[COLOR=darkblue][FONT=comic sans ms]Tutti conosciamo la storia di PINOCCHIO ma noi CAPOLIVERESI cittadini del paese piuโ bello e particolare dellโElba amiamo raccontare le favole a modo nostro [/FONT] : [/COLOR]
Cโera una volta un bambino di nome Pinocchio, un bambino molto attivo che tutti conoscevano e a cui tutti volevano molto bene, ma poicheโ era stato molto birichino e due suoi amici IL GATTO e LA VOLPE lo avevano tradito, era stato chiuso per cinque lunghi anni in una vecchia cantina.
In paese in questi anni comandava un uomo di nome MANGIAFUOCO che girando con la bicicletta della solita marca di PINOCCHIO, terrorizzava i cittadini e in particolar modo IL GATTO e LA VOLPE che dopo essersi pentiti di essere stati suoi amici, per lungo tempo non si fecero vedere in paese. MANGIAFUOCO cercoโ di inseguirli per mari e per spiaggie nella speranza di coglierli nelle mani nel sacco nel campo dei miracoli, e loro stufi di questa situazione ritornarono in paese pregando mastro GEPPETTO di liberare PINOCCHIO percheโ soltanto lui poteva accedere al campo dei miracoli dove erano state sepolte le monete.
GEPPETTO che aveva giaโ previsto tutto, aveva preparato PINOCCHIO alla sua seconda vita e IL GATTO e la VOLPE trovarono lo stesso pronto per la nuova avventura.
IL GATTO e LA VOLPE chiamarono a raccolta tutti i cittadini del paese promettendo molte zappe nuove per poter scavare nel campo dei miracoli e Pinocchio tornoโ trionfalmente in paese acclamato da tutti i cittadini che finalmente si erano liberati di MANGIAFUOCO.
Per aiutare PINOCCHIO a costruire il grande castello erano stati fondamentali i suoi vecchi amici di favole, e in primis PO(U)LLICINO e Capitan NEMO , che portano PINOCCHIO in spalla in piazza dopo aver recuperato piuโ della metaโ dei mattoni per costruire il grande castello, senza farsi aiutare dai vari LUCIGNOLI che filosofeggiavano in paese, ma con lโappoggio di giovani valenti che non credevano al paese dei balocchi e nemmeno a paese mio che ai margini della piazza applaudiva. Intanto il GATTO e la VOLPE si erano giaโ organizzati e con un paio di campioni di salto della sponda, secondi solo a loro stessi e battevano cassa facendo luccicare i bagliori delle loro prime monete. PINOCCHIO si apprestava a salire le scale del grande castello accompagnato dal brusio della piazza festante quando in cima alle scale trovoโ il GRILLO PARLANTE che gli sussurro in unโorecchio queste parole โ PINOCCHIO ricordati che sei ancora fatto di legno e hai ancora bisogno della colla โ . PINOCCHIO voleva a tutti i costi diventare un bambino in carne ed ossa ed era consapevole che soltanto tre persone lo potevano aiutare, il capace POLLICINO, il sapiente CAPITAN NEMO e mastro GEPPETTO che lo aveva creato. Dopo aver ascoltato i primi due si incamminoโ verso la casa di GEPPETTO che adesso non viveva piuโ nella bocca della balena ma nella pancia di un drago e siccome i draghi sputano fuoco aveva un poco di timore ad avvicinarsi, ancora era fatto di legno.
Mastro GEPPETTO era diventato in questi anni molto potente, aveva fatto del bene in paese prestando soldi a tutti, ma era anche un uomo molto saggio che aveva una risposta su tutto e PINOCCHIO chiese a lui consiglio.
Questa notte ho fatto un bellissimo sogno, correvo tranquillo per le strade del paese insieme al mio amico POLLICINO che mi faceva anche indossare i stivali delle sette leghe con i quali facevo balzi da gigante, e insieme a lui trascorrevo le mie domeniche sul NAUTILUS di CAPITAN NEMO che da pareti mi portava a lacona a trovare IL GIGANTE BUONO con il quale facevamo progetti per il futuro, ogni tanto andavo a trovare IL GATTO e LA VOLPE che erano rimasti fuori dal grande castello e si erano โaccontentati โ di gestire il campo dei miracoli, nel quale facevano giocare i loro amici saltatori di sponde ( in realtaโ solo nei campi possono dare il meglio di seโ ), mentre ai margini
del campo erano spuntati tanti TRE x TRE che avevano costruito i vari LUCIGNOLI, pronti a cogliere ogni frutto che fosse nato dal campo dei miracoli.
La sera tutti a teatro al flamingo dove le amiche del mio paese facevano il pienone tutte le sere, e persino MANGIAFUOCO era tranquillo e contento con il suo barbecue nuovo di pacca, era tutto tornato come 10 anni prima quando in paese mi chiamavano con il mio vero nome ed ero un uomo vero, che scriveva le favole e non le raccontava.
GEPPETTO ascoltava attentamente e disseโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆโฆ
ORFEO
