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Michelangelo Zecchini da Michelangelo Zecchini pubblicato il 21 Marzo 2018 alle 17:25
[COLOR=darkblue][SIZE=5] L'ARCIPELAGO TOSCANO 20 MILA ANNI FA [/SIZE] [/COLOR] Quando, circa 20.000 anni fa, il picco di freddo della glaciazione wรผrmiana raggiunse la sua massima intensitร , il livello del mare si abbassรฒ di 110/120 metri. L'Arcipelago toscano assunse una conformazione ben diversa dall'attuale: Elba, Pianosa e Giannutri persero la loro condizione di insularitร  e furono inglobate in un vasto promontorio proteso verso la Corsica, connotato a nord e a sud da due punte a 'martello' e dominato dal Monte Capanne, la cui vetta toccava i 1130/1140 metri di altitudine sul livello del mare. Invece rimasero isole Capraia, Montecristo, Giglio e Gorgona, ma la loro lontananza dalla terraferma fu assai minore di quella di oggi. Calcoli piuttosto attendibili, che tengono conto sia delle possibili variazioni tettoniche sia degli apporti fluviali sui fondali marini, indicano piรน o meno le distanze seguenti: Elba-Capraia: 3,5 Km c. (oggi 33); Elba-Montecristo: 4 Km c. (oggi 40); Giglio-Argentario: 6,5 Km c. (oggi 15); Gorgona-Costa livornese: 6,5 Km c. (oggi 33); Capraia-Corsica: 11 Km c. (oggi 27). Dunque venti millenni or sono il braccio di mare maggiore - all'incirca uguale a quello che oggi separa Piombino dal Cavo - era quello fra la Capraia e la Corsica. Animali e gruppi umani ebbero la possibilitร  di arrivare e di esplorare in lungo e in largo quel promontorio. I loro utensili di diaspro e di selce (nuclei, punte, raschiatoi, bulini, ecc.) sono stati trovati in parecchie localitร  dell'Elba, ma soprattutto a Lacona, che allora doveva presentarsi come un ampio terrazzo degradante verso una valle abbastanza profonda marginata a est e a ovest dalle dorsali di Stella e di Fonza. Ma l'uomo del Paleolitico superiore, che non aveva ancora acquisito consolidate esperienze di navigazione, riuscรฌ ugualmente a raggiungere Montecristo, Gorgona e soprattutto Capraia, la piรน adatta per la conquista delle terre corse? Fino a pochi anni fa si riteneva che, anche con la terraferma a un tiro di schioppo, il mare costituisse un impedimento invalicabile. Oggi c'รจ un dato archeologico che ha rivoluzionato il nostro modo di pensare. Infatti in Sardegna, che in quei tempi remoti era unita alla Corsica, sono state scoperte tracce sicure della presenza umana nella Grotta Corbeddu (Oliena, NU): fra l'altro, la falange di una mano รจ stata datata proprio a circa 20.000 anni fa (F. Enei 2013). Non c'รจ dubbio che, per arrivare in Sardegna, l'uomo abbia attraversato la Corsica dopo aver usato come trampolino di lancio la punta settentrionale del suddetto 'martello'. I mezzi per attraversare il mare dovettero essere rudimentali (un tronco d'albero o poco piรน), ma alla fine, forse dopo una serie di tentativi andati a vuoto, qualche ardimentoso, vincendo la paura dell'ignoto, riuscรฌ nell'impresa magari aiutato da venti e correnti favorevoli. Corsica, Capraia, Gorgona e Montecristo finora non hanno restituito manufatti del paleolitico superiore, ma, a mio avviso, esiste la concreta possibilitร  che ricerche piรน approfondite consentano di scoprirli in un futuro non lontano. Michelangelo Zecchini
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