Gent. Marcello Meneghin,
grazie per le sue parole di stima che contraccambio sinceramente.
Apprezzo il suo impegno e la passione civile con cui porta avanti un argomento di estremo interesse ed importanza, quello dellโapprovvigionamento idrico elbano
Purtroppo tanta passione, competenza, suggerimenti per la gran parte condivisi, non vengono ripagati da interesse o riscontri degli enti o figure preposti ufficialmente alla gestione della problematica.
Nessuna sorpresa perchรฉ non esiste, neanche potenzialmente, un committente autorevole e โtitolatoโ in grado di definire gli obiettivi strategici (aziendali si direbbe), organizzativi e tecnici del progetto ed esserne il responsabile della realizzazione e del mantenimento.
Chi potrebbe o dovrebbe essere questo committente, in seguito anche responsabile di progetto, la regione, i comuni, lโAsa, un nascituro ente con delega forte delle tre istituzioni? Sulla base di quali analisi ed esigenze specifiche legate alle realtร locali ed ai loro piani di sviluppo futuri? Risulta da qualche parte che le varie amministrazioni elbane abbiano redatto e condiviso un piano comune di sviluppo generale di insediamento urbano, trasporti e comunicazione, turistico-alberghiero, industriale, agricolo e di riassetto idro-geologico del territorio? Non mi risulta, mentre proliferano a dismisura gli annunci demagogici e sparate propagandistiche perfettamente in linea con i tempi attuali.
Questo รจ il vero problema, esclusivamente organizzativo, politico, amministrativo che impedisce di elaborare e condividere strategie e progetti condivisi da rendere operativi successivamente, problema evidentemente tuttโ altro che tecnico.
In assenza di un reale committente, titolato ed autorevole, che abbia definito il progetto stesso, non si realizza niente di utile alla comunitร di cui si spendono i loro soldi.
Varie invece sono le tecniche e le tecnologie disponibili ed ampiamente collaudate che possono soddisfare egregiamente le esigenze idriche elbane, la letteratura รจ piena di casi risolti.
In quanto poi agli strumenti, tecniche, tecnici e metodologie in grado di definire i limiti, lโambito e le modalitร dโintervento nellโottica della qualitร ed efficienza del prodotto/servizio, salvaguardia e miglioramento del territorio e dellโambiente, costi e benefici, ce ne sono da buttar via.
Cio che manca invece รจ una classe politica e dirigente capace di assumersi delle responsabilitร , prima ancora di possedere un'adeguata formazione per gestire la cosa pubblica e le problematiche che niente hanno a che invidiare a quelle aziendali di alto livello, anziโฆ..
Caro Marcello, finchรจ gli interventi restano condizionati, purtroppo in modo determinante, dall'ossessiva ricerca del consenso elettorale dei cittadini e dalla reazione delle loro pance, temo che lโacqua ce la troveremo sempre piรน per le strade e nelle cantine, ma sempre meno nei rubinetti.
Saluti
Remigio da Varagine