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FRONTE DEL PORTO da FRONTE DEL PORTO pubblicato il 14 Giugno 2009 alle 16:23
[SIZE=4][COLOR=darkblue]RICORDANO RICORDANDO [/COLOR] [/SIZE] Questo pezzo ( che riportiamo integrale ) è uno dei tanti che” Elba 2000” scrisse per denunciare l’ ostilità della Autorità Portuale di Piombino nei confronti dell’Elba e l’assenza di una reazione adeguata dalla parte della nostra classe dirigente . Battaglie risultate purtroppo inutili [SIZE=4][COLOR=darkred]FRONTE DEL PORTO [/COLOR] [/SIZE] [COLOR=darkblue]venerdì 19 aprile 2002 [/COLOR] Non è un mistero che “ELBA 2000”, come movimento in difesa dei diritti degli elbani, ha sempre considerato l’Autorità Portuale di Piombino come strumento di potere in mano a gruppi e lobbies politiche continentali Le quali, appunto perché continentali, sono in contrasto con i nostri interessi, che sono invece isolani. Coloro che avessero difficoltà ad afferrare il concetto potrebbero aiutarsi semplicemente riflettendo su alcune scelte: - il tentativo di scaricare i fanghi di risulta del dragaggio del porto di Piombino in prossimità delle coste elbane e nel cuore di un’area marina protetta (santuario dei cetacei molto caro agli ambientalisti, i quali però erano favorevoli anche allo sversamento dei fanghi. Posizione solo apparentemente paradossale, essendo state fatte dal continente entrambe le scelte); - balzello imposto su chi passa dal porto per venire e per uscire dall’Elba, come facevano quei signorotti che controllavano e gestivano certi ponti medioevali; -diniego ad altre compagnie del diritto di operare sulla tratta Piombino-Elba, a consolidamento del regime monopolistico in atto (la Toremar che è una compagnia pubblica e si muove all’interno di una logica tipicamente pubblica non può certo essere considerata una serie concorrente). Adesso l’Autorità Portuale ci fornisce un altro bell’esempio, ancorché rozzo e maldestro, di ostilità nei confronti dell’Elba, della sua industria turistica e di chi ci lavora e ci vive. L’Autorità Portuale, come ogni ente che si rispetti, ha un suo sito internet. Questo sito dovrebbe presentare il porto su cui si esercita l’Autorità e dovrebbe permettere a coloro che vi si collegano di capire che cos’è esattamente la Port Authority e di conoscere il suo ruolo. Nel sito, invece, vengono soprattutto presentati Piombino e il suo porto come luoghi di villeggiatura, in prossimità di parchi e di centri storici prestigiosi che possono essere visitati con qualche ora di auto. Ecco iltesto: “……Piombino ed il suo Porto sono un avamposto sul mare di un territorio, la Val di Cornia, ancora da scoprire nella sua intera bellezza. Meta per possibili gite giornaliere con momenti di svago, relax e cultura. Un territorio complesso dove natura e uomo hanno dato origine ad un paesaggio storico unico nel suo genere.Dalla costa, dove il mare si incunea nel verde dei Parchi della Sterpaia e di Rimigliano, all’archeologia etrusca del Parco di Baratti e Populonia, a quello medioevale del Parco Archeo-Minerario di San Silvestro, alla natura delle colline dell’interno, con i sentieri tekking del Parco Naturale di Montioni e quello Forestale di Poggio Neri: un percorso dalle colline al mare, dalla natura all’uomo. ………”Itinerari Turistici La felice posizione geografica fa del Porto di Piombino uno degli scali naturali per chi, arrivando dal mare, è in cerca di un porto che consenta facili e veloci collegamenti con le città d’arte della Toscana. Situato al centro della costa Toscana, tra la Maremma e la Costa Livornese, il Porto di Piombino consente in una-due ore di auto, di raggiungere i più importanti centri della regione: Firenze, Siena, Lucca e altri centri minori, ma non meno importanti, come Volterra, San Gimignano, Massa Marittima, che possono diventare facile meta per chi, attraccando a Piombino, voglia visitare la Toscana della cultura, dell’arte della storia: la Toscana che tutto il mondo conosce e ama….” Che dal panorama di Piombino siano sparite le acciaierie e gli altiforni, l’aria irrespirabile, lo spolverino ecc è comprensibile. Ma come abbia fatto (e perché) l’Autorità a far sparire dal porto di Piombino i collegamenti per l’Elba, i traghetti e gli aliscafi delle due maggiori compagnie con una cinquantina di corse giornaliere e l’intero flusso turistico internazionale, uno dei più importanti d’Europa, dovrà spiegarcelo. E anche perché vuol tenere segreto che da Piombino partono i collegamenti per l’Elba. E ancora: perché si presenta Piombino come un porto turistico e si ignora Portoferraio nel cui porto attraccano, ogni stagione, centinaia di navi da crociera? Ecco queste sono le domande che i nostri amministratori dovrebbero fare a che dirige la Port Autority. Si tratta di domande legittime. Se le risposte non fossero soddisfacenti basterebbe ricordare che utilizzare i fondi ricavati dl turismo l’elbano per danneggiarlo sarebbe grave per chiunque ma lo è tanto più per un ente pubblico la cui funzione non è, tra l’altro, quella di produrre depliant pubblicitari. Rimane invece legittimo, comprensibile e degno di aiuto lo sforzo che gli imprenditori del Val di Cornia fanno per attrarre flussi turistici. Sembrerebbe giusto anche che potessero fruire dell’effetto traino prodotto dal turismo elbano, ormai consolidato. Addirittura, ciò potrebbe essere facilitato con forme collaborative, all’interno delle quali la maggiore esperienza degli imprenditori elbani potrebbe giocare un ruolo importante. Ma tutto questo dovrebbe essere fatto nella chiarezza e con onestà. Atteggiamenti come quelli dell’Autorità Portuale vanno in senso opposto e non sono utili a nessuno.
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