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Stefano Martinenghi da Stefano Martinenghi pubblicato il 22 Luglio 2018 alle 9:31
[COLOR=darkred][SIZE=4]SINDACO MONTAUTI, FARE PARCHEGGI ASFALTATI INVECE DI RIPRISTINARE LO STATO NATURALE DEL LUOGO COME LE IMPONE LA LEGGE SAREBBE UN DANNO PER L’AMBIENTE E IL TURISMO DI FETOVAIA, COME POTRA’ CONFERMARLE LEGAMBIENTE. [/SIZE] [/COLOR] Egregio Sindaco di Campo nell’Elba Arch. Montauti, Il Tirreno di ieri 21 luglio riporta la Sua conferma che nell’area dell’ex Bambù di 570 mq. il Comune farà un parcheggio per 35 auto. Si tratta di un’opera non consentita nel caso in esame e Le spiego perchè. Come sappiamo, l’area fu acquisita al Comune a seguito dell’ingiunzione del Sindaco Landi n°1704 del 16 febbraio 1994, che ordinava di “demolire le seguenti opere e ripristinare lo stato dei luoghi” entro 90 giorni, pena l’acquisizione delle stesse al Comune “ai sensi del 3° comma dell’art. 7, legge n.47/85”. Tale articolo 7 (oggi art. 31) è assai chiaro: ”Per gli interventi abusivamente eseguiti su terreni sottoposti, in base a leggi statali o regionali, a vincolo di inedificabilità, l'acquisizione gratuita, nel caso di inottemperanza all'ingiunzione di demolizione, si verifica di diritto a favore delle amministrazioni cui compete la vigilanza sull'osservanza del vincolo. Tali amministrazioni provvedono alla demolizione delle opere abusive ed al ripristino dello stato dei luoghi a spese dei responsabili dell'abuso” (cioè della Giglio Elbano srl). L’allora proprietà non demolì e il Comune acquisì con il vincolo di ripristinare lo stato dei luoghi, che era ed è quello di vigneto, non di parcheggio asfaltato. Se Lei non rispettasse tale vincolo, verrebbe meno l’unica causa che ha reso possibile l’acquisizione ex lege dell’area, il ripristino dello stato naturale del luogo. Legambiente lo sa bene e potrà confermarglielo. Non a caso i terreni dei nostri parcheggi Barbatoja che circondano l’area ex Bambù (mq. 2.500 autorizzati dal 1987) sono ancora oggi accatastati a vigneto e non a caso il nostro progetto approvato di riqualificazione a firma dell’architetto Massimiliano Pardi prevede la posa di prato all’inglese come “pavimentazione” dei parcheggi e pergolati di uva ansonica per ombreggiare le auto e gli avventori del chiosco bar autorizzato in concessione demaniale dello stabilimento balneare Barbatoja che riaprirà dopo 22 anni. Con 300 metri in linea d’aria di verde riqualifichiamo l’ambiente e l’offerta turistica, perché rovinare tutto con parcheggi asfaltati nel mezzo? A Il Tirreno Lei ha dichiarato che sarete pronti con i parcheggi la prossima stagione, quando anche noi avremo realizzato il progetto di riqualificazione Pardi sorprendentemente sospeso da codesta Amministrazione - nonostante l’assenso della stessa Commissione Ambiente, della Soprintendenza alle Belle Arti di Pisa, della Capitaneria di Porto di Portoferraio, della Dogana della Guardia di Finanza, dell’ASL – con atto poi annullato dal TAR con sentenza n°850/2018 dello scorso giugno. C’è dunque tutto il tempo per trovare soluzioni consone a soddisfare le esigenze di tutti: Comune, ambientalisti, privato, turisti, operatori locali. Basta esista la volontà politica di avviare un dialogo pubblico-privato finora mancata, nonostante la disponibilità da noi più volte manifestata formalmente di effettuare a nostre spese opere pubbliche a beneficio della comunità; l’ultima volta con PEC del 27.6.2018 prot. 9506 con oggetto: “PROPOSTA DI CONVENZIONE PER DOTARE LA SPIAGGIA DI FETOVAIA DI SERVIZI TURISTICI ESSENZIALI A SPESE DELLA BARBATOJA 1961 SRL (bagni, docce, piscina pubblici) Cordiali saluti Stefano Martinenghi
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