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marcello meneghin da marcello meneghin pubblicato il 6 Settembre 2018 alle 13:49
ACQUA IN GRANDE STILE Riscontro Marco Galli messaggio 91959 del 04.09.2018, 10:54  Provenienza: campo Sì ho visto e riponderato sulla trasmissione di Rai 3 del 3 sett scorso riguardante l’acqua in Italia Una bella trasmissione con molte indicazioni valide e sulle quali ci sarebbe da parlare, generalmente in bene, per ore ed ore. Qui mi concentro su pochi punti essenziali. La prima cosa da considerare è L’Elba nella sue caratteristiche del tutto particolari che rendono complesso ognuno dei servizi essenziali come quello dell’Acqua. Basterà un solo confronto per restare semplicemente impressionati. Nell’articolo veniva portato come modello di perfezione Milano. Ebbene Milano è una città piatta, tutta con suolo orizzontale. Milano non ha nessuna vasca di carico o serbatoio pensile, nemmeno uno. In quelle condizioni è stato facilissimo adottare l’alimentazione della rete a pressione regolata. Lì ci sono molte centrali collegate in rete ed ognuna munita di pompe a velocità variabile. Un sistema automatico ne regola la velocità in funzione delle reali richieste della rete. All’Elba, piccolissima entità in confronto alla grande Milano, ci sono oltre 50 vasche di carico ( cinquanta serbatoi di carico delle varie e piccole reti ) ed ognuna fissa inesorabilmente le pressioni di carico sulla rete molto spesso superiori ai 100 m. . Ora basterebbe che l’Elba fosse tutta piatta come Milano e, senza fare nessuna opera ma semplicemente regolando la pressione, le perdite passerebbero immediatamente dal 50 al 25% il che non sarebbe poco. In realtà lo stato reale dell’Elba rende quasi impossibile fare una buona regolazione della pressione e quindi impossibile eliminare le perdite che ci saranno sempre, anche con condotte nuove perchè saranno tutti gli allacciamenti privati a perdere acqua a bizzeffe. Il secondo punto che vorrei toccare è quello della programmazione generale degli acquedotti di grandi e grandissimi territori. Sicuramente in quegli enormi acquedotti , di cui si sono viste anche immagini , le opere non le fanno a caso ma , non occorre citarlo perché logico , sono sempre congruenti a quel progetto generale che esamina il territorio nel suo insieme e quindi le varie strutture lavorano tutte in simbiosi anche perché la legge impone che non si possano finanziare e costruire opere a sé stanti. Cosa succede invece all’Elba? Non sussiste un piano generale, una strategia dettagliata e seria che decida una volta per tutte quale sarà il destino tra pochi anni della Val di Cornia, se l’Elba dovrà essere ancora alimentata da una nuova condotta sottomarina forse non più proveniente dalla pericolante Val di Cornia ma chissà da quale parte. All’Elba, invece, in pieno contrasto con le prescrizioni di legge, si approvano finanziamenti per opere che non sono congruenti con nessun programma generale serio, Io seguo da più di venti anni il problema idrico e ne ho sentito di tutti i colori. E’ stato approvato, finanziato ed iniziato a costruire un sistema idro potabile basato su 21 laghetti sparpagliati per l’Elba senza nessuna sua congruenza con qualcosa di serio, Tale sistema sembra essere fallito dopo la costruzione del laghetto Condotto. Ora è stato approvato ed in parte finanziata la costruzione di un primo lotto di dissalatori senza precisare se questo sistema, fortemente innovativo per l’Isola , entrerà in futuro a far parte dell’ampia rete regionale con gli opportuni potenziamenti o invece se, come accaduto con i laghetti, esso dopo la prima prova resterà inutilizzato perché non apporterà nessun, ripeto, nessun beneficio all'alimentazione dell’Elba per il semplice motivo che i 40 l/sec di acqua prodotta dal dissalatore senza la disponibilità di grandi serbatoi che la accumulino, essa non servirà a nulla. Si pensi che nessun politico, tecnico, amministratore ,elbano di coscienza o comunque testa pensante, ha mai affermato ufficialmente o con vera convinzione che la prima cosa da fare all'Elba è, qualunque sarà la futura soluzione definotiva, la costruzione di un grande serbatoio. E non occorrerebbe aggiungere altro. Io affermo che, ferme restando le grandi mondiali decisioni sulla privatizzazione degli acquedotti, sulla gestione razionale di quelli esistenti, sui rifacimenti delle condotte colabrodo, fermo restando la validità di tutto questo e delle molte altre cose e ben spiegate nella trasmissione RAI , quello da fare subito da parte delle autorità competenti è una cosa molto semplice ed obbligatoria: non approvare nessun finanziamento di opere che non sono congruenti con un progetto generale, una strategia buona. Se così si fosse veramente fatto in quest’ultimo decennio e se non si fossero approvate, come la legge impone, si sarebbe da tempo dato il via alla indispensabile, seria e completa strategia idrica che comprende fognature ed acqua potabile di tutta la Toscana, dopodiché si sarebbe cominciato a fare sul serio. Anche il problema dibattuto nella trasmissione sulla ineluttabilità di depurare le acque di fogna: ma come lo si può fare all’Elba dove ci sono una miriade di scarichi fognari in mare?. Prima di fare ancora opere sbagliate di fognatura occorre un progetto, una strategia ottimale che imponga la unificazione (anche solo futura) di tutte le fogne con arrivo delle acque reflue ad uno solo lo forse a due a forse a tre soli impianti di depurazione. Conosco già l’obbiezione: ma non ci sono i soldi per fare queste grandi unificazioni, invece ci sono i capitali sufficenti per fare subito quelle opere che risolvono i problemi reali senza perdersi nelle teorie generali che restano solo teorie. La controprova è facile: non si tratta di fare opere si tratta di fare subito progetti generali , strategie, progetti seri e documentati che costano molto meno delle opere ma mettono le basi, assolutamente necessarie , per non commettere altri sbagli bensì, anno per anno piano piano arrivare ad opere coordinate e senza costruire altri laghi Condotto, altri desalatori di Mola o raddoppio di condotte sottomarine che non si sa da dove farle partire : il tutto che non serve a nulla semplicemente perchè errato nei concetti di base, concetti di base che non sussistono affatto per l'Elba
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