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MARINA DI CAMPO ESTATE da MARINA DI CAMPO ESTATE pubblicato il 15 Agosto 2018 alle 13:58
[COLOR=darkblue][SIZE=4] TERRA INCOGNITA DI BARBARA PANVINI. [/SIZE] [/COLOR] Si รฉ inaugurata lunedรฌ 13 agosto la mostra di fotografia e tecniche miste Terra Incognita di Barbara Panvini. Opere che sbarcano allโ€™Elba direttamente da Parigi, dove Barbara, oggi terapeuta in Psicosintesi, elbana di Marina di Campo, รจ approdata ventโ€™anni fa dopo lโ€™universitร . La mostra, allestita nella sala Don Milani del Circolo Culturale Le Macinelle di San Piero, sarร  visibile fino al 26 agosto (tutti i giorni dalle 10 alle 24). E il titolo racchiude il senso del viaggio, introspettivo, sconosciuto, immaginario ed emozionale: Terra Incognita. Un viaggio in quelle terre incognite sperdute nel profondo di ognuno di noi. O sui binari della nostra suggestione. Pianeti fantastici, solcati da mari e laghi. Nebulose e ghiacciai. Immagini riflesse dal nostro intuito, dal nostro vissuto. Eโ€™ lโ€™universo di Barbara Panvini. Terre sconosciute, sconfinate come solo la mente puรฒ decriptare ma in realtร  infinitesimali. Confinate, ristrette, su minuscole lastre di vetro sintesi di un processo del tutto originale che fonde pittura e macrofotografia. Acqua e inchiostro, scatti e mano dโ€™artista. โ€œPer secoli le Terrae Incognitae hanno racchiuso territori non ancora esplorati e conosciuti dallโ€™uomo โ€“ spiega Barbara Panvini. Nellโ€™immaginario abitate da popoli fantastici e misteriosi, che incutevano timore e diffidenza, al punto da essere rappresentate sulle cartine del tempo con creature spaventose come draghi, serpenti di mare, cinocefali, unicorni o manticore. Oggi le terre incognite non sono scomparse, sono solo altrove: nel fondo degli oceani, nella profonditร  della terra, nel cosmo, nellโ€™infinitamente piccolo, e in noi stessi e nellโ€™altro, nel diverso. E spesso, non รฉ scomparsa neanche la paura che suscitanoโ€. E cosรฌ prendono forma i pianeti di questa nuova corsa verso lโ€™ignoto. โ€œInizialmente realizzate in maniera spontanea con acqua e inchiostri su una superficie di appena qualche centimetro โ€“ racconta Panvini - le creazioni sono poi lavorate e fotografate con obiettivi di macro fotografia e, stampate su carta da acquerello, e infine dipinte a mano per ritrovare la materia originaria. Sono dunque delle "micro-fanie": apparizioni minuscole di materia che celebrano il mistero e invitano lo sguardo a posarsi con meraviglia sull'inatteso incontrato in ogni nuova realtร  e a vederlo contemporaneamente nel piccolo e nel grande, nel vicino e nel lontano, nel diverso e nello stessoโ€. La mostra, voluta allโ€™Elba da Alessandro Beneforti, arriva dopo la prima esposizione parigina di fine maggio a "Les Portes Ouvertes des Ateliers dโ€™Artistes de Bellevilleโ€. Un omaggio a unโ€™altra terra, quella delle origini, capace di traghettare lโ€™artista verso quelle terre sconosciute che solo chi ha ben presente da dove viene riesce a esplorare nel profondo dellโ€™incognito.
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