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La Necropoli di Piana alla Sughera. da La Necropoli di Piana alla Sughera. pubblicato il 29 Dicembre 2017 alle 15:36
[COLOR=darkblue][SIZE=4]Sabato 30 Dicembre ore 17,00 presso il museo mineralogico Celleri in via Cavour a San Piero in Campo conferenza dellโ€™architetto Silvestre Ferruzzi sui misteri della Necropoli di Piana alla Sughera. (Ingresso libero) [/SIZE] [/COLOR] Piana alla Sughera per la sua concentrazione di tombe a cassetta e menhir, รจ senza dubbio uno dei siti piรน importanti dellโ€™ Elba preistorica. La piana sopra Seccheto offre un complesso unico di menhir aniconici, ossia senza decorazioni o immagini scolpite, che testimoniano le grandi civiltร  che hanno dominato l'isola prima della nostra era ed evocano rituali religiosi ancora misteriosi. Molte domande rimangono sul significato di dare a questi menhir. Questi monoliti del primo neolitico possono essere monumenti funerari che rappresentano i Shardanes signori della guerra, I Popoli del Mare che per gli Egizi venivano dalle Isole dell'Occidente e sono rappresentati nei bassorilievi del tempio di Medinet-Abou in Egitto?Molto mistero gira ancora intorno a queste creazioni. Per l'archeologo Roger Grosjean, i menhir sono le raffigurazioni dei leader dei nemici uccisi in combattimento. Lโ€™ipotesi piรน verosimile รจ, come scrive Silvestre Ferruzzi, che la cosiddetta Necropoli della Piana alla Sughera sia un complesso funerario sorto tra il II e il I millennio avanti Cristo. Oggetto di studi piรน o meno approfonditi a partire dagli anni Settanta, questa grande necropoli si trova allโ€™isola dโ€™Elba, nel vasto altopiano soprastante il paese di Seccheto. Coltivato da sempre a ยซgrano marzolinoยป โ€“ รจ ancora visibile un grosso ยซerpiceยป di ferro โ€“ questo sito conserva alcune tra le piรน interessanti testimonianze archeologiche elbane. Prima fra tutte, la grande sepoltura grossolanamente circolare (in origine forse coperta da un tumulo di terra) di cui oggi resta il basamento in pietra e il vano centrale per il defunto. Nei pressi, altre sepolture segnalate da menhir (o ยซbรจtiliยป) in granodiorite di varie dimensioni, collocati probabilmente in corrispondenza della testa del defunto. E ancora, nei paraggi, un incredibile numero di pietre infisse nel terreno (le cosiddette ยซpietre fitteยป riscontrabili anche in Corsica e nelle Baleari) che disegnano circoli simbolici o, piรน probabilmente, funerari. Si ricorda anche lโ€™esistenza di una piccola sorgente, chiamata tradizionalmente Fonte alla Colonna, ma quella colonna non รจ altro che uno dei tanti menhir della necropoli. La necropoli รจ disseminata di piccoli sepolcri a cassetta, riferibile alla cosiddetta cultura Villanoviana (900 avanti Cristo). Questa tecnica di sepoltura prevedeva la cremazione del defunto. Le sue ceneri venivano poi collocate allโ€™interno di unโ€™urna in argilla munita di una ciotola/coperchio, la cosiddetta urna cineraria biconica. Intorno al recipiente veniva eretta una piccola struttura (cassetta) a base rettangolare, formata e coperta da lastre di granodiorite. Il sito rappresenta uno dei piรน suggestivi e antichi luoghi di culto elbani, espressione dโ€™ancestrale spiritualitร  delle popolazioni che abitarono lโ€™isola durante lโ€™Etร  dei Metalli. Importantissima testimonianza del megalitismo elbano, รจ infatti riconducibile, per analogia con Corsica e Sardegna, allโ€™Etร  del Rame o ai primi secoli dellโ€™Etร  del Bronzo (II/III millennio avanti Cristo).
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