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Se non sai, sallo da Se non sai, sallo pubblicato il 7 Gennaio 2018 alle 8:43
Con tutto il rispetto, Pepe o non Pepe, i sacchetti prodotti a norma UNI EN 13432 come la legge prevede, sono definiti Biodegradabili e Compostabili secondo i criteri vigenti in materia presso gli organi europei accreditati. Sicuramente non siamo al top della biodegradabilitร  e compostabilitร , ma รจ un passo da gigante da sposare in pieno, da incentivare e denunciare le 'furbate'. Claudio Da Altroconsumo del 3 Gennaio 2018: L'obbligo dei sacchetti biodegradabili รจ previsto dalla legge 123/2017, emanata anche per recepire una direttiva dell'Unione europea in tema di materiali di imballaggio. La normativa prevede che, a partire dal 1ยฐ gennaio 2018, tutti i sacchetti utilizzati come imballaggio primario per gli alimenti sfusi, dalla verdura ai prodotti ittici, debbano essere biodegradabili e compostabili. L'obiettivo della direttiva Ue รจ quello di evitare di immettere sul mercato sacchetti di plastica leggera, con la conseguente riduzione della quantitร  di rifiuti di plastica da imballaggio che, sempre piรน spesso, finisce nell'ambiente. Tutti i sacchetti utilizzati per l'acquisto di alimenti sfusi nei supermercati come frutta, verdura, alimenti del reparto gastronomia, prodotti da forno, quelli di macelleria e pescheria devono essere biodegradabili e compostabili. I sacchetti devono essere prodotti con materie prime rinnovabili in proporzione crescente negli anni. Si parte dal 40% previsto per il 2018 e si passa poi al 50% nel 2020, per arrivare al 2021 con sacchetti composti al 60% da materie prime rinnovabili. Devono anche essere idonei a conservare gli alimenti, proprio perchรฉ spesso sono a contatto diretto con il cibo.
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