[COLOR=darkblue][SIZE=5] Moby trasferisce a Livorno la linea con Olbia: si perdono sul porto decine di posti di lavoro
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Silenzio dellโAutoritร portuale, mentre sono ancora al palo i progetti di General Electric e Piombino industrie marittime
di Cristiano Lozito
Il porto doveva essere lo strumento che, con investimenti pubblici intorno ai 300 milioni, avrebbe dovuto accompagnare la fase di reindustrializzazione conseguente alla chiusura dellโaltoforno e al ridimensionamento degli occupati nella siderurgia.
Quattro anni dopo invece, con le banchine quasi completate e i fondali a meno 20 lโunico impulso evidente รจ arrivato dal traffico delle crociere: per il resto il progetto di General Electric (circa 200 posti di lavoro) per un polo dedicato allโassemblaggio di megaturbine elettriche, nonostante le recenti rassicurazioni del presidente Enrico Rossi, sembra essersi raffreddato in favore di un potenziamento di Carrara.
Sul progetto del consorzio Pim (Piombino industrie marittime i soci (Fratelli Neri e San Giorgio del Porto, vicina a essere acquisita da Fincantieri) pare abbiano idee diverse tra loro, ma unโunica certezza in comune, che le demolizioni delle navi militari qui non si faranno perchรฉ giudicate antieconomiche.
In questo quadro rappresenta una ferita lโaddio di Moby a Piombino per quanto riguarda i collegamenti con la Sardegna, una linea commerciale (quella turistica estiva dovrebbe essere confermata) con due navi al giorno che da decenni collegavano Piombino a Olbia. Da lunedรฌ quella linea รจ stata trasferita a Livorno, ยซper andare incontro alle mutate richieste di mercatoยป, ha spiegato Achille Onorato, figlio del patron Vincenzo e amministratore delegato del gruppo, al sito web specializzato Ship2Shore. Sarebbe stato in particolare il Corriere Bartolini, forse il cliente piรน importante, a spingere per lo scalo livornese in una fase comunque poco brillante per la linea Piombino-Olbia.
Certo รจ che lโoperazione รจ avvenuta nel silenzio rotto solo dal sindacato Ugl, che di recente ha denunciato le pesanti ripercussioni sullo scalo piombinese. Non risultano incontri o tentativi di mediazione da parte di Stefano Corsini, presidente dellโAutoritร portuale.