Ciao faber,e'in corso l'ennesimo scontro istituzionale fra Magistratura e Politica
Addirittura questa volta viene coinvolto in Ministro degli Interni.
Gli italiani oltreche'sconcertati rimangono inermi a guardare cio'che avviene in Italia da molti anni.
L'obbligatorieta'dell'azione penale a mio avviso,non puo'scontrarsi con scelte di carattere Politico,questo deve valere a tutti i livelli dal Sindaco,al Presidente di Regione,ai Ministri al Primo Ministro,se invece si ravvisano "reati amministrativi che possono sconfinare nel penale"e'giusto procedere a mio avviso, attraverso un organo di "Conciliazione"tra Procure e Politica che attualmente non esiste,il concetto e'quello di "avvisare"il politico che sta' violando,nell'ambito delle sue funzioni, il Codice Penale,e che se non interrompe immediatamente l'azione del presunto reato si procedera',della serie "omo avvisato mezzo salvato",senza incidere sulla volonta'politica dei cittadini che lo hanno eletto e senza privare l'amministrazioni pubbliche di elementi necessari per farle funzionare.E'inutile girarci intorno,c'e'una paura diffusa in politica a fare l'amministratore,perche' e' sempre pronto un avviso di garanzia,visto le migliaia di leggi da applicare e "interpretare"e la paura;anche se molti amministratori ,soprattutto locali"onesti",non lo dicono,e' quella di finire nel tritacarne della giustizia italiana.Anche per questo motivo e' difficile trovare candidati nuovi preparati e credibili che abbiano intenzione di "sacrificarsi"per il bene collettivo.
Non sarebbe la"Conciliazione"un atto di immunitร ma solo buon senso Istituzionale.
un caro saluto Stefano Ballarini