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DIO COME GLI RODE da DIO COME GLI RODE pubblicato il 30 Gennaio 2018 alle 9:27
[COLOR=darkred][SIZE=4]IL DISPREZZO NASCONDE SEMPRE UNA MANIFESTA INVIDIA [/SIZE] [/COLOR] Nessuno puรฒ dirsi immune dall'invidia; Soprattutto i politici perรฒ ne hanno certamente assaporato l'amarezza. Prendere atto che qualcuno รจ piรน capace e piรน bravo di noi , bisogna dirlo, non รจ il massimo; per cui , รจ un bivio : o cercare di emulare l'oggetto del paragone ovvero lasciarsi rodere dall'invidia , per quello che gli altri sono e noi non saremo mai. L'emulazione farร  migliorare gli aspetti del nostro essere, perchรฉ ci fa capire quanto sia difficile dare il meglio di sรฉ ; l'invidia ,invece, ci fa rodere, incancrenire ,illivorire dentro, facendoci morire sotto spietati tormenti giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Avremo sempre qualcuno da invidiare ! Quando ero un po' piรน giovane ,transitava un triciclo variopinto che vendeva gelati sulla fiancata del quale si trovava scritto . l'invidioso crepa. Io , giovane studente, guardavo con una certa indulgenza quella scritta che ritenevo verbalmente scorretta. Mi dicevo : dovrebbe essere scritto crepi ( congiuntivo desiderativo) e non crepa ( indicativo o imperativo). Oggi leggendo i post sulla diatriba Riese ho capito che il verbo era giusto e messo al posto giusto. Infatti, : l'invidioso crepa ,divorato dalla sua stessa invidia , nella quale si consuma (senza bisogno di amuleti) la vendetta dell'invidiato.
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