Riscontro messaggio per meneghin da Mestre n. 91606 del 13.08.2018, 11:16
La ringrazio per lโintervento anche se non sono affatto dโaccordo con lei. Prima di tutto costruire una piccola parte del mio serbatoio ( vedi [URL]http://www.altratecnica.it/un-maxi-serbatoio-per-lacquedotto/[/URL] ) non si corre alcun pericolo di franamento invece si realizzerebbe unโopera sotterranea che risolve subito i problemi attuali (anche quello delle perdite come dirรฒ piรน avanti) ma soprattutto si metterebbero le premesse per completarlo per stralci successivi fino a poter realizzare lโautonomia idrica elbana,
Lei giustamente pone al primo piano le perdite perchรฉ non conosce la situazione reale dellโacquedotto elbano. La sua rete รจ cosi complessa che per realizzare quanto da lei auspicato occorrerebbe praticamente buttar via tutto e ripartire da zero con importi di spesa nemmeno immaginabili. Eliminare completamente le perdite come vorrebbe lei in territorio come quello elbano costituisce un impegno immenso e non giustificato in quanto non basterebbe rifare la rete ma bisognerebbe cambiare sistema dalla base in modo da poter riportare ovunque un funzionamento entro valori accettabili. Ora, invece di spendere capitali enormi in questo modo, la soluzione migliore , secondo mรจ, รจ quella di rifare poche condotte e cioรจ quelle veramente obsolete e curare bene la manutenzione delle altre intervenendo prontamente ad ogni rottura. Le perdite rimarrebbero lo stesso elevate ma costerebbe infinitamente meno procurare acqua buona e soprattutto a prezzo basso ed in quantitร sufficienti per far fronte a queste perdite. Eโ dimostrato che per far questo basterebbe adottare due provvedimenti. Primo immagazzinare buona parte di quell'acqua di pioggia buona, senza arsenico e senza boro che piove dal cielo sicuramente in quantitativi piรน che sufficienti tenuto conto dei pozzi elbani e della Val di Cornia e secondo utilizzare meglio i pozzi elbani. Ho giร scritto piรน volte che una falda artesiana รจ molto delicata e bisogna trattarla con molta cautela. Una regola fondamentale รจ quella di mantenere i pozzi con portata il piรน costante possibile per tutto lโanno mentre effettuare manovre di chiusura e riapertura stagionale significa danneggiare la falda stessa e costringere a ricostruire continuamente i pozzi sperando di ricavare dalla falda una portata maggiore di quella possibile. Uno dei provvedimenti da evitare รจ quello di deprimere la falda sotto il livello del mare per scongiurare danni ed intrusione in falda del cuneo salino.
In conclusione se con gli stessi soldi del desalinizzatore si costruissero ,come da progetto citato, poniamo 300000 (trecentomila mc di di serbatoio sotterraneo si risolverebbero per almeno una decina dโanni tutti i problemi che esistono allโElba e che si riducono ad una trentina di giorni estivi. Alle perdite si rimedierebbe con una loro attenta e rapida riparazione e soprattutto con una disponibilitร dโacqua sufficiente a farvi fronte anche in quei famigerati trenta giorni estivi mentre per tutto il resto dellโanno giร nella situazione attuale non ci sono problemi. Resterebbero soltanto i costi di produzione dellโacqua infinitamente piรน bassi di quelli attuali. Il guaio รจ che adesso lโacqua della Val di Cornia รจ giร cara e diventerร oro colato quando sarร prodotta dal desalinizzatore . Allora si che sarร un vero delitto perderne il 50% !
Il guaio รจ questo: non si vuole fare alcun grande serbatoio e, senza questo รจ inutile discorrere, i problemi restano anzi si acuiscono enormemente quando sarร in servizio il destabilizzatore di Mola con i suoi 40 l/sec di produzione che rappresentano una vera ma costosissima inezia a fronte dei 600/700 l/sec che occorrono nei momenti di punta estiva di consumo ed ai quali attualmente non si riesce mai a far fronte dovendo invece ricorrere al servizio turnario