Non entro nel merito delle polemiche per le nuove concessioni demaniali "ferajesi", che perรฒ offrono lo spunto per alcune considerazioni di carattere generale. Chiunque si occupi di turismo con qualche cognizione sa che questo si alimenta di servizi. All'Elba piรน servizi si offrono a contorno delle sue bellezze, piรน turisti vengono, piรน girano soldi per tutti, in una catena virtuosa che parte dall'imprenditore che li incassa e li redistribuisce sotto forma di stipendi, investimenti, e tasse, che migliorano i servizi pubblici e il benessere dei cittadini e fanno diminuire la disoccupazione. Se una localitร turistica come la nostra non offre quanto ci chiedono i turisti oggi - spiagge e mare puliti, ombrelloni e lettini con bagnini per godersi il mare senza pensieri, ampia offerta di posti di ristoro, parcheggi custoditi, residenze di livello adeguato, porti accoglienti e sicuri, piscine per immergersi con i bimbi con il maltempo o fuori stagione - semplicemente il turista va altrove. Il turismo all'Elba รจ partito dalle spiagge negli anni '60/'70 per iniziativa di alcune famiglie di "pionieri" che hanno anticipato i tempi e offerto per primi quei servizi che hanno alimentato la crescita turistica e il benessere generale. La nostra famiglia รจ una di queste, dal momento che mio padre Italo impiantรฒ a Fetovaia il primo stabilimento balneare autorizzato dell'Elba nel 1961 (i Bagni Barbatoja), che continuiamo a gestire. Perciรฒ mi ha sempre colpito il fatto che proprio a Portoferraio, il capoluogo con spiagge e mare fra i piรน belli in assoluto, non sia accaduto lo stesso (Biodola esclusa). Per cinquant'anni. Solo in questi ultimissimi anni le spiagge sono state dotate di concessione balneari, parcheggi e punti di ristoro idonei a soddisfare le esigenze dei turisti e questo non puรฒ che fare bene a tutti. Poi, ben vengano le critiche e le polemiche (purchรจ non preconcette e ideologiche) che sono il sale della democrazia e spesso "aiutano" gli amministratori a fare meglio il loro mestiere, nel loro stesso interesse.
Stefano Martinenghi