[COLOR=darkblue][SIZE=4]RISCHI DELLO SCARICO A MARE DEL CONCENTRATO SALINO. [/SIZE] [/COLOR]
Le zone costiere, specie le baie, sono ricche di plancton, fitoplancton, larve e uova di differenti specie. Tutti questi organismi marini โsono fattiโ per vivere con concentrazione salina intorno al 36-38 per mille. Quando la salinitร aumenta, gli organismi che non sono in grado di abbandonare lโarea moriranno per disidratazione. Lo scarico di concentrato, poichรฉ costituisce uno strato ipersalino che si porta verso il fondale a causa della maggiore densitร , puรฒ potenzialmente danneggiare in modo considerevole il biota marino locale. La variazione di salinitร influenza lโattivitร riproduttiva delle specie marine e di conseguenza condiziona la loro velocitร di crescita e di sviluppo. Collocandosi sul fondale, danneggia per lo piรน organismi bentonici, pelagici e planctonici (M. Ahmed, R. Anwar, 2012).
Arpat scrive che รจ stato fatto uno studio con una applicazione di Visual Plumes, un programma per simulare la miscelazione dei liquidi. Questo programma analizza la zona di miscelazione, e altre applicazioni di qualitร delle acque. Ma possiamo affidare il futuro del nostro mare e quindi della nostra economia, ad una applicazione?
Nessun governo purtroppo ha mai applicato le norme per istituire le aree marine protette del Parco Nazionale, se ci fossero state non saremmo qui a cercare di difendere il nostro mare!
Ma uno studio fatto sui venti (prevalenti, regnanti e dominanti) รจ stato fatto?
Uno studio sul moto ondoso al largo e sulle correnti del golfo e sulle correnti longitudinali sottocosta, le caratteristiche idrodinamiche delle correnti, esiste e se esiste perchรฉ ARPAT non ne fa cenno, ma si limita ad affidarsi ad un software?