelli e la sua associazione hanno messo in scena i sentimenti e le convulsioni di quelle tragiche ore, con il contributo - oltre del sottoscritto - di Fabrizio Prianti, Roberto Marini, Elena Dinelli. L'occasione รจ stata quella dell'evento spettacolare e intrattenitivo del 21 u.s., organizzato dall'associazione di Patrizio Bolano e tenutosi al Forte Falcone. Con queste righe ringrazio personalmente la societร  Cosimo Medici e il suo personale per la disponibilitร  dimostrata.
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